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lunedì 16 ottobre 2023

Gustavo Rol e lo spirito del Divino


 

 

Un moderno sciamano, oppure semplicemente un uomo che aveva imparato a esercitare i propri poteri? Dopo l'affermazione di Friedrich Nietzsche in cui si diceva che dio è morto, Gustavo Rol potrebbe rappresentare l'archetipo dell'uomo nuovo di cui parlava Zarathustra. Un uomo che attraverso il superamento della sua attuale condizione, si liberava dalle catene dell'asservimento al divino per divenire egli stesso signore di se stesso.

“Dio è ovunque, anche dentro di noi e noi siamo parte di Dio.”

Così affermava Rol. Un'affermazione che ci porta a pensare che noi facciamo parte di un tutto che ci circonda e che nello stesso tempo ci crea, come noi partecipiamo alla sua creazione. Visto da questa prospettiva, il primo passo è renderci conto di quelle che sono le nostre potenzialità; il passo successivo è capire come esprimerle. In virtù di ciò, probabilmente, la strada da intraprendere è legata alla smaterializzazione della nostra vita, scrollandoci di dosso tutta la serie di interessi personali che collidono con lo sviluppo della nostra spiritualità. A questo proposito, è consigliata la lettura dell’articolo Multiverso, rappresentazione e stregoneria”.

 

Condurre e manipolare l’energia

Il dott. Rol, plurilaureato in giurisprudenza, economia e biologia, si considerava come un conduttore energetico, un collegamento con l'energia dell'universo. Infatti, definiva se stesso come una “grondaia”, che convogliando l'acqua che cade sul tetto la incanala indirizzandone la forza.

La sua concezione del legame che accomuna ognuno di noi con il mondo che ci circonda e di cui facciamo parte è la presenza dello spirito. La sua concezione di spirito è essenzialmente diversa da come siamo abituati a sentircela spiegare. Infatti, Rol sostiene che essendo ogni oggetto che ci circonda creato per svolgere una determinata funzione, anche quando questo oggetto non esiste più, qualsiasi ne sia il motivo, il suo spirito continua ad aleggiare intorno e dentro di noi. Possiamo quindi tranquillamente chiamarla la teoria dello “spirito intelligente,” una specie di: funzione=spirito dell'oggetto. Questo spirito sarebbe la conseguenza della manipolazione subita dall'oggetto nelle diverse fasi della sua presenza: in un primo momento quando viene pensato, disegnato per svolgere una determinata funzione e, in seguito, modellato e costruito. Si tratta di tutta una serie di fasi in cui si accumulano gli spiriti delle persone che l'hanno pensato, poi di quelle che l'hanno costruito e non solo. Si intreccia anche con gli spiriti delle attrezzature e delle macchine usate per la sua costruzione.




 

Lo spirito intelligente

Quindi, lo spirito proprio di un oggetto non è altro che la somma di quelli che hanno contribuito alla sua nascita e uso. In virtù di questa vita, che per intenderci potremmo definire virtuale, tutto ciò che ci circonda acquisisce una sorta di consistenza e, anche quando termina la sua funzione, mantiene un che di reale nella nostra vita. Seguendo questa concezione ne consegue che, se c'è uno spirito delle cose, a maggior ragione ci sarà negli animali e soprattutto nell'uomo, dove acquisirà l'accezione di “spirito intelligente”.

Potremmo dunque dire che siamo parte di un grande spirito che ci identifica e che nello stesso tempo ci circonda. Quando nasciamo, lo spirito di coloro che ci hanno preceduti vive con noi, portando con sé quell'esperienza ancestrale, quell'istintuale bene o male che mettiamo nelle nostre scelte ogni giorno.

 

“La morte è la fine di una vita materiale, e il principio di un’altra. Nessuna cosa comincia se non da un’altra che finisce, quindi tutto ciò che finisce genera altre cose.

Allora la morte non è la fine di nulla, né il principio di nulla, non esiste; trattasi di un semplice avvenimento transitorio, non mai definitivo, sinonimo di movimento e di continuità.

 

Così terminava un pensiero Rol, è come se dicesse che nello “spirito intelligente” non esistono un prima o un dopo e che tutte le esistenze sono concatenate e consequenziali, per cui il passato non è altro che lo specchio del futuro. Non possiamo però dimenticare che il nostro futuro possiamo modellarlo, al di là del nostro carattere innato, attraverso piccoli o grandi cambiamenti drastici.

Un esempio banale: nella nostra vita abbiamo sempre utilizzato l'automobile, quindi sappiamo che nel nostro futuro ci sarà ancora. Se per qualsiasi motivo, che sia ideologico o pratico, decidiamo che non useremo più l'auto, ecco che avremo cambiato il nostro futuro togliendo semplicemente un tassello dal nostro passato.

 

Aura, spirito e vibrazioni

L’esperienza di Rol è un fattore chiave anche nell’ideazione della serie di fantascienza cybernature Stargarden Universe! Se non sai che cos’è il cybernature, puoi scoprirlo subito sul sito ufficiale nell’articolo “Fantascienza italiana news: nasce il cybernature!”.



Il cybernature analizza la tensione, tipica dell’essere umano, tra la volontà di preservare la natura e il progresso verso una tecnologia sempre più totalizzante. Uno dei punti fondamentali è la connessione, che per la maggior parte della gente avviene tramite il dispositivo G-Connect creato dalla GEA (Global Ecological Administration)… mentre per una minoranza assume un significato spirituale che riprende in pieno i concetti espressi da Rol: essere parte di un tutto, co-creazione, esistenze interdipendenti e un ciclo energetico continuo.

La massima espressione spirituale della vera connessione si manifesta nella misteriosa zona occupata da Nuova Eden, in contrapposizione al lusso e alla tecnologia invasiva di Urbe Ancestralis. La storia segue tre punti di vista molto diversi fra loro: il protagonista Jo Jo Nishimura (pericoloso bio-hacker), Adela (edenita in missione all’Urbe) e i mercenari Dex e Mike (noti come Mad Bros).

ADELA pronta per una nuova missione segreta!

Se vuoi scoprire i segreti di Gaia, la Terra del futuro, inizia subito l’avventura col primo romanzo della serie: “Dark Ghost… disponibile su Amazon anche in versione cartacea illustrata e incluso nel catalogo di Kindle Unlimited!

 

Il principio di tutto

Tutto comincia con una grande delusione. Rol nel 1927 viveva a Marsiglia e durante una passeggiata si sentì attratto dalla vetrina di una tabaccheria. Esposta in bella vista c’era una scatola contenente due mazzi di carte, uno con il dorso verde e l'altro mostrava la prima carta e quindi il colore del retro era sconosciuto.

Immobile davanti alla vetrina, Rol sentiva il bisogno di sapere il colore dell'altro mazzo. Poi cominciò ad avere la sensazione di poterlo indovinare, percepiva chiaramente dentro di sé che avrebbe potuto farlo. Rotto ogni indugio, entrò nella tabaccheria e comprò la scatola facendola chiudere così com'era, perché a casa avrebbe dimostrato a se stesso di poter indovinare il colore dell'altro mazzo. Arrivato a casa, si sedette e mise la scatola su un tavolo. Poi si concentrò sulle carte e precisamente sul colore che doveva avere il secondo mazzo. Quando finalmente aprì la scatola, la sua delusione fu enorme, infatti il colore del secondo mazzo era nero, l'unico colore che non aveva mai pensato!

Per qualche settimana accantona le carte ma, dentro di sé, il verde che l'aveva attirato alla vetrina e che l'aveva portato a cercare di indovinare il colore dell'altro mazzo, non l'aveva mai abbandonato. Il Magical Magazine ha già parlato di Rol e del colore verde anche nell’articolo “La telecinesi esiste? Tutto quello che c’è da sapere”.

Così, Rol riprende le carte e comincia a esercitarsi a indovinarne il seme e i numeri, sempre con in mente il verde che caratterizzava il dorso di uno dei mazzi. Dopo alcuni mesi comincia a sentire la vibrazione di quel colore affine alla quinta nota musicale, elementi che messi insieme emanano per lui una sorta di calore.

“Furono giorni di grande bellezza e di ansietà insieme, di maturazione interiore, di speranza e consapevolezza che qualcosa di molto importante per me stava per succedere.”

Così ci dice Rol, che da allora comincia a vedere sempre di più i colori e i numeri delle carte, ma capisce anche che se vuole andare al di là delle statistiche e vedere tutto quello che c'è, deve affinare lo spirito. Da allora cambia completamente il suo modo di essere. Più il suo spirito si libera dalle sovrastrutture create dalla società, più la sua consapevolezza interiore cresce insieme alla fede in sé e allo spirito che vede attorno a lui.

 

Il risveglio dello spirito

Le carte sono diventate un gioco, uno scherzo da fare con gli amici, quello che ha acquisito è la capacita di leggere i pensieri, di vedere l'aura delle persone, che significa anche poterne leggere la salute.

Legge libri chiusi, dipinge senza pennelli, scriverà sul suo diario:

“Oggi, 28 luglio 1927, la mia ricerca è finita. Ho scoperto la legge che lega le vibrazioni del verde a quelle della quinta nota musicale e a certe vibrazioni termiche:

il segreto della coscienza sublime.”

 

Più avanti illustrava la coscienza sublime così:

“La coscienza sublime abbraccia le squisite intuizioni che, attraverso l'ordine e l'armonia, conducono l'uomo alla percezione della propria identità spirituale.”

 

Qui mi limiterò a raccontare un aneddoto che da sé ci fa capire quanto lo spirito intelligente ci circonda. Il 9 luglio del 1973 Rol riceve una telefonata e sente dall'altra parte la voce di una donna che dice pronto; a quel punto la ferma e le dice che lei indossa un camice bianco ed è dottore in farmacia. Poi continua in maniera colloquiale con il segno zodiacale, lei è del toro e ha due pregi che possono rivelarsi anche dei difetti, infatti è troppo buona e troppo impulsiva. Inoltre la invitò ad andare subito da lui perché ne aveva bisogno.

La persona che gli telefonò era Catterina Ferrari la farmacista di Carmagnola. Nel febbraio del 1982 suona alla porta di Rol e viene accolta con un: “Ce n'è voluto del tempo, ma era destino che ci incontrassimo.”

 

Gustavo Rol rimane uno dei personaggi più misteriosi del nostro tempo, una persona umile che non ha mai abusato delle sue straordinarie capacità, per altro documentate da Remo Lugli, da Dino Buzzati, da Albert Einstein… solo per citarne alcuni.

 

Il nulla tace,

fuori gira il mondo:

vedo e sento.

 

Colori della vita,

sillabe della morte.

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

 

 

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