Alla scoperta della fiaba giapponese e del racconto popolare nipponico, tra spiritualità e magia
La fiaba giapponese ha una storia antichissima e ricca di fascino. Molti racconti popolari del Sol Levante traggono origine da storie cinesi, indiane, tibetane, birmane o coreane. Le fiabe più autenticamente nipponiche, invece, derivano dalla tradizione shintoista o dai poemi medievali.
La fiaba giapponese si dirama in moltissimi sottogeneri e si intreccia con il folklore, le leggende e gli aneddoti dei grandi maestri della spiritualità asiatica.
Se cerchi qualche spunto per approcciarti a questo meraviglioso mondo di storie, sei nel posto giusto!
Il racconto e la fiaba giapponese buddisti
La fiaba, il racconto e l’aneddoto sono sempre stati utilizzati dai grandi maestri buddisti per trasmettere messaggi e insegnamenti.
Questi racconti metaforici permettono agli allievi di trarre da sé la propria morale, senza avere una risposta preconfezionata, ma anzi facendo uno sforzo per interpretarne il significato simbolico.
Tra le storie buddiste più famose troviamo quelle raccolte ne “Racconti di Jātaka”, un’opera indiana del V secolo d.C. che narra le vite precedenti di Gautama Buddha, sia in forma umana che animale. Questi racconti vennero tradotti e rielaborati dalla tradizione birmana, cinese, singalese, tibetana… e ovviamente giapponese.
Il racconto e la fiaba giapponese confuciana
Confucio, chiamato Il Maestro o Il Saggio, con la sua filosofia di vita ha influenzato non solo il pensiero cinese, ma anche la cultura di tutta l’Asia orientale.
All’interno dei “Dialoghi di Confucio” si trovano molti aneddoti e racconti della vita del Maestro e dei suoi allievi. Uno dei suoi discepoli più famosi fu Mencio, chiamato anche Il Secondo Saggio. È protagonista di molte storie popolari, come quella dei "Tre traslochi della madre di Mencio".
Il mito e la fiaba giapponese shintoista
Lo shintoismo (o shinto) è la religione animista nativa del Giappone.
Sono molti gli episodi della mitologia shintoista divenuti poi celebri nel folklore popolare. Uno di questi è la leggenda di Amaterasu e l’esclissi di sole.
Amaterasu (letteralmente "Grande dea che splende nei cieli") è la personificazione del sole. Un giorno litigò col fratello, il quale si vendicò distruggendo le risaie della sorella. Oltraggiata, Amaterasu si rifugiò in una grotta, privando il mondo della sua luce e del suo calore. Per fortuna la dea Ama-no-Uzume si esibì in una buffa danza erotica fuori dalla grotta, e fece ridere così tanto gli altri dei da provocare la curiosità di Amaterasu. Non appena uscì, fu trascinata fuori e convinta a tornare a brillare nel cielo.
La fiaba giapponese di magia
Questo tipo di racconto giapponese è quello più vicino al concetto di fiaba occidentale. Molte fiabe nipponiche trattano temi universali diffusi nel folklore di tutto il mondo.
Ecco qualche fiaba giapponese particolarmente celebre:
· La fiaba di Momotaro, ovvero il “ragazzo della pesca”. Nacque da una pesca gigante, che in Giappone è simbolo di fertilità per la sua forma (poiché ricorda i glutei femminili). Una volta divenuto adulto, sconfisse il capo degli oni.
· La fiaba della principessa Kaguya (Taketori monogatari), che narra la storia di Nayotake no Kaguya-hime, letteralmente “principessa splendente del flessuoso bambù”. Il suo nome è dovuto al fatto che nacque, appunto, da una canna di bambù. Da questa fiaba è stato tratto il film “La storia della Principessa Splendente” dello Studio Ghibli.
· Issun-bōshi, il “ragazzo lungo un sun” (il “sun” equivale a circa tre centimetri), che riprende il mito universale di Pollicino. Abbiamo raccontato la sua storia nell’articolo Oni giapponesi: i personaggi del folklore che hanno ispirato Lamù.
· La fiaba giapponese del cane procione, ovvero Bunbuku Chagama. “Cane procione” è una delle possibili traduzioni di “tanuki” una creatura del folklore nipponico. Come tutti i demoni giapponesi, può comportarsi in modo sia benevolo che malevolo. In questa fiaba è un personaggio decisamente positivo, al punto che si trasforma in teiera per essere utile all’uomo che gli ha salvato la vita.
La fiaba giapponese di paura
Protagonisti indiscussi della fiaba giapponese di paura sono gli “yurei”, ovvero gli spiriti dei defunti che vagano sulla Terra in preda a vecchi rancori e rimorsi.
Una delle yurei più famose è la bellissima Oyuki, raffigurata dall’artista Maruyama Ōkyo.
Un’altra celebre yurei è Oiwa, lo spettro di una donna uccisa dal marito, che si vendicò perseguitando in tutti i modi il malvagio coniuge. Una delle scene più famose di questa fiaba giapponese raffigura Oiwa che appare al marito sulla superficie di una lanterna.
Quale tipo di fiaba giapponese ti affascina di più?
Per quanto mi riguarda, penso che i racconti con protagonisti gli yurei siano i miei preferiti… non a caso, ho intitolato il mio ultimo romanzo “Dark Ghost”!
Al suo interno gli amanti del Giappone potranno trovare molte suggestioni interessanti: il protagonista stesso (Jo Jo Nishimura) è di origine nipponica. È proprio lui il “fantasma dark” del titolo, che si aggira come uno spettro tra le atmosfere distopiche di Gaia, la Terra del futuro.
Se ami i libri illustrati e le atmosfere giapponesi, allora potrà interessarti “Dark Ghost”, romanzo fantascientifico con protagonista il carismatico Jo Jo Nishimura!
Questo romanzo parla di un bio-hacker e della futuristica megalopoli Urbe Ancestralis.
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Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.
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