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lunedì 24 ottobre 2022

Lingua elfica: ecco cos’è e come si parla



Se vuoi imparare le tue prime parole in elfico e scoprire come si pronuncia questa lingua direttamente da Tolkien... sei nel posto giusto! 

 

La trilogia del Signore degli Anelli è ricca di lingue bellissime, evocative e memorabili: una delle più famose è proprio l’elfico.

L’elfico è una lingua costruita, altrimenti detta “conlang(constructed language): questo termine si riferisce a qualsiasi lingua inventata, sia per scopi ludici che pratici. In termini generali, si tratta di sistemi linguistici progettati in maniera consapevole, anziché nati naturalmente dai parlanti.

Se vuoi approfondire l’argomento e scoprire tutte le curiosità dell’elfico, sei nel posto giusto!

 

Come si chiama la lingua del Signore degli Anelli? 

 

Il Signore degli Anelli è scritto in inglese, ma include molte parole e frasi di lingue diverse. Ad esempio, le due lingue principali parlate dagli elfi sono il Quenya e il Sindarin, mentre la lingua nanica parlata dai nani si chiama Khuzdul.

Nel corso dei libri vengono utilizzate anche altre lingue, tra cui la Lingua Nera (la lingua di Mordor), il Rohirrico (la lingua dei Cavalieri di Rohan) e l’Entish (la lingua degli Ent).

Le elegantissime lettere dell’alfabeto elfico si chiamano Tengwar e per capire meglio la loro pronuncia sarebbe opportuno avere sottomano la tabella di riferimento IPA (International Phonetic Alphabet).

  

 

Quante varianti ha la lingua elfica? 

 

Nel mondo di Tolkien (Arda), la lingua degli elfi comprende undici varianti:

1.    Avarin

2.    Doriathrin

3.   Eldarin comune

4.    Elfico primitivo

5.    Quenya

6.    Nandorin

7.    Ñoldorin

8.    Sindarin

9.    Telerin

10.Telerin comune

11.Vanyarin.

 

Come si parla in elfico? 

 

Secondo l’Elvish Linguistic Fellowship (l’organizzazione internazionale volta allo studio programmatico dei linguaggi inventati da Tolkien), non è possibile parlare in lingua elfica. Questo perché Il vocabolario, la grammatica, e la sintassi dei sistemi linguistici inventati da Tolkien sono di gran lunga troppo incompleti per consentirne l’uso colloquiale quotidiano.

In effetti, non è mai stata intenzione di Tolkien trasformare il Quenya, il Sindarin, o una qualsiasi delle sue lingue conlang in una forma parlata correntemente; piuttosto, tali idiomi sono stati creati per puro divertimento personale.

Inoltre, nessuno può imparare a parlare una lingua senza un parlante o un modello correttivo che valutino la grammaticalità e la comprensibilità di quello che dice.

Tuttavia, non bisogna demordere! Se hai la passione della lingua elfica, puoi comunque provare a conoscerla e approfondirla il più possibile. Ecco qualche suggerimento per farlo. Sarà utilissimo per evitare di leggere i sottotitoli quando ti cimenterai nella tua prossima maratona di film!

 

Come studiare la lingua elfica? 

 

Se vuoi approfondire l’elfico, un primo consiglio è quello di focalizzarti sulla variante Quenya. Personalmente, consiglio il libro “Lingue elfiche. Quenya e Lindarin” di Edouard J. Kloczko, che comprende grammatica, dizionario e spiegazioni molto dettagliate: un must per gli amanti della linguistica oltre che degli elfi!

 

La lingua Quenya era parlata dai popoli elfici dei Noldor e dei Vanyar, che da Valinor migrarono nella Terra di Mezzo. Fu creata ad Aman e successivamente ampliata dagli Eldar sulla base di una lingua precedente chiamata Eldarin comune, che conservava tutte le caratteristiche primarie dell’elfico.

Per quanto riguarda la quantità di materiale disponibile, il Quenya è certamente la lingua tolkieniana più completa; la sua grammatica, pur non essendo esaustiva, è sufficiente per formare brevi testi. A differenza di altre lingue tolkieniane, il cui vocabolario è costituito solo da alcune radici, il Quenya ha un lessico più ampio, basato su lingue reali (il finlandese, il latino, il greco antico, l’italiano e lo spagnolo).

Per iniziare, cominciamo a esplorarne la fonetica.

 

Come si pronuncia il Quenya

 

Una prima divisione della fonetica Quenya potrebbe essere resa in questo modo:

·      suoni vocalici (vocali e dittonghi);

·      suoni consonantici.

 

Le vocali possono essere divise tra corte e lunghe; queste ultime si distinguono dall’accento.

I dittonghi, che vanno considerati come suoni unitari, constano due gruppi: quelli in “-i” e quelli in “-u”. Il primo gruppo comprende la serie: ai; oi; ui. Il secondo gruppo comprende la serie au; eu; iu.

 



 

Le consonanti si dividono come segue:

·      b;.

·      c (suono duro, come nella parola “koala”);

·      d;

·      f;

·      g (suono duro, come nella parola “ghiro”);

·      gw, come l’unione dei due suoni “g” + “w”;

·      h, espirata (ma differisce in base alla posizione);

·      hy, suono “ich” tedesco.

·      hw, suono “w” con una espirazione iniziale.

·      l;

·      hl, una “l” afona;

·      ly, unione di una “l” afona e di una “y”;

·      m;

·      n;

·      ny;

·      nw;

·      p;

·      qu;

·      r, vibrante;

·      hr, afona, non vibrata;

·      ry, unione di una “r” afona e di una “y”;

·      s;

·      t;

·      ty;

·      v;

·      y;

·      w;

·      x;

·      z.

 

 

Per i più curiosi: chi volesse approfondire la pronuncia con un maestro d’eccezione (ovvero Tolkien stesso!), può farlo con il CD “The J.R.R. Tolkien Audio Collection”, una registrazione su nastro che Tolkien fece nel 1952, leggendo alcuni brani tratti da “Lo hobbit” e da “Il signore degli anelli”.

 

Dizionario lingua elfica

 

Se hai la curiosità di imparare le tue prime parole elfiche, ecco una breve rassegna per te!

 

·      Albero: alda, ornë

·      Andare: lelya

·      Anello: corma

·      Cavallo: rocco

·      Dire: quet-

·      Donna: nis, inya

·      Farfalla: vilvarin

·      Fuoco: nàr, nàre

·      Melodia: lindë, linda

·      Nero: mor, morë

·      Pugno: quár

·      Re, nobile: aran, arata, turcil

·      Popolo, folla: lië, sanga

·      Uomo, sposo: atan, ner, engwa, firë, hil, weo.

 

Per proseguire con lo studio, un ottimo punto di partenza è la bibliografia consigliata dall’Elvish Linguistic Fellowship a questo link: https://www.elvish.org/resources.html

 

Nomi in lingua elfica 

 

Se vuoi scoprire i nomi propri utilizzati da Tolkien, ecco un’esaustiva lista per te:

 

Maschili: Aegnor, Aerandir, Amdír, Amras, Amrod, Amroth, Angrod, Annael, Aranwë, Argon, Arminas, Beleg, Caranthir, Celeborn, Celebrimbor, rdan, Curufin, Daeron, Denethor, Dior, Eärendil, Ecthelion, Edrahil, Egalmoth, Elemmirë, Elladan, Elrohir, Elmo, Elrond, Elros, Eluréd, Elurín, Elwë, Eöl, Erellont, Falathar, Fingolfin, Fingon, Finrod Felagund, Finwë, Finarfin, Galadhon, Galdor, Galion, Gelmir, Gil-galad, Gildor, Glirhuin, Guilin, Gwindor, Heorrenda, Haldir, Ingil, Ingwë, Legolas, Lenwë, Lindir, Mablung, Maedhros, Maeglin, Maglor, Mahtan, Nellas, Nuin, Olwë, Orodreth, Oropher, Orophin, Pengolodh, Penlod, Rog, Rúmil, Saeros, Slagant, Thranduil, Turgon, Voronwë.

 

Femminili: Amarië, Anairë, Aredhel, Arwen, Celebrían, Eärwen, Elenwë, Elwing, Findis, Finduilas, Galadriel, Idril, Indis, Irimë, Lúthien, riel, Nerdanel, Nimloth, Nimrodel.

 

Per approfondire il mondo degli elfi 

 

Non ne hai mai abbastanza di elfi, mondi fantasy e misteri? Allora abbiamo decisamente molte cose in comune! Il Magical Magazine, infatti, nasce proprio per soddisfare le esigenze di chi, come me, ama la letteratura fantastica.

Per cominciare, ti posso consigliare l’articolo “10 cose da sapere sugli elfi de ‘Il signore degli anelli’”.

Se poi vuoi leggere un libro che parla del lato più oscuro degli elfi, ti consiglio “Trusting Darkness”, romanzo autoconclusivo distopico/sci-fi. 


Buona lettura!


Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/


lunedì 17 ottobre 2022

Libri misteriosi: i 5 da non perdere!

 


 

Libri per persone curiose, patti col diavolo e scrittori misteriosi: alla scoperta di un universo enigmatico e affascinante! 

 

Al mondo esistono molti libri misteriosi che aspettano di venire decifrati. Alcuni sono scritti in una lingua che noi non conosciamo, altri sono pieni di segreti che attendono solo di essere svelati, altri ancora mettono alla prova i lettori con storie a incastro, come se fossero tante scatole cinesi fatte di parole.

Se ami risolvere gli enigmi e non ne hai mai abbastanza di libri straordinari da leggere, non puoi non dare un’occhiata a queste 5 opere!

 

5 libri misteriosi da scoprire 

 

1.    Il Manoscritto Voynich 

 


 

Il Manoscritto Voynich ha la reputazione di essere uno dei libri più misteriosi del mondo. Questo codice splendidamente illustrato è scritto in una lingua sconosciuta e decorato con disegni botanici che nessuno è in grado di identificare.

Il libro è stato scoperto nel collegio gesuita di Villa Mondragone nel 1912 ed è stato datato al carbonio tra il 1404 e 1438. Il manoscritto prende il nome dal commerciante di libri rari che lo acquistò e lo rese pubblico.

I ricercatori non hanno ancora decifrato il codice del Manoscritto Voynich. Tuttavia, ci sono molte speculazioni su cosa voglia trasmettere. Molti ritengono che sia una sorta di guida medievale per la salute delle donne, altri pensano che sia un testo religioso. Non mancano di certo le teorie legate agli alieni!

In tempi recenti, l’egittologo Rainer Hannig ha proposto una delle interpretazioni che più sembrano avvicinarsi alla risoluzione dell’enigma: il manoscritto potrebbe essere stato redatto in un codice cifrato basato sull’ebraico. Per saperne di più, ti consiglio la lettura dell’articolo “Manoscritto Voynich decifrato? Ecco a che punto siamo (davvero).

 

2.    Rotolo di Ripley 

 

Il Rotolo di Ripley è uno straordinario manoscritto che descrive come realizzare la leggendaria Pietra Filosofale. Prende il nome da George Ripley, un canonico medievale del Priorato di Bridlington nello Yorkshire, che avrebbe scritto il “Compound of Alchemy”. Il rotolo è ricco di simbolismi alchemici.

Non si sa con precisione cosa significhino le icone alchemiche e alcune di esse sono deliberatamente criptiche. Solo gli alchimisti che hanno dedicato la loro vita allo studio di quest’arte possono avere qualche speranza di decifrarne i misteri.

Il rotolo è diviso in sette sezioni, ognuna delle quali descrive una fase del processo alchemico. La prima sezione raffigura un fabbro nella sua fucina che prepara una partita di piombo; l’ultima sezione mostra un re che riceve la Pietra, trasformata in oro. Tra queste due sezioni, il rotolo è suddiviso in scene che rappresentano ogni fase del processo alchemico.

 

3.    Il Codice Rohonc 

 




 

L’ungherese “Rohonci kódex” contiene 448 pagine di simboli misteriosi. Si tratta di un manoscritto rinvenuto in Ungheria agli inizi del XIX secolo, un’opera anonima scritta in una lingua sconosciuta e non ancora decifrata.

Oltre al testo, sono presenti 87 illustrazioni, la maggior parte delle quali di carattere militare o religioso. I disegni sembrano rappresentare un mondo in cui il cristianesimo, lislam e il paganesimo coesistono pacificamente, anche se numerosi passaggi sembrano basarsi sulla Bibbia. Secondo lo storico Benedek Láng, il codice pare essere stato creato intorno al XVI e XVII secolo, utilizzando carta veneziana prodotta nel XVI secolo.

 

4.    “Casa di foglie” Mark Z. Danielewski 

Quest’opera, ben più recente di quelle citate finora (è stata pubblicata nel 2000), rientra di diritto nella categoria “libri particolari da regalare o da leggere in prima persona”.

Fa parte di quello specifico filone letterario denominatoletteratura ergodica”. Di cosa si tratta?

La letteratura ergodica è un tipo di scrittura difficile (se non impossibile) da comprendere appieno senza leggerla più volte. Il termine "ergodico" deriva dal greco ἔργον (lavoro, opera; energia) e ὁδός (via, percorso); questo tipo di produzione letteraria è visto come un lavoro che deve essere compiuto dal lettore perché il testo possa essere pienamente compreso.

“La casa di foglie” è un romanzo interessante in quanto ha più livelli di narrazione: mentre il lettore sta leggendo un brano, il personaggio di cui il lettore sta leggendo sta a sua volta leggendo un brano, che il lettore poi legge anche lui... insomma, un inception della letteratura!

L’autore inserisce note a piè di pagina che si protraggono a lungo, a volte per qualche frase, a volte per qualche pagina. Queste note hanno spesso delle note a loro volta e molte di esse contengono riferimenti ad altri libri. La trama principale della storia parla di un uomo di nome Johnny che trova, tra le carte di un anziano mancato da poco, un saggio incentrato su una pellicola documentaristica intitolata “The Navidson Record”. L’opera è focalizzata sulle indagini portate avanti dalla famiglia Navidson su una serie di inspiegabili fenomeni avvenuti nella loro nuova casa.

 

Il Codex Gigas 

 


 

Il “Codex Gigas”, noto anche come “La Bibbia del Diavolo”, è famoso per due motivi: si ritiene che sia il più grande manoscritto medievale sopravvissuto al mondo (“Codex Gigas” significa “libro gigante” e, in effetti, misura 92 centimetri di lunghezza, 50 di larghezza e 22 di spessore per ben 75 kg di peso) e ritrae il Diavolo in una grande immagine a tutta pagina.

Il Codex Gigas fu scritto da un certo Herman il Recluso nel monastero Benedettino di Podlažice (all’epoca in Boemia, ora nella Repubblica Ceca), che venne distrutto nel XV secolo. Contiene, tra l’altro, una Bibbia completa, testi storici, formule magiche e incantesimi. Secondo la leggenda, l’autore, per scrivere il manoscritto, chiese l’assistenza del diavolo in persona per produrlo in una sola notte. Attenzione, non fatelo a casa!

 

3 romanzi per chi ama i libri misteriosi 

 

Ami i misteri, la storia e i libri antichi? Allora potresti voler leggere uno di questi tre romanzi!

1. Se cerchi un libro che parla di folklore, creature e magia, L’ombra del solefa per te. La protagonista è Dora, una ragazza che viene catapultata in una dimensione parallela dove l’Impero del Sole ha soggiogato gli altri popoli. Alcuni sono costretti alla schiavitù, ma molti si preparano da anni a una rivoluzione. Che ruolo avrà Dora nella rivolta?

2. Se sei interessato/a alla crittografia e ai codici, allora puoi dare un’occhiata a “Playing with daggers”: la protagonista, Kara, è una studiosa di rune antiche impegnata a decifrare antiche iscrizioni magiche.

3. Se il tuo cuore batte per le civiltà perdute e sei pronto/a immergerti nei misteri della Terra cava, allora “Trusting Darkness” fa decisamente al caso tuo! Scoprirai insieme a Ella il mondo nascosto e sotterraneo degli elfi oscuri.






Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/

 

lunedì 10 ottobre 2022

Manoscritto Voynich decifrato? Ecco a che punto siamo (davvero)

 


 

Manoscritto Voynich: ipotesi per la sua decifrazione. La chiave di lettura sarà l’ebraico? 

 

Il Manoscritto Voynich è uno dei libri più misteriosi del mondo.

Questo codice splendidamente illustrato è scritto in una lingua sconosciuta e decorato con immagini criptiche. È stato scoperto nel collegio gesuita di Villa Mondragone nel 1912 ed è stato datato al carbonio tra il 1404 e il 1438. Il commerciante di libri che lo pubblicò lo acquistò e gli diede il suo nome.

Le 240 pagine di pergamena del manoscritto presentano piante, teste fluttuanti, segni zodiacali, strane creature (tra cui draghi), castelli, donne che fanno il bagno e simboli astronomici. Queste illustrazioni sono state utilizzate dagli studiosi per classificare i contenuti del manoscritto in sei sezioni principali: botanica, astronomia/astrologia, biologia, cosmologia, farmaceutica e ricette.

 



 

In quale lingua sarà mai scritto?

 

Non si sa in quale lingua sia stato redatto il testo e gli studiosi ritengono che le lettere siano cifrate, oltre al fatto che il testo utilizza un alfabeto unico al mondo. Tutti questi fattori hanno contribuito al mito del manoscritto nel corso degli anni, dando luogo a ulteriori congetture e interpretazioni.

Lo studio più recente che lo riguarda è stato proposto da Rainer Hannig, un egittologo molto serio e apprezzato dalla comunità scientifica. Avrà davvero trovato la chiave di lettura definitiva? Scopriamolo in questo articolo, che risponderà a molte domande sul Manoscritto Voynich.

 

Chi ha scritto il manoscritto Voynich

 

Nessuno sa con certezza chi abbia scritto il manoscritto Voynich. Come abbiamo visto, la datazione al carbonio lo fa risalire al XV secolo, ma molti ritengono ancora che possa trattarsi di un testo più antico.

 



 

Traduzione manoscritto Voynich 

 

L’eminente egittologo Rainer Hannig ha proposto la lingua ebraica come base per tradurre il manoscritto.

La scelta della lingua è avvenuta per esclusione. Basandosi sull’ordine delle parole, ha stabilito per prima cosa che fosse scritto in un idioma indoeuropeo. Procedendo con le analisi, ha optato per una lingua semitica, in un ventaglio di possibilità tra l’arabo, l’aramaico e l’ebraico, tutte parlate dagli studiosi europei dell’epoca. Infine, ha intuito una stretta connessione tra alcuni caratteri dell’opera e l’alfabeto ebraico. Giunto a questo punto, è riuscito a tradurre le prime frasi complete.

Dopo i primi incoraggianti tentativi, Rainer Hannig ha dichiarato che avrebbe impiegato circa un paio d’anni a tradurre l’intero Manoscritto Voynich. Purtroppo, e qui subentra l’aspetto drammatico di questa affascinante storia, le sue ricerche si sono fermate a causa di una grave malattia che l’ha portato alla morte a gennaio 2022.

 

Manoscritto Voynich decifrato: anche l’AI conferma l’ebraico!

 

Questa intrigante vicenda presenta ancora dei colpi di scena non da poco: nel 2016, ovvero poco tempo prima che Hanning proponesse l’ebraico come lingua d’elezione, un’intelligenza artificiale era arrivata alla stessa conclusione.

Procediamo con ordine. I ricercatori canadesi Greg Kondrak e Bradley Hauer hanno ipotizzato che il testo sia stato elaborato tramite degli alfagrammi. Di cosa si tratta?

Un alfagramma è una parola in cui le lettere appaiono in ordine alfabetico. In poche parole, è un anagramma ordinato alfabeticamente Esempio pratico: “magia” diventa “aagim”.

Seguendo la pista degli alfagrammi, Kondrak e Hauer hanno “istruito” un’intelligenza artificiale specializzata in decifrazione algoritmica (“algorithmic decipherment”) ad abbinare gli anagrammi a parole esistenti nelle lingue odierne, usando come testo di prova la “Dichiarazione universale dei diritti umani” scritta in 380 lingue differenti. Applicando la stessa logica al manoscritto Voynich, qual è stato il risultato? Ebbene, l’AI ha ottenuto come risultato probabile che la lingua utilizzata sia l’ebraico, visto che l’80% delle parole corrisponderebbe a questa lingua.

 



 

Manoscritto Voynich decifrato: ecco una traduzione pratica!

 

Per fare un esempio concreto, la misteriosa sequenza “VAS92 9FAE AR APAM ZOE ZOR9 QOR92 9 FOR ZOE89” è stata decifrata in ebraico “ועשה לה הכהN איש אליו לביחו ו עלי אנשיו המצות”. La frase, sottoposta a un parlante madrelingua, è risultata un po’ sconnessa.

Tuttavia, dopo aver apportato un paio di correzioni ortografiche, Google Translate è stato in grado di convertirla in un inglese piuttosto comprensibile: “She made recommendations to the priest, man of the house and me and people”.

I più curiosi possono leggere il rapporto completo della decifrazione scaricando il documento ufficiale a questo link: https://transacl.org/ojs/index.php/tacl/article/view/821

 

L’ebraico sarà la strada giusta per la risoluzione dell’enigma? Non si è ancora arrivati a una risposta univoca, ma sembra una pista molto promettente!

 

Qual è lo scopo del manoscritto Voynich?

 

Non è solo l’indecifrabilità della scrittura che ha indotto le persone a nutrire l’attrazione e la curiosità nei confronti del manoscritto Voynich, ma anche le sue numerose illustrazioni, che sono strane e talvolta inquietanti.

Cosa cercano di dirci queste immagini? Qual era il loro scopo? Da un punto di vista puramente estetico, sono effettivamente belle, ma sono anche enigmatiche (molte di esse, inoltre, sono ritenute di natura esplicitamente sessuale).

In effetti, il manoscritto Voynich è diventato un deposito di fantasie, un libro in cui tutto può accadere, un luogo in cui l’immaginazione non ha limiti, e molte persone sono arrivate a vederlo come una sorta di catalogo dei desideri e dei sogni dell’autore.

Secondo te qual è il suo messaggio? Se hai qualche idea in proposito, puoi scrivermi ai miei contatti ufficiali!

Per esempio, fra le tante illustrazioni e teorie, spuntano anche ipotesi esoteriche e persino aliene. Infatti, pare che alcune figure rappresentino elementi teoricamente sconosciuti all’epoca riportata dalla datazione al carbonio. In altri casi, sembra che vengano raffigurate situazioni che richiamano un’epoca molto più antica. Come spesso capita in questi casi, sono stati fatti molti riferimenti anche alle teorie relative agli Antichi Astronauti, già collegati alle piramidi e altri misteri. Come se ciò non bastasse, alcune pagine del manoscritto mancano all’appello e i fogli sono anche stati riordinati… insomma, la faccenda resta poco chiara.

Sul Magical Magazine abbiamo riportato gli aspetti più concreti e scientifici, ma questo manoscritto è una fonte davvero inesauribile di ispirazione… sarà un caso che Rainer Hannig sia scomparso proprio mentre stava per raggiungere di risultati? Non è un po’ la stessa maledizione degli egittologi?

Se ami i manoscritti misteriosi, allora potresti anche apprezzare “Playing with daggers, romanzo urban fantasy in cui la protagonista Kara è alle prese con la decifrazione di enigmatiche iscrizioni runiche. Buona lettura!




Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
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