Un moderno sciamano,
oppure semplicemente un uomo che aveva imparato a esercitare i propri poteri?
Dopo l'affermazione di Friedrich
Nietzsche in cui si diceva che dio è morto, Gustavo Rol
potrebbe rappresentare l'archetipo dell'uomo nuovo di cui parlava Zarathustra.
Un uomo che attraverso il superamento della sua attuale condizione, si liberava
dalle catene dell'asservimento al divino per divenire egli stesso signore di se
stesso.
“Dio
è ovunque, anche dentro di noi e noi siamo parte di Dio.”
Così affermava Rol. Un'affermazione che ci
porta a pensare che noi facciamo parte di un tutto che ci circonda e che nello
stesso tempo ci crea, come noi partecipiamo alla sua creazione. Visto da questa
prospettiva, il primo passo è renderci conto di quelle che sono le nostre
potenzialità; il passo successivo è capire come esprimerle. In virtù di ciò,
probabilmente, la strada da intraprendere è legata alla smaterializzazione
della nostra vita, scrollandoci di dosso tutta la serie di interessi
personali che collidono con lo sviluppo della nostra spiritualità. A questo
proposito, è consigliata la lettura dell’articolo “Multiverso, rappresentazione e stregoneria”.
Condurre e manipolare l’energia
Il dott. Rol,
plurilaureato in giurisprudenza, economia e biologia, si considerava come un
conduttore energetico, un collegamento con l'energia dell'universo. Infatti,
definiva se stesso come una “grondaia”, che convogliando l'acqua che cade
sul tetto la incanala indirizzandone la forza.
La sua concezione del legame che accomuna ognuno
di noi con il mondo che ci circonda e di cui facciamo parte è la presenza dello
spirito. La sua concezione di spirito è essenzialmente diversa da come siamo
abituati a sentircela spiegare. Infatti, Rol sostiene
che essendo ogni oggetto che ci circonda creato per svolgere una determinata
funzione, anche quando questo oggetto non esiste più,
qualsiasi ne sia il motivo, il suo spirito continua ad aleggiare intorno e
dentro di noi. Possiamo quindi tranquillamente chiamarla la teoria dello “spirito
intelligente,” una specie di: funzione=spirito
dell'oggetto. Questo spirito sarebbe la conseguenza della manipolazione subita
dall'oggetto nelle diverse fasi della sua presenza: in un primo momento quando viene pensato, disegnato per svolgere una determinata
funzione e, in seguito, modellato e costruito. Si tratta di tutta una serie di
fasi in cui si accumulano gli spiriti delle persone che l'hanno pensato, poi di
quelle che l'hanno costruito e non solo. Si intreccia anche
con gli spiriti delle attrezzature e delle macchine usate per la sua
costruzione.
Lo spirito intelligente
Quindi, lo
spirito proprio di un oggetto non è altro che la somma di quelli che hanno
contribuito alla sua nascita e uso. In virtù di questa vita, che per intenderci
potremmo definire virtuale, tutto ciò che ci circonda
acquisisce una sorta di consistenza e, anche quando termina la sua funzione,
mantiene un che di reale nella nostra vita. Seguendo questa concezione ne
consegue che, se c'è uno spirito delle cose, a maggior ragione ci sarà negli
animali e soprattutto nell'uomo, dove acquisirà l'accezione di “spirito
intelligente”.
Potremmo dunque dire che siamo parte di un
grande spirito che ci identifica e che nello stesso tempo ci circonda. Quando
nasciamo, lo spirito di coloro che ci hanno preceduti
vive con noi, portando con sé quell'esperienza ancestrale, quell'istintuale
bene o male che mettiamo nelle nostre scelte ogni giorno.
“La
morte è la fine di una vita materiale, e il principio di un’altra.
Nessuna cosa comincia se non da un’altra che finisce, quindi tutto ciò che finisce genera altre cose.
Allora la
morte non è la fine di nulla, né il principio di nulla, non esiste; trattasi di
un semplice avvenimento transitorio, non mai definitivo, sinonimo di movimento
e di continuità.”
Così terminava un pensiero Rol,
è come se dicesse che nello “spirito intelligente” non esistono un
prima o un dopo e che tutte le esistenze sono concatenate e consequenziali, per
cui il passato non è altro che lo specchio del futuro. Non possiamo però
dimenticare che il nostro futuro possiamo modellarlo, al di
là del nostro carattere innato, attraverso piccoli o grandi cambiamenti
drastici.
Un esempio banale: nella nostra vita abbiamo
sempre utilizzato l'automobile, quindi sappiamo che nel nostro futuro ci sarà
ancora. Se per qualsiasi motivo, che sia ideologico o pratico, decidiamo che
non useremo più l'auto, ecco che avremo cambiato il nostro futuro togliendo
semplicemente un tassello dal nostro passato.
Aura, spirito e vibrazioni
L’esperienza di Rol è
un fattore chiave anche nell’ideazione della serie di fantascienza cybernature Stargarden Universe! Se non sai che cos’è il cybernature,
puoi scoprirlo subito sul sito ufficiale nell’articolo “Fantascienza
italiana news: nasce il cybernature!”.
Il cybernature
analizza la tensione, tipica dell’essere umano, tra la volontà di preservare la
natura e il progresso verso una tecnologia sempre più totalizzante. Uno dei
punti fondamentali è la connessione,
che per la maggior parte della gente avviene tramite il dispositivo G-Connect
creato dalla GEA (Global Ecological
Administration)… mentre per una minoranza assume un significato spirituale che
riprende in pieno i concetti espressi da Rol: essere parte
di un tutto, co-creazione, esistenze interdipendenti e un ciclo energetico
continuo.
La massima espressione spirituale della vera connessione si manifesta nella
misteriosa zona occupata da Nuova Eden, in contrapposizione al lusso e alla
tecnologia invasiva di Urbe Ancestralis. La storia
segue tre punti di vista molto diversi fra loro: il protagonista Jo Jo Nishimura
(pericoloso bio-hacker), Adela
(edenita in missione all’Urbe) e i mercenari Dex e Mike (noti come Mad Bros).
ADELA pronta per una nuova missione segreta! |
Se vuoi scoprire i segreti di Gaia, la Terra del
futuro, inizia subito l’avventura col primo romanzo della serie: “Dark Ghost”… disponibile su Amazon
anche in versione cartacea illustrata e incluso nel catalogo di Kindle Unlimited!
Il principio di tutto
Tutto comincia con una grande delusione. Rol nel 1927 viveva a Marsiglia e durante una passeggiata
si sentì attratto dalla vetrina di una tabaccheria. Esposta in bella vista c’era una scatola contenente due mazzi di carte, uno
con il dorso verde e l'altro mostrava la prima carta e quindi il colore del retro
era sconosciuto.
Immobile davanti alla vetrina, Rol sentiva il bisogno di sapere il colore dell'altro
mazzo. Poi cominciò ad avere la sensazione di poterlo indovinare, percepiva
chiaramente dentro di sé che avrebbe potuto farlo. Rotto ogni indugio, entrò
nella tabaccheria e comprò la scatola facendola chiudere così com'era, perché a
casa avrebbe dimostrato a se stesso di poter indovinare il colore dell'altro
mazzo. Arrivato a casa, si sedette e mise la scatola su un tavolo. Poi si
concentrò sulle carte e precisamente sul colore che doveva avere il secondo
mazzo. Quando finalmente aprì la scatola, la sua delusione fu enorme, infatti il colore del secondo mazzo era nero, l'unico colore
che non aveva mai pensato!
Per qualche settimana accantona le carte ma,
dentro di sé, il verde che l'aveva attirato alla vetrina e che l'aveva portato
a cercare di indovinare il colore dell'altro mazzo, non l'aveva mai abbandonato.
Il Magical Magazine ha già parlato di Rol e del colore verde anche nell’articolo “La
telecinesi esiste? Tutto quello che c’è da sapere”.
Così, Rol riprende le
carte e comincia a esercitarsi a indovinarne il seme e i numeri, sempre con in mente il verde che caratterizzava il dorso di uno dei
mazzi. Dopo alcuni mesi comincia a sentire la
vibrazione di quel colore affine alla quinta nota musicale, elementi che messi
insieme emanano per lui una sorta di calore.
“Furono giorni di grande bellezza e
di ansietà insieme, di maturazione interiore, di speranza e consapevolezza che
qualcosa di molto importante per me stava per succedere.”
Così ci dice Rol, che da
allora comincia a vedere sempre di più i colori e i numeri delle carte, ma
capisce anche che se vuole andare al di là delle
statistiche e vedere tutto quello che c'è, deve affinare lo spirito. Da allora
cambia completamente il suo modo di essere. Più il suo spirito si libera dalle
sovrastrutture create dalla società, più la sua consapevolezza interiore cresce
insieme alla fede in sé e allo spirito che vede attorno a lui.
Il risveglio dello spirito
Le carte sono diventate un gioco, uno scherzo da
fare con gli amici, quello che ha acquisito è la capacita di leggere i
pensieri, di vedere l'aura delle persone, che significa anche poterne leggere
la salute.
Legge libri chiusi, dipinge senza pennelli,
scriverà sul suo diario:
“Oggi, 28 luglio 1927, la mia ricerca è finita. Ho
scoperto la legge che lega le vibrazioni del verde a quelle della quinta nota
musicale e a certe vibrazioni termiche:
il segreto della coscienza
sublime.”
Più avanti illustrava la coscienza sublime così:
“La
coscienza sublime abbraccia le squisite intuizioni che, attraverso l'ordine e
l'armonia, conducono l'uomo alla percezione della propria identità spirituale.”
Qui mi limiterò a
raccontare un aneddoto che da sé ci fa capire quanto lo spirito intelligente ci
circonda. Il 9 luglio del 1973 Rol riceve una telefonata
e sente dall'altra parte la voce di una donna che dice pronto; a quel punto la ferma e le dice che lei indossa un camice
bianco ed è dottore in farmacia. Poi continua in maniera colloquiale con il segno
zodiacale, lei è del toro e ha due pregi che possono rivelarsi anche dei
difetti, infatti è troppo buona e troppo impulsiva. Inoltre
la invitò ad andare subito da lui perché ne aveva
bisogno.
La persona che gli telefonò era Catterina
Ferrari la farmacista di Carmagnola. Nel febbraio del 1982 suona alla porta
di Rol e viene accolta con un: “Ce n'è voluto del
tempo, ma era destino che ci incontrassimo.”
Gustavo Rol rimane uno
dei personaggi più misteriosi del nostro tempo, una persona umile che non ha mai
abusato delle sue straordinarie capacità, per altro documentate da Remo Lugli, da Dino Buzzati, da Albert Einstein…
solo per citarne alcuni.
Il
nulla tace,
fuori gira il mondo:
vedo e sento.
Colori
della vita,
sillabe della
morte.
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
Nessun commento:
Posta un commento