Tutti gli dei, gli inferni e i paradisi sono dentro di te
Ma
sarà vero?
Per comprendere meglio questo articolo è caldamente consigliata la lettura del primo contenuto di questa serie, "Il potere della percezione".
“Il crepuscolo è la
fenditura
tra i mondi” disse Don Juan
“È la porta dell’ignoto.”
L'isola
del Tonal di C. Castaneda
Vediamo
di capire l'ambiente in cui ci troviamo mentre ci concentriamo con leggerezza a
confezionare i sogni che vogliamo fare, a dare loro lo svolgimento che più
soddisfa la nostra fantasia, iniziandoli e terminandoli a nostro piacimento e
non solo, a riprenderli la notte seguente se non siamo riusciti a terminarli.
Vivendo
dentro un universo del tutto sconosciuto, ne costruiamo all'interno il nostro
universo condiviso con gli altri. In altre parole viviamo all'interno di un multiverso di energia al quale siamo collegati tramite “il
punto di unione”, per usare la terminologia di “Don Juan” lo stregone yaqui:
“Il Tonal rappresenta il nostro universo, quello che
utilizziamo, in cui viviamo, ognuno con le proprie credenze, i modi fare, di
parlare, di comunicare, di vivere; il Nagual è il
tutto, lo sconosciuto a cui siamo connessi tramite il
punto d'unione.”
Oppure
secondo Edward Harrison, (professore di Fisica e Astronomia all’Università del
Massachusetts USA):
“Ogni
universo fiorisce nella sua epoca come una struttura organica del pensiero,
autonoma e tale da apparire degna di rispetto, ma ha come destino quello di
essere negato, superato da un’altra e più ampia struttura”.
Il contatto con la natura
Nel
passato che si perde nella notte dei tempi (e potrebbe non essere il primo passato,
ma uno dei nostri passati) avevamo un contatto stretto
con la natura e di conseguenza con l'energia che ci circonda mentre oggi, con
l'evoluzione della cosiddetta civiltà, ce ne siamo sempre più allontanati.
Notiamo
le conseguenze di questo allontanamento dalla natura sia
dal punto di vista prettamente fisico che dal punto di vista culturale.
Una
dimostrazione è la perdita evidente di capacità mentali oggi considerate
“mitiche”, come la telepatia. Fenomeni analoghi apparentemente scomparsi sono
però oggetto di studio e sviluppo in ambito militare. Un esempio per tutti, ma
certamente solo uno dei tanti, è il progetto MK ultra.
Culturalmente,
questo impoverimento ci spinge a delegare ad altri tutto quello che dobbiamo o
no considerare come nostre sensazioni, quello che si deve
o non si deve provare.
Temi affini a quelli presentati in questo articolo sono alla base della saga cybernature italiana Stargarden Universe.
Il cybernature è proprio una corrente fantascientifica che analizza il rapporto fra uomo, tecnologia, natura e spiritualità. In particolare in "Dark Ghost", romanzo di apertura della serie, si introducono i concetti di "connessione" e di "vera connessione".
Le rappresentazioni cosmogoniche
L'universo
che continua a circondarci, da allora a oggi, ci rimane sempre sconosciuto.
Pensiamo all'evoluzione della conoscenza delle varie rappresentazioni
cosmogoniche che dalle prime descrizioni del cielo ad oggi
ci siamo costruiti.
Siamo
passati da quelle “magiche” primitive a quelle “mitiche” mesopotamiche ed
egizie, che a quegli insegnamenti si rifacevano, ma trasformandoli in miti.
Dall'universo di “Ahura Mazdā” a
quello Pitagorico e Aristotelico per poi arrivare a Newton, alla relatività, al
Big Bang, all'universo quantistico... con il quale siamo tornati al multiverso.
Parafrasando
K.Popper
possiamo dire che:
“la
scienza umana non potrà mai cogliere l’essenza ultima delle cose e l’uomo potrà
dunque solo, di epoca in epoca, “creare” una propria visione, coerente con le
conoscenze possedute e in armonia con il suo modo di vivere, che sarà poi
inevitabilmente “falsificata” da una visione
successiva”.
Perciò,
in questa parte infinitesimale di eternità in cui viviamo, la particella di
verità che potremo mai conoscere è così irrilevante che potremmo affermare
senza tema di smentita che: la differenza tra un sapiente (o che crede di
essere tale) e noi comuni mortali, di fronte al tutto che ci circonda, è
assolutamente priva di rilievo.
Nonostante
ciò, possiamo introdurre un ulteriore approfondimento
ponendoci una domanda di non secondaria importanza, che porta a nuovi e più
complessi interrogativi:
·
Che
cosa determina il progetto di un certo universo?
·
È
l’universo stesso, oppure Dio, o il caso, o la mente dell’uomo?
Le
domande potrebbero proseguire.
La
risposta può essere la seguente: l’universo e Dio sono sconosciuti, sono
entrambi inconcepibili e omni-inclusivi.
La
stessa formulazione di una “concezione dell’universo” è determinata dalla
visione del mondo che l’uomo ha, o più precisamente che il suo apparato
cognitivo gli permette di avere.
Sono
dunque elementi fondamentali e costitutivi nello sviluppo di una cosmologia, e
della scienza tutta più in generale, il funzionamento del cervello e il suo
rapporto con la mente, il rapporto mente-corpo, la
coscienza dell’uomo e tutta la sfera privata delle emozioni, dei sentimenti
e... dei sogni.
Si
possono seguire due sentieri. Uno è quello delle società e dei relativi
universi; l’altro è quello degli individui con i loro.
Ogni
universo raccoglie un ammasso di visioni del mondo individuali in una unità sociale. La prospettiva finale è che, nonostante
l’universo e tutta la realtà siano a noi celate per sempre, non si può comunque
giungere a dubitare della realtà, perché altrimenti dovremmo dubitare della
nostra stessa realtà, in quanto parte della realtà non
svelata.
Dunque il Tonal nominato all’inizo non è altro che l'insieme degli universi che ognuno
di noi crea.
Mentre
giochiamo a padel, nell'impianto accanto una power-lifter stacca 200kg x 6 x 6 set, nel frattempo nel Karakoram un gruppo di alpinisti scala il K2. Sono tante isole nate e proseguite nella tradizione, creando le radici
etnico-culturali che ci contraddistinguono. Sono tante isole che interagiscono
tra loro, ma ognuna con le proprie particolarità, all'interno delle quali
altrettanti mondi paralleli condividono le loro individualità.
Il Nagual,
sempre nominato a inizio articolo, essendo sconosciuto, non può essere spiegato
con la nostra logica, con un linguaggio comune e nemmeno con le sensazioni,
poiché la descrizione di ciò che potremmo provare immersi nell'energia del Nagual è diversa da persona a persona.
Possiamo azzardare che il Nagual è tutta l'energia che ci circonda e che ci pervade
ma, mentre il Tonal è un universo in continua
evoluzione che creiamo ogni giorno, il Nagual è il
tutto in cui siamo inseriti e che oggi non “vediamo” più.
Per ricordare le definizioni di un
grande scrittore italiano, Alan (Sergio) Altieri, possiamo considerare i quattro elementi principali:
acqua, fuoco, terra, aria come gli elementi costituenti il nostro mondo, cioè
il Tonal. Il tutto è contenuto nel quinto elemento,
cioè il vuoto: identificabile come Nagual.
Con la differenza, sostanziale, che
in questo caso il vuoto è composto da energia che
tutto pervade e contiene.
Ma riuscire ad entrare in questo mondo invisibile è pericoloso?
I primi veri sogni potrebbero essere
innocui, forse. Nei canoni magici tradizionali, dopo aver imparato a
indirizzare i sogni, si passa alle fasi successive, quelle in cui si viene a
contatto con la vera e propria stregoneria.
Vediamole!
Il corteo delle signore della notte
Dovremo immaginare di volare insieme
ad altre persone su di una scopa oppure, se già si è presentato a noi, sul
nostro famiglio
animale. Un corteo nel cielo notturno fino a
scendere nei pressi di una abitazione, qui si
banchetterà, si ballerà, fino a quando il capo del corteo benedirà gli abitanti
della casa con la luce della sua bacchetta magica e guiderà la processione
verso un'altra abitazione.
Il sabba
immaginiamo una radura circondata dalla foresta nel buio della notte. Una moltitudine
di persone completamente nude che ballano attorno a un falò. Ognuno
con una candela in mano e il proprio famiglio accanto. Si mangerà, si
berrà e si ballerà fino alla frenesia orgiastica in onore del famiglio
deifico.
Al canto del gallo ognuno tornerà
nel proprio mondo.
L'altro mondo o regno delle fate
Questa volta entreremo nel mitico
mondo delle fate, in una collina completamente cava, scenderemo al suo interno
sospesi nell'aria, sempre più giù sino a quando, dopo un cancello, entreremo
nella sala reale. Sul trono il re e la regina delle fate attorno a noi tutti
danzano.
La caccia selvaggia o processione dei morti
Una processione di penitenti con la
fiaccola in mano, vestiti con un saio, altri a cavallo incappucciati con il
capo chino, seguono un cocchio riempito di pietre
preziose; alla guida c’è una figura alta e corpulenta. Si tratta del cacciatore
selvaggio che porta con sé un massiccio bastone.
Tutti procedono nel pieno della
notte dalla foresta verso la città. A volte levitando nell'aria. Nella processione
ci sono anche personaggi che sappiamo morti, immaginiamo di camminare con loro
vestiti con il nostro saio, incappucciati e con la fiaccola in mano, il capo
chino.
Questi quattro passaggi potrebbero
portare allo scoperto il nostro famiglio animale.
In aggiunta, ci sono altri due
passaggi.
·
Le battaglie dello
spirito, che come dice il nome sono veri e propri
scontri con altri stregoni.
·
Il sogno condiviso, con altri membri della congrega a cui ci siamo
uniti.
Nel nostro prossimo incontro vedremo
anche cosa ne pensa il nostro stregone Yaqui.
Bianche o nere,
solo anime perse:
un volto solo.
Aurora sfuma volti,
la notte li porta via.
Contenuto preparato in collaborazione
con
BRAN
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