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venerdì 29 settembre 2023

Differenze tra tarocchi e sibille: cosa cambia nel concreto?

 


Carte enigmatiche vs carte pettegole: conosciamole meglio!

 

Se la divinazione ti affascina, probabilmente avrai già sentito parlare di tarocchi e sibille. Entrambi i metodi utilizzano le carte come strumento per la lettura del futuro, per comprendere meglio gli snodi del passato o per l'interpretazione di situazioni complicate del presente.

Ma quali sono le differenze tra i due approcci? E quale metodo dovresti scegliere per le tue letture? In questo articolo esploreremo le origini di queste due pratiche divinatorie, la struttura delle loro carte e le differenze nell'interpretazione. Se vuoi scoprire di più sui tarocchi e sulle sibille, continua a leggere!

 

Le origini di tarocchi e sibille 

 

Lo studio della loro storia può darci una prima chiave interpretativa. Mentre i tarocchi affondano le loro radici nell’antichità (e nessuno sa con certezza da dove arrivino), le sibille sono più recenti e la loro creazione è opera di una famosa sensitiva. Approfondiamo meglio le vicende dei due sistemi divinatori.

 

Storia dei tarocchi 

 

Le origini dei tarocchi sono avvolte nel mistero. La teoria più ampiamente accettata suggerisce che siano stati creati nel XV secolo in Italia come una versione modificata delle comuni carte da gioco, ma quasi sicuramente risalgono a molto tempo prima. Parecchi studiosi, infatti, hanno rivelato importanti punti di contatto tra le immagini dei geroglifici egizi e le figure dei tarocchi.

In ogni modo, il primo mazzo di cui siamo a conoscenza è quello dei “Tarocchi Visconti di Modrone, realizzato in Lombardia per la famiglia Visconti e attribuito al pittore di corte Bonifacio Bembo. Composto da 66 carte, è dipinto a mano e rivestito da una lamina d'oro finemente lavorata a bulino. Le carte presentano numerosi emblemi che fanno riferimento alla famiglia Visconti, come la corona con i rami di alloro e palma, i motti "A bon droyt" (che significa "a buon diritto") e "Phote mante" (cioè "bisogna mantenere").

 

Storia delle sibille 

 

L'origine delle sibille, così come le conosciamo oggi, risale agli appunti di Mlle Lenormand, celebre cartomante che utilizzava il mazzo francese per le sue divinazioni, assegnando a ciascuna carta significati simbolici precisi. Le sue annotazioni portarono alla diffusione di numerose carte illustrate, note come “Jeu de Mademoiselle Lenormand”, “Grand Lenormand”, “Le Petit Lenormand” e altri nomi ancora, pubblicate dopo la sua morte e nel corso dei secoli successivi.

Molti personaggi influenti della storia si rivolsero a Mlle Lenormand, tra cui Marat, Robespierre e Saint-Just, ai quali fu profetizzata una morte violenta. Queste previsioni la portarono all'arresto nel 1794; nonostante ciò, la sua fama continuò a crescere. Dopo la scarcerazione, fu consultata da numerosi personaggi di spicco, tra cui Napoleone (e di nuovo fu arrestata!).

La cartomante morì a Parigi il 25 giugno del 1843 all'età di settantacinque anni, lasciandoci in eredità le sibille che prendono il suo nome, ancora oggi famose in tutto il mondo.

 


 

La struttura di tarocchi e sibille 

 

Addentrandoci nella composizione dei mazzi, possiamo accorgerci che i tarocchi hanno un sistema più complesso delle sibille. Vediamo tutti i dettagli!

 

Descrizione delle carte dei tarocchi 

 

Solitamente, un mazzo di tarocchi è composto da una raccolta di carte tradizionali a cui si aggiungono 21 carte dette Trionfi e una carta singola detta Il Matto; in tutto, parliamo quindi di 78 carte.

I Trionfi e il Matto sono conosciuti con il nome di arcani maggiori, mentre le altre carte sono dette arcani minori.

Questo schema non è universale, perché esistono diverse varianti. Nel tarocchino bolognese o nel tarocco siciliano, per esempio, il numero di carte è ridotto (rispettivamente a 62 e 63 carte); nei germini fiorentini, invece, sale addirittura a 97 unità.

Quando si prende in mano un mazzo di tarocchi, in qualunque variante si presenti, non si può fare a meno di venire catturati dal fascino enigmatico degli archetipi raffigurati. Per questo motivo, secondo me sono un ottimo punto di partenza per costruire storie e superare i blocchi creativi. Ho parlato approfonditamente di questa tecnica nella mia guida “Come trovare il tempo per scrivere”, disponibile su Amazon.



 

Descrizione delle carte delle sibille 

 

Ogni mazzo di sibille è composto da 36 unità, ognuna delle quali corrisponde a una carta francese. I semi, perciò, sono i quattro classici (cuori, fiori, quadri e picche), ma a ciascuna carta è anche associata un’immagine peculiare, derivante dalle visioni di Mlle Lenormand.

Se vuoi conoscerle tutte, ti invito a leggere l’articolo “Cosa sono le sibille di Lenormand? Una storia appassionante”.

 

I diversi utilizzi di tarocchi e sibille 

 

Siamo arrivati al punto cruciale: qual è la variante principale tra questi due sistemi, a livello di interpretazione delle carte?

 

In cosa si differenziano le letture di tarocchi e sibille? 

 

Le letture di tarocchi e sibille si avvalgono di due diversi livelli di introspezione:

·      i tarocchi, divisi in arcani maggiori e minori, rappresentano le varie sfere della vita umana. Sono profondi ed enigmatici, parlano per immagini e metafore e richiedono una maggiore conoscenza esoterica;

·      le sibille sono più immediate e pratiche, parlano attraverso simboli semplici e diretti e descrivono la vita reale e fatti concreti. Per questo motivo, a volte sono conosciute con il simpatico soprannome di “carte pettegole” dagli addetti al settore.

 

Tirando le somme, le letture di tarocchi richiedono più intuizione e interpretazione, mentre le letture di sibille sono più immediate e concrete.

Entrambi i sistemi possono essere utili per ricevere delle risposte e dei consigli, ma dipende dal tipo di domanda che si vuole fare e dal grado di approfondimento che si cerca. Se si è alle prime armi, si può partire dalle sibille e poi, quando si ha acquisito una certa pratica, passare ai tarocchi. Se desideri leggere un approfondimento su queste carte così affascinanti e misteriose, ti consiglio l’articolo “5 curiosità sulla storia dei tarocchi”.

 

 

Articolo scritto in collaborazione con

Ivana Vele Poletti

https://www.ivanapoletti.com/

 

lunedì 25 settembre 2023

Viaggio alla scoperta dei luoghi di potere e mistero sulle orme del Mago Merlino



 

La foresta di Broceliande, in Bretagna, è un luogo in cui la leggenda si fonde con l'archetipo mitico che c'è in noi. A ogni stormir di foglie, il vento ci sussurra di fate, streghe e maghi vissuti in quel luogo. Gli alberi ci parlano delle loro vite tumultuose, degli incontri e degli scontri per la vita e per la morte in un’epoca oggi nascosta da un velo di tragico mistero… che però vive ancora accanto a noi, nei nostri sogni, nei desideri che abbiamo di avventura e di scoperta che celiamo nei nostri cuori.

Il nostro itinerario comincia con la ricerca della tomba di Merlino, uno dei maghi per eccellenza del nostro mondo ancestrale: si racconta che proprio qui si innamorò perdutamente di Viviana, la futura Dama del Lago.

Merlino, figlio di una vergine e del demonio, era destinato a divenire l'Anticristo ma fu salvato, o strappato da questo destino a seconda delle interpretazioni, grazie al battesimo impostogli dalla madre. Lui rappresenta l'archetipo dei maghi dall'animo sulfureo, che usa gli uomini come pedine per i suoi scopi; basti pensare alla procreazione di Artù tramite la magia imposta su Uther Pendragon.

Merlino, nonostante tutto, si innamora di una ragazzina. Si tratta di una nobile? Non si sa, certamente né principessa, né erede di aristocratiche fortune. Bella? Sì, ma soprattutto dotata di carattere e di spirito indipendente, probabilmente aveva già pianificato la sua strada.

Fatto sta che Merlino perde il senno, le offre tutto quello che un mago le può dare, ma lei non cede, fino a quando gli comunica il suo prezzo: il segreto della magia! E il grande mago, pur conscio delle conseguenze, cede. E lei, dopo aver appreso i segreti della terra e del cielo, lo inganna! Con un incantesimo relegherà Merlino dormiente in una grotta.

La tomba di Merlino consisteva una “allée couverte”, una sepoltura megalitica di oltre 10 metri datata intorno al 2500 a.C., sotto la quale si diceva ci fosse un tesoro. Nel 1892, il proprietario del terreno lo fece saltare in aria con la dinamite sperando di trovare questo tesoro: ovviamente non trovò nulla. Oggi rimangono i resti delle rocce che componevano il sito megalitico.




 

La fontana della giovinezza

Proseguendo nel nostro cammino nel mito, poco lontano, troviamo la fontana della giovinezza, anche chiamata la fonte di Viviana; quest'acqua era usata per i riti di guarigione e per l'iniziazione nei riti di passaggio. I drudi, durante il solstizio d'estate, la utilizzavano per contare i neonati immergendoli nell'acqua come fosse una fonte battesimale. Quelli che non avevano potuto partecipare al rito tornavano l'anno successivo e, registrati l'anno dopo, ringiovanivano di un anno. Un tuffo potrebbe esserci benefico!

 

La fontana di Barenton

Con qualche anno in meno, decidete voi quanti, proseguiamo verso la fontana di Barenton. In questo luogo si dice che Viviana incontrasse il suo pupillo Lancillotto. Si tratta di una vasca rettangolare con l'acqua gelida; a intervalli irregolari delle bolle salgono dal fondo dando l'impressione che l'acqua bolla. Il fenomeno avviene da tempi immemori, tanto da essere menzionato nel ciclo arturiano.

La sua acqua cura la follia e le pene d'amore; cos'è l'amore se non una follia? Basta vedere la triste fine di Merlino. Gli indovini e le streghe usavano quest’acqua per i loro incantesimi, l'importante era non farla cadere sulla roccia della vasca, in quel caso si scatenava una tempesta. Al termine del fortunale appariva il cavaliere nero guardiano della fontana, armato di tutto punto e pronto alla battaglia.

 

La Valle Senza Ritorno

Noi non siamo pronti allo scontro e proseguiamo, anche se la meta successiva non è certamente molto raccomandabile, infatti già dal nome, la Valle Senza Ritorno, un po' di preoccupazione comincia a serpeggiare. Questa valle selvaggia, incassata tra la folta vegetazione e scavata tra le pietre di scisto rosso, fu per lungo tempo una prigione per i cavalieri infedeli alle loro fanciulle. La fata Morgana decise di imprigionare proprio lì Guiomar, il suo amante traditore, e insieme a lui tutti i cavalieri che tradivano la loro promessa d'amore eterno.

Solo Lancillotto, fedele per sempre a Ginevra, cavaliere dal cuore puro riuscì a rompere l'incantesimo e a liberare i fedifraghi. Che fine fecero le fanciulle tradite non è dato sapere. Ciò che invece rimane a imperituro ricordo sono le due rocce legate insieme a formare quella che è chiamata la roccia dei falsi amanti, che si trova sulla cresta della valle: pare siano Guiomar e la sua amante, sorpresi dall'innamorata Morgana e pietrificati.




 

Lo specchio delle fate

Al fondo della valle troviamo un lago circondato da alberi d'alto fusto, che impediscono al vento di incresparne la superficie. Siamo arrivati allo specchio delle fate. Pare che in questo laghetto dimorassero sette fate, tutte sorelle, al servizio di Morgana.

Ma un giorno fatale una di loro si avvicina a un giovane che si specchia sulla riva, e cosa potrà mai accadere? Ovviamente si innamorano. Per qualche tempo riescono a nascondere la loro storia, ma poi vengono scoperti. La leggenda narra che nei giorni più limpidi e ai cuori puri si mostrino nel lago i volti dei due innamorati, condannati per l'eternità a vivere nel lago.




 

Il Giardino dei Monaci

Proseguendo nella nostra escursione nel mito, passiamo accanto al giardino dei monaci. Si tratta di una costruzione megalitica, un quadrilatero lungo all'incirca 25 metri e largo 5 o 6, datato attorno al 3000 a.C.

Chiamarlo giardino sembra un poco fuori luogo, forse lo era prima, quando i monaci usavano questo luogo per le loro feste, probabilmente non molto monacali. Infatti, si racconta che S. Méen li invitò alla morigeratezza, ma i monaci non lo ascoltarono e, visto il luogo denso di magia, li trasformò in rocce.

 

Il faggio di Ponthus

Sulla via del ritorno passiamo sotto l'immenso faggio di Ponthus; ci sono parecchie leggende che aleggiano attorno alla sua chioma. In una si dice che le sue radici affondano sui resti di un castello distrutto da Dio stesso. Si racconta che il cavaliere di Ponthus, disperato per non riuscire ad avere un erede, si rivolse al cielo gridando disperato: “Ho bisogno di un erede, che mi venga dal diavolo o da Dio!”

Qualcuno lo sentì, perché nove mesi dopo durante una eclissi di luna la castellana partorì. Chi lo esaudì fu il demonio, che fece nascere un piccolo mostro peloso che saltellava tra gli armadi e le cassettiere. L'ostetrica fuggì mentre si scatenava una tempesta che proveniva dall'oceano, la foresta fu risparmiata mentre il castello fu completamente distrutto. Quando questa specie d'apocalisse terminò, al posto dei bastioni c'era il faggio che ancora oggi possiamo ammirare.

Dal seggio di Merlino, una poco confortevole poltrona di scisto rosso che troneggia sulla foresta di Broceliande, possiamo volare con lui sulla schiena del drago. Infatti pare che questo seggio sia incastonato in una costola del mitico drago Kilgharrah, il creatore della spada Excalibur.

 

Ex tenebris ad lucem.

 

Nebbie fatali

alberi che marciano,

acque magiche.

 

È scritto nelle acque,

scolpito nella terra.

 


Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

venerdì 22 settembre 2023

Come costruire storie con i tarocchi

 

 

3 modi per farti ispirare dagli oggetti divinatori e realizzare trame originali! 

 

L'uso di strumenti di divinazione come i tarocchi, le sibille Lenormand, le rune e le oracle cards può essere un metodo efficace per superare il blocco dello scrittore e stimolare la creatività.

Spesso, quando ci troviamo bloccati nel processo creativo, siamo limitati dalla razionalità e dalla logica che ci impediscono di esprimere al meglio le nostre idee. Gli oggetti esoterici, invece, ci aiutano a focalizzare l'attenzione su elementi simbolici e archetipici, aprendo la mente a nuove prospettive e liberando l'immaginazione.

Come usarli per progettare le nostre trame in modo originale? Vediamolo subito!

 

Come costruire storie con i tarocchi 

 

I tarocchi rappresentano simboli universali, che accomunano ogni essere umano dall’alba dei tempi. Ogni carta ha un significato basato su situazioni e archetipi diffusi in tutto il mondo, come un rapporto tossico, un mentore che trasmette autorevolezza, un momento di crollo, una morte metaforica, un nuovo inizio, sogni, illusioni e via dicendo.

Questi elementi accompagnano l’umanità da sempre e, con ogni probabilità, ci saranno anche in futuro. Per sfruttare la loro potenza, ti propongo tre esercizi creativi.

 

3 modi per costruire storie con i tarocchi 

 

1.    Fingi di essere un personaggio del tuo romanzo, poi pesca una carta e osserva bene la figura che ti è capitata. Quali sono i significati correlati? Potrebbero rappresentare una svolta nel cammino del tuo personaggio?

2.    Se ti trovi davanti a uno snodo della trama che non riesci a sbrogliare, prova a porre delle domande specifiche ai tarocchi e scopri cosa ti suggeriscono.

3.   Puoi disporre le carte secondo delle griglie di interpretazione, che ti permetteranno di avere una rappresentazione del passato, del presente e del futuro dei tuoi personaggi.

 

L’uso dei tarocchi è solo uno dei 25 modi per superare il blocco dello scrittore che ho proposto nel mio libro dedicato agli autori. Sì, hai letto bene: 25! I metodi per sconfiggere il terrore della pagina bianca sono numerosi, variegati e, lasciamelo dire, anche molto stimolanti! Perché la scrittura non è solo tecnica, ma anche divertimento. Se vuoi scoprire altri segreti della creatività letteraria, ti consiglio il mio manuale “Come trovare il tempo per scrivere”, disponibile su Amazon.

 



 

 

Sibille Lenormand 

 

Queste carte sono state create dalla celebre cartomante francese Marie-Anne-Adélaïde Lenormand, vissuta tra il 1768 e il 1843. Rappresentano oggetti più concreti dei tarocchi, per cui vanno lette in modo lineare.

Gli esercizi suggeriti per sfruttarne la carica creativa sono gli stessi del paragrafo precedente. Un grande punto a favore, rispetto ai tarocchi e alle oracle cards, è che sono più facili da reperire, perché ogni sibilla corrisponde a una carta del classico mazzo francese (quasi tutti ne abbiamo a casa uno!).

Se vuoi conoscerle più a fondo, ti consiglio l’articolo “Cosa sono le sibille di Lenormand? Una storia appassionante”.

 

Oracle cards 

 

Le Oracle cards sono usate per la divinazione, proprio come i tarocchi. A differenza di questi ultimi, però, non hanno una struttura standardizzata, poiché sono composte da un numero variabile di carte con immagini e simboli unici.

Possono essere utilizzate per ottenere una maggiore comprensione di se stessi e della propria vita, o per ricevere consigli su questioni specifiche, come le relazioni, la carriera, la salute o la spiritualità. Sono spesso accompagnate da un libro di istruzioni che fornisce spiegazioni dettagliate sui loro significati e sui modi in cui possono essere interpretate.

Si tratta di carte più criptiche di sibille e tarocchi, ma anche più creative perché ce ne sono con ogni tema possibile e immaginabile (fate, draghi, sirene, astrologia, divinità, creature mitologiche, arte e via dicendo). Se scrivi fantasy, possono essere di grande aiuto nella gestione dei personaggi e nella creazione del tuo mondo immaginario.

 

Rune 

 


 

Le rune sono simboli grafici che rappresentano un suono, un significato letterale e un significato figurato.

Per fare un esempio, prendiamo la runa “Fehu”: il suono è “f”, il significato letterale è “bestiame” e il significato figurato è “prosperità”. Se il nostro romanzo è ambientato in una metropoli moderna, forse non ci sarà modo di inserire il bestiame, ma comunque questo simbolo può indicare che uno dei personaggi riceverà una fonte di ricchezza inaspettata. Oppure, chissà: magari deciderà di lasciare la città per gestire un ranch in mezzo alle praterie, e allora il significato letterale della runa ci sarà utile!

Si possono quindi usare in un duplice modo per la creazione della trama, a seconda delle nostre preferenze (vogliamo associare a un personaggio il concetto concreto o quello astratto?).

Se vuoi approfondire l’argomento, ti rimando all’articolo “RUNE: cosa sono? Come usarle?”.

 

Oroscopi 

 

L’ultima dritta che ti suggerisco è quella di farti ispirare dal mondo dello zodiaco. Puoi assegnare un segno ai tuoi personaggi e scoprire cosa dice l’oroscopo del giorno, magari ti può venire qualche idea per gli sviluppi della tua trama. A ogni segno, inoltre, sono associati tratti psicologici che potrebbero aiutarti a caratterizzare i personaggi. Un ultimo spunto: non limitarti allo zodiaco occidentale, attingi anche ad altre culture, come quella cinese.

Anche in questo caso, se vuoi saperne di più il Magical Magazine ha l’articolo adatto a te! Ti lascio il link: “Che animale sono nell’oroscopo cinese?” Ecco la risposta!

 

Articolo scritto in collaborazione con

Ivana Vele Poletti

https://www.ivanapoletti.com/

 

lunedì 18 settembre 2023

Lilith, Jinn e altri demoni

 



 

Nel libro dello Zohar, il testo letterario più importante della Qabbalha, troviamo il momento della nascita di Lilith all'interno della fenomenologia ebraica. Vediamone la genesi attraverso le parole del libro dello splendore:

 

...[Lilith, controparte femminile del Satana]. Non appena fu sorta, essa cominciò a muoversi verso l’alto e verso il basso. Arrivò ai Keruvim, che hanno facce come di bambini, e volle attaccarsi a loro per imprimersi in loro e non separarsene più. Ma Dio la separò di lì quando creò l’uomo [secondo la figura originaria dell’Uomo presso il trono] per mantenere in ordine questo mondo [terreno]. [E perciò separò le forze sante che dovevano affluire agli uomini da quelle impure che cercavano di insinuarsi in essi]. Ma quando quella [Lilith] vide Eva, attaccata ancora in celeste bellezza al fianco di Adamo, e vide così la figura completa [dell’Adamo androgino, prima che Eva fosse estratta da lui], allora volò via di lì e volle di nuovo attaccarsi alle piccole facce [dei Keruvim]. Ma i guardiani delle porte celesti non la lasciarono avvicinare. Dio la ammonì e la gettò negli abissi del mare, e là essa dimorò fino a quando Adamo e la sua donna peccarono. Allora Dio la trasse dagli abissi del mare, e da quel momento essa ha potere su quei bambini – le piccole facce tra gli uomini [corrispondenti ai Keruvim]

Lilith mantenne la sua immortalità perché non mangiò la mela della sapienza che condannò Eva e Adamo, e di conseguenza noi dopo di loro, alla vita che tutti conosciamo. Non solo lei vede Adamo ancora “Androgino” quindi comprensivo della parte femminile non ancora estratta da lui, Eva, ma era anche la prima donna, come possiamo leggere in Genesi 1.26-27:

Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.”

E Dio creò l'uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio; creò maschio e femmina.

Il regno di Lilith è soprattutto nella fase calante della luna perché come riportato nello Zohar: “Al tempo della luce che difetta regna la sventura”.

 

Dopo la morte di Abele, Adamo rimase lontano da Eva per 130 anni e in quel periodo fu preda di Lilith, con la quale generò spiriti e demoni. In seguito, Adamo venne sedotto da Naama, una principessa dei demoni dalla cui bellezza furono sedotti anche gli angeli chiamati “figli degli Elohim”.

Questo il passo di Genesi 6:2.4:

2 avvenne che i figli di DIO videro che le figlie degli uomini erano belle, e presero per loro mogli tutte quelle che essi scelsero.

3 E l'Eterno disse: «Lo Spirito mio non contenderà per sempre

con l'uomo, perché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent’anni».

4 Vi erano dei giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di DIO si accostarono alle figlie degli uomini e queste partorirono loro dei figli. Essi sono gli eroi che esistettero nei tempi antichi, sono gli uomini famosi di quei tempi.

 



Versioni di Lilith

 

Quella vista finora è la Lilith biblica, se così possiamo definirla, la prima demone, progenitrice degli spiriti maligni che si aggirano nelle fasi di luna calante in cerca del seme dell'uomo, in preda alla passione da loro provocata e quindi facili e inconsapevoli prede.

La Lilith mesopotamica ha diversi aspetti, inizialmente pare fosse identificata come ancella della grande dea Inanna, la regina dei cieli, e incaricata di accompagnare gli uomini al tempio della dea. Era in uso una pratica sessuale in cui le vergini del tempio, vergini inteso come non appartenenti a nessuno, diventavano amanti di coloro che vi si recavano per ottenere i favori della guarigione dalla dea.

Con il passaggio a una società essenzialmente patriarcale, Lilith divenne uno spirito maligno dell'aria, portatrice di tempesta, disgrazia, malattia e morte. Altri miti la identificano come ladra di bambini, rubati per nutrirsi del loro sangue, a testimonianza di questo il ritrovamento di amuleti e rituali di preghiera per proteggere le partorienti da lei e dalle sue schiere di demoni.

Da questo nasce la sua elezione a regina dei vampiri, fino a quando il suo nome viene accostato a quello di Samael, l'Arcangelo della morte. Insieme divengono re e regina degli inferi, capi supremi di tutti i demoni. Per scoprire altre curiosità sui vampiri, leggi l’articolo “Vampiri: caratteristiche succose e misteri affascinanti”.

Mai matrimonio fu più azzeccato. Lilith vampiro sia energetico attraverso i sogni, sia classico succhiando il sangue dai neonati fino ai giovinetti e Samael arcangelo dalla duplice personalità. Destinato da Dio a ingannare l'uomo attraverso l'imbroglio e la tentazione, capo di legioni di angeli e di altrettanti demoni. Dalla tradizione gnostica, Samael è considerato il Demiurgo, il Dio che ha creato il nostro mondo a somiglianza gerarchica dei cieli divini.

Lilith pare dunque in ottima compagnia, avendo rifiutato sia Adamo che la permanenza nelle sfere divine.

Oggi considerata dalla stregoneria Wicca come la vergine oscura, o la luna nera…

...essa si manifesta come

come un vento nel deserto che soffia nella notte,

per sedurre o terrorizzare i viandanti

che si sono avventurati nel suo regno.

 

Il Magical Magazine ha trattato la Wicca anche nell’articolo “Streghe Wicca: 5 curiosità per conoscerle”.

L'oscurità di questa entità, o potremmo chiamarla strega, pare sia caratterizzata dalla segretezza dei suoi misteri. Le sue più devote adepte sono chiamate Lilithiane. Maestra della magia rossa, scatena il suo lato oscuro attraverso passioni incontrollate, a volte violente, quasi a ribadire la sua completa indipendenza da qualsiasi canone. Senza scordare i movimenti femministi che l'hanno assurta a icona della ribellione della donna al potere maschile, il femminile liberato!

Se ti interessano le streghe, il Magical Magazine ne ha parlato anche nell’articolo “Streghe vere oggi: dove abitano e quali poteri hanno”.

 




Jinn

 

Creammo l'uomo con argilla secca impastata, e in

precedenza creammo i Jinn dal fuoco di un vento bruciante.

(Corano XV. Hal-hijr 26/27.)

 

 

Jinn è il nome arabo con cui si identificano diverse entità invisibili e generalmente malvagie, che possono mostrarsi se lo desiderano. I Jinn sono dotati di poteri sovrannaturali e, a loro convenienza, possono essere benevoli con i loro interlocutori.

Spesso li ritroviamo colpevoli di possedere umani inconsapevoli, con il solo scopo, specie nel mondo islamico, di adorare degli idoli e non Dio, facendoli così cadere nel peccato.

Per scacciarli si dovrà ricorrere al Corano, come nel Cristianesimo si ricorre all'esorcista. Generalmente si possono distinguere in tre categorie:

·      La prima: quelli con le ali e che possono volare.

·      La seconda: quelli con sembianze di cane o di serpente.

·      La terza: quelli che viaggiano perennemente.

 

Uno dei loro poteri è quello di mutare forma, possono trasformarsi qualsiasi cosa, piante e oggetti di ogni tipo, animali e persino assumere sembianze umane.

Di tutti i Jinn, i più malefici sono i Ghul e gli Ifrit, maestri ingannatori dai tempi della creazione. Pare che una parte di questi spiriti sia divenuta più benevola nei confronti degli umani grazie alla conversione all'Islam all'epoca del profeta.

Negli Hadith si narra di una battaglia avvenuta tra angeli, uomini e Jinn, che si risolse con la sconfitta dei Jinn, questo evento è narrato in molte fonti tra cui il “Tafsirdi al-‘Ayyashi, dove si dice che i Jinn

furono relegati ai cieli e agli angoli più remoti della terra così da non essere vicini alla Mia creazione, ed ho creato un velo tra loro e la Mia creazione affinché non si vedano e non si mischino tra loro

Ayyashi, p. 35, Ilal al’Sharai, p. 104.

Che i Jinn siano gli abitatori dei mondi altri che ci circondano?

 

Se questo articolo ti è piaciuto, allora ti piacerà anche il primo di questa serie: “Il potere della percezione”.

 

 

Luna calante,

sibilano i venti:

anime perse.

 

Bisbigli e visioni,

desideri e sogni.

 

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN