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lunedì 23 gennaio 2023

Poteri telepatici: esistono veramente?



 

Le prove della telepatia secondo la parapsicologia e la scienza 

 

La parola "telepatia" è stata coniata nel 1882 dallo psicologo e parapsicologo britannico Frederic William Henry Myers. Deriva dal greco τηλε- tèle (lontano) e -πάθεια, pàtheia (sentimento), indica la capacità di trasmettere immagini e messaggi con il solo ausilio del pensiero e rientra nel novero delle percezioni extrasensoriali o ESP.

Nel corso dei decenni ci sono stati molti tentativi di provare la presenza di facoltà telepatiche nella mente di determinate persone. In questo articolo scopriremo cosa dice la scienza sull’argomento e come sia riuscita, recentemente, a far comunicare due cervelli situati in due continenti diversi!

 

Esperienze telepatiche 

 

Molte persone hanno fatto esperienza di comunicazioni telepatiche nella loro vita. Coppie che stanno insieme da tanti anni, fratelli, gemelli o amici affiatati spesso scoprono di aver pensato alla stessa cosa contemporaneamente, di essersi letti nel pensiero o, addirittura, realizzano di aver pronunciato le stesse parole all’unisono.

Alcuni padroni di animali, poi, sostengono di essere in contatto telepatico con i loro cani e gatti, che sono in grado di avvertire le loro emozioni telepaticamente.

Tuttavia, una cosa è avere la percezione di un dato potere, altra cosa è provarlo scientificamente. Quali prove sono state raccolte finora?

 

Prove dei poteri telepatici 

 

Nel corso degli anni sono stati effettuati molti esperimenti per dimostrare l’esistenza della telepatia.

Uno dei più famosi è stato quello organizzato dal parapsicologo Charles T. Tart all’inizio degli anni Sessanta. Funzionava così: due persone venivano collocate in due stanze di deprivazione sensoriale diverse. Al soggetto B venivano somministrate delle scosse, al soggetto A no. La persona A doveva poi cercare di indovinare i momenti in cui B riceveva le scosse. Tart osservò che A non era in grado di individuare i momenti esatti dello stimolo, quindi non c’era traccia di telepatia a livello cosciente. Notò, però, che i tracciati di A presentavano variazioni fisiologiche significative in corrispondenza dell’istante in cui B riceveva la scossa. Concluse, quindi, che i poteri telepatici possano manifestarsi a livello inconscio.

 

Le carte Zener 

 

Un altro strumento molto utilizzato per provare la telepatia è quello delle carte Zener, ideate negli anni Trenta dallo psicologo Karl Zener. Si tratta di 25 carte divise in cinque gruppi, ognuno contraddistinto da un segno diverso: il Cerchio, la Croce, il Quadrato, la Stella e l’Onda.


 

Il soggetto “telepatico” deve indovinare quali sono le carte estratte dal mazzo, senza ovviamente avere la possibilità di guardarle. Secondo la legge dei grandi numeri, le probabilità di azzeccare le carte giuste tendono al 20% (1 su 5). Uno scostamento significativo da questa percentuale si potrebbe attribuire a effettivi poteri ESP e non alla mera casualità.

La cosa sorprendente? Proprio in Italia una coppia madre-figlia è riuscita a ottenere risultati stupefacenti, arrivando al 90% di carte individuate!

 

Le ESP italiane: si tratta di veri poteri telepatici? 

 

Nel 2016, Carmela Paola (mamma) e Amalia Maruca (figlia) due donne della provincia di Biella, hanno raggiunto una percentuale di riconoscimento tra il 90 e il 100% di carte Zener.

L’esperimento è avvenuto in questo modo: Carmela e Amalia si sono sedute ai lati opposti di un tavolo, una di loro guardava i simboli e cercava di trasmetterli telepaticamente all’altra. A separare le due donne c’era un piccolo paravento alto una trentina di centimetri, che copriva le carte ma permetteva alle due di guardarsi in volto.

Alberto Serena, presidente dell’associazione “NuovaMente” (dedicata alla ricerca e allo studio della fenomenologia paranormale), ha affermato:

«Abbiamo fatto tutti i controlli necessari per evitare trucchi fraudolenti, coinvolgendo anche gli esperti di quelle associazioni nate appositamente per confutare questi fatti e non siamo riusciti a rilevare alcuna anomalia [...]. Seguo questi fenomeni da circa 30 anni e non sono facilmente impressionabile, ma devo dire che questo caso mi ha molto colpito».

Dopo Serena, è intervenuto anche il CICAP per osservare il fenomeno. La sua conclusione, però, è stata che le due donne riescono a mandarsi dei segnali attraverso lo sguardo, non con la telepatia. Tutte le conclusioni dell’esperimento sono riportate nell’articolo “Il caso della madre e figlia di Biella: c'è intesa, ma non è telepatia”.

 

La comunicazione tra cervelli creata dalla scienza 

 

Nel 2014 è stata effettuata per la prima volta una comunicazione a distanza tra quattro cervelli umani, ubicati a quasi ottomila chilometri di distanza. A riuscirci sono stati i ricercatori dell’Università di Barcellona, che hanno pubblicato i loro risultati in un articolo della rivista Plos One.

Alcuni partecipanti all’esperimento si trovavano in India, altri in Francia. Un volontario è stato collegato a un'interfaccia neurale per inviare un semplice messaggio di saluto, mentre gli altri tre erano connessi a un’altra interfaccia per ricevere lo stesso messaggio. L’esperimento ha avuto successo, visto che i destinatari non hanno avuto problemi a decifrare correttamente il saluto.

La creazione di sistemi di comunicazione cervello-cervello è quindi realtà: sono già disponibili precise tecniche di stimolazione cerebrale per la realizzazione di interfacce computer-cervello non invasive.

 

Come attivare i poteri telepatici? 

 

La scienza si sta muovendo nella direzione dell’interfaccia neurale, un ambito molto promettente che permetterà alle persone di comunicare a distanza. La telepatia di cui parla la parapsicologia, però, è un’altra cosa.

In tutto il mondo, sono stati messi in palio molti premi per chiunque riesca a provare di possedere doti telepatiche. Eppure, secondo la scienza nessuno è ancora riuscito a dimostrare l’esistenza di poteri ESP. L’essere umano sarà mai in grado in farlo?

Nella nostra saga Stargarden Universe, abbiamo ipotizzato che in futuro le persone (e non solo...) saranno in grado di connettersi tra loro in maniera extrasensoriale. Questo aspetto dei nostri romanzi non è completamente inventato, ma anzi si basa sull’attivazione della ghiandola pineale e sulle teorie di Teilhard de Chardin sulla rete neurale globale. Per saperne di più, non ti resta che leggere “Dark Ghost”, il primo volume della serie Stargarden Universe!


 

Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/

 

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