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lunedì 17 luglio 2023

Nei cieli dell'India si vola da 3000 anni!


 

Così recitava uno slogan pubblicitario della compagnia di bandiera indiana.

Il Ramayana, uno dei poemi epici indiani più antichi, invece inizia così:

“Ravana apparve come una cometa fiammeggiante, mentre scorrazzava nel cielo con il suo carro celestiale...

...Il demone risalì sul Pushpaka sospeso in cielo e disinteressato al misero bottino della città degli uomini, partì rombando verso il cielo. Forse avrebbe potuto trovare dei Deva con cui ingaggiare una battaglia più avvincente. Salì verso i pianeti celesti abitati dai Deva principali, ma questi fuggirono rapidamente non volendo incontrarlo in battaglia.”

Racconti di viaggi e battaglie nei cieli non sono solo nelle leggende e mitologie indiane. Queste testimonianze appartengono ai ricordi ancestrali di tutte le popolazioni mondiali e sono ben documentate; pensiamo alla “Naturalis Historiadi Plinio il Vecchio, dove descrive fenomeni da lui visti oppure riportati.

Ecco che cosa scrive il serissimo generale romano nel secondo libro della sua opera, dal capitolo 31 al capitolo 35:

[31] E per contro hanno visto molti soli contemporaneamente, né sopra lo stesso né sotto, ma di traverso, né vicino né contro la terra né di notte, ma o all’alba o al tramonto. Una volta, riferiscono, furono avvistati a mezzogiorno sul Bosforo, e durarono da quell’ora del mattino fino al tramonto. Anche gli antichi videro spesso tre soli, come sotto i consolati di Spurio Postumio e Quinto Muzio (174 a. C.), di Quinto Marcio e Marco Porcio (118 a. C.), di Marco Antonio e Publio Dolabella (44 a. C.), di Marco Lepido e Lucio Planco (42 a. C.), e nella nostra epoca si vide sotto il principato del Divino Claudio, durante il suo consolato con il collega Cornelio Orfito (51 d. C.).

Più di tre insieme non furono mai visti alla nostra epoca.
[32] Anche tre lune, essendo consoli Gneo Domizio e Caio Fannio (122 a. C.), apparvero.
[33] Riguardo a ciò che per lo più definirono soli notturni, una luce dal cielo fu vista di notte essendo consoli Caio Cecilio e Gneo Papirio (113 a. C.) e spesse altre volte, sì che la notte era illuminata come il giorno.
[34] Uno scudo ardente da occidente verso oriente scintillando attraversò (il cielo) al tramonto del sole, essendo consoli Lucio Valerio e Caio Mario (100 a. C.).
[35] Fu vista una scintilla cadere da una stella ed accrescersi mentre si avvicinava alla terra e, dopo essere diventata grande quanto la luna, illuminare come in un giorno nuvoloso, e poi, risalendo verso il cielo, diventare una torcia; (questo prodigio) fu visto una sola volta essendo consoli Gneo Ottavio e Caio Scribonio (76 a. C.).

Lo vide il proconsole Silano insieme al suo seguito.

Plinio il Vecchio, da semplice cronista, non si ferma ai soli avvistamenti ma riporta anche i fenomeni tipici associati da sempre alla presenza degli UFO.

Ecco cosa dice qualche capitolo dopo:


[57] Inoltre per quanto riguarda il cielo inferiore è registrato nei documenti che sia piovuto latte e sangue essendo consoli Manlio Acilio e Caio Porcio (114 a. C.) e spesse altre volte, come (una pioggia di) carne essendo consoli P. Voumnio e Servio Sulpicio (461 a. C.), e che di questa non imputridisse quella che gli uccelli non avevano portato via; inoltre (una pioggia di) ferro in Lucania l’anno prima (54 a. C.) che Crasso venisse ucciso dai Parti con tutti i soldati lucani che erano con lui, dei quali vi era un grande numero nell’esercito. La forma che piovve di quel ferro era simile alle spugne. Gli aruspici predissero ferite superiori. Essendo poi consoli Lucio Paolo e Caio Marcello (50 a. C.) piovve lana (capelli d’angelo? N.d.A.) vicino al castello di Conza, proprio dove l’anno dopo Tito Annio Milone fu ucciso. Durante il processo per la stessa causa è riportato nei documenti di quell’anno che piovvero mattoni cotti.
[58] Strepito d’armi e suoni di tromba uditi dal cielo durante le guerre cimbriche (101 a. C.) ci è stato riferito, spesse volte sia prima che dopo. Inoltre nel terzo consolato di Mario (103 a. C.) dagli amerini e dai tudertini furono viste armi celesti (che provenivano) da oriente e da occidente e che tra di loro si scontravano, ed erano respinte quelle che erano (giunte) da occidente. Non c’è nessuna meraviglia nel vedere fiamme nello stesso cielo e spesso si sono viste nubi prese da un fuoco più grande.
[85] ... un grande portento di terre nella campagna di Modena essendo consoli Lucio Marcio e Sesto Giulio (91 a. C.). Infatti due monti si scontrarono tra di loro con un grandissimo frastuono, avanzando e retrocedendo, tra di loro fiamme e fumo salivano in cielo in pieno giorno; assisteva dalla via Emilia una grande moltitudine di cavalieri romani e di loro familiari e di viandanti. Per il loro scontro tutti i casolari furono rasi al suolo, e molti animali, che si trovavano dentro, restarono uccisi.


Troviamo anche in Plinio, al capitolo 56, un curioso accenno a strani fulmini:

In Italia, fra Terracina ed il tempio di Feronia, si è smesso di fabbricare torri in tempo di guerra, perché tutte erano distrutte dal fulmine.

I resoconti di Plinio hanno fedeli e impressionanti riscontri in tutto il mondo antico, dalla Bibbia al Mahâbhârata, dai racconti sumerici alle leggende dei popoli precolombiani.




 

Nelle opere rinascimentali italiane il passato è presente

È nelle opere pittoriche tra il 1400 e il 1600 che troviamo dipinti oggetti volanti che, vista l'epoca, non possono essere confusi o falsamente identificati con altro, come si tende a fare in altri casi.

Nei pittogrammi preistorici, nei bassorilievi e nelle statue sia precolombiane che egizie, accadiche o sumere, per arrivare alle civiltà cambogiane con il tempio di Angkor Wat, inizialmente dedicato a Visnù, si cercano mille spiegazioni per giustificare determinate figure, facendo il possibile per evitare la risposta più semplice e immediata.

In questi quadri famosi il passato è presente più che mai; questo ci ricorda che dalle nostre origini a oggi siamo sempre convissuti con fenomeni di questo tipo.

Alcuni di questi quadri sospetti

Nei musei di palazzo vecchio a Firenze troviamo la “Madonna con bambino e S. Giovannino” di Sebastiano Mainardi. In questo dipinto possiamo osservare un oggetto aereo color piombo, sormontato da una cupola, nella parte alta a sinistra dell'opera. Un pastore tra la Madonna e il cielo in lontananza sembra guardarla.

Attributed to Bastiano Mainardi, Public domain, via Wikimedia Commons



Nei musei Vaticani possiamo vedere sul coperchio di un reliquario, chiamato “Le Marie al sepolcro” le pie donne e la Vergine Maria al sepolcro vuoto di Cristo, con l'angelo che annuncia loro la sua resurrezione. Dietro, in primo piano, una inequivocabile navicella in partenza, o in arrivo, chi può dirlo.

Al muso di Capodimonte a Napoli troviamo un dipinto di Masolino da Panicale, denominato “Fondazione della basilica di S. Maria Maggiore” Qui, per non rischiare di confonderci, abbiamo un'intera flotta di oggetti volanti. Il primo addirittura trasporta Cristo e la Madonna, che osservano dall'alto. Pare che nella giornata raffigurata, agosto del 358, nevicò.


Di Masolino da Panicale - The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7023165



Un imponente affresco nel monastero di Visoki, in Kosovo, rappresenta la crocifissione di Cristo e la sua successiva resurrezione. Nella parte superiore, nel cielo alla sinistra e alla destra della croce, due navicelle con i piloti in vista si inseguono, con gli angeli che si tappano le orecchie (per il rumore?). Nella parte sottostante, il Cristo che rinasce esce da un’apertura che pare una navicella con pinne direzionali posteriori.




In ogni luogo e in tutte le epoche in cui l'umanità ha calpestato la terra, ci sono testimonianze simili. E addirittura, come abbiamo visto, ci sono testimonianze scritte di epoche in cui l’umanità ancora non calpestava quello che riteniamo, a torto o a ragione, il nostro mondo. L'unica maniera per scoprire ciò che è successo ed esserne protagonisti è fonderci con il mondo altro che ci circonda.

Tutto quello che riguarda gli UFO è stato sempre tenuto nascosto o ridicolizzato. Negli ultimi anni, invece, vengono fatti uscire video militari con sonde aliene, che pare ci monitorino, provenienti da mondi esterni al nostro sistema solare. Eminenti scienziati come Avi Loeb, partono per ricerche ampiamente finanziate dalle proprie università e dalle istituzioni militari, alla luce del sole.

Che sia arrivato il momento che ci comunichino qualcosa di importante sul nostro passato?

Se ti piacciono questi argomenti, scopri tutti gli articoli della serie partendo dal primo, "Il potere della percezione".

 

 

Sole e luna,

vedere e provare:

un solo mondo.

 

inizio fine dove,

dentro il nostro cerchio.

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 


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