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lunedì 8 aprile 2024

Che cos'è l'aurora polare?

 


 

 

Galileo Galilei, nel 1600, colpito da questo eccezionale evento alle nostre latitudini ne coniò il nome con cui ancora oggi lo conosciamo: “Aurora Borealis. Denominazione che comunque condivide con il suo contemporaneo Pierre Gassendi, anch'egli astronomo e matematico dell'epoca.

 

Aurora nell’antichità

 

Questo fenomeno naturale che si verifica ai poli magnetici della Terra, veniva interpretato in maniera opposta a seconda della latitudine in cui veniva visto. Più le popolazioni condividevano l'estrema spettacolarità del fenomeno e maggiormente lo facevano proprio, inserendolo nella narrazione mitologica che li rappresentava. Per i popoli lontani, invece, dove raramente l'aurora si manifestava, l'apparire di queste luci misteriose nel cielo era sinonimo di sventura imminente.

 

Già Aristotele, nel suo trattato “Meteorologia”, descriveva il fenomeno come vapori che da terra salivano verso il cielo. Sembra strano che anche così a sud fosse visibile questo fenomeno ma, dato che si verifica sempre a cavallo dei poli magnetici, sappiamo che questi si sono spostati più volte. Infatti, da quando il polo magnetico artico fu scoperto da John Ross a ora, si è spostato a nord di oltre 500 chilometri. Quindi non stupirebbe che a distanza oltre due millenni i poli magnetici si trovassero in posizioni molto diverse da oggi.




 

L’aurora e i Vichinghi

 

I popoli del Nord, certamente più coinvolti, hanno assimilato in maniera diversa l'aurora, in questo caso boreale, nella loro cosmogonica mitologia. Tra i Vichinghi della Norvegia, i colori dell'aurora erano il riflesso del sole sugli scudi delle Valchirie (coloro che scelgono gli eletti), mandate da Odino a scegliere i guerrieri da portare nel Valhalla. Morire in battaglia con la spada in mano era l'unica morte onorevole per un guerriero, per cui quei bagliori nel cielo rappresentavano la meta, il paradiso dei combattenti; in quel momento, in qualche luogo, un compagno in armi entrava nelle sale del Valhalla. Per altri l'aurora è il riflesso del ponte Bifrost (la via tremula), chiamato anche ponte arcobaleno, che collega Asgardr, la dimora degli dei, a Midgard, la terra di mezzo, abitata dagli uomini e dai troll.

 

L’aurora e gli Inuit

 

Nelle popolazioni Inuit ci sono diverse leggende. In una delle più diffuse si racconta che l’aurora è provocata dagli spiriti dei morti che danzano, oppure che giocano a palla con il cranio di un tricheco, indossando cinte luminose sui fianchi e intorno alla testa.

 

L’aurora e gli Aborigeni

 

Anche nella cultura aborigena le aurore, in questo caso australi, sono attribuite agli dei che danzano, aprendo per alcuni momenti la via del sempre agli uomini di passaggio nel mondo.

 

L’aurora in India

 

Nel Ladakh, nell'Himalaya indiano, il 22 e 23 aprile del 2023 a causa di una forte tempesta geomagnetica l'aurora ha illuminato i cieli. Un evento rarissimo a quella latitudine e a quella altitudine, circa 3000 metri.

 

I misteri dell’aurora

 

Quello che ancora c'è di misterioso nel fenomeno è il sottofondo sonoro. Non è sempre presente, ma viene identificato ad altezze attorno ai 70 metri, mentre la ionosfera (strato atmosferico dove hanno origine le aurore) si trova tra i 100 e 500 km di altitudine.

 

Questi suoni, attribuiti a perturbazioni del campo magnetico, risultano simili al battito ritmico delle mani, a piccole grida soffocate, sibili e altre manifestazioni sonore non meglio identificate, ma che possono essere variamente udite e interpretate a seconda della sensibilità e cultura di chi le percepisce.




 

Le ragioni del fenomeno

 

L'aurora boreale è un fenomeno naturale spettacolare, affascinante per i colori che si fondono in una danza nei cieli. Ecco le cause di questo evento:

 

1.   Particelle cariche di elettroni e protoni, il cosiddetto vento solare, si scontrano con il campo magnetico terrestre e vengono deviate.

 

2.    A fare da barriera al vento solare è la magnetosfera, una regione dello spazio che circonda la Terra controllata dal campo magnetico terrestre, qui il flusso solare viene deviato dall'impatto diretto con il pianeta.

        

3.   A causa della geometria del campo magnetico terrestre, la carica di elettroni viene deviata verso i due poli magnetici della Terra, qui il campo magnetico è più debole e molte particelle passano attraverso la magnetosfera raggiungendo la ionosfera.

 

4.   La Terra è circondata da un’atmosfera gassosa, formata da gas quali azoto, elio, ossigeno, anidride carbonica e altri gas rari. Attraversando questo strato gassoso, il vento solare residuo produce delle forti correnti elettriche.

 

5.   Quando l'energia di queste correnti è abbastanza forte, la reazione con l'ossigeno e l'azoto dell'atmosfera che attraversano causa l'emissione di luce visibile. Lo scontro tra gli elettroni accelerati e le molecole di gas, se sufficientemente forti e numerose, crea il fenomeno.

 

6.   I colori, le forme e le dimensioni delle aurore sono dati dalla diversa composizione dei gas che vengono colpiti, dall'altezza a cui si verifica il fenomeno e dall'energia delle particelle residue. In alcuni casi si presenta come un velo sottile che mostra le stelle sullo sfondo.

 

7.   Generalmente il verde è il colore più comune, dato dallo scontro con l'ossigeno di particelle ad alta energia, mentre con particelle meno potenti abbiamo una luce rossastra. L'azoto reagisce emettendo luce blu, mentre la fusione dei due colori porta ai rosa, ai gialli, ai viola.

        

Ora abbiamo la spiegazione scientifica del fenomeno, cosa che i nostri avi non avevano ma, guardando lo splendore che la natura ci mostra, sicuramente il nostro sgomento non varia.

 

 

Occhi nel cielo,

veli screziano l'ombra:

balli e canti.

 

Sussurri nella notte,

sogni dentro il tempo.

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

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