I 3 step per diventare con successo editori di noi stessi
Assumersi la responsabilità di essere editori di se stessi presenta numerosi vantaggi: controllo sul processo di correzione e perfezionamento del testo, scelta della cover, royalties più alte, non dover aspettare i tempi di risposta e pubblicazione delle CE tradizionali.
Tuttavia, non si tratta di un percorso fatto di click facili e di arcobaleni. Le difficoltà sul percorso di un autore indipendente sono molteplici: budget, tempo, organizzazione delle varie fasi.
Se hai sempre voluto capire come districarti fra tutte queste variabili più o meno complesse… sei nel posto giusto!
Come diventare editore di sé stesso: STEP 1. ORGANIZZA LA SCRITTURA
Il primo passo per diventare editore di te stesso è quello di organizzare la scrittura... ma, prima di fare questo, è necessario capire come organizzare la propria giornata! Trovare o creare il tempo per scrivere è tanto indispensabile quanto la gestione efficace della scrittura.
Strutturare l’uso del tuo tempo e delle tue risorse e programmare le tue sessioni di scrittura in modo più o meno dettagliato è molto importante se hai intenzione di essere un autore indipendente e, dunque, editore di te stesso. Non si tratta solo di buttare giù una bozza accettabile, ma di curare l’intero processo creativo e produttivo che trasforma un testo in un prodotto editoriale completo e pronto per la fruizione da parte del pubblico.
Per acquisire le competenze indispensabili per lavorare in questo campo ti consiglio la lettura dell’articolo “Voglio scrivere un libro!” Ecco come fare!” per avere una prima infarinatura di tutto ciò che devi sapere per capire chi può scrivere un libro e chi lo può pubblicare in autonomia.
Detto questo, ecco alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a cominciare il tuo percorso di editore di te stesso:
1) Identifica il momento della giornata in cui sei più produttivo. Se non riesci a scrivere bene la mattina, allora non forzarti a farlo perché impiegherai molto più tempo del dovuto anche per completare compiti semplici. Trova un altro momento della giornata in cui la tua mente è più lucida e attiva e sfruttalo per scrivere. In questa fase di ricerca e creazione del tempo, un diario personale o un diario di scrittura in cui prendere nota di tutto ciò che ti succede è un supporto molto valido. Se sei convinto di non avere tempo, oppure se non sai bene cosa significhi dividere i compiti in base alla tua soglia di attenzione, allora ti consiglio la lettura dell’articolo “Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali”. Una strategia molto utile, per esempio, è stabilire dei blocchi di tempo e poi lavorare impostando dei timer. Trovi la spiegazione di questa e di altre strategie nell’articolo di cui sopra. Analizzare l’uso attuale del tuo tempo e delle tue energie ti aiuterà a capire come organizzare meglio i tuoi impegni per dare più spazio alla scrittura e alle tue priorità. Puoi approfondire questo argomento anche nell’articolo “Come organizzarsi per scrivere un libro dall’inizio alla fine”.
2) Non aspettare l’ispirazione. Spesso si dice che bisogna attendere l’ispirazione per scrivere bene, ma si tratta di una visione molto riduttiva e poco pratica, adatta a chi vede la scrittura esclusivamente come hobby ma non come un lavoro serio e concreto. Se vuoi scrivere in modo professionale, devi essere in grado di produrre con e senza ispirazione, altrimenti non è possibile parlare di tempistiche, preventivi e piani editoriali. Inoltre, spesso l’ispirazione arriva proprio quando iniziamo a mettere giù le nostre idee, per questo motivo ti consiglio sempre di annotare qualsiasi cosa e di tenere un diario personale o un diario di lettura nel quale prendere appunti su tutte le tue letture in corso, passate e future. L’uso di un diario e del journaling ti aiuterà a restare sempre ispirato e motivato. Se pensi che tenere un diario sia una perdita di tempo, oppure se non sai bene a cosa serva né come iniziare, ti consiglio la lettura dell’articolo “Come scrivere un diario? Esempi pratici per iniziare subito”.
3) Crea uno spazio dedicato alla scrittura. Non è necessario avere uno studio o una stanza tutta per te, ma è importante avere uno spazio in cui sentirsi a proprio agio e che sia funzionale alla scrittura. Quando arrivi alla tua postazione devi essere in condizione di lavorare, in modo che il tuo cervello crei un’associazione di routine fra il luogo scelto e la produttività.
4) Rimani in contatto con altri scrittori. La scrittura può essere un’attività solitaria, ma è importante rimanere in contatto con altri scrittori, sia online che offline. Questo ti aiuterà non solo a migliorare la qualità del tuo lavoro attraverso il beta reading, ma anche a mantenere alta la motivazione. Puoi conoscere altri amici scrittori partecipando ad attività come il NaNoWriMo. Se non hai mai sentito parlare di questa iniziativa fantastica, leggi l’articolo “NaNoWriMo Italia: cos’è e quali tattiche usare per vincerlo”.
Queste fasi preparatorie sono importanti perché ti aiuteranno a evitare di procrastinare e a mantenere un ritmo costante nella scrittura. Inoltre, pianificare il tuo tempo ti darà una chiara idea di quanto lavoro dovrai svolgere ogni giorno e ti aiuterà a organizzare le tue priorità in base ai tuoi obiettivi.
Stabilire i tuoi obiettivi come autore (es. pubblicare un romanzo all’anno, scrivere una trilogia, partecipare a una raccolta di racconti ecc.) ti permetterà di sapere perché scrivi e da dove viene la tua motivazione.
Fissare i tuoi obiettivi narrativi (tema dell’opera, perché ti interessa, cosa vuoi trasmettere e il motivo, importanza del messaggio ecc.) ti consentirà invece di creare delle linee guida per scrivere un libro coerente e coeso dal punto di vista della forma e dei contenuti. Non sottovalutare queste operazioni: se lo farai, il tuo lavoro sarà più difficile in seguito.
Adesso che hai un’idea delle fasi preliminari, puoi organizzare la scrittura! Prima di tutto è necessario riordinare idee e appunti in modo da poter estrarre concetti validi e collegamenti interessanti da integrare nel tuo libro. Un modo efficace per procedere è quello di accoppiare tecniche di brainstorming e la creazione di mappe mentali. Se non sai bene cosa sono le mind map o se proprio non sai nemmeno come generare idee, l’articolo “Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro”, ti aiuterà molto!
Dopo aver organizzato le idee puoi procedere in vari modi più o meno liberi. A mio avviso, la via più efficiente in termini di ottimizzazione dei tempi e di gestione dei contenuti è la creazione di una scaletta dettagliata. In alternativa, puoi dedicarti alla redazione di un canovaccio più generale, ciò che non cambia è la necessità di avere uno schema da seguire, che ti permetta di conoscere tutte le fasi cruciali e lo svolgimento della tua storia.
Trovi alcuni esempi su come procedere nello specifico nell’articolo “Lo schema per scrivere un libro (e ottimizzare i tempi)”. Il principio alla base di questa idea è avere sempre qualcosa a cui lavorare; la paura della pagina bianca viene eliminata alla radice perché saprai sempre cosa scrivere, come e per quale motivo.
Se ogni volta che ti metti a scrivere devi pensare da zero a cosa vuoi che succeda, devi investire continuamente molte energie nella fase creativa a discapito di quella produttiva, in particolare se già hai poco tempo. Sebbene anche questo metodo porti alla conclusione del romanzo, i tempi di produzione si dilatano molto sia durante la prima stesura che durante le fasi di correzione successive. Dovrai lavorare alla generazione di collegamenti e nessi di causa effetto a cui non hai pensato in precedenza: senza questi elementi, rischi di avere un romanzo poco coerente, con ritmo scarso, scene deboli e con la sensazione di “incollato lì perché era bello” e non perché serve.
Inoltre, quando hai una scaletta, sei meno incline a iniziare a navigare sul web in cerca di ispirazione e dunque a procrastinare.
La scaletta è un ottimo strumento per pianificare il proprio lavoro. Non solo ti aiuta a tenere traccia del materiale che devi ancora scrivere, ma ti consente anche di suddividere il lavoro. In questo modo, puoi essere certo di non lasciare nulla al caso e di avere un piano d’azione chiaro e ben definito. Quando sai quanti capitoli hai e quanto materiale devi gestire, puoi anche pensare a come suddividere la mole di lavoro in base ai criteri che ti sono più congeniali. Puoi organizzare le tue sessioni di scrittura in base al tempo che hai, in base a un obiettivo giornaliero di parole, in base alla priorità di un progetto rispetto a un altro, oppure impostando una scadenza e agendo di conseguenza. Sono tutti metodi validi che dipendono esclusivamente da te.
Qualsiasi metodo tu scelga per organizzare quanto scegli di lavorare (o per quanto tempo) e quando, ti serve anche un sistema per monitorare se effettivamente stai seguendo il programma prefissato oppure se hai difficoltà.
Quando inizi a scrivere per davvero, dopo aver preparato il terreno e aver stabilito una tabella di marcia, assicurati di annotare ogni volta come è andata la sessione di scrittura. Per questa operazione puoi usare un tracker nel tuo diario di scrittura, oppure delle app per l’organizzazione come Notion. Per approfondire il discorso dei tracker e per vedere un’immagine di esempio del mio diario di scrittura personale, ti consiglio l’articolo “Cosa significa “BuJo” e come crearne uno tutto tuo”. In questo caso, io ho stabilito un obiettivo giornaliero basato sul numero di parole da scrivere, che è la mia modalità preferita perché so che per scrivere 500 parole mi basta mezz’ora di concentrazione. Io preferisco impostare un obiettivo che so di poter raggiungere facilmente, così sono più motivata a superarlo oppure, se non lo raggiungo, posso recuperare più facilmente la volta successiva.
Una volta conclusa la prima stesura, puoi passare alla revisione. La revisione è importante per garantire che il libro sia di alta qualità, sia per contenuti che per presentazione. Prima di rivolgerti a dei professionisti (editor e correttori di bozze), è opportuno stabilire un processo di autorevisione efficace. Questo ti consente anche di risparmiare sui preventivi, perché fornirai un testo già parzialmente corretto e revisionato.
La prima cosa da fare è lasciar riposare il testo almeno per qualche settimana. Dopo, a seconda della tua esperienza, il processo varia. Se sei al tuo primo tentativo e le fasi preparatorie sono state leggere e poco precise, è possibile che dovrai dedicarti a una riscrittura completa. Dipende tutto da quante incongruenze e pezzi poco logici trovi durante la rilettura, questo dipende a sua volta dalla precisione del lavoro preliminare.
In ogni caso, ti consiglio di assegnare un obiettivo specifico a ogni rilettura e di lasciare gli aspetti linguistici alla fine, perché è inutile rifinire per ore una frase che poi verrà tagliata perché parte di un paragrafo di infodump clamoroso! Assegnare un obiettivo a ogni bozza è utile perché così concentrerai tutti i tuoi sforzi per sistemare una cosa sola alla volta, invece di tentare di correggere di tutto a caso, senza metodo e in modo sparso. La spontaneità non è una strategia utile in fase di revisione.
Fai una pausa tra le diverse revisioni. Dopo aver scritto e rivisto il libro più volte, è normale non notare più gli errori. Prenditi del tempo lontano dal testo, in modo da poterlo rileggere con occhi nuovi. Magari, nel frattempo, se pensi che il testo sia già sufficientemente valido, invialo a un beta reader. I beta reader sono tipicamente altri amici autori, lettori e conoscenti che leggono in anteprima e gratuitamente per aiutarti con dei pareri personali. Considera che appunto si tratta di opinioni, alcune possono essere più valide di altre, quindi correggi ciò che ritieni opportuno. Però, se tre persone su cinque ti fanno notare la stessa cosa, è molto probabile che la problematica sia reale e non solo una percezione personale.
A ogni revisione concentrati su aspetti sempre più specifici. Puoi per esempio partire considerando solo la storia, per cercare buchi e passaggi poco utili. In seguito puoi concentrarti sulla trasmissione delle emozioni e sulla psicologia dei personaggi. Dopo puoi valutare tutto ciò che va tagliato perché superfluo… finché, alla fine, potrai finalmente dedicarti alle questioni linguistiche prima di inviare tutto all’editor.
Puoi contattare un editor anche dopo la prima bozza, ma i costi saranno chiaramente maggiori perché ci sarà molto (MOLTISSIMO) lavoro supplementare da parte di entrambi, dato che l’editor si vedrà costretto anche a fare un pesante lavoro di developmental editing atto a definire temi, struttura, messaggi e altri punti chiave dell’opera. Si tratta di aspetti che l’editor analizzerà in ogni caso, ma lavorare a una prima bozza acerba e sconnessa e correggere un manoscritto già revisionato più volte è un lavoro completamente diverso. Assisterti subito dopo la prima bozza diventerebbe praticamente un impegno di personal coaching. In questo caso, dovresti rivolgerti a chi svolge questa professione.
Anche durante queste fasi di revisione è indispensabile usare uno strumento per tenere sotto controllo ogni step. Ti consiglio di impiegare fin da subito un’app o un diario di scrittura cartaceo. Se non sai da dove cominciare, puoi optare per una versione guidata con schede di supporto da compilare. Diari di questo genere, pensati per altri autori, sono difficili da trovare in commercio (e in italiano), per questa ragione curo dal 2022 la mia personale linea di quaderni e diari di scrittura dedicati agli altri autori. Trovi tutti i titoli e le versioni disponibili sulla pagina dedicata del Magical Magazine “Linea di quaderni”.
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Come diventare editore di se stesso: STEP 2. CREA IL TUO TEAM
Da autore indipendente e quindi da editore di te stesso, avrai anche la responsabilità di creare il tuo personale team di professionisti. Ci sono alcune figure di cui dovrai avvalerti.
Vediamo una breve lista dei collaboratori che dovrai cercare, i costi e come valutare il loro operato.
· Beta reader: gratis. Di solito si tratta di amici e di lettori volenterosi. Puoi trovarli online sui social nei gruppi di lettori e di scrittori. Devi però fare attenzione: non tutti hanno buone intenzioni, quindi è bene prima verificare che tipo di persone hai davanti. Invia il tuo testo a pezzi e attendi i commenti prima di mandare il resto.
· Editor: se il tuo testo è molto pulito perché hai fatto una revisione autonoma profonda e accurata, o se puoi offrire qualche altro vantaggio (per esempio un incarico continuativo su una saga di più libri) puoi spuntarla con un prezzo che parte da 4€ a cartella. Meno è davvero difficile con un professionista serio, anche se puoi avere molta fortuna e trovarne uno.
· Correttore di bozze: i prezzi più o meno partono da almeno 1€ a cartella. Non pensare che dopo l’editing sia un passo inutile, perché una correzione bozze ben fatta si nota eccome! Inoltre se scrivi serie, il tuo correttore bozze di fiducia può aiutarti nella redazione di un Normario che contiene tutti i nomi strani che usi, le loro grafie e altri dettagli che devono essere uniformi in tutti i romanzi seguenti.
· Impaginatore: capire i prezzi di un’impaginazione è una vera missione suicida, perché c’è di tutto. In linea di massima, c’è chi chiede quanto una correzione bozze e chi fa un prezzo forfettario. Direi di contare almeno 150€ per un forfait ma di aspettarsi qualsiasi cosa, anche cifre da capogiro.
· Graphic designer: le cover premade (già fatte e dove si cambiano solo i testi) costano anche meno di 30€, quelle personalizzate anche più di 200€, il mercato è vasto e diversificato, dipende da chi contatti.
In linea di massima, per un libro di circa 60.000 parole, secondo me è il caso di stimare un budget minimo di 1000€. Puoi farcela con meno con fortuna e attenzione, ma puoi spendere anche molto di più.
Come diventare editore di se stesso: STEP 3. PROMUOVI IL TUO LIBRO
Questo è spesso il passo più difficile, specialmente se sei ancora rimasto all’idea molto romantica e retrò che uno scrittore scrive e basta. Se quando vieni interpellato sul tuo lavoro la tua risposta base è “ma io scrivo”, forse è il caso di rivalutare il tuo operato.
Sia che tu scelga il self publishing, sia che tu venga scelto da una casa editrice blasonata… non credere di poter fuggire alla Maldive a scrivere sotto una palma senza occuparti di alcuna questione di marketing.
Di seguito, ecco qualche spunto da cui partire:
· Comincia a creare hype molto prima dell’uscita, con post sui social: facile a dirsi, meno a farsi. Nel senso che non tutto il pubblico di riferimento reagisce allo stesso modo. Ci sono lettori che rispondono meglio a contenuti video, altri che preferiscono immagini e altri che prediligono i testi (una categoria in via d’estinzione). Preparati a creare post diversificati per ogni piattaforma. Le principali sono Facebook (ma sempre meno utile a livello di visualizzazioni e partecipazione), Twitter (solo se hai il dono della sintesi per contenuti brevissimi e incisivi), Instagram (post + storie), Waveful (dal destino incerto), Goodreads (social per lettori). Il tuo nuovo migliore amico si chiama Canva, un’app di grafica facilissima da usare e super rifornita di template bellissimi, disponibile per tutti i dispositivi e via web. Canva è un vero miracolo!
· Crea un blog e aggiornalo con costanza. Si tratta di una strategia a lungo temine (pensa in anni) perché Google impiega un minimo di sei mesi per indicizzare i contenuti, posto che detti contenuti rispettino le leggi mutevoli e misteriose del SEO (Search Engine Optimization), cioè l’ottimizzazione per i motori di ricerca. I tuoi articoli dovranno contenere parole chiave precise, una formattazione in linea con le preferenze degli algoritmi e rispondere alle domande degli utenti. Puoi fare questo lavoro da solo? No, a meno che tu non inizi immediatamente un percorso di formazione che ti permetta di capire e usare questi sistemi che consentono agli utenti di trovare i tuoi contenuti. Scrivere un articolo super interessante, utile e originale serve a poco se poi non appare fra i primi risultati della prima pagina di Google. Quindi, il supporto di un content creator esperto fa la differenza. Cosa puoi fare da solo? Puoi imparare a scrivere testi persuasivi e orientati al copywriting, dopotutto sei uno scrittore e questo compito è alla tua portata! Puoi affinare le tue capacità riguardanti testi diversi dai romanzi; scrivere un articolo non è come scrivere un romanzo ma ciò non significa che sia poco impegnativo. Avviare un blog richiede molto tempo per ricercare, pianificare, strutturare e scrivere (praticamente la parte più semplice) articoli di qualità e che rispondano alle ricerche effettuate su Google. Non solo, questo lavoro deve essere costante e continuativo: un articolo al mese non basta. Venti articoli in due settimane e poi silenzio tombale per tre mesi non funziona. I contenuti devono avere una scadenza ciclica e di routine. I tuoi articoli possono essere generali o settoriali, a seconda del tuo scopo e di ciò che scrivi. Sul sito della saga di fantascienza Stargarden Universe trovi un esempio di articoli specifici sui temi caldi della fantascienza, ambito di sviluppo della serie.
· Prova con i FB ads, i contenuti sponsorizzati su Facebook. Ovviamente ti servono una pagina FB e un budget da utilizzare per fare dei test. Puoi cavartela anche con 10€ se sei molto (MOLTO) fortunato. Fra esperimenti e campagna vera, calcola circa 50€ per una sponsorizzazione efficace di circa una settimana a budget basso. Con impostazioni per copertura maggiore, il costo sale. Personalmente, ho visto decrescere l’utilità dei FB ads (e della piattaforma in generale) a un ritmo allarmante. Campagne che funzionano bene oggi possono essere un fallimento clamoroso fra due settimane a causa di cambi negli algoritmi e altri fattori. Inoltre, FB con le sue crescenti limitazioni e con utenza sempre più aggressiva, negativa e ottusa, è ormai un luogo poco produttivo. In linea di massima, puoi avviare campagne che ti costano 1€ al giorno, tuttavia il costo del pay per click a volte si rivela talmente alto che bloccare la campagna è una scelta migliore. Mi è capitato di avviare la stessa campagna in periodi diversi ma con risultati opposti. Al momento, ritengo che essere su FB sia ancora necessario (purtroppo) ma non nascondo che trovare community in cui non si viva di polemiche, offese e utenti altezzosi è davvero una missione quasi impossibile. A te la scelta sul da farsi. Io spero sempre in qualche nuova piattaforma!
· Inserzioni sponsorizzate su Amazon: anche qui si tratta di budget e di fortuna, se non hai conoscenze settoriali specifiche. Prima di tutto, il budget richiesto per le sponsorizzazioni su Amazon è molto più alto rispetto a FB: 1€ al giorno non è sufficiente. In secondo luogo, l’interfaccia è caotica e difficile da gestire, quindi richiede anche molto impegno per capire dove cliccare e con quale risultato. Personalmente non ho avuto esperienze positive con questo servizio.
· Contatti con book-influencer. Possono essere blogger, instagrammer eccetera. A seconda dei follower e del lavoro svolto, non ti sorprendere se il servizio è a pagamento. Possono offrirti visibilità con post generici di anteprima, foto curate del cartaceo o mockup, recensioni, book tag, blog tour e altre iniziative da concordare. Sta a te selezionare le persone con cui vuoi lavorare.
· Presentazioni in librerie, eventi e biblioteche locali: solo se sei un bravo intrattenitore, se hai preparato contenuti multimediali accattivanti e preferibilmente con qualche tipo di rinfresco per attirare pubblico. Nessuno vuole andare a vedere un autore sconosciuto che legge estratti decontestualizzati, specialmente se poi viene fatta pressione per l’acquisto e ci sono meno di dieci persone presenti e tutti controllano chi compra e chi no…
· Rispondi sempre ai commenti dei lettori ma evita di lanciarti in filippiche contro le recensioni negative. Sebbene questo tipo di polemica attiri molto pubblico con flame, faide, ripicche e altre meraviglie, io personalmente la trovo una strategia repellente, che e mi spinge a non seguire più gli autori che passano il tempo a lamentarsi sui social.
· Diventa anche tu influencer. Se sei in grado di essere opinionista, di produrre contenuti di tendenza e via dicendo: complimenti!
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