Carte enigmatiche vs carte pettegole: conosciamole meglio!
Se la divinazione ti affascina,
probabilmente avrai già sentito parlare di tarocchi e sibille. Entrambi i
metodi utilizzano le carte come strumento per la lettura del futuro, per
comprendere meglio gli snodi del passato o per l'interpretazione di situazioni
complicate del presente.
Ma quali
sono le differenze tra i due approcci? E quale metodo
dovresti scegliere per le tue letture? In questo
articolo esploreremo le origini di queste due pratiche divinatorie, la
struttura delle loro carte e le differenze nell'interpretazione. Se vuoi
scoprire di più sui tarocchi e sulle sibille, continua a leggere!
Le origini di tarocchi e sibille
Lo studio della loro storia può
darci una prima chiave interpretativa. Mentre i tarocchi affondano le loro
radici nell’antichità (e nessuno sa con certezza da dove arrivino), le sibille
sono più recenti e la loro creazione è opera di una famosa sensitiva.
Approfondiamo meglio le vicende dei due sistemi divinatori.
Storia dei tarocchi
Le origini dei tarocchi sono
avvolte nel mistero. La teoria più ampiamente accettata suggerisce che siano
stati creati nel XV secolo in Italia come una versione modificata delle comuni
carte da gioco, ma quasi sicuramente risalgono a molto tempo prima. Parecchi
studiosi, infatti, hanno rivelato importanti punti di contatto tra le immagini
dei geroglifici egizi e le figure dei tarocchi.
In ogni modo, il primo mazzo
di cui siamo a conoscenza è quello dei “Tarocchi
Visconti di Modrone”, realizzato in Lombardia per la famiglia
Visconti e attribuito al pittore di corte Bonifacio Bembo. Composto
da 66 carte, è dipinto a mano e rivestito da una
lamina d'oro finemente lavorata a bulino. Le carte presentano numerosi emblemi
che fanno riferimento alla famiglia Visconti, come la corona con i rami di
alloro e palma, i motti "A bon droyt" (che
significa "a buon diritto") e "Phote
mante" (cioè "bisogna mantenere").
Storia delle sibille
L'origine delle sibille, così
come le conosciamo oggi, risale agli appunti di Mlle
Lenormand, celebre cartomante che utilizzava il
mazzo francese per le sue divinazioni, assegnando a ciascuna carta significati
simbolici precisi. Le sue annotazioni portarono alla diffusione di numerose
carte illustrate, note come “Jeu de Mademoiselle Lenormand”,
“Grand Lenormand”, “Le Petit Lenormand”
e altri nomi ancora, pubblicate dopo la sua morte e
nel corso dei secoli successivi.
Molti personaggi
influenti della storia si rivolsero a Mlle Lenormand, tra cui Marat, Robespierre e
Saint-Just, ai quali fu profetizzata una morte violenta. Queste previsioni la
portarono all'arresto nel 1794; nonostante ciò, la sua fama continuò a crescere.
Dopo la scarcerazione, fu consultata da numerosi personaggi di spicco, tra cui
Napoleone (e di nuovo fu arrestata!).
La cartomante morì a Parigi il 25
giugno del 1843 all'età di settantacinque anni, lasciandoci in eredità le
sibille che prendono il suo nome, ancora oggi famose
in tutto il mondo.
La struttura di tarocchi e sibille
Addentrandoci nella composizione
dei mazzi, possiamo accorgerci che i tarocchi hanno un sistema più complesso
delle sibille. Vediamo tutti i dettagli!
Descrizione delle carte dei tarocchi
Solitamente, un mazzo di tarocchi
è composto da una raccolta di carte tradizionali a cui si aggiungono 21 carte
dette Trionfi
e una carta singola detta Il
Matto; in tutto, parliamo quindi di 78 carte.
I Trionfi e il Matto sono
conosciuti con il nome di arcani maggiori, mentre le altre carte sono
dette arcani minori.
Questo schema non è universale,
perché esistono diverse varianti. Nel tarocchino bolognese o nel tarocco siciliano, per
esempio, il numero di carte è ridotto (rispettivamente a 62 e 63 carte); nei germini fiorentini, invece, sale
addirittura a 97 unità.
Quando si prende in mano un mazzo
di tarocchi, in qualunque variante si presenti, non si può fare a meno di venire catturati dal fascino enigmatico degli archetipi
raffigurati. Per questo motivo, secondo me sono un ottimo punto di partenza
per costruire storie e superare i blocchi creativi. Ho parlato
approfonditamente di questa tecnica nella mia guida “Come
trovare il tempo per scrivere”, disponibile su Amazon.
Descrizione delle carte delle sibille
Ogni mazzo di sibille è composto
da 36 unità, ognuna delle quali corrisponde a una
carta francese. I semi, perciò, sono i quattro classici (cuori, fiori, quadri e
picche), ma a ciascuna carta è anche associata un’immagine peculiare, derivante
dalle visioni di Mlle Lenormand.
Se vuoi conoscerle tutte, ti
invito a leggere l’articolo “Cosa
sono le sibille di Lenormand? Una
storia appassionante”.
I diversi utilizzi di tarocchi e sibille
Siamo arrivati al punto cruciale:
qual è la variante principale tra questi due sistemi, a livello di interpretazione delle carte?
In cosa si differenziano le letture di tarocchi e sibille?
Le letture di tarocchi
e sibille si avvalgono di due diversi livelli di introspezione:
· i tarocchi, divisi
in arcani maggiori e minori, rappresentano le varie sfere della vita umana.
Sono profondi ed enigmatici, parlano per immagini e metafore e
richiedono una maggiore conoscenza esoterica;
· le sibille sono più immediate
e pratiche, parlano attraverso simboli semplici e diretti e descrivono la vita
reale e fatti concreti. Per questo motivo, a volte sono conosciute con il
simpatico soprannome di “carte pettegole” dagli addetti al settore.
Tirando le somme, le letture
di tarocchi richiedono più intuizione e interpretazione, mentre le letture di
sibille sono più immediate e concrete.
Entrambi i sistemi possono essere
utili per ricevere delle risposte e dei consigli, ma dipende dal tipo di
domanda che si vuole fare e dal grado di approfondimento che si cerca. Se si è
alle prime armi, si può partire dalle sibille e poi, quando si ha acquisito una certa pratica, passare ai tarocchi. Se
desideri leggere un approfondimento su queste carte così affascinanti e
misteriose, ti consiglio l’articolo “5
curiosità sulla storia dei tarocchi”.
Articolo scritto
in collaborazione con
Ivana Vele
Poletti