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lunedì 28 giugno 2021

Quale folletto irlandese sei destinato a incontrare?



 

Hai in programma di organizzare un viaggio in Irlanda?

Se sì, ci sono molti abitanti del Piccolo Popolo a cui dovresti fare attenzione!

Alcuni possono renderci ricchi e famosi, altri possono invece tormentarci con ogni genere di dispetti… e parecchi amano fare entrambe le cose insieme! Perciò, bisogna sapere bene come comportarsi con loro.

Se sei curioso/a di scoprire quale creatura fatata incontrerai nel tuo prossimo viaggio in Irlanda, osserva bene l’immagine in apertura dell’articolo. Quale delle quattro foto ti ispira di più? In base alla tua scelta, ecco il folletto irlandese con cui avrai a che fare!

 

1. Kelpie 

 


 

Il kelpie è uno spirito dell’acqua appartenente al folklore irlandese e scozzese.

Appare ai mortali come un magnifico cavallo bianco, con la coda e la criniera gocciolanti di acqua scintillante. Vive nei pressi di laghi, fiumi e torrenti. Si fa vedere solo nelle giornate particolarmente nebbiose. Alcuni sostengono che il mostro di Loch Ness non sia altro che un kelpie sotto mentite spoglie.

Questo folletto dal corpo equino è un burlone. Accetta volentieri di farsi montare dagli esseri umani, ma poi si diverte a disarcionarli o farli cadere in acqua.

Se però il cavaliere di turno riesce a imbrigliarlo, riceverà una meravigliosa ricompensa: diventerà il cavallerizzo più bravo del mondo.

Perciò, se ti capita di fare un giro vicino a un lago nebbioso irlandese, porta sempre con te delle briglie: non si sa mai!

 

2. Leanan sídhe 

 


 

La Leanan sídhe è una bellissima fata appartenente alla stirpe dell'Aos , cioè al “Popolo dei Tumuli”: un clan di creature sovrannaturali che vive sottoterra, all’interno di sepolcri incantati.

È una creatura che appare quasi sempre in forma femminile, infatti abbiamo una sola attestazione di Leanan sídhe maschio.

Lo scopo di questa fata è scegliere amanti mortali per nutrirsi della loro energia vitale, oppure del loro sangue. In cambio, dona loro un eccezionale talento nella musica o nella poesia. Si potrebbe considerare una creatura a metà tra una musa e un vampiro.

Le persone amate dalla Leanan sídhe eccellono in campo artistico, ma sono anche destinate a morire in giovane età. Perciò, fa’ molta attenzione se ne incontri una… accettare le sue avances può non rivelarsi esattamente una buona idea!

 

3. Leprechaun 

 


 

Il leprechaun è il folletto irlandese più famoso in assoluto. Appare come un ometto vestito di verde, con un alto cilindro e una buffa barbetta rossa.

È un grandissimo burlone, ha sempre la battuta pronta e si diverte un mondo a fare dispetti ai malcapitati esseri umani che lo incontrano.

La dimora del leprechaun si trova alle pendici dell’arcobaleno. Qui il nostro amico barbuto custodisce un enorme pentolone pieno di monete d’oro. Ma non è così facile impadronirsene! Per ottenerlo occorre rispondere a tre difficili indovinelli. Se li azzecchi, otterrai un tesoro. Ma se sbagli la risposta, otterrai qualcosa di poco piacevole. Si narra che questi folletti si divertano a far spuntare gobbe, peli e verruche sui corpi dei mortali che non abbiano saputo rispondere ai loro quesiti!

 

4. Sheoques 

Illustrazione di Godo Art

 

Gli sheoques sono piccoli folletti simili agli gnomi, ma più alti (gli gnomi misurano circa 30 centimetri, mentre gli sheoques raggiungono l’altezza di un bambino di circa 6/7 anni). Indossano un cappello a punta, quasi sempre rosso, e hanno una barbetta bianca.

Fanno la guardia a forti fatati e alberi sacri (per approfondire la natura di questi luoghi magici, puoi leggere l’articolo “I folletti irlandesi esistono? Ecco dove avvistarli”.

In particolare, proteggono i biancospini. Perché proprio i biancospini? Perché tra le radici di questi alberi le fate hanno nascosto le loro ricchezze, dopo essere state esiliate sottoterra dall’antico popolo dei Milesi.

Se vuoi incontrare uno sheoquesdevi appostarti sotto un biancospino a mezzanotte in punto, seduto su uno sgabello di frassino a tre gambe.

Il folletto ti rivelerà dove sono nascoste le sue ricchezze. Ma… attenzione! Se durante gli scavi danneggerai in qualche modo il biancospino, lo sheoques te la farà pagare cara!


Altre chicche per chi ama i folletti 

 

Se ti piacciono le fate, le sorprese non sono finite qui: ecco un simpatico giochino per scoprire il tuo nome da folletto irlandese!



 

Il mio è Leanan Lurikeen e il tuo? Fammelo sapere nei commenti!

Come avrai intuito da questo articolo, sono molto affascinata dalle creature del Piccolo Popolo irlandese. Perciò ho dedicato un bel po’ di spazio all’argomento nella mia prima trilogia, “Le ombre di Dora”: uno dei personaggi più importanti è irlandese, l’azione si svolge in una dimensione parallela abitata da creature magiche, e il finale della saga è ambientato in Irlanda… e c’è anche un potente cerchio di pietre pericolosissimo!

Se sei curioso/a di saperne di più… 

Tutto inizia qui!
Leggi “L’ombra del sole” in formato cartaceo o sul tuo Kindle! 



Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


lunedì 21 giugno 2021

I folletti irlandesi esistono? Ecco dove avvistarli

 


Chiunque sia stato in Irlanda può testimoniare che sull’isola si respira un’atmosfera magica.

Le scogliere a picco sul mare, le colline verdissime, i fari, le antiche mura celtiche, i castelli, i menhir, i cerchi delle fate, le leggende tramandate di padre in figlio… tutto contribuisce a farci porre la fatidica domanda: «I folletti irlandesi esistono veramente?».

Molti abitanti della verde Éire ne sono convinti, infatti sull’isola ci sono parecchie aree considerate veri e propri portali verso il Piccolo Popolo.

Scopriamo quali!

 

Fairy Forts 

 


 

In tutto il territorio irlandese ci sono circa 60.000 Fairy Fort, ovvero “forti fatati”.

Cosa sono? Strutture circolari, circondate da argini di terra o fossati. I più antichi risalgono all’età del ferro. Possono essere:

·      fortezze collinari

·      cerchi di menhir o di megaliti

·      abitazioni preistoriche circolari.

 

Spesso la presenza di un Fairy Fort è testimoniata solo da vaghi segni rotondi nel paesaggio, magari ricoperti di vegetazione.

Si dice che siano state proprio le fate ad aver preservato le tracce di queste aree, che altrimenti il tempo avrebbe cancellato del tutto. Secondo il folklore locale, sono zone intrise della magia dei druidi celtici, pertanto possono permetterci di viaggiare tra il nostro mondo e il regno dei Sidhe.

Insomma, sono proprio il massimo per scoprire se i folletti irlandesi esistono veramente!

Ma bisogna stare molto attenti: mai danneggiare un Forte Fatato! I folletti irlandesi sono molto vendicativi. E non si tratta di una superstizione del passato, ma di una credenza ancora viva e radicata nella cultura dell’isola.

Un esempio?

Seán Quinn, nei primi anni 2000, era la persona più ricca della Repubblica d’Irlanda. Tutto cambiò quando decise di spostare un sepolcro megalitico ubicato nella contea di Cavan, per far spazio al suo impero di cemento (hotel e uffici assicurativi). Fece smontare l’antica struttura, pietra dopo pietra, e la spostò in un’altra parte del villaggio. Dopodiché, Seán Quinn perse gradualmente tutto il suo impero finanziario. I documenti fallimentari testimoniano che dieci anni dopo gli erano rimasti circa 11.000€ sul conto corrente. I locali non hanno dubbi: la causa di questo rovescio economico è stata l’ira dei folletti!

Tra i Fairy Forts più famosi ricordiamo la Collina di Tara, residenza del Re Supremo irlandese, e Grianan di Aileach, un ampio forte circolare ubicato nella contea del Donegal.

 

La Pietra del Destino, monolite posto sulla cima della Collina di Tara.
Foto di 
Germán Poo-Caamaño
)
 

Fairy Trees 



  

In Irlanda ci sono molte leggende legate ai Fairy Trees, gli alberi magici protetti dalle fate. Anche in questo caso, si tratta di passaggi verso l’“Otherworld”, ovvero l’“Altro Mondo”. Un luogo mitico dove, secondo i racconti tradizionali, i folletti irlandesi esistono veramente.

La tipologia di albero a cui sono legate più leggende di questo tipo è il biancospino. C’è addirittura un folletto che si occupa di proteggere i biancospini: è il sheoques, un omino che allontana gli umani molesti dagli alberi sacri.

Una fiaba irlandese molto famosa narra che l’antico popolo dei Milesi, il quale invase l’isola nell’XI secolo, costrinse tutti i folletti a trasferirsi nel sottosuolo. Prima di lasciare prati e boschi, la Piccola Gente mise tutti i suoi oggetti d’oro all’interno di grandi pentole, per poi nasconderle tra le radici dei biancospini.

Perciò, se vedete un biancospino in Irlanda, prestate molta attenzione: potrebbe essere abitato dalle fate e nascondere ingenti ricchezze!

Fairy Trees si possono vedere in qualunque zona della verde campagna irlandese. Oltre ai biancospini, sono considerati alberi fatati anche i frassini, i tassi e le querce. Spesso gli abitanti dei villaggi legano ancora nastri o strisce di stoffa colorata ai rami dei “Fairy Trees.

 

Quando appostarsi per scoprire sei i folletti irlandesi esistono? 




 

Se decidi di fare un appostamento per vedere i folletti con i tuoi occhi, sappi che si tratta di un’attività molto, molto rischiosa.

Come abbiamo visto, i Sidhe sono estremamente suscettibili e vendicativi. Inoltre, tendono a intrappolare gli umani nei loro cerchi fatati, per poi tenerli sempre con sé.

Se non ti fanno paura questi pericoli, ecco qualche consiglio:

·      Appostati nei Fairy Forts durante la festività pagana di Samhain, l’antico Capodanno Celtico. Si tratta della notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. Nella cultura celtica, Samhain si trova in un punto al di fuori della dimensione spazio-tempo: non appartiene né all'anno vecchio né all’anno nuovo. In quel momento, il velo che divide la terra dei vivi da quella dei morti si assottiglia, e i due regni possono comunicare. Oltre a ciò, si annullano anche le barriere tra il mondo umano e il mondo fatato. Se qualche folletto decide di fare capolino attraverso i Fairy Fort, di sicuro Samhain è il momento giusto per avvistarlo.

·      Per quanto riguarda i biancospini, ogni notte può essere buona per avvistare un folletto, a patto che si osservi un rito specifico: siediti sotto l’albero a mezzanotte in punto, su uno sgabello a tre gambe intagliato nel legno di frassino. E poi… buona fortuna!

 

Che ne dici, secondo te i folletti irlandesi esistono veramente? 

 

Io non ho una risposta certa, però ci spero! Mi piace così tanto il folklore di quest’isola, che ho scelto di rendere irlandese il protagonista maschile del mio primo romanzo, “L’ombra del sole”. Si tratta di Connor, un giovane soldato in grado di spostarsi tra la dimensione umana e l’Impero del Sole.

Cos’è l’Impero del Sole? Non posso dirtelo, sarebbe uno spoiler!

Tutto inizia qui!
Leggi “L’ombra del sole” in formato cartaceo o sul tuo Kindle! 



Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


 

lunedì 14 giugno 2021

5 importanti simboli dell’Irlanda del Nord

 

 

Quando si parla di Irlanda, di solito viene in mente la parte sud dell’isola, ovvero la Repubblica d’Irlanda.

Oggi, invece, andremo alla scoperta dell’Irlanda del Nord, cercando di capire quali sono i simboli più importanti per la sua storia.

Cominciamo!

 

5 importanti simboli dell’Irlanda del Nord 

 

1. Red hand of Ulster 

 




La mano rossa dell'Ulster (in gaelico “Lámh Dhearg Uladh”) è uno dei simboli più usati dai clan irlandesi, soprattutto nella provincia dell’Ulster.

L’Ulster si trova nella parte nordorientale dell’isola. Spesso questo toponimo è usato come sinonimo di “Irlanda del Nord”, ma si tratta di una denominazione impropria (anche perché tre delle sue nove contee appartengono alla Repubblica d’Irlanda).

Il significato della Mano Rossa è andato ormai perduto, poiché risale alle antiche tradizioni pagane. Una delle teorie più diffuse è che si tratti della mano di Conall Cernach, personaggio del “Ciclo dell'Ulster, che pose la sua impronta insanguinata sopra uno stendardo mentre vendicava la morte dell’eroe  Chulainn.

Durante la travagliata storia d’Irlanda, fu usata più volte come simbolo di orgoglio nazionale. Per esempio, durante la Guerra dei Nove Anni (1594-1603) contro il dominio inglese, fu inserita nel grido di guerra degli O'Neill, storico clan dell’Irlanda del Nord: “lámh dearg Éireann abú!” ("La Mano Rossa d'Irlanda alla vittoria!").

 

Stemma dell’Ulster


2. Le 3 bandiere 

 

Indovinello: “Qual è quella nazione che non ha una sua bandiera ufficiale, ma nello stesso tempo ne ha ben tre?”… ovviamente, l’Irlanda del Nord!

 

I tre stendardi di cui parleremo sono importanti simboli dell’Irlanda del Nord, poiché contraddistinguono l’orientamento politico e religioso delle diverse aree del Paese.

Dal 1972, tuttavia, non esiste più una bandiera ufficiale dell’Irlanda del Nord. A partire da quella data fu adottata l’Union Jack britannica, che però è comune a tutto il Regno Unito.



 

Dal 1953 al 1972 la bandiera ufficiale è invece stata l'Ulster Banner, dove troviamo la nostra Mano Rossa dell’Ulster all’interno di una stella bianca a sei punte (che simboleggiano le sei contee dell’Irlanda del Nord), sormontata da una corona che rappresenta la corona britannica.



La comunità nazionalista, invece, sfoggia con orgoglio il tricolore irlandese, che sventola soprattutto nei quartieri a maggioranza cattolica.




3. Lo stemma araldico di Belfast 

 

Tra i simboli dell’Irlanda del Nord, non possiamo dimenticare l’emblema araldico della sua capitale.

Nella sua versione più semplice, lo stemma di Belfast raffigura un veliero che batte Bandiera di San Patrizio, sormontato da una campana d’argento.

 

 

C’è anche una versione più complessa, nella quale l’immagine sovrastante è racchiusa in uno stemma sorretto da un cane e un ippocampo.




Il motto è “Pro tanto quid retribuamus” ("Cosa daremo in cambio per così tanto?"), tratto dal Salmo 116, versetto 12 della Bibbia.

 

4. Il fazzoletto macchiato di sangue di Edward Kevin Daly 

 

Mettiamo ora da parte l’araldica e consideriamo i simboli della recente e travagliata storia dell’Irlanda del Nord.

Edward Kevin Daly (1933-2016) era un vescovo cattolico nordirlandese. Durante la tragica Bloody Sundayuna sua foto fece il giro del mondo. Lo ritraeva mentre scortava un gruppo di persone che trasportavano il corpo esanime di un ragazzo di appena sedici anni: Jackie Duddy, destinato a morire di lì a pochi minuti.

Il sacerdote faceva da scudo al corpo del ragazzo e sventolava un fazzoletto rosso intriso di sangue.


Murale che riproduce la celebre foto, scatto di Kenneth Allen


 

Edward Kevin Daly dedicò tutta la sua vita alla resistenza pacifica contro l’occupazione inglese, ma anche contro le vendette interne alla coalizione cattolica.

 

5. Il castello di Stormont 

 

L’Irlanda del Nord presenta innumerevoli castelli e bellezze paesaggistiche, ma in questa rassegna abbiamo preso in considerazione il castello di Stormont per diversi motivi, tutti legati alla storia della nazione:

·      dal 1921 al 1972 fu la residenza ufficiale del Primo Ministro dell'Irlanda del Nord;

·      Prima della devoluzione del potere nel Regno Unito, era il quartier generale del Segretario di Stato, dei ministri dell'Ufficio per l'Irlanda del Nord e dei loro funzionari a Belfast;

·      durante il conflitto nordirlandese, fu usato anche dai funzionari dell'MI5 (Military Intelligence, Sezione 5, l'ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito);

·      negli Edifici del Castello fu concluso l'”Accordo del Venerdì Santo”, uno dei più importanti sviluppi del processo di pace in Irlanda del Nord.

Castello di Stormont, immagine di Rossographer


 

I simboli dell’Irlanda del Nord offrono molte prospettive interessanti per gli amanti della storia, sia antica che contemporanea.

Inoltre, questa nazione è una meta consigliatissima per gli appassionati del genere fantasy: è stata addirittura scelta come location per il “Trono di Spade”! Parte della serie è infatti girata nella baia di Murlough Bay, nota per la sua straordinaria bellezza e la posizione isolata, con vista sul mare e sulle isole scozzesi.

Io ho ambientato la parte finale della saga “Le ombre di Dora nella Repubblica d’Irlanda… ma chissà, magari in futuro scriverò anche qualcosa collegato all’Irlanda del Nord!

Intanto, se volete conoscere un misterioso personaggio irlandese… vi consiglio di dare un'occhiata al romanzo "L'ombra del sole".


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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


lunedì 7 giugno 2021

Simbolo Irlanda: quadrifoglio o trifoglio? Tutto quello che c’è da sapere

 

Il simbolo dell’Irlanda è il quadrifoglio o il trifoglio?

Lo scopriremo tra pochissimo! Sarà un affascinante viaggio che ci svelerà antiche credenze druidiche, leggende legate a San Patrizio e moti d’orgoglio nazionale.

 

Cominciamo!

 

Simbolo Irlanda: quadrifoglio o trifoglio? 

 

Rispondiamo senza ulteriori indugi: il simbolo dell’Irlanda è il trifoglio.

In inglese si chiama “shamrock”, in irlandese “seamróg”, ovvero “giovane trifoglio”.

Spesso viene confuso con il quadrifoglio perché quest’ultimo è molto raro. Si stima che il rapporto tra quadrifogli e trifogli sia 1 su 10.000.

Il quadrifoglio è visto come qualcosa di unico e prezioso: per questo motivo molti credono che sia il simbolo dell’Irlanda, al posto del più comune trifoglio.

 

Quando viene citato il trifoglio come simbolo d’Irlanda per la prima volta? 

 

Il primo documento che attesta l’uso del trifoglio come simbolo d’Irlanda è il diario di Thomas Dingley, un antiquario inglese. Scrisse diversi giornali di viaggio, illustrati da lui stesso, tra cui uno dedicato all’Irlanda (nel 1681). Qui apprendiamo che i contadini irlandesi avevano l’abitudine di indossare un trifoglio sulle loro giacchette. Forse era un simbolo legato al loro status sociale, poiché le classi abbienti ne erano prive.


Ballycar Castle (Irlanda Occidentale), illustrato da Thomas Dingley

 

 

Più avanti, il trifoglio divenne un emblema diffuso presso tutti i gruppi sociali. Durante il regno della regina Vittoria (1837-1901) diventò uno dei simboli nazionali, sfoggiato sia sugli abiti militari che su quelli civili.

 

Perché il trifoglio è il simbolo d’Irlanda? 

 

La motivazione è da ricercare sia nelle antiche credenze druidiche, sia nelle leggende dedicate a San Patrizio.

Iniziamo dalla spiritualità celtica.


I Druidi consideravano il trifoglio sacro per tre motivi:

1. Era una pianta medicinale, con proprietà calmanti e disintossicanti. Era considerato un ottimo rimedio contro il veleno di serpenti e scorpioni. Per estensione, divenne anche un rimedio per allontanare gli spiriti malvagi.

2. Aveva la capacità di rendere fertili i terreni. In effetti, viene utilizzato ancora oggi dall’agricoltura biologica per auto-rafforzare il terreno.

3. Aveva virtù profetiche, poiché si diceva che le foglie rivolte verso l’alto preannunciassero tempesta.

 




 

Più avanti, il trifoglio fu associato alla figura di San Patrizio. Si dice che il celebre vescovo usò questa pianta per spiegare il concetto di trinità cristiana ai Celti.

 

San Patrizio raffigurato con il sacro trifoglio
nella Saint Patrick Catholic Church di Junction City. Foto di 
Nheyob

 

L’Irlanda è un Paese ricco di simboli. Ognuno è legato a una tradizione antichissima, spesso risalente agli antichi miti celtici. È un territorio ricco di storia e di magia!

Per questo ho deciso di ambientare il finale della mia saga “Le ombre di Dora” proprio in Irlanda. Si tratta della prima trilogia che io abbia mai pubblicato, perciò ha sempre avuto un significato molto importante per me. Volevo che la conclusione della storia fosse davvero magica… e cosa c’è di più magico di un tramonto irlandese, col sole infuocato che illumina le scogliere?

Il libro in cui troverete quest’ambientazione è “L’ombra dell’anima”, romanzo conclusivo della saga. Il prequel della serie è “L’ombra dell’angelo” e il primo libro è “L’ombra del sole”.


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