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lunedì 17 aprile 2023

Alchimia: cos’è? Storia e curiosità



Pietra filosofale, Grande Opera, simboli esoterici: impariamo a conoscere i termini tecnici e il significato di una pratica misteriosa e affascinante 

 

Hai mai sentito parlare dell'alchimia? Quest'arte millenaria ha sempre suscitato l'interesse dell'umanità, catturando l’attenzione di studiosi, filosofi e appassionati di tutto il mondo. È stata esercitata per secoli con l'obiettivo di trasmutare la materia in oro e di trovare l'elisir di lunga vita.

Ma cos'è l’alchimia, realmente? In questo articolo, ti guiderò alla scoperta dei segreti e delle implicazioni di questa pratica antichissima. Preparati a immergerti in un viaggio affascinante tra scienza, filosofia e misticismo.

 

Alchimia: cos’è? 

 

Il termine "alchimia" ha origini arabe e deriva dalla parola "kīmiyā'", che indicava il reagente utilizzato per la trasformazione dei metalli. In Occidente questa sostanza era nota come "lapis philosophorum" o pietra filosofale.

Nel corso del tempo, il termine ha iniziato a designare l’arte di trasformare le sostanze naturali in modo utile all’uomo. L'alchimia comprende, infatti, un complesso di teorie e tecniche mirate a trasmutare i metalli vili in oro, a creare la pietra filosofale e l'elisir di lunga vita; un'antica pratica che si basa sull’alterazione della materia e sull'acquisizione di conoscenze segrete, che promettono di raggiungere l'immortalità e la ricchezza.

 

Il padre dell’alchimia 

 

La teoria alchemica sembra aver avuto origine dalle teorie dell'alchimista musulmano Jabir ibn Hayyan, noto anche come Geber. Questo studioso analizzò ciascuno dei quattro elementi aristotelici (fuoco, acqua, terra, aria) correlandoli alle loro quattro qualità di base: caldo, freddo, secco e umido.

Jabir ibn Hayyan ipotizzò che ogni metallo fosse una combinazione dei quattro principi, contrapposti a coppie e spesso presenti in quantità variabile in ciascun materiale. L'oro, considerato il metallo perfetto, scaturiva da una sintesi armonica tra queste qualità.

 


 

Qual è la differenza tra alchimia e chimica? 

 

L'alchimia e la chimica sono due discipline che, pur condividendo alcune somiglianze superficiali, hanno obiettivi e metodi differenti.

L'alchimia è una pratica antica, che ha radici arabe, egizie, greche e gnostiche e risale all’VIII secolo circa. Si basa sulla manipolazione della materia e dell'energia, ma anche sull'interpretazione simbolica e spirituale degli elementi. Gli alchimisti utilizzavano tecniche e strumenti peculiari, come l'athanor o la fornace, e facevano riferimento a specifiche allegorie per rappresentare il processo di trasformazione dei materiali.

La chimica, invece, è una scienza moderna che studia le proprietà, la composizione, l'identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze del regno organico e inorganico. I suoi obiettivi sono principalmente di natura pratica e tecnologica, come la produzione di nuovi materiali, lo sviluppo di farmaci o la comprensione dei processi chimici che avvengono in natura. Si basa sulla sperimentazione e l'osservazione diretta della materia, utilizzando strumenti come la bilancia, il microscopio o lo spettroscopio.


Ti intriga l’alchimia?


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Pietra filosofale e alchimia 


La pietra filosofale, simbolo per eccellenza dell'alchimia, è una sostanza catalizzatrice in grado di riparare la corruzione della materia. Secondo la tradizione, possiede tre proprietà straordinarie.


1.    Può essere usata per formulare un elisir che conferisce l'immortalità, considerato la panacea universale per qualsiasi malattia.

2.    Conferisce l'onniscienza, ovvero la conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male. Questa accezione aiuta a spiegare l'attributo "filosofale".

3.   Ha la capacità di trasmutare i metalli vili in oro.


Il triplo potere della pietra filosofale ha un valore iniziatico. L'oro è considerato un materiale perenne, perciò il processo di trasmutazione rappresenta il modo di rendere immortale un corpo mortale. L'obiettivo della pietra è, quindi, trasmutare il praticante stesso: ingerendola, l'alchimista ascende al sovrannaturale.

Secondo la tradizione, la pietra filosofale può essere rappresentata anche come un uovo, i cui tre componenti (guscio, albume e tuorlo) corrispondono ai tre ingredienti alchemici fondamentali: sale, mercurio e zolfo. Questa analogia simbolica rappresenta l'idea di una forma primordiale in cui sono contenuti tutti i principi della creazione, che deve essere "sgusciata" per rivelare i suoi segreti.


Cosa si studia in alchimia? 


L’aspirante alchimista deve innanzitutto studiare l’impianto teorico della disciplina, che comprende elementi di chimica, fisica, astrologia, metallurgia e medicina.

Per quanto riguarda, invece, la parte pratica, è necessario apprendere la cosiddetta Grande Opera (Magnum Opus), il processo di lavorazione e trasformazione della materia prima, mirato a realizzare la pietra filosofale.


Le quattro fasi della Grande Opera 


Il processo di trasformazione personale e spirituale chiamato Magnum Opus richiede l'attuazione di diversi passaggi, o fasi, attraverso i quali l'alchimista sperimenta una metamorfosi graduale. Queste tappe sono associate a specifici processi di laboratorio che implicano cambiamenti di colore, metafore del percorso iniziatico dell'alchimista.


1.    La prima fase, Nigredo, simboleggia l'annerimento (melanosi) e viene associata all'elemento terra e al piombo. Questo step è caratterizzato dalla putrefazione, dalla decomposizione e dalla separazione. I suoi emblemi sono il corvo, la notte e l'inverno, ed è considerato il caos primordiale dal quale si avvia il processo di trasformazione.

2.    La seconda fase, Albedo, rappresenta lo sbiancamento (leucosi) ed è collegata all'elemento acqua e all'argento. È caratterizzata dalla distillazione, dalla calcinazione e dalla purificazione, e viene raffigurata simbolicamente dal cigno, dall'alba e dalla Luna. È il momento in cui l'alchimista inizia a comprendere la propria essenza e la propria natura.

3.   La terza fase, Citrinitas, incarna l'ingiallimento (xanthosis) e viene connessa all'elemento aria e all'oro. Questa fase è caratterizzata dalla sublimazione, dalla combustione e dal giorno, ed è rappresentata dall'aquila, dal Sole e dalla forza maschile. È il periodo in cui si inizia a sviluppare la propria individualità e a raggiungere la propria potenzialità.

4.    La quarta e ultima fase, Rubedo, provoca l'arrossamento (iosis) e si accompagna all'elemento fuoco, al mercurio filosofale e al matrimonio tra anima e spirito. È caratterizzata dalla coagulazione, dal tramonto e dall'incontro tra Sole e Luna, ed è rappresentata simbolicamente dalla fenice, da Ermes/Mercurio e dal caduceo (il bastone alato con due serpenti attorcigliati attorno, uno dei simboli più antichi dell’umanità). È il momento in cui l'alchimista raggiunge l'illuminazione spirituale e si trasforma in una nuova forma di vita.


Oltre a queste, nel corso dei secoli alcuni teorici hanno aggiunto altre fasi, come la Viriditas (associata al colore verde), la Cauda Pavonis (che comprende una vasta gamma di sfumature) e la Auredo (connessa all’oro).

Pur essendo legata alla trasmutazione dei metalli, l'alchimia è molto di più di una semplice tecnica chimica: rappresenta un insieme di conoscenze e pratiche che coinvolgono la sfera della conoscenza, dell'arte e della spiritualità, e che hanno l'obiettivo di fare luce sul mistero della vita. Continua a seguire il Magical Magazine per scoprire altre magie connesse al mondo esoterico!


Articolo scritto in collaborazione con

Ivana Vele Poletti

https://www.ivanapoletti.com/

 


lunedì 3 aprile 2023

Come fare un viaggio sciamanico? 5 tecniche


 

I possibili modi per intraprendere un viaggio oltre il nostro corpo (e i pericoli a cui si può andare incontro) 

 

Immagina di provare un’esperienza inedita e visionaria, in cui puoi entrare in contatto con le tue emozioni, scoprire la verità più profonda su di te ed esplorare dimensioni parallele. Questo è il viaggio sciamanico, un'avventura unica (ma anche molto rischiosa) che apre le porte della percezione.

Preparati a lasciare alle spalle la tua vita quotidiana ed entrare in un mondo dove il tempo non esiste, dove la guida è la tua anima: addentriamoci nei segreti del viaggio sciamanico!

 

Cos’è il viaggio sciamanico? 

 

Il viaggio sciamanico è un'esperienza che conduce alla connessione tra il mondo reale e quello invisibile. Permette di raggiungere gli spiriti degli antenati o le proprie guide spirituali, in modo da ricevere aiuto e consigli. Attraverso questa pratica è possibile acquisire informazioni sullo scopo delle nostre vite, sulle esistenze passate e future e su come supportare chi ci circonda.

Il viaggio viene intrapreso dopo essere entrati in uno stato alterato di coscienza, che può essere raggiunto mediante diverse tecniche.

 


 

Come si entra nello stato alterato di coscienza? 

Le modalità per intraprendere il viaggio sciamanico sono diverse, a seconda del rito e della tradizione che si segue. Ecco una breve panoramica delle principali.

 

1. Sogni lucidi 

I sogni lucidi avvengono quando una persona si trova in uno stato intermedio tra il sonno e la veglia. Hai mai avuto la consapevolezza di sognare mentre dormi? Se ti è capitato, sappi che quello era proprio un sogno lucido. Se si impara a padroneggiare il meccanismo, è anche possibile influenzare la narrazione onirica che si sta vivendo. La dimensione ibrida tra sogno e realtà è una delle più indicate per intraprendere un viaggio sciamanico.

 

2. Suoni ritmici 

La musica riveste da sempre un ruolo primario nello sciamanesimo. Suoni ritmici e ripetuti, infatti, sono in grado di indurre nel praticante la trance necessaria per iniziare il viaggio al di fuori del corpo fisico. Gli strumenti più famosi per raggiungere questo stato sono i tamburi e i sonagli, ma ce ne sono molti altri; per saperne di più, leggi l’articolo “Sciamanesimo e simboli: ecco i principali”.

 

3. Danza 

La danza ha la stessa funzione della musica, ovvero indurre la trance. Ci sono diverse tecniche per raggiungere l’obiettivo. In molte danze sciamaniche africane, ad esempio, la tipica postura con le braccia all’indietro provoca la contrattura violenta del diaframma: in questo modo lo sciamano va in iperventilazione e comincia a vedere i fosfeni (scintille e macchie di luce nel campo visivo) che sono il preludio al viaggio sciamanico. Unendo i fosfeni, proprio come si fa con i puntini dei giochi enigmistici, si possono scorgere animali guida, gorghi e costellazioni.

 

4. Mantra 

La ripetizione di mantra stimola il raggiungimento della trance o dello stato meditativo. Inoltre, molti mantra provocano delle vibrazioni che hanno particolari effetti sul nostro corpo e sull’ambiente circostante. Se vuoi saperne di più sull’argomento, ti consiglio l’articolo “Vibrazioni energetiche tra persone: esistono davvero?”.

 

5. Icaros 

Sono canti utilizzati dai curanderos e dagli sciamani dell’Amazzonia peruviana. Intonati per comunicare con il mondo degli spiriti, accompagnano sia i rituali sciamanici che le sessioni di guarigione con le piante. Sono composti da frasi ripetute e parole di potere che facilitano il riequilibrio dei centri energetici, infondendo uno stato di trance che genera pace interiore e positività. Ogni sciamano ha i suoi icaros personali, che gli sono stati tramandati dai suoi maestri o che gli sono stati suggeriti dagli spiriti guida.

 

Ti interessano questi argomenti, ricchi di incanto e spiritualità? Allora il mio romanzo Playing with daggers fa per te. Kara, una giovane donna forte e volitiva, ti farà scoprire l’antica magia sciamanica praticata dal popolo norreno: il seiðr. Parti insieme a lei per un viaggio ricco di pericoli e mistero! 



 

Viaggio sciamanico da soli: è una buona idea? 

 

In generale, non è una buona idea cercare di intraprendere un viaggio sciamanico da soli, per vari motivi.

Secondo lo sciamanesimo tradizionale, le tecniche utilizzate durante i riti richiedono una guida e un’iniziazione da parte di un mentore esperto. La pratica spirituale, infatti, si basa sulla trasmissione orale della conoscenza da maestro ad allievo. Questo è un aspetto fondamentale della cultura sciamanica, poiché l’insegnamento è inteso come una via di trasformazione personale che richiede una profonda comprensione della mente, del corpo e dello spirito di ogni apprendista sciamano.

Inoltre, le tecniche sciamaniche spesso coinvolgono l’accesso a livelli di coscienza non ordinari e la comunicazione con esseri spirituali: solo un mentore esperto può aiutare a navigare in questi territori in modo sicuro e appropriato.

 



 

Il viaggio sciamanico è pericoloso? 

 

Sì, può essere pericoloso sotto diversi aspetti:

1.    alcune pratiche finalizzate a raggiungere la trance, se non eseguite in modo corretto e controllato, possono essere dolorose o perfino rischiose per la salute (si veda il caso delle danze sciamaniche africane, che provocano iperventilazione);

2.    alcuni praticanti, per raggiungere lo stato di coscienza alterata in modo veloce, possono decidere di assumere sostanze psicotrope dannose per l’organismo;

3.   se non ci si affida a maestri fidati, è facile incorrere in abusi fisici e mentali durante i rituali.

 

Quest’ultimo punto è stato denunciato dalla NAFPS (New Age Frauds & Plastic Shamans), un’associazione di nativi americani che si batte contro le frodi in campo sciamanico. Ecco una piccola guida basata sulle loro indicazioni, per non incappare in esperienze spiacevoli:

·      secondo la NAFPS, non è corretto che il mentore chieda denaro per qualsiasi cerimonia o insegnamento sciamanico;

·      l’unico modo per trasmettere la conoscenza è oralmente e di persona;

·      l’apprendimento delle tecniche sciamaniche richiede decenni e deve essere fatto con grande cautela e pazienza. Qualsiasi offerta per insegnarti tutto ciò che devi sapere in un seminario o due è una pia illusione nel migliore dei casi, una frode nel peggiore;

·      si deve essere estremamente diffidenti nei confronti di qualsiasi “insegnante” che introduca pratiche sessuali all’interno di una presunta cerimonia sacra: sono stati registrati molti abusi e violenze da parte di sedicenti sciamani.

 

Se vuoi saperne di più su questi argomenti, ti consiglio di visitare il sito ufficiale della NAFPS.

 

Articolo scritto in collaborazione con

Ivana Vele Poletti

https://www.ivanapoletti.com/