Tutte le
antiche scritture dell'area mesopotamica si rifanno ad avvenimenti tramandati
oralmente perché precedenti la diffusione della scrittura. Gli eventi di
riferimento risalgono a prima che l'uomo fosse creato, quando sulla Terra non
esisteva nulla, tranne la natura selvaggia.
Questi
avvenimenti, che noi releghiamo al rango di pure leggende, sono stati di una tale eccezionalità che vengono menzionati praticamente in
tutti gli scritti di quella regione. Essendo la Mesopotamia la parte del mondo
in cui si sono effettuati i primi scritti, tutti gli altri si sono ispirati a
essi, da quelli biblici ai Veda,
pensiamo solamente al diluvio universale, presente in ogni mitologia mondiale.
C'è un
passo nell'Apocalisse
che è molto esplicativo:
“Scoppiò
quindi una guerra nel cielo, Michele e suoi angeli combattevano contro il
drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalsero e non ci
fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta
la Terra, fu precipitato sulla Terra e con lui furono precipitati anche i suoi
angeli.”
Questo
mito, coniugato nei diversi modi e convenienze del tempo, lo ritroviamo
ovunque, dalla Genesi nel Vecchio Testamento, all'antichissimo libro di Enoch,
ai vangeli gnostici nella Pistis
Sophia, ai racconti dei Veda.
Angeli ribelli
Il
contenuto generale di questo mito degli “angeli caduti sulla Terra” si può
riassumere in alcuni tratti comuni dove l'angelo più simile a Dio, per esempio Lucifero, si sente uguale se
non superiore e decide insieme ad altri di ribellarsi. Da questo gesto estremo
cominciano tutta una serie di battaglie celesti, ampiamente documentate in
tutti i testi antichi, che portano alla sconfitta di Lucifero insieme ai suoi
alleati.
Esiliati
fuori dalle sfere del Divino vengono lasciati a
governare sulla Terra. Altre tradizioni riportano che questi angeli furono
creati prima dell'uomo e che, quando furono esiliati sulla Terra, diedero vita alla razza umana, contribuendo geneticamente e
culturalmente alla sua civilizzazione.
Il Magical Magazine si è già occupato di angeli anche in
passato con l’articolo “Chi
sono gli angeli ribelli?”.
Lucifero è un liberatore?
In questo
senso possiamo anche interpretare l'etimologia del nome
“Lucifero”, dal latino Lucifer
“portatore di luce” (lux=luce, ferre=portare). È
proprio in questo senso che possiamo leggere la punizione di Lucifero, in quanto “serpente
antico”, identificato come colui che indusse Eva a mangiare la mela
della conoscenza e, quindi, a riscattarsi dalla schiavitù di quegli angeli
creatori caduti dal cielo. Riscattando se stessa, Eva riscattò tutta l'umanità
che da lei discese.
Per cui, abbiamo
un mondo costruito e popolato da questi angeli espulsi dal Divino, che cercano
di crearne un altro a loro immagine. Questi angeli sono chiamati Elohim nel Vecchio Testamento e Arconti nella tradizione
gnostica.
In questo
versetto possiamo vedere come Lucifero sia una figura ben presente nella
letteratura biblica.
Isaia 14:12-15
Conferenza Episcopale Italiana
12 Come mai sei caduto dal
cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
13 Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
15 E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!
In questo
caso Lucifero, in quanto portatore della conoscenza attraverso
la mela, diventa colui che libera l'umanità dai suoi creatori, gli Elohim nel Vecchio Testamento, gli Arconti nella tradizione
gnostica.
L’origine del mondo e gli Arconti
L'arconte
Jaldabaoth, nato da Sophia come feto
espulso per redimersi da un peccato di superbia, crea questo mondo. Nato dalla
parte della tenebra, essendo lui all'oscuro del mondo di luce sopra di lui, ne diviene Demiurgo, coagulando sentimenti,
emozioni, desideri, inquietudini e conoscenze trasmessegli dal travaglio della
madre prima dell'abbandono.
“L'invidia generò la morte, la morte generò i propri figli, e tutti i cieli del caos furono
riempiti dalle loro moltitudini.”
(La gnosi e il mondo, di L.
Morandi)
Il
Demiurgo è il possessore delle idee eterne e le ricrea nel mondo; gli Arconti
sono coloro che le governano.
In questo
caso, Jaldabaoth genera sei figli dividendo tra loro il potere sul mondo. Quindi abbiamo sette Arconti principali, ognuno di loro a
capo di una schiera di sub-arconti minori.
Anche gli Arconti e i loro accoliti vivono nel mito del ritorno al cielo
divino che non possono raggiungere e, siccome l'anima
racchiusa nei corpi dell'umanità discende dal regno divino, essi la inducono ai
più turpi desideri e malefiche azioni, succhiandone l'energia che ne deriva.
Ogni piacere sessuale, o atto che genera vibrazioni di desiderio o rabbia,
è nutrimento per gli Arconti che ci accompagnano nella vita. E come ci
insegnava Don Juan, il mondo che ci circonda è energia e noi ne facciamo
parte. A questo proposito, è consigliata la lettura dell’articolo “Multiverso, rappresentazione e stregoneria”.
Fino a quando l'anima sarà prigioniera di pulsioni e desideri saremo preda degli Arconti che si nutrono dell'energia
prodotta, costringendoci a vagare da un corpo all'altro, dalla vita alla morte
e così via.
Gli gnostici ci mostrano la via da seguire per poter
abbandonare questo circolo vizioso, che fa comodo solo a questi vampiri
energetici: attraverso simboli, parole di potere e magia vivificati nella
carne, nella mente e nell'anima degli adepti alla gnosi, coltivata tutta la
vita.
Ci sono parole di potere che l’anima che cerca la via del ritorno al padre
divino può proferire durante l’incontro con gli Arconti, mentre essi cercano di
riportarla sotto il proprio controllo.
Esiste inoltre la magia sulle anime dei morti in attesa dell'ascesa
effettuata dai sacerdoti durante la cerimonia funebre.
Gli argomenti di questo articolo sono stati rielaborati nella creazione
della serie fantascientifica cybernature Stargarden Universe.
Nel romanzo di apertura, “Dark
Ghost”, si inizia a presentare la ghiandola
pineale come sede di queste vibrazioni così importanti; un’infarinatura di
questo tema è reperibile anche nell’articolo “Vibrazioni
energetiche tra persone: esistono davvero?”.
La ghiandola pineale, le sue funzioni e le vibrazioni sono elementi
portanti che si sviluppano nel corso della serie, che è ambientata proprio
sulla Terra del futuro: Gaia, rinata grazie all’aiuto degli Ancestrali
(che come si può immaginare sono alieni!).
L’ambientazione di Stargarden Universe
più affine a questi argomenti è Nuova Eden, gioiello verde e rigoglioso strangolato
dal deserto. Si tratta di una regione corrispondente all’attuale penisola
iberica, che politicamente si è separata dalle megalopoli iper-urbanizzate
che ricoprono il resto del pianeta, come Urbe Ancestralis.
A Nuova Eden si persegue lo sviluppo della vera connessione, basata sull’empatia e sugli insegnamenti degli Ancetrali, in contrapposizione alla connessione artificiale
possibile sul resto di Gaia grazie al dispositivo G-Connect, prodotto dal
colosso globale GEA.
Se questi argomenti ti incuriosiscono, vola nel futuro insieme a Adela, la tua guida edenita fra connessioni, pericoli e bio-hacker poco raccomandabili! Leggi “Dark Ghost” in eBook e in versione cartacea illustrata!
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All'interno della vasta cosmogonia Sumero-Accadica troviamo come
progenitori gli Apkallu che appaiono, pur visti da
un'angolazione diversa, simili come potere agli Arconti.
Secondo Beroso, gli Apkallu nascono dal mare e il primo di loro è Oannes, che appare come un essere forse anfibio, con testa
di pesce che sovrasta una testa umana e con piedi d'uomo sporgenti dalla coda
di pesce. Insieme a lui, che poi assunse la posizione
apicale, troviamo gli altri sei. Sette sapienti che affiancheranno i primi
dieci re sumeri antidiluviani. Mentre dopo il diluvio pare ne rimanesse uno
solo.
Non può sfuggire nella descrizione, ma soprattutto osservando i
bassorilievi che li rappresentano, come il rivestimento esterno che li fa
assomigliare a pesci possa essere assimilato a una tuta spaziale. Nel corso
degli anni la loro immagine cambia, sempre osservando i bassorilievi meno
antichi, e diventano muniti di ali con testa d'aquila, come a voler ricordare
la loro capacità di volare.
Siamo figli delle stelle?
Secondo il popolo Dogon, che vive nell'altopiano del Mali, siamo eredi di un’antica
civiltà proveniente da Sirio. Secondo la loro tradizione, tramandata oralmente
da millenni e documentata attraverso opere d'arte, esseri umanoidi anfibi
provenienti da Sirio li avrebbero istruiti sull'universo.
Il popolo Dogon vantava conoscenze cosmologiche sorprendenti. Intervistati
nel 1930 da un antropologo francese, parlarono della stella gemella di Sirio e
di altri pianeti, ricordiamo che Sirio B fu fotografata
per la prima volta nel 1970! L'analogia delle descrizioni sia orali che nei bassorilievi è evidente, questi esseri erano stati
sia lì che a Babilonia, per non parlare delle tradizioni e delle architetture
piramidali, statuarie e dei bassorilievi nelle civiltà precolombiane.
“Gli sciamani dell’antico
Messico scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita,
un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della
nostra vita”.
(Don Juan Matus,
“Il Lato Attivo dell’Infinito” di Carlos Castaneda)
Ovviamente speriamo che non sia così!
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
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