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lunedì 12 luglio 2021

Demoni giapponesi buoni: “amabie”, la sirena scaccia-epidemie


 

Le antiche leggende non interessano più a nessuno: vero o falso?

Falso! Spesso riemergono dal passato per aiutarci a superare situazione difficili o veri e propri traumi collettivi.

È quello che è successo con l’amabie, la sirena del folklore giapponese tornata in vita per proteggere il Sol Levante dalla pandemia. In che modo? Siamo proprio qui per scoprirlo!


Chi sono i demoni giapponesi buoni? 


Partiamo dall’inizio: chi è l’amabie? Uno yokai dall’indole benevola, uno dei demoni giapponesi buoni più amati.

Gli yokai sono creature di carne e sangue, proprio come noi. Si potrebbero definire una terza categoria di esseri viventi, insieme agli esseri umani e agli animali.

Ogni yokai ha il suo carattere, proprio come avviene per gli uomini e le donne. Perciò alcuni sono buoni, altri cattivi, altri ancora possono essere sia benevoli che malevoli, a seconda del momento. Ci sono demoni che aiutano gli esseri umani in tanti modi utilissimi… perfino scacciando le epidemie, come Amabie!

Se volete saperne di più sui demoni giapponesi (buoni e cattivi), potete leggere l’articolo “Demoni giapponesi: nomi delle 4 tipologie principali da conoscere”.

 

La leggendaria apparizione dell’amabie di Higo 

 

Nel maggio 1846, un funzionario della provincia di Higo assistette all’emersione dai mari di un’amabie. Il suo aspetto era quello di una sirena a tre code. Il corpo era ricoperto di scaglie, i capelli erano lunghissimi e al posto della bocca aveva una specie di becco.

La yokai rivelò all’uomo la seguente profezia:

«Il buon raccolto continuerà per sei anni a partire da quest’anno; se la malattia si diffonde, disegna una mia immagine e mostrala a coloro che si ammalano».

In effetti, il suo ritratto fu stampato su una xilografia che fece il giro di tutto il Giappone:

 



 

Il ruolo di Amabie nella pandemia

 

Ma cosa rende l’amabie uno dei demoni giapponesi buoni più amati nell’epoca contemporanea?

Tutto è cominciato con la pandemia globale. Alcuni utenti dei social hanno rispolverato la leggenda secondo la quale vedere un’immagine di questa sirena potrebbe aiutare a guarire dalle malattie.

Verso la metà di marzo 2020, l’hashtag #amabie è diventato di tendenza su Twitter. Ma anche gli altri social non sono stati da meno.

Ecco, quindi, un fiorire di fanart e interpretazioni moderne della celebre xilografia del 1846: PinterestInstagram e Facebook sono stati invasi, in Giappone, dalle immagini dell’amabie.

 

Il Ministero della Salute Pubblica giapponese ha addirittura scelto di riprodurre l’amabie in un poster per la lotta al Covid!



 

Tu credi nei demoni giapponesi buoni? 

 

Al di là dell’effettiva efficacia dell’immagine dell’amabie, trovo che la sua positività sia stata utile per donare un minimo di speranza durante le fasi più acute della pandemia. E poi è sempre affascinante vedere come figure del passato tornino alla ribalta nell’attualità.

Il Giappone, con i suoi demoni e i suoi spettri, è per me una grande fonte di ispirazione. Proprio per questo motivo, il protagonista del mio prossimo romanzo (“Dark Ghost”) è di origine nipponica! I suoi ricordi d’infanzia giapponesi avranno un ruolo molto importante nella storia, perché permeano un luogo per lui sicuro e che avremo modo di visitare insieme molto presto! I ricordi sono per Jo Jo Nishimura croce e delizia… da una parte gli ricordano ciò che ha perso, mentre dall’altra lo spronano alla ricerca del perfezionamento di se stesso e della propria arte.


Illustrazione a cura di Keri Blake

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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


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