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lunedì 19 giugno 2023

Multiverso, rappresentazione e stregoneria

 



Tutti gli dei, gli inferni e i paradisi sono dentro di te


Ma sarà vero?

Per comprendere meglio questo articolo è caldamente consigliata la lettura del primo contenuto di questa serie, "Il potere della percezione".



“Il crepuscolo è la fenditura
tra i mondi” disse Don Juan
“È la porta dell’ignoto.”

L'isola del Tonal di C. Castaneda

 

Vediamo di capire l'ambiente in cui ci troviamo mentre ci concentriamo con leggerezza a confezionare i sogni che vogliamo fare, a dare loro lo svolgimento che più soddisfa la nostra fantasia, iniziandoli e terminandoli a nostro piacimento e non solo, a riprenderli la notte seguente se non siamo riusciti a terminarli.

Vivendo dentro un universo del tutto sconosciuto, ne costruiamo all'interno il nostro universo condiviso con gli altri. In altre parole viviamo all'interno di un multiverso di energia al quale siamo collegati tramite “il punto di unione”, per usare la terminologia di “Don Juan” lo stregone yaqui:

“Il Tonal rappresenta il nostro universo, quello che utilizziamo, in cui viviamo, ognuno con le proprie credenze, i modi fare, di parlare, di comunicare, di vivere; il Nagual è il tutto, lo sconosciuto a cui siamo connessi tramite il punto d'unione.”

Oppure secondo Edward Harrison, (professore di Fisica e Astronomia all’Università del Massachusetts USA):

“Ogni universo fiorisce nella sua epoca come una struttura organica del pensiero, autonoma e tale da apparire degna di rispetto, ma ha come destino quello di essere negato, superato da un’altra e più ampia struttura”.



Il contatto con la natura

Nel passato che si perde nella notte dei tempi (e potrebbe non essere il primo passato, ma uno dei nostri passati) avevamo un contatto stretto con la natura e di conseguenza con l'energia che ci circonda mentre oggi, con l'evoluzione della cosiddetta civiltà, ce ne siamo sempre più allontanati.

Notiamo le conseguenze di questo allontanamento dalla natura sia dal punto di vista prettamente fisico che dal punto di vista culturale.

Una dimostrazione è la perdita evidente di capacità mentali oggi considerate “mitiche”, come la telepatia. Fenomeni analoghi apparentemente scomparsi sono però oggetto di studio e sviluppo in ambito militare. Un esempio per tutti, ma certamente solo uno dei tanti, è il progetto MK ultra.

Culturalmente, questo impoverimento ci spinge a delegare ad altri tutto quello che dobbiamo o no considerare come nostre sensazioni, quello che si deve o non si deve provare.

Temi affini a quelli presentati in questo articolo sono alla base della saga cybernature italiana Stargarden Universe

Il cybernature è proprio una corrente fantascientifica che analizza il rapporto fra uomo, tecnologia, natura e spiritualità. In particolare in "Dark Ghost", romanzo di apertura della serie, si introducono i concetti di "connessione" e di "vera connessione".



Le rappresentazioni cosmogoniche

L'universo che continua a circondarci, da allora a oggi, ci rimane sempre sconosciuto. Pensiamo all'evoluzione della conoscenza delle varie rappresentazioni cosmogoniche che dalle prime descrizioni del cielo ad oggi ci siamo costruiti.

Siamo passati da quelle “magiche” primitive a quelle “mitiche” mesopotamiche ed egizie, che a quegli insegnamenti si rifacevano, ma trasformandoli in miti. Dall'universo di “Ahura Mazdā a quello Pitagorico e Aristotelico per poi arrivare a Newton, alla relatività, al Big Bang, all'universo quantistico... con il quale siamo tornati al multiverso.

Parafrasando K.Popper possiamo dire che:

“la scienza umana non potrà mai cogliere l’essenza ultima delle cose e l’uomo potrà dunque solo, di epoca in epoca, “creare” una propria visione, coerente con le conoscenze possedute e in armonia con il suo modo di vivere, che sarà poi inevitabilmente “falsificata” da una visione successiva”.

Perciò, in questa parte infinitesimale di eternità in cui viviamo, la particella di verità che potremo mai conoscere è così irrilevante che potremmo affermare senza tema di smentita che: la differenza tra un sapiente (o che crede di essere tale) e noi comuni mortali, di fronte al tutto che ci circonda, è assolutamente priva di rilievo.

Nonostante ciò, possiamo introdurre un ulteriore approfondimento ponendoci una domanda di non secondaria importanza, che porta a nuovi e più complessi interrogativi:

·      Che cosa determina il progetto di un certo universo?

·      È l’universo stesso, oppure Dio, o il caso, o la mente dell’uomo?

Le domande potrebbero proseguire.

La risposta può essere la seguente: l’universo e Dio sono sconosciuti, sono entrambi inconcepibili e omni-inclusivi.

La stessa formulazione di una “concezione dell’universo” è determinata dalla visione del mondo che l’uomo ha, o più precisamente che il suo apparato cognitivo gli permette di avere.

Sono dunque elementi fondamentali e costitutivi nello sviluppo di una cosmologia, e della scienza tutta più in generale, il funzionamento del cervello e il suo rapporto con la mente, il rapporto mente-corpo, la coscienza dell’uomo e tutta la sfera privata delle emozioni, dei sentimenti e... dei sogni.

Si possono seguire due sentieri. Uno è quello delle società e dei relativi universi; l’altro è quello degli individui con i loro.

Ogni universo raccoglie un ammasso di visioni del mondo individuali in una unità sociale. La prospettiva finale è che, nonostante l’universo e tutta la realtà siano a noi celate per sempre, non si può comunque giungere a dubitare della realtà, perché altrimenti dovremmo dubitare della nostra stessa realtà, in quanto parte della realtà non svelata.

Dunque il Tonal nominato all’inizo non è altro che l'insieme degli universi che ognuno di noi crea.

Mentre giochiamo a padel, nell'impianto accanto una power-lifter stacca 200kg x 6 x 6 set, nel frattempo nel Karakoram un gruppo di alpinisti scala il K2. Sono tante isole nate e proseguite nella tradizione, creando le radici etnico-culturali che ci contraddistinguono. Sono tante isole che interagiscono tra loro, ma ognuna con le proprie particolarità, all'interno delle quali altrettanti mondi paralleli condividono le loro individualità.

Il Nagual, sempre nominato a inizio articolo, essendo sconosciuto, non può essere spiegato con la nostra logica, con un linguaggio comune e nemmeno con le sensazioni, poiché la descrizione di ciò che potremmo provare immersi nell'energia del Nagual è diversa da persona a persona.

Possiamo azzardare che il Nagual è tutta l'energia che ci circonda e che ci pervade ma, mentre il Tonal è un universo in continua evoluzione che creiamo ogni giorno, il Nagual è il tutto in cui siamo inseriti e che oggi non “vediamo” più.

Per ricordare le definizioni di un grande scrittore italiano, Alan (Sergio) Altieri, possiamo considerare i quattro elementi principali: acqua, fuoco, terra, aria come gli elementi costituenti il nostro mondo, cioè il Tonal. Il tutto è contenuto nel quinto elemento, cioè il vuoto: identificabile come Nagual.

Con la differenza, sostanziale, che in questo caso il vuoto è composto da energia che tutto pervade e contiene.




 

Ma riuscire ad entrare in questo mondo invisibile è pericoloso?

I primi veri sogni potrebbero essere innocui, forse. Nei canoni magici tradizionali, dopo aver imparato a indirizzare i sogni, si passa alle fasi successive, quelle in cui si viene a contatto con la vera e propria stregoneria.

Vediamole!

Il corteo delle signore della notte

Dovremo immaginare di volare insieme ad altre persone su di una scopa oppure, se già si è presentato a noi, sul nostro famiglio animale. Un corteo nel cielo notturno fino a scendere nei pressi di una abitazione, qui si banchetterà, si ballerà, fino a quando il capo del corteo benedirà gli abitanti della casa con la luce della sua bacchetta magica e guiderà la processione verso un'altra abitazione.

 

Il sabba

immaginiamo una radura circondata dalla foresta nel buio della notte. Una moltitudine di persone completamente nude che ballano attorno a un falò. Ognuno con una candela in mano e il proprio famiglio accanto. Si mangerà, si berrà e si ballerà fino alla frenesia orgiastica in onore del famiglio deifico.

Al canto del gallo ognuno tornerà nel proprio mondo.

 

L'altro mondo o regno delle fate

Questa volta entreremo nel mitico mondo delle fate, in una collina completamente cava, scenderemo al suo interno sospesi nell'aria, sempre più giù sino a quando, dopo un cancello, entreremo nella sala reale. Sul trono il re e la regina delle fate attorno a noi tutti danzano.

 

La caccia selvaggia o processione dei morti

Una processione di penitenti con la fiaccola in mano, vestiti con un saio, altri a cavallo incappucciati con il capo chino, seguono un cocchio riempito di pietre preziose; alla guida c’è una figura alta e corpulenta. Si tratta del cacciatore selvaggio che porta con sé un massiccio bastone.

Tutti procedono nel pieno della notte dalla foresta verso la città. A volte levitando nell'aria. Nella processione ci sono anche personaggi che sappiamo morti, immaginiamo di camminare con loro vestiti con il nostro saio, incappucciati e con la fiaccola in mano, il capo chino.

Questi quattro passaggi potrebbero portare allo scoperto il nostro famiglio animale.

In aggiunta, ci sono altri due passaggi.

·      Le battaglie dello spirito, che come dice il nome sono veri e propri scontri con altri stregoni.

·      Il sogno condiviso, con altri membri della congrega a cui ci siamo uniti.

 

Nel nostro prossimo incontro vedremo anche cosa ne pensa il nostro stregone Yaqui.

 

Bianche o nere,

solo anime perse:

un volto solo.

 

Aurora sfuma volti,

la notte li porta via.

 

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

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