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lunedì 18 marzo 2024

Huginn e Muninn: simboli del dio corvo Odino



«Huginn e Muninn
volano ogni giorno
sopra la vasta terra,
io temo per Huginn
che non torni indietro,
ma temo per Muninn ancor più».

Tratto dall'Edda


Questi corvi sono molto spesso raffigurati insieme a Odino. Per esempio, li troviamo nell'arazzo di Oseberg, rinvenuto all'interno di una nave vichinga usata come sepolcro e ritrovata nella omonima località vicina al fiordo di Oslo. In questo arazzo possiamo vedere due corvi appollaiati sulle spalle di Odino mentre gli portano notizie dai nove mondi, dove solo loro possono accedere.

La tradizione orale

Come in tutte le grandi epopee sulla nascita del mondo con i suoi dei ed eroi, anche quella norrena è sostanzialmente narrata in maniera poetica. Attraverso la poesia tramandata dagli scaldi, come i bardi della cultura druidica, conservavano la loro cosmogonia, generazione dopo generazione, attraverso memorie orali. Non confondiamoli con dei semplici cantastorie, o trovatori o menestrelli, per diventare uno scaldo o un bardo era necessario sapere a memoria e interpretare il significato segreto di tutta la storia conosciuta. E questa impresa non era certamente alla portata di tutti, necessitando anni e anni di studi, compreso l'uso e l'interpretazione delle rune o della scrittura ogamica, e numerosi esami fino all'investitura del titolo, che non era altro che un passo verso il titolo di maestro.

La sapienza di uno scaldo, o di un bardo, risiedeva nella conoscenza totale di tutto quello che riguardava la vita, quindi erano dei guaritori, dei giudici, degli agronomi, perché conoscevano ogni cosa dal momento della nascita del mondo. Anche quando fu consentito di scrivere per semplificare le cose, vista la mole di materiale, non cambiò poi molto. Infatti, fu divulgato ciò che non era considerato segreto, mentre il resto fu celato all'interno delle storie stesse, una specie di doppia, a volte tripla scrittura che necessitava di una chiave di lettura, mentre i contenuti più esoterici rimasero solo orali e destinati ai soli maestri.





Le divinità

I corvi assurgono nell'immaginario vichingo il simbolo della presenza di Odino, delle creature magiche, potenti, che grazie alla magia del loro dio portano sogni, visioni, rispondono a suppliche. Ma controllano anche quello che gli uomini fanno; gli dei sono personaggi permalosi e oggi sono con te… domani chissà. E qui troviamo molte analogie con gli dei greci, sia per quanto riguarda i messaggeri divini, sia per le diatribe continue tra di loro, lotte intestine che si riflettono sui popoli che ne invocano la protezione.

I corvi

Questi grandi uccelli dall'aspetto sinistro, sia per il colore che per il gracchìo inquietante, sono in grado di sorvolare e controllare tutta Midgard” in un solo giorno. Midgard è il mondo degli uomini, uno dei nove mondi che sostiene Yggdrasil l'albero della vita.

Gli sciamani nelle loro trance ricevono i messaggi di Odino attraverso i corvi, visioni e interpretazioni che guidano verso nuove terre, verso guerra e morte, nuovi re o vecchie faide. Ma la magia ha sempre un prezzo da pagare e, anche il potente Odino, sa che usando una parte di sé per portare i messaggi attraverso i corvi, che sono il suo pensiero e la sua memoria, corre il rischio di perdere una parte di sé e con essa i corvi.

Nella lingua norrena Huginn significa pensiero, mentre Muninn memoria o mente, nei loro viaggi di fatto rappresentano il pensiero e la memoria di Odino.

Poiché il dio per acquisire la conoscenza è diventato orbo e smemorato, i suoi messaggeri volano per i mondi raccogliendo informazioni che poi gli comunicano, come raffigurato nell'arazzo, ma anche in innumerevoli saghe e canzoni. Uno dei compiti dei due corvi è selezionare i guerrieri morti in battaglia, infatti le valchirie sono spesso raffigurate come corvi. Muninn pare si occupasse dei guerrieri morti in battaglia, mentre Huginn degli impiccati. In ogni caso, metà dei guerrieri sarebbero andati nel Valhalla con Odino, mentre gli altri nel Fólkvangr, con la dea Freyja, una specie di Valhalla alternativo frutto di un accordo fra i due.

Sacrifici rituali

Il blot, nella tradizione norrena il sacrificio rituale di sangue, era effettuato soprattutto nelle grandi feste propiziatorie, effettuato da un sacerdote affiancato da una volva, una sciamana. A volte si faceva in forma privata, sempre con la presenza della volva, ma la sostanza della cerimonia non cambiava.

Dopo aver svolto il rituale, con le invocazioni a Odino, venivano sacrificati degli animali il cui sangue veniva cosparso sull'altare, poi sugli officianti e i presenti e, infine, bevuto. Al termine del rito sacrificale le bestie sgozzate venivano cotte e mangiate, la cerimonia si trasformava poi in una festa. Per capire se le invocazioni e i doni erano stati graditi dalla divinità si attendeva che i corvi si facessero vedere durante la cerimonia, oppure comparissero nelle visioni della volva.

 

Il concetto di Fylgja nella mitologia norrena, ma presente anche nella narrazione di ogni religione o leggenda, è uno spirito che ci accompagna nella vita e si palesa al momento della nostra morte. Può essere un antenato come nello Shintoismo giapponese, un angelo come nel Cristianesimo, un mu'aqqib, per una persona che segue l'Islam, un animale totemico come tra i nativi americani e gli indios del centro e sud America, o gli Inuit dei ghiacci.

Huginn e Muninn rappresentano i Fylgja di Odino, in quanto lo identificano, sono i suoi messaggeri in tutti i nove mondi della cosmogonia norrena. Odino era così strettamente associato ai suoi corvi che uno dei tanti nomi con cui veniva rappresentato era quello di dio corvo. Huginn, che significa pensiero, qualcosa comunque indipendente dal corpo, portava anche le punizioni di Odino, che puniva a distanza tramite l'apparire del corvo.




 

Sebbene non abbiano mai avuto un ruolo importante in nessuno dei vecchi miti, Huginn e Muninn sono sempre con Odino. Come suoi compagni o come sue estensioni, vanno dove va Odino. Si ritiene che anche alla fine, al Ragnarok, loro saranno lì al suo fianco.

Nere visioni,

dalla cima del mondo:

segnata la via.

 

Dall'albero della vita,

alla morte dei campi.

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN