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lunedì 22 febbraio 2021

Gli elfi oscuri nella mitologia norrena: l’origine del mito


 

Gli elfi oscuri hanno da sempre affascinato gli amanti del fantasy. Ombrosi quanto gli elfi della luce appaiono solari, queste creature sono viste come ribelli e rinnegate, quasi come angeli decaduti.

Ma dove nasce il loro mito? L’inizio di tutto è da ricercare nella mitologia norrena: scopriamo insieme l’affascinante mondo degli elfi oscuri.

 

Ecco i contenuti che troverai in questo articolo:

·      Lo storiografo che per primo descrisse gli elfi oscuri: Snorri Sturluson

·      Come si chiamavano gli elfi oscuri nella mitologia norrena?

·      Dove vivevano gli elfi oscuri?

·      Gli elfi oscuri della mitologia norrena erano malvagi?

·      Un romanzo che parla di elfi oscuri

 

Cominciamo!

 

Lo storiografo che per primo descrisse gli elfi oscuri: Snorri Sturluson

Snorri Sturluson fu un poeta, storico e politico islandese, vissuto tra il 1178 (circa) e il 1241. È famoso per aver scritto l’ “Edda in prosa”, un manuale di poetica. Oltre a spiegazioni sulla poesia norrena, quest’opera contiene anche numerosi riferimenti alla mitologia. Ed è proprio qui che troviamo citati per la prima volta gli elfi oscuri, contrapposti agli elfi della luce (Liósálfar).

 

Come si chiamavano gli elfi oscuri nella mitologia norrena?

Sono menzionati come Dokkálfar, letteralmente “elfi scuri”, oppure Svartálfar, cioè “elfi neri”.

Genera confusione il fatto che il termine Dokkálfar sia usato anche per i nani, come vedremo meglio in seguito.

 

Dove vivevano gli elfi oscuri?

Nello Svartálfaheimr, uno dei nove mondi tenuti assieme dall’albero cosmico Yggdrasill. La composizione dei nove mondi è molto dibattuta, perché le fonti forniscono descrizioni incomplete e discordanti fra loro. Tuttavia, secondo le ultime ricostruzioni degli studiosi, l’ordine dei vari mondi dovrebbe essere questo:

 

1.    Ásaheimr, dov'è situato Ásgarðr, dimora delle divinità Asi.

2.    Álfheimr, regno degli elfi della luce.

3.    Svartálfaheimr o Niðavellir, regno sotterraneo degli elfi oscuri, ma anche dei nani.

4.    Mannheimr, dov'è situata Miðgarðr, la casa degli umani.

5.    Jǫtunheimr, regno dei giganti (Jǫtunn) di roccia e ghiaccio.

6.    Vanaheimr, regno delle divinità Vani.

7.    Niflheimr, regno del ghiaccio e del freddo, abitato dai giganti di ghiaccio.

8.    Múspellsheimr, regno del fuoco abitato dai giganti di fuoco.

9.    Hel, regno dei morti su cui governa la dea Hel.

 

La parola Svartálfaheimr è composta da tre parti:

·      Svart-, radice dell'aggettivo “svartr”, cioè “nero”

·      -álfa-, genitivo plurale del sostantivo “álfr”, cioè “elfo”

·      -heimr, sostantivo maschile “heimr”, cioè “casa, patria, mondo”.

 

Il termine significa, quindi, “casa degli elfi neri”. Perciò, in origine, designava un mondo abitato da elfi.

Trattandosi di una dimora sotterranea, col tempo ha cominciato a indicare anche la sede dei nani. Ma non solo. I nani stessi iniziarono a essere designati come Dokkálfar, il termine che indica gli elfi oscuri. Questo genera non poca confusione nello studio delle fonti.

 

Gli elfi oscuri della mitologia norrena erano malvagi?

È molto facile fare l’equazione “elfi della luce = buoni / elfi oscuri = cattivi”. In realtà, le cose non stanno proprio così.

Nella mitologia norrena (come anche in altre mitologie, ad esempio quella greco-romana) gli opposti sole/buio o vita/morte non simboleggiavano per forza coppie oppositive riferite ai concetti di bene/male. Erano due aspetti della stessa realtà. Se non ci fosse il buio, non esisterebbe nemmeno la luce, e viceversa. Così come la morte fa parte del ciclo della vita. Perciò è plausibile pensare che elfi della luce ed elfi oscuri simboleggiassero, all’inizio, due facce della stessa medaglia: da una parte il sole, la luce, la vita all’aria aperta, e dall’altra la notte, il buio, le caverne e i cunicoli sotterranei.

 

 

Ma, con l’avvento del Cristianesimo, queste figure cominciarono a essere assimilate agli angeli. Gli elfi chiari vennero associati agli angeli di Dio e quelli scuri agli angeli ribelli.

Questo parallelismo diede inizio all’idea che gli elfi Liósálfar fossero buoni e gli elfi Svartálfar cattivi.

Per esempio, se cerchiamo su Wikipedia la definizione di elfi oscuri leggiamo:

“Gli elfi oscuri o scuri sono in molte ambientazioni fantasy una particolare tipologia di elfi generalmente improntata alla malvagità e con la propensione alla ricerca del potere e agli atti moralmente deplorevoli.”

 

Quindi, sì: nella letteratura fantasy gli Svartálfar sono spesso connotati come malvagi, ma questo non significa che fossero tali anche nella mitologia norrena.

 

Un romanzo che parla di elfi oscuri

Gli Svartálfar sono stati una fondamentale fonte d’ispirazione per me. Adoro gli elfi e sono attratta da grotte, cunicoli e dimore sotterranee… quindi, per me, gli elfi che vivono sottoterra sono proprio il top!

Inoltre mi sono sempre chiesta quale fosse la loro vera natura: sono davvero così malvagi come si dipingono di solito?

Analizzando mitologia e letteratura la risposta non è univoca.

L’idea che gli elfi siano divisi in diverse stirpi, alcune residenti in superficie e altre sottoterra, è stata ripresa anche nell’opera di Tolkien. Per approfondire l’argomento, puoi leggere l’articolo 10 cose da sapere sugli elfi de “Il signore degli anelli”.

Per Tolkien non esistono elfi buoni o elfi cattivi: che siano biondi o bruni, che abitino sugli alberi o in fortezze sotterranee, si tratta sempre di creature nobili ed eteree, per quanto audaci e forti in battaglia.

Io, invece, confesso di essere affascinata dal lato “dark” degli elfi neri, che è emerso nella letteratura fantasy successivamente a Tolkien, oppure in celebri giochi di ruolo (ad esempio, i “drow” di Dungeons & Dragons sono ispirati agli elfi oscuri).

Queste riflessioni su leggende, miti e letteratura fantastica mi hanno spinta a scrivere “Trusting Darkness”, romanzo autoconclusivo distopico/sci-fi che parla proprio degli elfi oscuri e della loro volontà di rivalsa nei confronti degli esseri umani.

Il pericolo viene dal sottosuolo, la minaccia incombe, gli elfi oscuri sono pronti a riconquistare la Terra. Riuscirà il Capitano Ella Dorsh a trovare il proprio posto nella guerra per la supremazia?


Leggi subito sul tuo Kindle o in cartaceo: QUI



 

 

Ma non è finita qui! Per spiegare e approfondire al meglio l’origine della discordia tra elfi e uomini, ho scritto Immortals”, che narra il ricordo più cupo della storia elfica.

L’immortalità è a portata di mano, ma gli elfi non vogliono condividere i propri doni. Che cosa succede quando soldati umani trovano il Giardino Sacro e le sue mele magiche? La risposta è in questo racconto epic-fantasy, scaricabile gratuitamente da Amazon!

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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


 

lunedì 15 febbraio 2021

Gli elfi dei boschi che vivono in Italia

 

 

Hai sempre desiderato vedere un elfo, oppure sogni tu stesso di essere una magica creatura dalle orecchie a punta? Benissimo! Allora abbiamo molte cose in comune.

In questo articolo scoprirai che, proprio in Italia, esiste una zona famosissima per gli avvistamenti di elfi dei boschi. E che, dagli anni Ottanta, nell’Appennino pistoiese abita una comunità chiamata “Il popolo degli elfi”. Non ci credi? Be’… continua a leggere per scoprire tutta la verità!

 

Gli avvistamenti di elfi dei boschi nell’Appennino tosco-emiliano

Preparati a meravigliarti, perché questa è una notizia vera: da circa vent’anni, il Corpo Forestale italiano ha aperto un fascicolo intitolato “Gnomi e fate dei boschi, dedicato agli avvistamenti di elfi, folletti, fate e gnomi in una particolare area dell’Appennino tosco-emiliano (grossomodo tra i comuni di San Piero in Bagno e Bagno di Romagna).

Il registro raccoglie testimonianze di persone che hanno visto creature appartenenti al Piccolo Popolo. Il pezzo forte del fascicolo è una foto sorprendente: un’istantanea che ritrae un elfo dei boschi! È stata scattata da G.F., banchiere di Cesena, “una persona seria e attendibile”, come testimoniano i suoi concittadini. L’uomo stava viaggiando in macchina di notte, insieme alla moglie, per raggiungere la sua baita all’interno della Foresta della Lama. A causa del maltempo G.F. è sceso dall’auto per montare le catene da neve… e in quel momento ha visto un essere umanoide, a carponi, intento a mangiare la neve. Il banchiere, allora, ha scattato una foto col cellulare. È molto sfocata, ma consente comunque di intravedere le orecchie a punta della creatura. Questo particolare ha permesso alla Forestale di classificare l’apparizione come “elfo” nel fascicolo.

Nel registro ci sono anche avvistamenti di gnomi e fantasmi. Si tratterà di suggestione collettiva o ci sarà del vero? Non ho una risposta, ma di sicuro il fascino di queste testimonianze è innegabile per ogni amante del fantasy che si rispetti!

 


 

Il Popolo degli Elfi

E ora passiamo a una comunità di uomini e donne che hanno deciso di vivere come autentici elfi dei boschi.

Esiste dagli anni Ottanta e si chiama “Il Popolo degli Elfi: è una confederazione di piccolissimi villaggi ubicata nell’Appennino pistoiese, che in totale conta circa centocinquanta abitanti.

I membri vivono a stretto contatto con la natura, cercando di non impattare negativamente sull’ambiente. Hanno recuperato antichissimi ruderi abbandonati (alcuni risalenti addirittura al XVII secolo) e terreni incolti.

Ma di quali mezzi di sussistenza dispongono questi moderni elfi dei boschi? Oltre a raccogliere piante che crescono spontaneamente, coltivano piccoli orti e allevano capi di bestiame. Inoltre, vendono cibi autoprodotti in occasione di particolari manifestazioni, come ad esempio il “Pistoia blues”. Il denaro così ricavato viene messo a disposizione di tutta la comune. All’interno del Popolo degli Elfi, invece, vige il baratto.

E l’istruzione dei più giovani come funziona? Il villaggio dispone di insegnanti qualificati che applicano il metodo steineriano. Oltre a ciò, c’è un accordo con la scuola di un paese vicino, che sottopone annualmente gli studenti della comune a esami per certificarne il livello di istruzione.

E ora la domanda più pruriginosa: come vivono l’amore gli elfi dei boschi pistoiesi? La curiosità è legittima, poiché le comuni sono spesso viste come luoghi in cui vige una grande libertà sessuale. La risposta può essere data solo da chi ha vissuto nella comunità. Riporto quindi un brano di un’intervista a Giulietta, ragazza che ha abitato per quattro anni in un villaggio del Popolo degli Elfi:

“Ispirandosi all'amore libero degli anni '60, anche alla valle degli Elfi c'era molta libertà tra le coppie. Anche io l'ho sperimentato, ma ho capito che non funziona e anche molte persone della comunità sono giunte alla stessa conclusione. Ci sono molte coppie storiche nella valle che, nonostante la libertà sessuale, hanno sempre finito per tornare nella realtà di coppia. La condivisione deve riguardare la gioia, le emozioni: ma il cammino deve essere percorso all'interno della coppia; se si cerca qualcosa al di fuori di essa, probabilmente è perché nella relazione si è insoddisfatti.”

 


 

Gli otherkin, elfi intrappolati nel corpo di umani

 

Ma non è finita qui!

C’è un’ultima curiosità da esplorare, per quanto riguarda i moderni elfi che abitano in Italia… e non solo!

Nel mondo, infatti, esistono persone chiamate otherkin” che si ritengono creature leggendarie, temporaneamente reincarnate in un corpo umano. Sono soprattutto elfi, ma anche angeli, draghi, vampiri, ecc.

Queste persone, da noi, sono tutelate dalla Lega Italiana Real Vampires, che oltre a proteggere i diritti dei vampiri (non sapevi esistessero autentici colleghi di Dracula nella nostra penisola? Allora leggi questo articolo: Le 15 caratteristiche dei vampiri VERI in Italia si occupa di salvaguardare Real WerewolvesTheriansOtherkinsWitches e altre minoranze sociali.

 


 

Anche tu sei affascinato dagli elfi dei boschi e vorresti essere uno di loro?

Allora ho preparato una sorpresa per te: ecco un giochino per scoprire il tuo nome da elfo!

 


 

Il mio è Elune di Avalon. E il tuo? Scrivilo nei commenti!

 

Ma le sorprese non sono finite qui. Per tutti gli appassionati delle creature con le orecchie a punta, ho messo a disposizione gratis su Amazon il racconto fantasy “Immortals. Se non hai un lettore Kindle, non preoccuparti: puoi leggerlo da tablet, smartphone o pc tramite l’applicazione gratuita di Amazon.

Ecco il link: RACCONTO GRATIS


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.

 

lunedì 8 febbraio 2021

10 cose da sapere sugli elfi de “Il signore degli anelli”


 

Perché elfi e nani si odiano? Perché gli elfi lasciano la Terra di Mezzo? Gli elfi de “Il signore degli anelli” hanno davvero le orecchie a punta, come siamo abituati a pensare? Se vuoi scoprire la risposta a queste e altre curiosità, l’articolo che stai leggendo fa al caso tuo!

Iniziamo: ecco 10 cose da sapere sugli elfi de “Il signore degli anelli”!

 

1. Come nascono gli elfi de “Il signore degli anelli”?

Furono creati da Eru Ilúvatar, la divinità suprema. Inizialmente erano dormienti: si svegliarono dopo la creazione del Sole e della Luna. Le prime tre coppie di elfi a destarsi furono Imin e sua moglie Iminyë, Tata e sua moglie Tatië, ed Enel e sua moglie Enelyë.

Essi diedero vita alle tre stirpi elfiche primigenieImin capitanò i Minyar (elfi biondi con gli occhi chiari), Tata e i suoi seguaci divennero i Tatyar (con capelli neri e occhi grigi o blu), mentre Enel diventò la guida dei Neylar (bruni, con occhi scuri o grigi).

 

2. Qual è la prima parola mai pronunciata da un elfo?

Per usare un’espressione gergale… gli elfi nacquero “già imparati”! Intendo dire che vennero al mondo con la capacità innata di usare un loro linguaggio verbale. Niente evoluzione, insomma: sapevano già parlare all’alba dei tempi. Ma qual è la prima parola che dissero? «Ele!», ovvero «Guarda!», riferito al cielo stellato.

 

3. Gli elfi de “Il signore degli anelli” hanno le orecchie a punta?

Potrà sembrare strano, ma all’interno de “Il signore degli anelli” non c’è alcun riferimento esplicito alle orecchie a punta. Anzi, in diverse occasioni gli elfi vengono scambiati per uomini. Hanno le orecchie tonde, quindi? Per capirlo, dobbiamo analizzare un altro testo di Tolkien. Un brano dell’“Etimologia” afferma:

"le orecchie degli elfi erano più allungate e a forma di foglia di quelle degli uomini".

Quindi, sì, c’è differenza tra le orecchie di elfi e umani, ma non è così marcata, visto che le due stirpi possono venire confuse. Si tratta, insomma, di una piccola puntina che può essere celata dai capelli.





4. Gli elfi possono avere la barba?

Grazie a opere cinematografiche come la trilogia di Peter Jackson, ci immaginiamo i visi degli elfi completamente glabri. Le barbe sono associate ai nani o agli umani.

Ebbene, devi sapere che nelle opere di Tolkien… alcuni elfi erano barbuti! Per esempio, Círdan dei Porti Grigi possiede una barba lunga e fluente.

 

5. Dove vivono gli elfi?

Nell’immaginario comune, gli elfi vivono in raffinatissime e ariose abitazioni ubicate sugli alberi, oppure in alti palazzi che si stagliano su scenari mozzafiato come Gran Burrone.

Tuttavia, in molti racconti di Tolkien vediamo gli elfi vivere in più semplici fortezze di pietra (come nel caso di Gondolin) oppure in roccaforti sotterranee (Nargothrond).

Il particolare che gli elfi possano vivere sottoterra è anche presente nella mitologia norrena, laddove si parla degli elfi oscuri.

 

6. Gli elfi de “Il signore degli anelli” sono immortali?

Gli elfi non muoiono di malattia, né di vecchiaia. Però non sono invulnerabili, quindi possono morire a causa di gravi ferite. Oppure, possono spirare a causa di un dolore molto grande. Infine, possono rinunciare alla loro immortalità per amore di un essere umano.

 

7. Chi fu il primo elfo a rinunciare all’immortalità per amore?

La principessa Lùthien, figlia di re Elu Thingol.

Beren e Lùthien, menzionati ne “Il signore degli anelli”, sono protagonisti di un romanzo postumo di Tolkien.

Il loro è un amore proibito: lui umano, lei elfa immortale. Per avere la benedizione del suocero, Beren deve consegnargli il gioiello incastonato nella corona del malvagio Morgoth. L’uomo, però, muore nel tentativo.

A quel punto, Lùthien chiede ai mistici Valar di poter donare la sua immortalità in cambio della vita di Beren. I Valar, commossi, le concedono il dono.

E così Beren e Lùthien trascorrono una vita mortale, felice e serena, rimanendo sempre l’uno accanto all’altra.

Curiosità: Tolkien volle che sulla sua lapide e su quella della moglie Edith fossero incisi i nomi di Beren e Lùthien!

 

 

8. Gli elfi de “Il signore degli anelli” invecchiano?

Invecchiano fino a raggiungere l’età adulta: da lì in poi, il loro aspetto rimane immutato.

 

9. Perché elfi e nani si odiano?

Questa è una delle domande più cliccate riguardo ai personaggi della Terra di Mezzo.

In realtà, non è corretto dire che tra le due popolazioni ci sia un vero e proprio odio. Più che altro, gli elfi sono sospettosi nei confronti dei nani poiché questi ultimi hanno fama di creature avare e materialiste.

Vediamo come sono descritti i nani ne “Lo hobbit”:

“Non sono eroi, bensì una razza calcolatrice con un gran concetto del valore del denaro; alcuni sono una massa infida, scaltra, e pessima da cui tenersi alla larga; altri non lo sono, anzi sono tipi abbastanza per bene come Thorin e compagnia, sempre però che non vi aspettiate troppo da loro.”

Insomma: esistono nani infidi e nani per bene, proprio come avviene per gli esseri umani.

Ma in alcuni casi, nonostante le diffidenze iniziali, elfi e nani possono diventare amici e alleati… come Legolas e Gimli!

 

10. Perché gli elfi lasciano la Terra di Mezzo?

Alla fine de “Il signore degli anelli”, gli elfi lasciano la Terra di Mezzo perché dopo la sconfitta di Sauron è finita la loro epoca: ormai è iniziata la Quarta Era, cioè l’Era degli Uomini.

A questo punto il pianeta è sotto il dominio e la guida dell’uomo. Alcuni elfi restano, ma sono molto pochi e sanno che, ormai, il tempo del loro potere è tramontato.

Ma dove si rifugiano gli elfi? A Valinor, un regno beato guidato dai Valar (le entità più potenti create da Eru Ilúvatar).

 

Cosa ne pensi di queste curiosità? Le conoscevi tutte o qualcuna ti ha sorpreso?

Io mi sono divertita molto a scovarle, perché “Il signore degli anelli” è il mio romanzo preferito. Non mi stanco mai di rileggerlo! E gli elfi tolkeniani mi hanno affascinata da sempre.

Se anche tu condividi questa passione, penso che potrebbero piacerti altri due contenuti gratuiti che ho creato per te!

 

1.    Il primo è un test per scoprire quale elfo sei! Rispondi alla domanda dell’immagine sottostante e poi vai a sbirciare il tuo profilo elfico nel post Test: che elfo sei? 



 

 

2.    Su Amazon puoi scaricare gratis il mio racconto “Immortals, di genere epic fantasy. Se non hai un lettore Kindle, non preoccuparti: puoi leggerlo da tabletsmartphone o pc tramite l’applicazione gratuita di Amazon.

Ecco il link: RACCONTO GRATIS

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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


lunedì 1 febbraio 2021

Test: che elfo sei?


 

Se fossi nato/a con le orecchie a punta, che tipo di elfo saresti? Scoprilo con questo divertente test!

 

Per prima cosa, devi rispondere a una semplice domanda: quale di questi colori preferisci? Non importa se non c’è il tuo preferito in assoluto, basta semplicemente dare una preferenza tra quelli indicati. Rispondi d’istinto… la prima opzione che ti viene in mente, è quella giusta:

 

GIALLO – NERO – VERDE – BLU – ROSSO – VIOLA

 

Hai deciso? Benissimo! Ora leggi l’elfo corrispondente al tuo colore.

 

·      GIALLO: elfo della luce

·      NERO: elfo oscuro

·      VERDE: elfo dei boschi

·      BLU: elfo mago

·      ROSSO: elfo di Natale

·      VIOLA: mezzelfo

 

E ora… è finalmente arrivato il momento di scoprire le caratteristiche dell’elfo che vive in te! Per ogni profilo troverai la descrizione e i consigli dell’Elfo Saggio, che ti darà qualche utile suggerimento per vivere in armonia col tuo elfo interiore 😉

 



 

Elfo della luce

 

Gli elfi della luce, secondo la leggenda, sono stati i primi esseri senzienti nati sulla Terra.

Sono creature bellissime, eteree, che risplendono di una luminosità propria. Il loro scopo è aiutare gli altri elfi e gli esseri umani a perseguire pace, onestà e giustizia.

Hanno doti spirituali elevatissime. Possono mettersi in contatto con le divinità e con le anime dei defunti, aiutandole a risolvere i nodi karmici e rinascere in un corpo adatto alle loro caratteristiche.

Quando vivevano tra noi, abitavano in radure assolate. Si nutrivano di frutti e bacche selvatiche. Di notte dormivano su semplici giacigli sotto le stelle, perché non soffrivano il freddo, né il caldo.

Poi cosa successe? Col progredire della società umana, dei contrasti tra gli uomini e gli elfi e delle faide interne tra gli elfi delle altre specie (oscuri, silvani e maghi), capirono che non c’era più posto per loro sulla Terra, per lo meno in forma corporea. Così diventarono pura psiche e salirono nel Cielo empireo, pronti a donare i loro consigli alle anime disposte a riceverli. Molti li identificano con gli angeli o gli Spiriti Guida. Possono essere contattati da sciamani, sciamane o esseri umani particolarmente spirituali, tramite la meditazione.

 

Il tuo profilo è “elfo della luce”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

Sei una persona molto sensibile, gentile e pura di cuore. Spesso ti dicono che vivi in un mondo tutto tuo. L’Arte e la Bellezza possono aiutarti a connetterti con il tuo lato più spirituale ed elevato.

 



 

Elfo oscuro

 

Gli elfi oscuri, secondo il mito, nacquero subito dopo gli elfi della luce.

Sono molto sensibili ai raggi del sole, quindi preferiscono vivere in luoghi ombrosi, meglio se sotterranei.

Spesso sono stati visti come “malvagi”, in contrapposizione con gli elfi “buoni” della luce. Niente di più falso. Elfi luminosi ed elfi oscuri sono due facce della stessa medaglia, come lo Yin e lo YiangPer far risaltare la luce, c’è bisogno dell’ombra.

Alcuni elfi oscuri, tuttavia, hanno commesso atti criminali. Come mai? A partire dal tardo Medioevo, gli esseri umani hanno cominciato a considerarli “angeli decaduti”, in combutta col diavolo e con le streghe.

Come reazione alle persecuzioni, una frangia estremista di elfi oscuri cominciò a esercitare la magia nera, provocando pestilenze e calamità naturali sulla Terra. Gli elfi dei boschi, però, non potevano tollerarlo. Iniziò così una faida tra le due popolazioni elfiche. Fu solo l’intervento pacifico degli elfi della luce a dirimere la questione: con le loro doti spirituali, riuscirono a far breccia nei loro cuori e far comprendere gli errori che stavano commettendo.

Alla fine, gli elfi oscuri si ritirarono per sempre nel centro della Terra, dove hanno fondato una società prospera e avanzatissima.


Bonus: la società segreta degli elfi oscuri è al centro del mio libro Trusting Darknessun romanzo distopico e fantascientifico autoconclusivo

UMANI contro ELFI OSCURI: e tu da che parte staiVerità scomode, un passato intessuto di bugie e un futuro da domare a colpi di laser

Basta un click per portarlo sul tuo comodino in ebook o in formato cartaceo!

 

Il tuo profilo è “elfo oscuro”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

Sei una persona che non ha paura di fare scelte coraggiose e di andare controcorrente. Hai un carattere fiero e combattivo: cerca di non farti prendere dall’impulsività e tutto andrà bene!

 



 

Elfo dei boschi

 

Gli elfi dei boschi (detti anche “elfi silvani”) vivono in strettissima connessione con la natura. Sono nati col compito di custodire le aree verdi della Terra.

Al contrario di quanto avviene tra gli esseri umani, la loro presenza sul pianeta non impatta negativamente con l’ambiente. Costruiscono le abitazioni in modo da integrarle alla perfezione con gli elementi del bosco e piantano un albero nuovo per ogni albero tagliato.

Lo stretto legame con la natura li ha resi, con gli anni, capaci di comunicare con le piante. Non si tratta di comunicazione verbale, ma piuttosto di un insieme di sensazioni che si trasmettono dal vegetale all’elfo. Se una pianta soffre, queste creature possono capirne il motivo con un solo tocco della mano.

Gli elfi silvani, in antichità, vivevano nei boschi adiacenti ai villaggi degli uomini. Ma, col passare dei secoli, si ritirarono sempre di più in aree nascoste e inaccessibili agli umani. Il definitivo allontanamento avvenne con la prima rivoluzione industriale.

Gli elfi dei boschi sono creature piene di tenacia e speranza… infatti non si sono ancora arresi, e cercano in tutti i modi di difendere i luoghi incontaminati rimasti sul globo.

 

Il tuo profilo è “elfo dei boschi”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

Sei una persona che non si arrende mai, che sa rialzarsi dopo ogni difficoltà. Però anche tu hai bisogno di rigenerarti. Cerca di ritagliarti del tempo per stare in mezzo alla natura, passeggiando nei boschi e osservando le bellezze che ti circondano.




 

Elfo mago

 

Gli elfi maghi possono essere elfi della luce, elfi oscuri oppure silvani. Ogni tipologia di elfo può esercitare le arti magiche.

Ma spesso i maghi sono visti con sospetto dai loro simili. Gli elfi dei boschi si fidano dell’empatia e dell’istintiva connessione con la natura, perciò diffidano della magia: la trovano una pratica troppo studiata e costruita. Gli elfi della luce, invece, hanno paura delle conseguenze della magia nera. E tra gli elfi oscuri… beh, la stregoneria ha fatto molti danni.

Così, col passare dei secoli, i maghi hanno costituito un clan a sé, chiamato “Clan della magia”. Si sono isolati sempre di più, fino a prendere la decisione di vivere in un mondo a parte. Con le loro arti hanno aperto un varco dimensionale, che li ha portati in un universo parallelo… di cui nessuno sa niente. Spesso, però, fanno visita agli altri elfi: perché, per quanto possano criticarli, tutti hanno bisogno delle loro magie, di tanto in tanto.

La società degli elfi maghi è affascinante, misteriosa e multietnica, perché comprende appunto tre tipologie diverse di elfi.

Il Clan ha proibito l’uso della magia nera, anche se a volte gruppetti di ribelli la esercitano in maniera clandestina. Ma se vengono scoperti la punizione è durissima: perdita di tutti i poteri ed esilio perenne.

 

Il tuo profilo è “elfo mago”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

Sei una persona fantasiosa e aperta di mente. Non ti stanchi mai di cercare nuovi stimoli intellettuali. Coltiva il tuo lato creativo: è un grande dono, che ti permetterà di sentirti sempre felice e appagato!

 



 

Elfo di Natale

 

Gli elfi natalizi sono diversi da tutti gli altri. Non sono alti, algidi e alteri come i loro colleghi. Al contrario sono piccini, buffi e sempre allegri.

Formano una tribù a parte, che risiede in Lapponia. Si vestono con abiti verdi, lunghe calze a righe e simpatici berretti provvisti di campanelli. Eccezionali costruttori, abitano in tipiche abitazioni di legno, dipinte con colori vivaci.

Amano slittare, fare battaglie di palle innevate e costruire pupazzi di neve. Ma adorano anche la vita casalinga: durante le lunghe serate d’inverno, si riuniscono davanti al caminetto per sorseggiare una cioccolata calda alla cannella e raccontarsi storie.

In pochi lo sanno, ma furono loro i primi a credere in Babbo Natale. All’inizio della sua carriera, Babbo era visto come un visionario: nessuno era pronto a scommettere mezzo fiocco di neve sul suo progetto. Gli elfi lapponi, invece, ne furono subito incantati. Così lo aiutarono a fabbricare il suo quartier generale e i primi giocattoli da donare. Nacque un sodalizio destinato a fare la storia! Gli elfi lapponi divennero gli elfi di Natale. E Babbo Natale, vivendo a stretto contatto con la loro magia, divenne a sua volta una creatura magica e immortale.

 

Il tuo profilo è “elfo di Natale”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

Sei una persona buona e generosa, con un grande cuore. A volte puoi apparire ingenua, ma in realtà non è vero… perché “bontà” non è sinonimo di “sprovvedutezza”. Vai avanti così, il mondo ha bisogno della tua allegria!



 

 

Mezzelfo

 

I mezzelfi hanno sangue misto, perché sono frutto dell’amore tra elfi e umani.

Le loro sembianze variano a seconda della percentuale di sangue elfico che hanno nelle vene. Possono avere le orecchie a punta, oppure un’orecchia a punta e una tonda, oppure entrambe tonde. Di solito sono di bell’aspetto: alti, con capelli folti e occhi leggermente allungati. Dimostrano meno anni di quelli che hanno.

I mezzelfi sono famosi per la loro irrequietezza. Non si trovano a loro agio in mezzo agli altri elfi, che spesso li guardano con sospetto a causa delle loro origini umane. E poi sono mortali (per quanto abbiano vite molto lunghe), quindi vivere in mezzo a una popolazione di immortali provoca in loro un certo disagio.

D’altra parte, le loro capacità eccezionali possono farli sentire fuori posto anche tra gli uomini. Spesso sanno predire il futuro, comunicare con la mente, parlare con gli animali o con le piante. Nei secoli passati, alcuni mezzelfi sono stati tacciati di stregoneria per queste ragioni. Viceversa, altri sono diventati sciamani, guru e mistici molto stimati.

Come riconoscere un mezzelfo, se non ha le orecchie a punta? Dalla sua particolare sensibilità e dalla luce interiore che illumina tutte le sue azioni!

 

Il tuo profilo è “Mezzelfo”? Ecco i consigli dell’Elfo Saggio.

A volte hai la sensazione di essere nato nell’epoca e nel posto sbagliato. Adori fiabe e leggende, ti piace viaggiare con la fantasia e spesso ti senti una creatura magica. Non ti stancare mai di sognare, leggere e dedicare tempo al tuo mondo fatato.

 




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Io sono un elfo dei boschi! Lo dice anche il mio nome da autrice! Fairwald! “Wald” in tedesco significa “bosco” e non ho scelto questo pseudonimo per caso! Amo la natura e adoro le mie piante, con le quali vivo in simbiosi.

 

E ora un piccolo regalo! 

Se sei capitato qui, significa che condividi il mio amore per gli elfi. Per tutti gli appassionati delle creature con le orecchie a punta, ho messo a disposizione gratis su Amazon il racconto breve “Immortals. Se non hai un lettore Kindle, non preoccuparti: puoi leggerlo da tablet, smartphone o pc tramite l’applicazione gratuita di Amazon.

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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.