Derinkuyu è una vera e propria città sotterranea che
si trova in Turchia, più precisamente in Cappadocia, nel cuore dell'Anatolia
centrale. Fu scoperta per puro caso, durante lo scavo per l'ampliamento di una
cantina. Queste sono le notizie ufficiali.
Quello che fino a ora sappiamo con certezza è
che ci sono almeno 18/20 livelli scavati fino a una profondità di oltre 85
metri, con una estensione calcolata intorno ai 460 km
quadrati.
Al di là delle
considerazioni tecniche sull'uso e quindi sulla costruzione di tale struttura,
dobbiamo per prima cosa soffermarci sul fatto che in questa zona esistono
almeno altre 200 strutture di questo genere. Si tratta di veri e propri
insediamenti sotterranei che certamente non possono essere stati costruiti per
esigenze temporanee, viste le dimensioni e l'accuratezza in cui sono state
suddivise le varie zone di utilizzo. Si calcola che potessero viverci almeno
20.000 persone. Pensiamo al sistema di areazione: era necessario fare arrivare
l'aria fino a quelle profondità e serviva lo scarico per i fumi delle cucine.
Per l'acqua era necessario lo sfruttamento di fonti sotterranee che comunque
andavano stoccate e distribuite, pare comunque con condutture
verso diversi luoghi di approvvigionamento. Servivano anche apposite
condutture per lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto organici.
Questa rappresenta solo una piccola parte dei
problemi tecnico/logistici che dovettero porsi i costruttori di queste città e,
evidentemente, risolti brillantemente. Pensiamo, inoltre, che questi
insediamenti erano per la maggior parte comunicanti
tra loro con larghe vie sotterranee: quindi una vera e propria comunità che
viveva nelle viscere della Terra.
Antichi e nuovi abitanti
Normalmente, negli scavi archeologici classici,
vediamo che i reperti riportati alla luce, mano a mano
che gli scavi vanno in profondità, sono sempre più antichi. In questi siti e
soprattutto in quelli che appaiono come insediamenti di culto come Göbekli Tepe, più si va in profondità e più le
strutture appaiono finemente costruite, ricche di dettagli, la loro stessa
architettura progettuale e costruttiva è più sofisticata rispetto alle
successive. Come se architetti e muratori, col passare del tempo, fossero stati
meno capaci di riprodurre le tecniche di costruzione di
coloro che li avevano preceduti.
L’edificazione si protrae fino ad arrivare
all'abbandono di queste strutture per motivi che non conosciamo, probabilmente
legati alla cessazione della causa che ne aveva spinto
la costruzione.
Attualmente,
strutture come Göbekli Tepe
sono datate attorno ai 12.000 anni fa. Quelle sottostanti ancora non scavate, ma viste con i rilevamenti radar e satellitari (che
sono oltre 30 nelle immediate vicinanze) sono sicuramente più antiche. E vista
l'evoluzione degli scavi precedenti, più antico=più articolato e preciso, ci
aspettano rivelazioni sconcertanti. Sempre che, per salvare la faccia,
l'archeologia ufficiale non blocchi la divulgazione delle scoperte o
addirittura non faccia sospendere le ricerche per presunte mancanze di fondi
(come spesso è già capitato).
Per la nostra storia ufficiale, a quei tempi
dovevano esserci solo rozzi raccoglitori e cacciatori. E così, giusto a titolo
informativo, la ricerca del famoso anello mancante tra noi e le scimmie ancora
non è stato trovato. Probabilmente… perché non esiste!
Quello che possiamo ipotizzare sugli antichi
abitatori di queste straordinarie città e centri religiosi è
che potessero essersi trovati in necessità di vivere sottoterra perché la vita
in superficie era divenuta troppo pericolosa. La strutturazione e la dimensione
di questi agglomerati ne definisce la natura
permanente.
Il fatto che siano state usate in massa in tempi
relativamente recenti, durante i periodi di guerre degli ultimi cent'anni, ne
dimostra la solidità. Realmente possiamo pensare ad
opere di tale portata costruite a colpi di martello e scalpello?
Degli antichi abitatori nulla sappiamo al di là dei miti e delle leggende che troviamo in antiche
scritture. Nell'Avesta ad esempio, e più precisamente
nella parte chiamata Vendidad, troviamo le cronache
in cui Yima, il profeta di Ahura
Mazda, viene incaricato dal dio di costruire una città
sotterranea per proteggere le persone dal “malvagio inverno”, come viene
definito nella Vendidad. Secondo molti climatologi l'ultima
glaciazione avvenne circa 18.000 anni fa. Potrebbe essere questo il motivo
della costruzione di un simile reticolo di città
collegate tra loro. E con quale tecnologia?
A questo proposito è consigliatissimo il video di Omega Click su YouTube, davvero imperdibile!
Inoltre, se sei affascinato anche dalle teorie della Terra Cava, leggi l'articolo "Teoria della Terra cava: 10 cose da sapere".
Chi erano Ahura Mazda e tutti gli altri dei e semidei citati nell'Avesta, ognuno responsabile di una parte della vita delle persone dell'epoca, dall'agricoltura, all'allevamento del bestiame, alla fertilità e tutto ciò che comunque concerne la vita terrena? Maghi o stregoni antichi, visitatori alieni in cerca di mano d'opera o cavie da esperimenti genetici. Un capo supremo che distribuisce territori e responsabilità ai suoi sottoposti e che svela la scrittura a un profeta addestrato in funzione di ciò.
Se ti piacciono questi argomenti, inizia a leggere tutta la serie dal primo articolo a tema: "Il potere della percezione".
Viaggiatori spaziali
Quanti passati abbiamo dietro le
spalle? Costruzioni senza tempi certi che si distribuiscono sulla Terra, sempre
simili nelle loro storie e nei canoni costruttivi. Miti e leggende ci spiegano
con sufficienza di particolari, sbiaditi dal tempo e dalle traduzioni, ma ben
lungi da essere semplici metafore interpretative, allegorie, quando fa comodo.
Ricordiamo a questo proposito la
scoperta della città di Ilio, più conosciuta come Troia, da parte di un
accanito ricercatore, H.
Schliemann, che non credeva che l'Iliade
fosse un semplice poema epico. E, infatti, la sua testardaggine e perseveranza
lo condussero alla scoperta della città, sempre negata e ostracizzata
dall'archeologia ufficiale perché metteva in dubbio tutta una serie di dogmi e
datazioni.
E dunque che
dire delle tavolette accadico/sumere da cui tutti i testi sacri hanno attinto
le loro storie, dalla Genesi ad Adamo ed Eva, dal diluvio universale al
giardino dell'Eden, dalla nascita di e al ritrovamento di Mosè e di tutti gli
altri eroi prima di lui, alla torre di Babele. Si potrebbe continuare
all'infinito l’elenco delle storie e degli aneddoti che si sono tramandati attraverso
libri sacri, o considerati tali, nelle diverse epoche. Ma
tutti avevano un'origine comune, la Mesopotamia che citano in maniera esplicita
gli Anunnaki (coloro che dal cielo scesero sulla terra)
quale fonte delle loro conoscenze. E molti di quegli avvenimenti risalgono a
tempi molto più antichi, addirittura in alcuni passaggi c'era solo il pianeta, infatti ne raccontano la colonizzazione e la suddivisione
dei compiti tra loro:
“An, il
signore, illuminava il cielo, mentre la Terra (Ki)
era al buio e nel Kur (montagna mitica) lo sguardo
non penetrava;
2. dall'abisso
(dimora di Enlil) non si attingeva acqua, nulla si
produceva, nella vasta terra non venivano scavati
solchi;
3. l'eccelso
purificatore di Enlil non esisteva ancora, i riti di
purificazione non venivano eseguiti; (il dio Enki li sovraintendeva);
4. la ierodula del cielo non era ancora ornata, (Inanna-Venere) non si proclamavano le (sue) [lodi (?)];
5. cielo e
Terra non erano legati l'uno all'altra (formulando) un tutt'uno;
6. non si erano ancora sposati;
7. la Luna
non splendeva ancora, l'oscurità si estendeva [(dappertutto)];
8. An manifestava il suo splendore nell'abitazione
(celeste);
9. il luogo
dove egli abitava, non presenta tracce di vegetazione;
10. i poteri
di Enlil non erano stati
distribuiti nei paesi
11. la santa
signora dell'E-anna(inanna di Uruk) non riceveva
ancora le of[ferte];
12. i grandi
Dei, gli Anunna,( con il
significato di stirpe reale, sangue principesco, nome collettivo degli dei
principali) non circolavano sulla terra (?);
13. gli dei
del cielo, gli dei della terra non esistevano ancora.”
Estratto da “Gli dei del cielo, gli dei
della terra non esistevano ancora” (tavoletta NBC 11108); datazione: Ur
III, da Nippur. Traduzione dal cuneiforme sumerico: Römer; traduzione in lingua italiana di Giovanni Pettinato
in Mitologia sumerica; il
titolo è di Giovanni Pettinato e corrisponde al 13° rigo, in sumerico: 1.[(x)]dingir-an-na ding[ir-k]i-a nu-ù-ma-⌈su8-su8⌉-ge-éš.)
Questo è solo
uno dei tanti esempi di scritture antichissime, ma con precisi riferimenti a
epoche ancora più remote, addirittura in questo caso la stessa genesi della Terra
e la sua suddivisione.
Se questo tipo di ricerca e speculazione ti affascina, non puoi perderti la serie fantascientifica Stargarden Universe!
Il primo romanzo si intitola “Dark Ghost” e ha come protagonista un bio-hacker che vive su Gaia, la Terra rinata grazie all’intervento degli Ancestrali.
Jo Jo Nishimura, protagonista di "Dark Ghost" |
Gli Ancestrali
sono direttamente ispirati alle teorie degli antichi astronauti e si rifanno
alle considerazioni esposte in questo articolo!
Un altro
particolare importante a sostegno di queste osservazioni è la raffigurazione degli Anunnaki
che venivano rappresentati con le ali, magari perché
venivano dal cielo, o sbarcavano da oggetti volanti. Chi
può dirlo? E queste rappresentazioni hanno tratti
comuni in tutto il mondo, dai Toltechi agli Olmechi, in Messico, Perù,
Indonesia.
Concludiamo con una battuta ma che, comunque la si voglia
interpretare, dà da pensare. La compagnia di bandiera indiana si pubblicizza
affermando che da loro si vola da sempre! Come darle torto i Vimana fanno parte della loro storia.
Nessun commento:
Posta un commento