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lunedì 27 giugno 2022

Scrivere fa bene alla mente e al cuore: ecco perché

 


Scrivere fa bene, lo dice la scienza! Scopriamo insieme tutti i benefici

 

Un momento per noi stessi, una fonte di benessere alla portata di tutti: scrivere fa bene davvero, sia che si tratti della stesura di una storia inventata, sia che si tratti di un diario personale.

Nell’articolo di oggi vedremo nel dettaglio i vantaggi di questa attività.

Lo sapevi che scrivere può essere un vero e proprio toccasana per la tua salute psicofisica? Secondo diversi studi scientifici, infatti, mettere nero su bianco i propri pensieri e le proprie emozioni è un ottimo modo per prendersi cura di se stessi e di sfogarsi.

 

Perché le persone scrivono?

 

Per capire i vantaggi della scrittura, dobbiamo prima comprendere perché le persone scrivono sin dall’alba dei tempi.

Potremmo avvalerci del linguaggio scritto solo per motivi informativi o commerciali, invece lo facciamo anche per produrre romanzi, tramandare le nostre memorie, raccontare le nostre esperienze. Questo perché la scrittura ha un potere terapeutico: permette di distaccarsi dai ricordi che ci fanno soffrire e, viceversa, di fissare i momenti che desideriamo far tornare alla mente anche a distanza di anni. Ci consente inoltre di vivere vite alternative con la fantasia e di creare mondi immaginari, come se fossimo una divinità alle prese con un universo da costruire da zero.

Lo scrittore ricopre un ruolo privilegiato: quello di demiurgo, colui che crea e che decide cosa accade. Prendendo in mano la penna o digitando sulla tastiera, anche tu diventi padrone di ciò che scrivi per dare forma a pensieri, emozioni e situazioni incredibili e per fare ordine nel tuo caos interiore. In questo senso, la scrittura diventa anche un atto liberatorio e foriero di conforto, dà la sensazione di avere tutto sotto controllo anche quando nel mondo esterno non è così.

Ma non solo: la scrittura migliora la memoria e il pensiero critico, stimola la creatività e l’immaginazione. Si creano così certe aspettative di benessere, per questo scrivere diverte, dà sollievo dona sensazioni positive.

 

Perché è importante avere un diario personale?

Come abbiamo già accennato, la scrittura ha un potere terapeutico e può aiutarci a superare momenti difficili della nostra vita.

Il segreto è nel linguaggio: quando scriviamo, mettiamo in ordine i nostri pensieri, diamo un nome alle nostre emozioni e formuliamo i nostri ricordi. Questo processo ci consente di identificare, etichettare e comprendere ciò che succede. Questo metodo è utile per elaborare il lutto, la rabbia, la paura e altre emozioni negative, trasformandole in qualcosa di più gestibile.

Allo stesso modo, anche le emozioni positive vengono amplificate e conservate più a lungo.

 

Inoltre, la scrittura ci permette di osservare da una prospettiva diversa le nostre difficoltà: quando le mettiamo nero su bianco, infatti, riusciamo a vederle sotto una nuova luce e a individuare nuove soluzioni.

 

La scrittura può essere utilizzata come strumento per prevenire il burnout e ridurre lo stress. Se siamo soliti tenere un diario, possiamo sfruttarlo per tradurre in parole i nostri problemi e trovare nuove soluzioni, oltre che per individuare delle tendenze da correggere.

Se invece non siamo abituati a scrivere, possiamo utilizzare la scrittura come forma di meditazione, un modo per concentrarci sul presente e allentare la tensione. A questo proposito, possono aiutarti delle semplici tecniche di journaling, scopri di cosa si tratta nell’articolo gratuito Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori per iniziare!”.

Un’altra pratica che aiuta il benessere psicofisico è quella di tenere un diario della gratitudine, perché aiuta a focalizzare l’attenzione su ciò che c’è di positivo, invece che su problemi e preoccupazioni. Se non hai mai sentito parlare di questo potente strumento, scopri tutti i segreti di questa bellissima pratica nell’articolo “Diario della gratitudine: esempi pratici per iniziare subito”.


I benefici della scrittura

 

Esploriamo 5 benefici che la scrittura porta nelle nostre vite!

 

1. Scrivere fa bene al cervello, ne parla anche una ricerca dell’University of California, Los Angeles, risalente al 2007. Grazie all’uso di tecniche di neuroimaging per la mappatura del sistema nervoso è stato rilevato un collegamento fra la verbalizzazione di emozioni negative e la riduzione della loro forza.

Questa magia avviene grazie alla cooperazione dell’amigdala e della corteccia prefrontale ventrolaterale destra. L’amigdala reagisce agli stimoli negativi attivando un sistema di stimoli a cascata con lo scopo di preservarci dal pericolo; la reazione avviene anche a livello subliminale, per esempio percependo segnali di pericolo nascosti e non direttamente visibili.

L’area nota come corteccia prefrontale ventrolaterale destra è invece implicata nell’inibizione di questo tipo di risposte. Gli studi hanno dimostrato che etichettare gli impulsi elaborati dall’amigdala attiva la risposta della corteccia prefrontale ventrolaterale destra, che ne riduce così l’impatto.

2. Scrivere fa bene al cuore, non a caso la scrittura viene usata in psicologia come strumento terapeutico per affrontare molte situazioni: sentimenti negativi, ricordi traumatici, elaborazione di un lutto, accettazione di cambiamenti, bassa autostima.

La spiegazione scientifica del punto precedente è alla base di questo risultato, perché la conseguenza è un senso di sollievo.

3. Scrivere aiuta a sfogarsi: ricordiamoci che il modo giusto per affrontare le nostre emozioni più distruttive (rabbia, gelosia, rancore ecc.) non è soffocarle, ma cercare di capire perché sono affiorate. Ogni emozione, infatti, è un segnale da interpretare. La scrittura può aiutarci in questo.

Grazie alla scrittura possiamo esprimere liberamente i nostri sentimenti, senza il timore di essere giudicati. Questo può aiutarci a sentirci meglio e ad affrontare la vita con maggiore serenità.

4. Scrivere aiuta a conoscere meglio se stessi: leggere e rileggere a distanza di tempo quello che abbiamo scritto può aiutarci a vederci da un’altra prospettiva, facendoci conoscere meglio noi stessi.

5. Scrivere ci fa volare con la fantasia: per quanto una giornata sia stata grigia e pesante, impugnando la nostra penna o digitando sulla nostra tastiera possiamo raggiungere mondi incantati.

Così come raccontare al foglio le nostre esperienze negative aiuta a guarirle ed esorcizzarle, anche scrivere cose belle e positive aiuta a diffondere un senso di benessere, proprio come accade quando si compila un diario della gratitudine.


Se sei pronto a metterti all'opera e hai sempre sognato di scrivere un libro, leggi subito la guida  "Come trovare il tempo per scrivere" (eBook + cartaceo).




 


 

Buona lettura e buon lavoro!


Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:



lunedì 20 giugno 2022

Come pubblicare su Amazon... senza impazzire!


  

Molto più di una manciata di click: scopriamo i segreti della pubblicazione su Amazon 

 

Per pubblicare su Amazon non basta caricare un file sulla piattaforma e cliccare “invia”: bisogna sapersi muovere tra formati specifici, codici ASIN, parole chiave, costi e guadagni. In questo articolo vedremo come fare.

 

Continua a leggere per scoprire:

 

Quali sono i passaggi necessari per pubblicare su Amazon?

Amazon KDP: pro e contro della pubblicazione in esclusiva

Da sapere: ISBN e ASIN

Per pubblicare su Amazon bisogna avere la partita IVA?

Quanto costa pubblicare su Amazon?

Quanto si può guadagnare con un libro su Amazon?

 

Cominciamo!

 

Quali sono i passaggi necessari per pubblicare su Amazon?

 

Vediamo subito i passaggi necessari per approdare su milioni di comodini!


1. Aver scritto un libro, ovviamente!

Se non sai da dove cominciare, oppure se sei frustrato dalla mancanza di tempo, ti consiglio di leggere la guida gratuita “Come si scrive un libro... senza perdere tempo!”.

  

Se invece hai già iniziato la tua storia ma il blocco dello scrittore ti affligge, trova una via d’uscita nell’articolo “Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore? Ecco la soluzione!”.


2. Scegliere la cover. Sembra un’operazione semplice ma non lo è affatto! Innanzitutto, non è detto che lo stile che piace a te sia anche quello che al momento è più adatto al mercato o al genere che hai scritto.

Personalmente, penso che la cover debba esprimere anche il mio gusto di autrice e l’identità del romanzo, perché se devo sempre adattarmi alle scelte altrui, allora non vedo l’utilità di essere indipendente. Ma si tratta di una mia opinione… probabilmente poco oculata dal punto di vista del marketing… per questo motivo, quando contatto un graphic designer, ho di solito una lista di elementi e di richieste che vanno dal concept alla palette di colori. Mi affido comunque all’esperienza del professionista per ricevere una consulenza su stili e requisiti del momento. La mia è più una lista di proposte di partenza che una to do list indispensabile! Non posso però negare di avere certe aspettative.

Alla luce di ciò, consiglio maggiore flessibilità, perché la cover è uno strumento di marketing e non il tuo selfie su Instagram. Avere delle idee è utile ma alla fine va fatto ciò che è meglio per il prodotto.

Trovare lo stile giusto è una vera scommessa. È necessario analizzare le cover dei romanzi appartenenti allo stesso genere, in modo da commissionare qualcosa di analogo ma comunque diverso e in grado di distinguersi. I lettori di certi generi sono attirati da un determinato stile ed essere troppo originali può essere controproducente.

A seconda delle annate e delle tendenze vanno magari di moda cover concentrate sul lettering, con cornice o con ritratti dei personaggi. Inoltre, alcuni stili “invecchiano” presto, altri sono più classici. La buona notizia è che puoi pensare a un restyling se dopo un po’ di tempo la cover ti sembra poco incisiva.

Anche trovare il grafico giusto è un’impresa, sia per i costi che per la disponibilità. In molti casi c’è una lista d’attesa di mesi. È dunque necessario muoversi con preventivi e bozze con largo anticipo. Per selezionare una rosa di professionisti da contattare, ti consiglio di seguire i tuoi colleghi autori e di curiosare a chi si sono rivolti. Un grafico con esperienza pregressa nel tuo genere di riferimento è una scelta efficace.


3. Caricare il file su Amazon per la versione eBook e/o cartaceaQuesta operazione, a volte frustrante, è completamente a carico tuo.

Prima di tutto devi dotarti dei file nel formato giusto: PDF per il cartaceo e altri formati compatibili per l’eBook (a seconda della presenza o no di illustrazioni e altri elementi grafici, tipicamente si carica un ePub, ma non è una regola).

Ti consiglio di leggere molto accuratamente le linee guida di Amazon KDP per essere sicuro di ciò che devi preparare o commissionare a terzi, anche perché ogni tanto subiscono cambi e aggiornamenti.

 

Alcune delle sfide della formattazione del libro cartaceo sono l’impostazione di gabbia, smarginatura e margini, la formattazione della parte introduttiva, del corpo e della postfazione e in generale di tutto l’aspetto formale e visivo del testo tra font, titoli, grandezze, spazi, rientri ed eventuali decorazioni e illustrazioni.

La formattazione dell’eBook è invece più semplice perché può essere automatizzata con più facilità. Da una parte se ne può occupare Amazon direttamente, posto che invii un file di testo già formattato a regola d’arte e in uno dei formati accettati.

Dall’altra parte, è facile produrre un eBook semplice e basilare direttamente attraverso il programma di scrittura Scrivener (e altri programmi). Tuttavia, se vuoi inserire elementi grafici, magari a inizio capitolo, la situazione è molto diversa ed è meglio evitare pasticci amatoriali.

Uno dei programmi più usati per queste operazioni è Adobe InDesign. Esistono ovviamente anche alternative gratuite, ma prima di lanciarti nel mondo dell’impaginazione per risparmiare… pensaci bene perché potresti finire a spendere di più fra corsi, abbonamenti e specialmente tempo investito.

Caricare i file impaginati e pubblicare è facile a dirsi, ma non sempre a farsi, motivo per cui dopo anni e anni passati a investire tanto tempo ed energie nella preparazione dei file, ho alla fine scelto di affidarmi a degli impaginatori professionisti.

Tocca comunque a me caricare il file correttamente e approvare le anteprime di stampa. Visualizzare con molta attenzione le anteprime è cruciale. Amazon fornisce una dashboard degli errori, ma alcune cose sono talmente piccole che non si notano, quindi devi osservare con calma e pazienza (moltissima pazienza, siediti comodo).

 

4. Compilare tutti i campi richiesti: descrizione, parole chiave, prezzo.

La descrizione può essere la quarta di copertina del tuo libro e deve essere interessante per catturare l’attenzione. Le parole chiave sono ciò che pensi i lettori cercheranno su Amazon quando vogliono leggere un libro simile a quello che hai scritto. Il prezzo è a tua discrezione.

La mia personalissima opinione di un prezzo adeguato per un eBook è di 1€ ogni 100 pagine. Non rispecchia assolutamente la mole di lavoro profusa, ma penso sia un prezzo onesto per i lettori.

Dai sondaggi online sui social media emerge spesso che la maggior parte delle persone rifiuta di acquistare eBook che costano più di 2,99€. Altrettanto vero è che un prodotto col prezzo di 0,99€ viene percepito come di scarso valore… tuttavia, molti lettori dichiarano di attendere proprio le offerte a 0,99€ o gratis per procurarsi un nuovo libro. Diciamo che le opinioni sono molte e caotiche.

Per il cartaceo, invece, la situazione è diversa perché dal prezzo di copertina vengono sottratti i costi di produzione quindi, per restare entro per esempio i 10€, bisogna rinunciare a gran parte del guadagno, oppure, se il romanzo è lungo (presente!) 10€ non sono nemmeno un’opzione possibile.

I costi di produzione dipendono dal numero di pagine e vengono scalati automaticamente dalle royalty una volta che il libro viene spedito a chi l’ha ordinato. Per te, autore, non c’è nessun costo diretto per produrre una copia.

A mio parere, un modo funzionale per determinare il prezzo del tuo libro è di osservare i prezzi degli altri libri in classifica nella tua stessa categoria e di allinearti. Puoi comunque attivare delle promozioni o lanciare una prevendita a prezzo di favore per un tempo limitato.

Da un po’ di mesi, per promuovere meglio i propri libri, esistono anche i contenuti A+, che si possono creare post-pubblicazione. Si tratta di materiale grafico supplementare e di testi di approfondimento che presentano meglio il prodotto. A mio avviso sono molto accattivanti ma devi dotarti di immagini, di competenze grafiche e di tempo. Trovi alcuni esempi su come puoi strutturare i contenuti A+ quiqui e qui.

 

I contenuti A+ sono particolarmente utili per presentare tutti i titoli di una serie

 

Amazon KDP: pro e contro della pubblicazione in esclusiva

 

Amazon Kindle Direct Publishing (KDP) offre da molti anni anche l’opzione Kindle Select: cioè la pubblicazione vincolante ed esclusiva solo con Amazon in cambio della distribuzione tramite l’abbonamento Kindle Unlimited.

In questo caso, ulteriori guadagni (oltre alle vendite) derivano dalle pagine lette dagli abbonati a Kindle Unlimited.

Direttamente dalla pagina di AmazonQuando scegli KDP Select per un libro, ti impegni a rendere il formato digitale di quel libro disponibile esclusivamente attraverso KDP. Durante il periodo di esclusività di 90 giorni non puoi distribuire il tuo libro in formato digitale in nessun altro canale, incluso il tuo sito Web, i tuoi blog, ecc. Però, puoi continuare a distribuire il tuo libro in formato cartaceo o in qualsiasi altro formato non digitale.

Il periodo di 90 giorni può essere rinnovato automaticamente.

I pro sono royalty aggiuntive a quelle derivate dalla vendita e l’accesso a strumenti promozionali che permettono di gestire il prezzo fino a offrire periodi gratuiti.

I contro sono legati alla fetta di lettori che legge su dispositivi diversi dal Kindle, per esempio, gli utenti Kobo.

Se vuoi pubblicare e distribuire sia su Amazon che su Kobo (e altre piattaforme) è assolutamente possibile: basta non attivare l’opzione Kindle Select. In questo modo, rinunci ai guadagni derivanti dalle pagine lette ma puoi vendere il tuo libro anche in altri store. Le limitazioni dovute alla cessione dell’esclusiva riguardano solo la diffusione su altre piattaforme diverse da Amazon se decidi di aderire a Kindle Select, non se pubblichi con Amazon in generale.

Detto questo, tutti i miei libri aderiscono a Kindle Select per i lettori abbonati a Kindle Unlimited senza altri costi aggiuntivi.

Inoltre, ho scelto di rinunciare a qualsiasi protezione DRM (blocchi di sicurezza sul file eBook che impediscono di modificare il documento) per permettere a chiunque non legga su un dispositivo Kindle di acquistare e di convertire l’eBook in un formato diverso senza infrangere alcuna legge: quindi… anche chi legge con Kobo e altri dispositivi può comunque acquistare, convertire e leggere i miei romanzi.

 

Da sapere: ISBN e ASIN

 

Sono parolacce?

Assolutamente no! Però sono sigle che ogni autore dovrebbe riconoscere.

Il un codice ISBN (International Standard Book Number) consente al libro di essere distribuito nel canale libraio e ne occorre uno per ciascuna edizione: quindi, se pubblichiamo sia eBook che cartaceo, abbiamo bisogno di 2 codici perché ogni sigla rappresenta un solo prodotto specifico.

Tutto ciò ha un costo*: 60€ + IVA per ogni ISBN in aggiunta alla quota di adesione al servizio (45€ + IVA). *Prezzi relativi al 2022.

Ma quindi… è obbligatorio sostenere la spesa e acquistare il codice ISBN?

No, ma cambia il canale di distribuzione. In alternativa, ci si può avvalere del codice ASIN (Amazon Standard Identification Number) fornito da Amazon, che è gratuito MA non permette di vendere il libro in nessun altro canale… sempre che ti serva. Il punto è anche un altro: hai interesse a vendere al di fuori da Amazon? Solo tu puoi conoscere la risposta!

Per approfondire questo tema spinoso, ti consiglio la lettura dell’articolo “Cos’è, a cosa serve, dove si trova e quanto costa il codice ISBN: tutto quello che c’è da sapere”.

 

Per pubblicare su Amazon bisogna avere la partita IVA?

 

La risposta flash è no!

Ora la risposta meno breve.

Prima di tutto un chiarimento molto importante! Per ottenere informazioni univoche e precise, specialmente se hai già iniziato a pubblicare, rivolgiti per favore a un commercialista per evitare soprese!

Di seguito vediamo invece delle informazioni generali, in modo che tu abbia un’idea su come procedere.

Ecco una buona notizia! No, non è necessario aprire la partita IVA, perché si tratta di una pubblicazione indiretta, mediata da una piattaforma terza (Amazon). Se invece decidessimo di vendere l’opera autonomamente in un nostro e-commerce (pubblicazione diretta), allora diventerebbe un’attività commerciale e pertanto soggetta all’apertura di partita IVA.

Comunque, anche pubblicando su Amazon, prima o poi bisogna presentare il report delle vendite al commercialista per la dichiarazione dei redditi.

 

Quanto costa pubblicare su Amazon?

 

Di per sé nulla.

L’uso della piattaforma è completamente gratuito, così come non c’è una quota da versare per la stampa cartacea, in quanto i costi vengono trattenuti dalle royalties. Quindi, non ci sono costi legati all’accesso ad Amazon KDP.

Ovviamente, però, se vogliamo pubblicare un libro di qualità dobbiamo investire nelle lavorazioni editoriali sul testo: editing e correzione bozze + impaginazione, grafica e marketing.

Per garantire un prodotto di qualità ai lettori è necessario selezionare e gestire un team di professionisti del settore che si occupino in maniera adeguata di migliorare il testo a livello contenutistico e formale (insieme a te) e di impacchettarlo a dovere per la pubblicazione (con minore contributo creativo da parte tua).

La questione marketing è invece molto (MOLTO) più complessa e dipende anche tanto dalle tue capacità comunicative sui social media. In linea di massima, sarebbe comunque meglio anche in questo caso contattare dei professionisti che ti aiutino a creare un piano editoriale e dei contenuti accattivanti per il tuo pubblico.

Aprire un blog e nuovi account su ogni piattaforma è semplice, ma gestirli e proporre argomenti adeguati è tutta un’altra storia.

Nella fase che segue la stesura e l’autocorrezione, sta a te valutare i preventivi e le credenziali di editor, correttori di bozze, impaginatori, grafici e consulenti marketing.

Ciò che farai e come dipende ovviamente dal budget a tua disposizione. Se non hai previsto un budget per supportare le tue attività editoriali, ti consiglio di ripensarci.

 

Quanto si può guadagnare con un libro su Amazon?

 

Prima di tutto, le questioni pratiche.

Le royalty ottenute da un editore tradizionale per un libro cartaceo vanno, di solito, dal 4% al 10%. Le percentuali sono più alte per il formato eBook: se si ha fortuna, si può arrivare anche al 25%.

Con Amazon il guadagno è nettamente superiore. Su ogni copia cartacea la royalty è pari al 60%, mentre sugli eBook si arriva al 70% per ogni opera con un prezzo compreso tra 2,69€ e 9,99€ (altrimenti, si scende al 35%).

Detto questo, va precisato che pubblicando in maniera autonoma su Amazon KDP e altre piattaforme, va prima scritto e curato un prodotto di qualità!

Nel lontano 2012 (anno del mio esordio), Amazon KDP era una novità assoluta in Italia ma adesso è una realtà molto nota e concreta. Ho iniziato a scrivere molto prima del fatidico anno dell’esordio e non mi sono mai fermata!

Nel 2021 ho pubblicato il primo titolo della nuova serie fantascientifica “Stargarden Universe” appartenente all’attualissimo sottogenere cybernature! Il titolo è “Dark Ghost e nell’anteprima su Amazon puoi vedere tutti i collaboratori che hanno contribuito alla qualità finale dell’opera!


Scopri anche la versione cartacea illustrata!

 

 

Se vuoi scoprire il mio percorso di formazione e le mie pubblicazioni dal 2012 a oggi, corri a leggere la mia biografia!

 

 

 

Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/

 

 

 

lunedì 13 giugno 2022

Lo schema per scrivere un libro (e ottimizzare i tempi)

 

Come scrivere un libro per la prima volta? E come sfruttare il (poco) tempo che abbiamo a disposizione per farlo? Impariamolo subito!

 

Premessa: in questo articolo non troverai solamente uno schema per scrivere un libro, ma ben tre, per poter così pianificare al meglio ciascuna delle fasi cruciali della scrittura. Inoltre, per ogni schema vedremo svariate strategie che puoi adattare al tuo libro e al tuo metodo di lavoro.

 

La parola d’ordine per tutti e tre gli step è “organizzare”:

 

·      organizzare le idee

·      organizzare il tempo

·      organizzare la trama

 

 

Trovare il tempo per scrivere e poi restare pietrificati davanti allo schermo non è un modo efficace per procederecosì come non lo è mettersi a battere i tasti freneticamente in preda a un raptus creativo quando la Musa si palesa: per questo motivo, organizzare queste tre aree è una strategia vincente!

 

 

Come organizzare le idee per scrivere un libro?

 

Lo step numero 1 è dedicato a come organizzare le idee. Se è vero che come disse anche Nietzsche “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”… è vero anche che se vuoi trarre il massimo dal caos creativo, hai bisogno di una guida per estrarre gli spunti migliori. Se non lo fai, rischi di perdere non solo le idee ma anche molto tempo.

 

Nell’articolo “Come trovare argomenti interessanti per scrivere un libro” puoi leggere una serie di suggerimenti e di strategie per iniziare a sviluppare un pensiero creativo eclettico.

 

Prima di tutto, ti consiglio di raccogliere tutte le tue idee in un unico posto o, al massimo, in due: un mezzo cartaceo e un mezzo elettronico. Non spargere tutto su milioni di post-it, agende, quaderni, app, e-mail e altri sistemi perché rischi davvero di perdere dei pezzi per strada e sarebbe un vero peccato!

 

Personalmente, io uso un diario di scrittura strutturato ispirandomi alle tecniche del bullet journal. Se non hai mai sentito parlare di questo potente strumento, scopri tutti i segreti nell’articolo “Cosa significa “BuJo” e come crearne uno tutto tuo”. Il diario di scrittura, grazie alla sua semplicità, ti supporta nel mantenere sempre tutto sotto controllo.

 

Puoi raccogliere e catalogare tutte le attività relative alla scrittura anche con app e programmi complessi del calibro di Scrivener e di Notion. Tuttavia, l’approccio immediato e naturale di un comune quaderno ti libera dalla costrizione di schemi e griglie.

 

Se sei un autore alle prime armi, un minimo di struttura può comunque esserti d’aiuto, per questo motivo ho creato una linea di diari di scrittura che contiene alcune schede di aiuto su temi basilari per iniziare ad annotare le idee, sviluppare contenuti originali e a trovare soluzioni per vincere le distrazioni che ti sottraggono il tempo per scrivere.

 



 

Una volta che hai tutte le tue idee raccolte in un unico posto, è il momento di organizzarle. Ti consiglio di farlo seguendo queste tre semplici suddivisioni:

 

·      Dai un titolo a ciascuna idea

·      Raggruppa le idee simili tra loro

·      Scrivi una breve descrizione per ciascuna delle tue idee

 

 

In questo modo, sarai in grado di avere una visione d’insieme più chiara del tuo materiale e sarai anche in grado di lavorare sugli spunti che reputi più interessanti.

 

Qualsiasi cosa ti sembri meritevole, anche una singola parola, scrivila nel tuo documento o diario di scrittura. Non importa che non abbia senso in questo momento, basta che sia un’idea interessante: sarai in grado di modellarla e di plasmarla più tardi. L’importante è non dimenticarla o, ancora peggio, far fuggire l’ispirazione!

 

Per organizzare le idee puoi utilizzare le mappe mentali! Una mappa mentale è uno schema più o meno articolato che ti permette di rappresentare graficamente i concetti e le idee.

 

Per creare una mappa mentale (magari nel tuo diario di scrittura, invece che su qualche foglio volante) bastano pochi semplici passi:


 

1. Seleziona un argomento o una parola chiave da utilizzare come punto di partenza. In questo caso, facendo riferimento al presente articolo, la parola chiave potrebbe essere “libro”.

 

2. Disegna un cerchio al centro della pagina e inserisci al suo interno la parola chiave.

 

3. A partire dal cerchio, disegna delle linee che rappresentano i concetti collegati alla parola chiave. In questo caso, potresti tracciare delle linee che rappresentano le diverse fasi della scrittura di un libro, come la raccolta delle idee, trovare il tempo per scrivere, organizzare la trama, la stesura del manoscritto, la revisione e l’editing in vista della pubblicazione.

 

4. Aggiungi ulteriori dettagli alle tue linee, come parole o frasi che rappresentino le idee collegate a ciascuna delle diverse fasi.

 

Attenzione: a differenza di un semplice brainstorming, nel quale sei incoraggiato ad annotare qualsiasi cosa, la compilazione di una mappa mentale segue dei percorsi logici fatti di connessioni e di conseguenze. Presta quindi attenzione a che cosa scegli di inserire nel tuo prospetto illustrativo.

 

Questo è un esempio di come potresti organizzare le tue idee grazie a una mappa mentale. Naturalmente, puoi scegliere di rappresentare i concetti in modo diverso, a seconda delle tue preferenze e dei tuoi obiettivi. L’importante è che trovi un metodo che funzioni per te e che ti permetta di elaborare le tue idee in modo efficiente.

 

 

Lo schema per organizzare la tua tabella di marcia 

 

Dopo aver raccolto e organizzato le tue idee, è arrivato il momento di pianificare la scrittura del tuo libro. Lo step numero 2 è una tabella, nota anche come tracker, se già conosci il mondo del bullet journal!

 

Questa è la fase dedicata all’ottimizzazione dei tempi. Se su questioni relative a tempistiche e organizzazione brancoli ancora nel buio, troverai l’articolo “Come organizzare la giornata tra casa, lavoro e interessi personali” davvero illuminante!

 

Prima di tutto, devi essere sincero con te stesso e fissare degli obiettivi. Senza obiettivi, riuscire a organizzare e finalizzare qualcosa (qualsiasi cosa) è una vera sfida, spesso più difficile del dovuto.

 

A seconda di come scegli di gestire le tue attività di autore, puoi quantificare il tuo progresso con traguardi giornalieri, settimanali, mensili o tutti e tre (o altre suddivisioni più adatte al tuo stile di vita). Poter quantificare e suddividere è importante perché ti permette di capire se ciò che stai facendo dà anche dei risultati tangibili oppure no. Questo è un passo fondamentale per trovare tempo, per creare tempo quando non ne hai e per non perdere tempo!

 

Tipicamente, è probabile che il tuo obiettivo appartenga a una di queste due categorie:

 

1.    Quanto tempo dedicare alla scrittura

2.    Quantità di parole o di battute che hai intenzione di scrivere

 

In entrambi i casi, ti serve un sistema dove registrare i tuoi progressi, in modo da poter valutare come procedono i lavori. Puoi affidarti ad app super performanti come Notion, oppure ricorrere a carta e penna. Come già detto in precedenza, a mio avviso il diario di scrittura è la via più facile per fare ordine in un processo già abbastanza complicato senza aggiungere app molto articolate.

 

 


 

In questa immagine di esempio c’è il tracker che avevo preparato per controllare la stesura del seguito di “Dark Ghost durante il mese di maggio.

 

Questa è la versione ancora non compilata, dove ho solo bloccato i giorni che ho già deciso di dedicare ad altre attività. Il mese è scritto in coreano perché studio coreano e cerco di integrare la lingua in tutte le mie attività quotidiane… diario di scrittura incluso!

 

Il mio metodo di lavoro prevede un obiettivo giornaliero di almeno 500 parole. Di conseguenza, ogni sera andrò a colorare la casella del giorno corrispondente con il colore che rappresenta il lavoro fatto. Quando supero il target e quando resto al di sotto, specifico il numero di parole prodotte. Se non scrivo, indico il motivo.

 

Se conosci il NaNoWriMo, allora avrai già potuto apprezzare l’utilità di questo tipo di schema. Se non hai mai sentito parlare di questa stupenda iniziativa gratuita per scrittori, allora scoprirai un nuovo mondo nell’articolo NaNoWriMo Italia: cos’è e quali tattiche usare per vincerlo”.

 

 

 

Come fare una scaletta per scrivere un libro?

 

La scaletta è un tema caldo fra gli autori, perché non tutti sono favorevoli a questa strategia. Secondo alcuni, la scaletta equivale a una gabbia. Io non sono d’accordo, perché a mio avviso la scaletta è un supporto potente per scrivere con cognizione di causa e per sfruttare al massimo le proprie risorse.

 

In particolare se hai poco tempo, difficilmente potrai permetterti di fissare la pagina bianca perché non sai cosa fare. Una scaletta ben fatta ti libera da questo problema.

 

Una scaletta costruita su basi solide, dopo aver analizzato i perché e i conflitti dei tuoi personaggi e altre questioni cruciali, ti permette di saltare in qualsiasi punto della storia sapendo sempre perché sei lì, cosa comporta, l’obiettivo narrativo e cosa desideri trasmettere. 

 

Ci sono diversi metodi per fare una scaletta, ciò che non cambia è il tipo di processo creativo alla base del prodotto finale. Questa è la parte più importante del lavoro di scalettatura: in base alla qualità delle tue risposte alle questioni che ti presento qui sotto riuscirai a capire se stai andando nella direzione giusta oppure no.

 

Prima ancora di partire con la scaletta, è utile considerare alcuni elementi preliminari.

 

Una scaletta ben fatta ti permette di:

 

·      Focalizzare l’attenzione sugli elementi cruciali della storia

·      Scoprire e sanare eventuali buchi nella trama

·    Comprendere se la storia che stai raccontando è davvero interessante oppure no.

 

Per costruire una scaletta solida è necessario prendere in considerazione i seguenti fattori chiave che, sebbene possano variare da un genere all'altro, sono comunque utili per la maggior parte dei romanzi.

 

Ecco a cosa devi pensare quando ti occupi della scaletta. Una volta trovata una risposta esaustiva a tutti questi punti, puoi dedicarti alla tua storia con serenità perché tutto avrà senso e sarà comprensibile.

 

1. Introduzione dei personaggi e del contesto: come e quando presenti i protagonisti e l’ambientazione per la prima volta. Qual è il primo contatto con i lettori?

 

2. Primo incontro tra i personaggi principali e cosa vuoi trasmettere: pericolo, ansia, salvezza, speranza, amore?

 

3. I personaggi lottano per il loro obiettivo: che cos'è, perché è importante, cosa succede se non lo raggiungono? Quali conflitti interiori ed esteriori sono in gioco?

 

4. Scontri con gli antagonisti e altri problemi

 

5. I personaggi superano la prima difficoltà: come, perché, conseguenze

 

6. Colpi di scena, false piste, traumi, backstory e altre informazioni succose

 

7. I personaggi comprendono gli errori del passato o comunque si scontrano con ostacoli e problemi che pensavano di aver superato

 

8. Scene finali, conseguenze, set up per romanzi successivi o no e via dicendo

 

Questa è una traccia generica, ma ti dà comunque un’idea di cosa sarebbe opportuno includere nel materiale che andrai a elaborare per redigere la scaletta dei tuoi sogni.

 

In aggiunta a questi punti, un’altra strategia utile per creare scalette particolarmente utili è marchiare i capitoli caratterizzati da:

 

  Azione

  Dramma/sentimenti

  Transizione/riflessione (per esempio spostamenti o spiegazioni indispensabili)

  Amore

  Rivelazioni shock,

  Backstory dei personaggi

 

Questo è un elenco generale che va personalizzato seconda del genere del tuo libro

Questo lavoro ti aiuta a tenere sotto controllo la costruzione della trama e a non perdere il filo delle vicendeInoltre, se hai individuato prima i punti chiave della tua storiapuoi dare un ritmo vario e interessante, per esempio non con troppa azione tutta insieme.

 

Una scaletta è un elenco più o meno dettagliato dei capitoli e/o delle scene che compongono il tuo libro. Può essere un semplice canovaccio che ha solo alcuni punti fissi, oppure può essere uno schema specifico e minuzioso di tutto ciò che succede. Dipende solo da te.

 

Ci sono diversi modi per sviluppare una scaletta, a seconda del tuo stile di scrittura e del tuo livello di preparazione.

 

Indicativamente, ci sono tre tipologie principali di scaletta:

 

1. Un semplice schema che riporta il punto di partenza della trama, con i possibili sviluppi ma senza entrare troppo nel dettaglio
(per chi non ama la progettualità a lungo termine);

2.    una panoramica che riporta la trama dall’inizio alla fine, dettagliata ma non maniacale (per chi non vuole sorprese, ma non vuole nemmeno essere troppo vincolato);

3.   una tabella che riporta il riassunto di tutti i capitoli in modo minuzioso e preciso (per chi è super organizzato).

 

Avvalersi del supporto di una scaletta, anche poco precisa, aiuta a non incappare in un problema che affligge molti scrittori… di cosa sto parlando? Ma della grande chimera che nessuno vuole incontrare! Il famigerato blocco dello scrittore! Parlo di svariate strategie per superarlo nell’articolo “Cosa fare se si ha il blocco dello scrittore? Ecco la soluzione!”.

 

Uno schema per scrivere un libro basta per diventare autori?

 

Ovviamente no, bisogna anche implementare le proprie tecniche, coltivare motivazione e costanza e acquisire una certa conoscenza del mercato.

 

Spesso si pensa che per scrivere un libro dall’inizio alla fine l’unico elemento indispensabile sia l’ispirazione… invece non è affatto così! Sebbene l’ispirazione sia un ingrediente importante, non è quello fondamentale. Alla base della scrittura c’è una conoscenza tecnica imprescindibile, accompagnata da una motivazione inossidabile e da strategie produttive vincenti! A tutto questo, se si pensa anche di pubblicare, va aggiunta un’accurata esplorazione del mercato di riferimento.

 

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Buona lettura e buon lavoro!


Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/