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lunedì 11 settembre 2023

Antichi creatori o spiriti di mondi altri?

 



 

Tutte le antiche scritture dell'area mesopotamica si rifanno ad avvenimenti tramandati oralmente perché precedenti la diffusione della scrittura. Gli eventi di riferimento risalgono a prima che l'uomo fosse creato, quando sulla Terra non esisteva nulla, tranne la natura selvaggia.

Questi avvenimenti, che noi releghiamo al rango di pure leggende, sono stati di una tale eccezionalità che vengono menzionati praticamente in tutti gli scritti di quella regione. Essendo la Mesopotamia la parte del mondo in cui si sono effettuati i primi scritti, tutti gli altri si sono ispirati a essi, da quelli biblici ai Veda, pensiamo solamente al diluvio universale, presente in ogni mitologia mondiale.

C'è un passo nell'Apocalisse che è molto esplicativo:

Scoppiò quindi una guerra nel cielo, Michele e suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la Terra, fu precipitato sulla Terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.”

Questo mito, coniugato nei diversi modi e convenienze del tempo, lo ritroviamo ovunque, dalla Genesi nel Vecchio Testamento, all'antichissimo libro di Enoch, ai vangeli gnostici nella Pistis Sophia, ai racconti dei Veda.

 

Angeli ribelli

Il contenuto generale di questo mito degli “angeli caduti sulla Terra” si può riassumere in alcuni tratti comuni dove l'angelo più simile a Dio, per esempio Lucifero, si sente uguale se non superiore e decide insieme ad altri di ribellarsi. Da questo gesto estremo cominciano tutta una serie di battaglie celesti, ampiamente documentate in tutti i testi antichi, che portano alla sconfitta di Lucifero insieme ai suoi alleati.

Esiliati fuori dalle sfere del Divino vengono lasciati a governare sulla Terra. Altre tradizioni riportano che questi angeli furono creati prima dell'uomo e che, quando furono esiliati sulla Terra, diedero vita alla razza umana, contribuendo geneticamente e culturalmente alla sua civilizzazione.

Il Magical Magazine si è già occupato di angeli anche in passato con l’articolo “Chi sono gli angeli ribelli?”.




 

Lucifero è un liberatore?

In questo senso possiamo anche interpretare l'etimologia del nome “Lucifero”, dal latino Lucifer “portatore di luce” (lux=luce, ferre=portare). È proprio in questo senso che possiamo leggere la punizione di Lucifero, in quanto serpente antico”, identificato come colui che indusse Eva a mangiare la mela della conoscenza e, quindi, a riscattarsi dalla schiavitù di quegli angeli creatori caduti dal cielo. Riscattando se stessa, Eva riscattò tutta l'umanità che da lei discese.

Per cui, abbiamo un mondo costruito e popolato da questi angeli espulsi dal Divino, che cercano di crearne un altro a loro immagine. Questi angeli sono chiamati Elohim nel Vecchio Testamento e Arconti nella tradizione gnostica.

In questo versetto possiamo vedere come Lucifero sia una figura ben presente nella letteratura biblica.

Isaia 14:12-15

Conferenza Episcopale Italiana

 

12 Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13 Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15 E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!

In questo caso Lucifero, in quanto portatore della conoscenza attraverso la mela, diventa colui che libera l'umanità dai suoi creatori, gli Elohim nel Vecchio Testamento, gli Arconti nella tradizione gnostica.




 

L’origine del mondo e gli Arconti

L'arconte Jaldabaoth, nato da Sophia come feto espulso per redimersi da un peccato di superbia, crea questo mondo. Nato dalla parte della tenebra, essendo lui all'oscuro del mondo di luce sopra di lui, ne diviene Demiurgo, coagulando sentimenti, emozioni, desideri, inquietudini e conoscenze trasmessegli dal travaglio della madre prima dell'abbandono.

“L'invidia generò la morte, la morte generò i propri figli, e tutti i cieli del caos furono riempiti dalle loro moltitudini.

(La gnosi e il mondo, di L. Morandi)

Il Demiurgo è il possessore delle idee eterne e le ricrea nel mondo; gli Arconti sono coloro che le governano.

In questo caso, Jaldabaoth genera sei figli dividendo tra loro il potere sul mondo. Quindi abbiamo sette Arconti principali, ognuno di loro a capo di una schiera di sub-arconti minori.

Anche gli Arconti e i loro accoliti vivono nel mito del ritorno al cielo divino che non possono raggiungere e, siccome l'anima racchiusa nei corpi dell'umanità discende dal regno divino, essi la inducono ai più turpi desideri e malefiche azioni, succhiandone l'energia che ne deriva.

Ogni piacere sessuale, o atto che genera vibrazioni di desiderio o rabbia, è nutrimento per gli Arconti che ci accompagnano nella vita. E come ci insegnava Don Juan, il mondo che ci circonda è energia e noi ne facciamo parte. A questo proposito, è consigliata la lettura dell’articolo Multiverso, rappresentazione e stregoneria”.

Fino a quando l'anima sarà prigioniera di pulsioni e desideri saremo preda degli Arconti che si nutrono dell'energia prodotta, costringendoci a vagare da un corpo all'altro, dalla vita alla morte e così via.

Gli gnostici ci mostrano la via da seguire per poter abbandonare questo circolo vizioso, che fa comodo solo a questi vampiri energetici: attraverso simboli, parole di potere e magia vivificati nella carne, nella mente e nell'anima degli adepti alla gnosi, coltivata tutta la vita.

Ci sono parole di potere che l’anima che cerca la via del ritorno al padre divino può proferire durante l’incontro con gli Arconti, mentre essi cercano di riportarla sotto il proprio controllo.

Esiste inoltre la magia sulle anime dei morti in attesa dell'ascesa effettuata dai sacerdoti durante la cerimonia funebre.



Gli argomenti di questo articolo sono stati rielaborati nella creazione della serie fantascientifica cybernature Stargarden Universe.

Nel romanzo di apertura, “Dark Ghost, si inizia a presentare la ghiandola pineale come sede di queste vibrazioni così importanti; un’infarinatura di questo tema è reperibile anche nell’articolo “Vibrazioni energetiche tra persone: esistono davvero?”.

La ghiandola pineale, le sue funzioni e le vibrazioni sono elementi portanti che si sviluppano nel corso della serie, che è ambientata proprio sulla Terra del futuro: Gaia, rinata grazie all’aiuto degli Ancestrali (che come si può immaginare sono alieni!).

L’ambientazione di Stargarden Universe più affine a questi argomenti è Nuova Eden, gioiello verde e rigoglioso strangolato dal deserto. Si tratta di una regione corrispondente all’attuale penisola iberica, che politicamente si è separata dalle megalopoli iper-urbanizzate che ricoprono il resto del pianeta, come Urbe Ancestralis.

A Nuova Eden si persegue lo sviluppo della vera connessione, basata sull’empatia e sugli insegnamenti degli Ancetrali, in contrapposizione alla connessione artificiale possibile sul resto di Gaia grazie al dispositivo G-Connect, prodotto dal colosso globale GEA.

Se questi argomenti ti incuriosiscono, vola nel futuro insieme a Adela, la tua guida edenita fra connessioni, pericoli e bio-hacker poco raccomandabili! Leggi “Dark Ghost in eBook e in versione cartacea illustrata!


Adela da Nuova Eden, 
la tua guida edenita esperta di vibrazioni
 

All'interno della vasta cosmogonia Sumero-Accadica troviamo come progenitori gli Apkallu che appaiono, pur visti da un'angolazione diversa, simili come potere agli Arconti.

Secondo Beroso, gli Apkallu nascono dal mare e il primo di loro è Oannes, che appare come un essere forse anfibio, con testa di pesce che sovrasta una testa umana e con piedi d'uomo sporgenti dalla coda di pesce. Insieme a lui, che poi assunse la posizione apicale, troviamo gli altri sei. Sette sapienti che affiancheranno i primi dieci re sumeri antidiluviani. Mentre dopo il diluvio pare ne rimanesse uno solo.

Non può sfuggire nella descrizione, ma soprattutto osservando i bassorilievi che li rappresentano, come il rivestimento esterno che li fa assomigliare a pesci possa essere assimilato a una tuta spaziale. Nel corso degli anni la loro immagine cambia, sempre osservando i bassorilievi meno antichi, e diventano muniti di ali con testa d'aquila, come a voler ricordare la loro capacità di volare.

 

Siamo figli delle stelle?

Secondo il popolo Dogon, che vive nell'altopiano del Mali, siamo eredi di un’antica civiltà proveniente da Sirio. Secondo la loro tradizione, tramandata oralmente da millenni e documentata attraverso opere d'arte, esseri umanoidi anfibi provenienti da Sirio li avrebbero istruiti sull'universo.

Il popolo Dogon vantava conoscenze cosmologiche sorprendenti. Intervistati nel 1930 da un antropologo francese, parlarono della stella gemella di Sirio e di altri pianeti, ricordiamo che Sirio B fu fotografata per la prima volta nel 1970! L'analogia delle descrizioni sia orali che nei bassorilievi è evidente, questi esseri erano stati sia lì che a Babilonia, per non parlare delle tradizioni e delle architetture piramidali, statuarie e dei bassorilievi nelle civiltà precolombiane.

“Gli sciamani dell’antico Messico scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita, un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita”.

(Don Juan Matus,

“Il Lato Attivo dell’Infinito” di Carlos Castaneda)

 

Ovviamente speriamo che non sia così!

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

 

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