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venerdì 8 settembre 2023

Hagia Sophia tra luci e ombre

 


 

 

Questa sera a un hora de notte levò la luna et havea hozi el suo tondo, levando questa luna la dovea levar tuta tonda, ma questa luna si levò come quela avesse abudo tre zorni, la qual poco parea, e iera l'aiere sereno come uno cristalo neto e mundo.”

 Dal diario di Nicolò Barbaro, medico veneziano.

 

Questa eclissi parziale di luna avvenne il 24 maggio del 1453; tre giorni dopo si tenne una processione per invocare la protezione della Vergine e nella notte un potente temporale si abbatté su Costantinopoli (attuale Istanbul, Turchia).

La mattina seguente, la città si trovò immersa in una fitta nebbia che la oscurò e la sera la cupola della cattedrale di Santa Sofia fu avvolta da un bagliore rossastro sempre più intenso, tanto che si pensò a un incendio appiccato dagli Ottomani. Ma non era così, il bagliore si intensificò sempre più, circondando completamente la cupola e sembrava uscire anche dalle finestre, come fosse una grande fiamma che tutto avvolgeva. Dopo alcune ore, una luce dalla potenza indescrivibile riunì tutte le fiamme e si alzò verso il cielo illuminando a giorno la città, per poi svanire oltre la nebbia catapultando Costantinopoli nella tenebra.

Questo prodigio, insieme alle numerose profezie che annunciavano la caduta della città, abbatté il morale degli assediati già stremati e diede forza agli Ottomani, che pare volessero togliere l'assedio. Tre giorni dopo ci fu l'attacco decisivo che consegnò la città al sultano Mehmed II, da allora chiamato il Conquistatore.

Lo storico G. Frantzis, presente a Costantinopoli, ci racconta nelle sue cronache che questa luce splendente discesa dal cielo durò tutta la notte. Fenomeno che iniziò, secondo la sua testimonianza, già alla fine di marzo e che continuò per tutti i giorni dell'assedio, fino a quando si posizionò proprio sopra Hagia Sophia. Quando lasciò la cattedrale in una fiamma di splendore, tutta la città cadde nelle tenebre, insieme ai cuori che pensarono alla Vergine che lasciava Costantinopoli a causa dei loro peccati.

In tempi moderni, pare che questa luce si ripresenti molto spesso nell'Egeo e verso la Turchia, presentandosi come una vasta nuvola di bagliore accecante, tanto che a un certo punto non si può più guardare. Il fenomeno è descritto da piloti, soprattutto durante voli notturni, ma rilevato anche da foto satellitari, fino a quando è stato consentito parlarne. Il fenomeno è chiamato “luce della Vergine Maria” e sembra che, dagli ultimi report, espandendosi dall'Egeo ai Dardanelli e arrivando sopra Costantinopoli formi una specie di ghirlanda.

Tutto quello che si muove in quella zona è considerato top secret, per cui difficilmente si verrà a capo di questa storia così legata al passato. Ma viste anche le ultime rivelazioni su mezzi alieni in possesso degli U.S.A, e probabilmente anche di altri stati, non è detto che non siamo in procinto di avere scioccanti rivelazioni. A questo proposito consulta l’articolo “L'universo è una foresta oscura?”.

 



 

Norimberga e Basilea: fenomeni inspiegabili

 

Nel 1561 avviene un fenomeno di stupefacente portata nei cieli di Norimberga e naturalmente, più passa il tempo e più qualsiasi tipo di testimonianza dell'epoca, e ne abbiamo molte e autorevoli, viene immediatamente derubricata ad allucinazione collettiva.

Anche l'illustre Dott. Carl Gustav Jung ci dice che determinati fenomeni, come l'avvistamento di “dischi volanti”, se estrapolati da una rassegna di dati disponibili dell’evento e dall'analisi delle sue tracce nei sogni e nelle opere degli artisti diventano un fenomeno “Unificatore Rassicurante”. Si tratterebbe solo immagini prodotte dall'inconscio per proteggerci da fenomeni sconosciuti, o per superare momenti difficili, per esempio posteriori a un periodo bellico.

Veniamo ai fatti. L'incisore Hans Glaser, insieme a centinaia di altre persone, assistette a un vero e proprio combattimento nei cieli della città. Egli narra che apparvero vicino al sole:

"Due oggetti a forma di falce, simili alla luna calante, di colore rosso. Questi oggetti si spostavano dal centro ai lati del Sole, e poi sopra e sotto. [...] C'erano anche delle sfere di colore rosso, blu e nero, e dei dischi tondeggianti. Volavano a file di tre, o a quattro formando dei quadrati, e alcuni dischi volavano da soli. Mescolate a questi oggetti sono state viste anche molte croci di colore rosso, e fra di esse c'erano oggetti di forma allungata con la parte posteriore più spessa e la parte anteriore più snella. In mezzo a tutto questo c'erano due grandi oggetti cilindrici, uno sulla destra e uno sulla sinistra, e dentro ognuno di essi c'erano numerose sfere, e tutti iniziarono a combattere fra di loro. [...] La battaglia nei cieli durò circa un'ora e fu vista da numerosissime persone, sia nella città che nelle campagne circostanti, poi alcuni oggetti caddero in fiamme sulla terra, alla periferia della città, provocando un vasto incendio e una grande nube di fumo. I presenti videro anche, vicino alle sfere volanti, una specie di grande lancia nera".


Il fenomeno descritto dall'incisore e poi scritto e disegnato come voleva il suo mestiere, è conservato presso la biblioteca centrale di Zurigo.




Un fenomeno simile avvenne il 7 agosto del 1566 a Basilea, quando di prima mattina numerosi oggetti di colore scuro e di forma discoidale si scontrarono in una vera e propria battaglia celeste con tanto di “tuoni fulmini e nebbie”.

Ma vediamo come descrisse l'avvenimento il giornale cittadino dell'epoca attraverso la cronaca di Samuel Koch:


“La mattina del 7 agosto 1566 moltissime persone, spaventate, videro dei grandi dischi di colore scuro apparire in cielo e fu come se estate e inverno fossero giunti nello stesso momento, con fumi e nebbie, calore intenso, spari e cannonate. Questi oggetti, così numerosi da oscurare il Sole, volavano a grande velocità come se stessero danzando o combattendo. Alcuni, che sembravano sparare colpi di cannone, divennero di colore rosso ardente."

Anche questa incisione è conservata presso la biblioteca centrale di Zurigo.

Ovviamente è sempre tutto minimizzato a fenomeni naturali, oppure ad allucinazioni collettive, dimenticando ogni volta che l'ultimo fenomeno è sempre successivo a un altro dello stesso tenore, per esempio:

Strepito d’armi e suoni di tromba uditi dal cielo durante le guerre cimbriche (101 a. C.) ci è stato riferito, spesse volte sia prima che dopo. Inoltre nel terzo consolato di Mario (103 a. C.) agli amerini e dai tudertini furono viste armi celesti (che provenivano) da oriente e da occidente e che tra di loro si scontravano, ed erano respinte quelle che erano (giunte) da occidente. Non c’è nessuna meraviglia nel vedere fiamme nello stesso cielo e spesso si sono viste nubi prese da un fuoco più grande.

Tratto dalla “Historia Naturalis” di Plinio il Vecchio.

 

Altre occorrenze analoghe


Non poteva mancare una citazione dal:

Mahabharata:

"Il re Salva possedeva un aereo noto come Saubha-pura, con il quale bombardó Dwaraka con una pioggia di bombe e missili. Krishna l'inseguiva, Salva si diresse verso l'Oceano, poi con una virata raggiunse di nuovo la terra ferma. Fu una lotta difficile, una battaglia ad un Krosa (approssimativamente 12000 metri) di altezza sopra del livello del mare. Krishna lanció un potente missile che colpì l'aereo, il quale si frantumò e precipitò in mare"

Questa è solo una tra le centinaia di parti che si potrebbero citare. Infatti, in questo poema storico troviamo anche le descrizioni di queste macchine volanti, che rappresentavano la normalità in quell'epoca. Ne abbiamo parlato anche nell’articolo “Nei cieli dell'India si vola da 3000 anni!”.

Nel libro del profeta Ezechiele tutto il primo capitolo è dedicato al suo incontro con un “fenomeno volante”, chiamiamolo così, e ognuno può farsene un'idea andando a leggerlo.




Noi ci limitiamo a esporre dei fatti chiari e documentati, poi ognuno si farà la propria idea. Questi accadimenti, visti alla luce di quello che sta emergendo in questi ultimi anni, acquistano ben altro valore. Nonostante ciò che ne pensa il Dott. Carl Gustav Jung

 

Soli nei cieli,

viaggi verso le stelle:

uomo dove sei.

 

Nella ruota del tempo

tutto torna qui ora.

 

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

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