Ciò che importa è sapere perché tu lo voglia fare
Imparare a sognare per viaggiare in un mondo altro non è per tutti, anche per coloro che possiedono determinate qualità, degli stregoni in potenza, che sono naturalmente collegati all'energia del multiverso. Ma attraverso la guida costante del maestro, l'applicazione e la disciplina, è possibile assecondare ed eseguire nel sonno lo spostamento sistematico del punto d'incontro. E, come abbiamo visto nel precedente articolo intitolato “Il potere della percezione”, lo spostamento del collegamento energetico implica una diversa posizione dentro i filamenti che costituiscono i mondi altri che ci circondano e in cui siamo inseriti.
Imparare a sognare, dunque, equivale
a volare sia nel mondo che in apparenza conosciamo
dalla nostra nascita sia nei mondi altri.
Come gestire i sogni
Generalmente ci sono due modi di trasmettere concetti, metodi o visioni che riguardano la stregoneria. Questo semplicemente perché non ne esistono di direttamente comprensibili e assimilabili.
Uno è
completamente astratto, usando terminologie e linguaggi prettamente adatti alla
pratica magica.
L'altro è attraverso l'uso di
metafore, ma descrivere anche metaforicamente la prodigiosità di fenomeni
visivi completamente, a noi, sconosciuti, risulta di
difficile comprensione. Soprattutto per una mentalità razionale, forgiata da un
Aristotelismo militante, che caratterizza la società occidentale.
I sogni vanno organizzati. Ma come è possibile
organizzare e quindi prevedere cosa sogneremo? Certo è possibile, si tratta di
una sorta di allenamento, non è diverso da tutti gli altri tipi di controllo
che effettuiamo ogni giorno sulla nostra vita. Gli
stregoni lo attuano ogni volta che lo vogliono o che ne hanno bisogno e questo
da sempre. Leggiamo in una lettera indirizzata ai vescovi da Reginone di Prum, il Canon Episcopi, nel 906:
«certe
donne depravate, rivolte a Satana, e sviate da illusioni e seduzioni
diaboliche, credono e affermano di cavalcare la notte alcune bestie al seguito
di Diana, dea dei pagani (o di Erodiade), e di una innumerevole moltitudine di donne; di attraversare
larghi spazi grazie al silenzio della notte profonda e di ubbidire a lei come
loro signora e di essere chiamate certe notti al suo servizio. Volesse il Cielo
che soltanto loro fossero perite nella loro falsa credenza e non avessero
trascinato parecchi altri nella perdizione dell’anima! Moltissimi, infatti, si
sono lasciati illudere da questi inganni e credono che tutto ciò sia vero, e in
tal modo si allontanano dalla vera fede e cadono nell’errore dei pagani,
credendo che vi siano altri dei o divinità, oltre all’unico Dio. Perciò, nelle
chiese a loro assegnate, i preti devono predicare con
grande diligenza al popolo di Dio affinché si sappia che queste cose sono
completamente false e che tali fantasie sono evocate nella mente dei fedeli non
dallo spirito divino ma dallo spirito malvagio. Infatti […] durante le ore del
sonno inganna la mente che tiene prigioniera, alternando visioni liete a
visioni tristi, persone note a persone ignote, e conducendole attraverso
cammini mai praticati; e benché
la donna infedele esperimenti tutto ciò solo nello spirito, ella
crede che avvenga non nella mente ma nel corpo».
Si tratta dunque di esercitare un
controllo pratico, rigoroso, sulle situazioni che mano a mano
si susseguono nel sogno.
Organizzare un sogno significa
essenzialmente adoperarsi affinché non esca dal solco pre-definito,
per scivolare in qualcosa di imprevisto. Controllarne
la visione e non lasciare che prenda altre vie fino a quando non lo si è deciso.
Consigli pratici su come controllare i sogni
Dunque, come fare? Essenzialmente cominciando con cose molto semplici, per
esempio concentrando la mente ancora sveglia su qualcosa di conosciuto: le
proprie mani, oppure il cane, o un oggetto acquisito con molto sacrificio. Lo
scopo è di portare questa visione nel sonno avendone però consapevolezza e
cercando quindi di mantenerne lo sviluppo sotto controllo per il maggiore tempo
possibile.
Ma, c'è sempre un ma, tutto ciò va fatto con leggerezza! Parlare di come
sognare, darne spiegazioni è sempre ponderoso...
sognare deve essere leggero! L'impegno deve essere preso con allegria, come se
fosse una scampagnata nelle cose che vorremmo fare, come se non avessimo altri
pensieri al mondo se non sognare in leggerezza e allegria.
Questa è una condizione per poter
“sognare” oltre i comuni sogni, come il “vedere” ti consente di essere
partecipe del mondo altro che ci circonda.
Possiamo definire il percorso verso
il sognare come una progressione, un'idea fantasiosa ai margini della nostra
ragionevolezza che poi si trasforma in una mera curiosità, lontana però da
qualcosa che si possa veramente realizzare. Poi, con la perseveranza e la
pratica comincia a trasformarsi, dapprima come un sentire diverso, quasi
scollegato dalla realtà tangibile che sperimentiamo ogni giorno. Mano a mano che ne prendiamo consapevolezza e cominciamo a
maneggiarne la diversa consistenza, questa sensazione diviene una forma
d'essere a sé, sempre più potente nelle sue manifestazioni. Fino a quando
spalancando l'infinitezza dei mondi altri (anche qui ci ricorda qualcosa... Doctor Strange) ci pone
davanti a limiti imposti solo dalla nostra forza.
Questa sequenza, se così possiamo chiamarla, di passaggi per arrivare a maneggiare
questa potente forma di stregoneria ci ricollega all'uso della psicologia e del
condizionamento mentale. Ciò può essere applicato sia nella cura di
fantomatiche malattie psicologiche o psicosomatiche, sia nella pratica del
potenziamento mentale in ambito sportivo, ma soprattutto, nel condizionamento o
sviluppo delle capacità di controllo mentale per scopi militari.
La magia dei sogni e come usarla
Possiamo quindi schematizzare le
fasi iniziali che potranno portarci, forse un giorno, a padroneggiare la
tecnica dei sogni indotti e, forse un giorno, a “sognare con la vista da
stregone”.
Invece, tornando alle due correnti
della magia nominate prima, possiamo comprendere ora i differenti usi di questa
tecnica applicata dalle streghe
e dagli stregoni. Uno è l'uso a scopo pratico, condizionato, sia benefico che a servizio, la cosiddetta corrente concreta. L’altro è l'uso
esclusivamente libero, solo per il piacere della scoperta e dell'energia di sé
nei mondi altri.
L'essenza della stregoneria
è tradizionalmente onirica e solo in seguito si è in parte trasformata in
raduni fisici (ma probabilmente con figure di secondo piano nella gerarchia
magica). Ma la quintessenza del sabba, la sua origine, è e rimane essenzialmente onirica.
Rappresenta il mondo degli spiriti, dei morti, del popolo fatato. Non a caso
spesso la regina delle fate è anche la patrona delle streghe.
Citando Peter Gray “L'iniziazione in
sogno si rivela così la nascita della stregoneria. La nostra
origine è incorporata nella terra dei morti e delle fate, nascosta tra le
melodiose colline cave”.
Ora vediamo uno schemino di base
moderno con cui potremmo avvicinarci a questa pratica:
1. Pensiamo al sogno che vorremmo
fare durante la giornata. La pratica del journaling mirato a questo scopo è certamente d’aiuto. Si
consiglia la lettura dell’articolo “Journaling: cos’è e quali sono le strategie migliori per
iniziare”, gli unici strumenti necessari sono una penna e un foglio; è
possibile agire anche in via elettronica ma il contatto con gli oggetti stimola
aree cerebrali diverse.
2. La sera, prima di addormentarci,
ripetiamo l'esercizio, immergendoci totalmente (magari rileggendo gli appunti
presi nel diario personale o su un foglio) fino a quando non ci addormentiamo.
3. Al risveglio riportiamo alla
mente il sogno e scriviamolo, raccontandocelo ad alta voce. In questo caso è
essenziale raccogliere tutti i sogni e gli appunti in un unico diario, in modo
da poterlo consultare facilmente. Nell’articolo “Come
scrivere un diario? Esempi
pratici per iniziare subito” è spiegato in modo dettagliato come cominciare
a tenere un diario e quali benefici porta.
Quando avremo compreso bene la
tecnica, ci saremo addormentati senza accorgercene, con il nostro sogno nella
mente e nel cuore, saremo così pronti a passare alle fasi successive della
nostra via all'apprendistato.
Vento nel vuoto,
il mondo negli occhi:
Magici tocchi.
La foresta si muove,
il cerchio si chiuderà.
Contenuto preparato in collaborazione con
BRAN
Nessun commento:
Posta un commento