Così recitava uno slogan pubblicitario della
compagnia di bandiera indiana.
Il Ramayana,
uno dei poemi epici indiani più antichi, invece inizia così:
“Ravana apparve come una cometa fiammeggiante, mentre scorrazzava nel cielo
con il suo carro celestiale...
...Il demone risalì sul Pushpaka sospeso in cielo e disinteressato al misero
bottino della città degli uomini, partì rombando verso il cielo. Forse avrebbe
potuto trovare dei Deva con cui ingaggiare una battaglia più avvincente. Salì
verso i pianeti celesti abitati dai Deva principali, ma
questi fuggirono rapidamente non volendo incontrarlo in battaglia.”
Racconti di viaggi e battaglie nei cieli non
sono solo nelle leggende e mitologie indiane. Queste testimonianze appartengono
ai ricordi ancestrali di tutte le popolazioni mondiali e sono ben documentate;
pensiamo alla “Naturalis Historia” di Plinio il
Vecchio, dove descrive fenomeni da lui visti oppure riportati.
Ecco
che cosa scrive il serissimo generale romano nel secondo libro della sua opera,
dal capitolo 31 al capitolo 35:
[31] E per contro hanno visto molti soli
contemporaneamente, né sopra lo stesso né sotto, ma di traverso, né vicino né
contro la terra né di notte, ma o all’alba o al tramonto. Una volta,
riferiscono, furono avvistati a mezzogiorno sul Bosforo, e durarono da
quell’ora del mattino fino al tramonto. Anche gli antichi videro spesso tre
soli, come sotto i consolati di Spurio Postumio e
Quinto Muzio (174 a. C.), di Quinto Marcio e Marco Porcio
(118 a. C.), di Marco Antonio e Publio Dolabella (44
a. C.), di Marco Lepido e Lucio Planco (42 a. C.), e
nella nostra epoca si vide sotto il principato del Divino Claudio, durante il
suo consolato con il collega Cornelio Orfito (51 d.
C.).
Più di tre insieme non furono mai visti
alla nostra epoca.
[32] Anche tre lune, essendo consoli Gneo Domizio e Caio Fannio (122
a. C.), apparvero.
[33] Riguardo a ciò che per lo più definirono soli
notturni, una luce dal cielo fu vista di notte essendo consoli Caio Cecilio e Gneo Papirio (113 a. C.) e spesse
altre volte, sì che la notte era illuminata come il giorno.
[34] Uno scudo ardente da occidente verso oriente
scintillando attraversò (il cielo) al tramonto del sole, essendo consoli Lucio
Valerio e Caio Mario (100 a. C.).
[35] Fu vista una scintilla cadere da una stella ed
accrescersi mentre si avvicinava alla terra e, dopo essere diventata grande
quanto la luna, illuminare come in un giorno nuvoloso, e poi, risalendo verso
il cielo, diventare una torcia; (questo prodigio) fu visto una sola volta
essendo consoli Gneo Ottavio e Caio Scribonio (76 a. C.).
Lo vide il proconsole Silano insieme al suo
seguito.
Plinio
il Vecchio, da semplice cronista, non si ferma ai soli avvistamenti ma riporta
anche i fenomeni tipici associati da sempre alla presenza degli UFO.
Ecco
cosa dice qualche capitolo dopo:
[57] Inoltre per quanto riguarda il cielo
inferiore è registrato nei documenti che sia piovuto latte e sangue essendo
consoli Manlio Acilio e Caio Porcio (114 a. C.) e
spesse altre volte, come (una pioggia di) carne essendo consoli P. Voumnio e Servio Sulpicio (461 a.
C.), e che di questa non imputridisse quella che gli uccelli non avevano
portato via; inoltre (una pioggia di) ferro in Lucania l’anno prima (54 a. C.)
che Crasso venisse ucciso dai Parti con tutti i soldati lucani che erano con
lui, dei quali vi era un grande numero nell’esercito. La forma che piovve di
quel ferro era simile alle spugne. Gli aruspici predissero ferite superiori.
Essendo poi consoli Lucio Paolo e Caio Marcello (50 a.
C.) piovve lana (capelli d’angelo? N.d.A.) vicino al
castello di Conza, proprio dove l’anno dopo Tito Annio
Milone fu ucciso. Durante il processo per la stessa causa è riportato nei documenti
di quell’anno che piovvero mattoni cotti.
[58] Strepito d’armi e suoni di tromba uditi
dal cielo durante le guerre cimbriche (101 a. C.) ci è stato riferito, spesse
volte sia prima che dopo. Inoltre nel terzo consolato di Mario (103 a. C.) dagli
amerini e dai tudertini furono viste armi celesti (che provenivano) da oriente
e da occidente e che tra di loro si scontravano, ed erano respinte quelle che
erano (giunte) da occidente. Non c’è nessuna meraviglia nel vedere fiamme nello
stesso cielo e spesso si sono viste nubi prese da un fuoco più grande.
[85] ... un grande portento di terre nella campagna di
Modena essendo consoli Lucio Marcio e Sesto Giulio (91 a. C.). Infatti due monti si scontrarono tra di loro con un
grandissimo frastuono, avanzando e retrocedendo, tra di loro fiamme e fumo
salivano in cielo in pieno giorno; assisteva dalla via Emilia una grande
moltitudine di cavalieri romani e di loro familiari e di viandanti. Per il loro
scontro tutti i casolari furono rasi al suolo, e molti animali, che si
trovavano dentro, restarono uccisi.
Troviamo anche in Plinio, al capitolo 56, un curioso accenno a strani fulmini:
In Italia, fra Terracina ed
il tempio di Feronia, si è smesso di fabbricare torri in tempo di guerra,
perché tutte erano distrutte dal fulmine.
I resoconti
di Plinio hanno fedeli e impressionanti riscontri in tutto il mondo antico,
dalla Bibbia al Mahâbhârata, dai racconti sumerici
alle leggende dei popoli precolombiani.
Nelle opere rinascimentali italiane il passato è presente
È nelle opere pittoriche tra il
1400 e il 1600 che troviamo dipinti oggetti volanti
che, vista l'epoca, non possono essere confusi o falsamente identificati con
altro, come si tende a fare in altri casi.
Nei pittogrammi preistorici, nei bassorilievi
e nelle statue sia precolombiane che egizie, accadiche
o sumere, per arrivare alle civiltà cambogiane con il tempio di Angkor Wat, inizialmente dedicato a Visnù,
si cercano mille spiegazioni per giustificare determinate figure, facendo il
possibile per evitare la risposta più semplice e immediata.
In questi quadri famosi il passato
è presente più che mai; questo ci ricorda che dalle nostre origini a oggi siamo
sempre convissuti con fenomeni di questo tipo.
Alcuni di questi quadri sospetti
Nei musei di palazzo vecchio a
Firenze troviamo la “Madonna con bambino e S. Giovannino” di Sebastiano
Mainardi. In questo dipinto possiamo osservare un oggetto aereo color piombo,
sormontato da una cupola, nella parte alta a sinistra dell'opera. Un pastore
tra la Madonna e il cielo in lontananza sembra guardarla.
Attributed to Bastiano Mainardi, Public domain, via Wikimedia Commons |
Nei musei Vaticani possiamo vedere
sul coperchio di un reliquario, chiamato “Le Marie al
sepolcro” le pie donne e la Vergine Maria al sepolcro vuoto di Cristo, con
l'angelo che annuncia loro la sua resurrezione. Dietro, in primo piano, una inequivocabile navicella in partenza, o in arrivo, chi
può dirlo.
Al muso di Capodimonte a Napoli
troviamo un dipinto di Masolino da Panicale, denominato “Fondazione della
basilica di S. Maria Maggiore” Qui, per non rischiare di confonderci, abbiamo
un'intera flotta di oggetti volanti. Il primo addirittura trasporta Cristo e la
Madonna, che osservano dall'alto. Pare che nella
giornata raffigurata, agosto del 358, nevicò.
Un imponente affresco nel
monastero di Visoki, in Kosovo, rappresenta la
crocifissione di Cristo e la sua successiva resurrezione. Nella parte
superiore, nel cielo alla sinistra e alla destra della croce, due navicelle con
i piloti in vista si inseguono, con gli angeli che si
tappano le orecchie (per il rumore?). Nella parte sottostante, il Cristo che
rinasce esce da un’apertura che pare una navicella con pinne direzionali
posteriori.
In ogni luogo e in tutte le epoche
in cui l'umanità ha calpestato la terra, ci sono testimonianze simili. E
addirittura, come abbiamo visto, ci sono testimonianze scritte di epoche in cui
l’umanità ancora non calpestava quello che riteniamo, a torto o a ragione, il
nostro mondo. L'unica maniera per scoprire ciò che è successo ed esserne
protagonisti è fonderci con il mondo altro che ci circonda.
Tutto quello che riguarda gli UFO
è stato sempre tenuto nascosto o ridicolizzato. Negli ultimi anni, invece, vengono fatti uscire video militari con sonde aliene, che
pare ci monitorino, provenienti da mondi esterni al nostro sistema solare.
Eminenti scienziati come Avi Loeb, partono per ricerche
ampiamente finanziate dalle proprie università e dalle istituzioni militari,
alla luce del sole.
Che sia arrivato il momento che ci
comunichino qualcosa di importante sul nostro passato?
Se ti piacciono questi argomenti, scopri tutti gli articoli della serie partendo dal primo, "Il potere della percezione".
Sole e luna,
vedere e provare:
un solo mondo.
inizio fine dove,
dentro il nostro cerchio.
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
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