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lunedì 25 gennaio 2021

Lo spettro di Bloody Mary: un’inquietante leggenda metropolitana

 

 

Ti piacciono le atmosfere creepy e le storie ambientate nell’antichità inglese? Allora l’articolo che stai leggendo fa per te.

 

In Gran Bretagna è diffusa una leggenda metropolitana molto inquietante: compiendo un determinato rito, si potrebbe vedere lo spetto di Maria la Sanguinaria. Avresti il coraggio di provarci anche tu? Se sì, non ti resta che continuare a leggere…

 

Ma chi è Maria la Sanguinaria?

 

Prima di addentrarci nelle fosche atmosfere della leggenda metropolitana, cerchiamo di capire chi sia il personaggio storico di Bloody Mary e perché abbia travalicato i secoli, diventando sinonimo di efferata crudeltà.



Maria I Tudor nacque a Greenwich nel 1516, figlia di Re Enrico VIII e Caterina d’Aragona. Alla sua nascita non era ancora avvenuto lo scisma tra il papato e la Chiesa Anglicana, dunque crebbe seguendo l’ideologia cattolica.

Era l’unica figlia della coppia sopravvissuta all’infanzia, perciò fu educata come la legittima erede al trono. Tra il 1525 e il 1528 fu addirittura mandata al castello di Ludlow per imparare l’arte del governo, come accadeva a tutti i futuri sovrani.

 

Ma la sua vita principesca ebbe un brusco tracollo nel 1533: il padre Enrico VIII, dopo aver ripudiato e allontanato la prima moglie, sposò in seconde nozze Anna Bolena.

Questo comportò due conseguenze che incisero pesantemente sulla vita di Mary:

·   Il Papa scomunicò Enrico VIII, che rinunciò alla fede cattolica e fondò la Chiesa Anglicana.

·      Sul piano personale, Maria non vide mai più l’amata madre.

 

Oltre a ciò, da principessa fu retrocessa a lady. Venne dichiarata illegittima ed entrò a far parte della servitù della sorellastra Elisabetta, figlia di Anna Bolena.

Enrico VIII non riuscì ad avere eredi maschi da Anna, perciò si risposò con Jane Seymour, da cui ebbe il tanto sospirato figlio Edoardo VI d’Inghilterra. Ma il destino aveva in serbo qualcos’altro, perché Edoardo morì appena adolescente.

 

A questo punto, dopo uno scontro con la cugina Jane Gray (che salì al trono per soli nove giorni), finalmente Mary divenne regina: Maria I d’Inghilterra, la prima regina inglese a governare da sola. Aveva 37 anni.

 

Ma perché fu soprannominata “La sanguinaria”?

Perché era intenzionata a ripristinare la fede cattolica in Inghilterra. Questo pensiero fisso la spinse a condannare al rogo centinaia di eretici: le fonti stimano più di 280 uccisioni. In un Paese che diverrà la roccaforte dell’Anglicanesimo, le condanne a morte di Maria rimasero nella memoria collettiva come atti estremamente violenti e sanguinari.

 


Mary sposò Filippo II, ma non partorì nessun erede. Ebbe due false gestazioni (probabilmente la prima era una gravidanza isterica e la seconda un ingrossamento del ventre dovuto a un tumore ovarico). Morì il 17 novembre 1558.

 

La leggenda metropolitana: il riflesso di Bloody Mary

 

Bene! Ora che conosciamo un po’ meglio le vicende della regina, possiamo scoprire l’inquietante leggenda metropolitana di cui è protagonista.

 

Ti piacerebbe guardare negli occhi Mary I Tudor? Beh, secondo una famosa credenza, sarebbe possibile vedere il suo spettro con un semplice rito: occorre solo uno specchio e… abbondante sprezzo del pericolo!

 

Come fare? Spegni la luce, tira giù le tapparelle, fai buio completo e mettiti davanti allo specchio. Poi declama tre volte il nome completo della regina: «Mary I of England, Mary I of England, Mary I of England!».

 

A questo punto, nel riflesso dello specchio avvolto dalle tenebre, dovrebbe comparire il volto di Bloody Mary. Non garantisco niente, però: io non mi sono mai cimentata nell’impresa, eheheh.

 

Le varie testimonianze non sono d’accordo sull’aspetto assunto da Mary. Secondo alcuni compare come un teschio, secondo altri è invece simile ai suoi ritratti ufficiali, per altri ancora è una specie di spirito fumoso.

 

 

Su una cosa sono però tutti d’accordo: se fai riferimento alle sue false gravidanze… uscirà dallo specchio per cavarti gli occhi dalle orbite.

 

Ti è piaciuto questo articolo sulla spaventosa leggenda metropolitana di Maria La Sanguinaria? Allora, torna a trovarmi!

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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


lunedì 18 gennaio 2021

5 leggende metropolitane italiane per chi ama il fantasy

 

Ami i romanzi fantasy? Sei un cacciatore di leggende metropolitane italiane? Ti piacerebbe conoscere le storie più misteriose del nostro Bel Paese? Allora questo articolo fa per te!

Fate pugliesi, fantasmi liguri, draghi alto-atesini, borghi infestati lucani, dame ottocentesche milanesi… sei pronto/a? Comincia il nostro viaggio!

 

5 leggende metropolitane italiane per chi ama il fantasy

 

1.    Le fate di Porto Selvaggio – Lecce

Un bosco incontaminato, che si affaccia sullo splendido mare del Salento. Uno scenario da fiaba, che ha dato vita a numerose leggende metropolitane. Tra gli alberi di Porto Selvaggio, infatti, diversi turisti hanno avvistato sfere di luce e udito risate fanciullesche. Segnali inequivocabili della presenza di fate!

Ma Porto Selvaggio non ospita solo innocue creaturine del Piccolo Popolo. Alcuni pescatori hanno riferito di aver visto un’apparizione molto più terribile: una donna ammantata di una candida veste, col corpo semitrasparente e il volto senza connotati, come un foglio di carta completamente bianco! Da quel viso privo di bocca i pescatori hanno sentito provenire un urlo straziante. A quel punto, sono fuggiti via.

Chi sarà la misteriosa donna senza volto? Un fantasma? E avrà qualche collegamento con le fate? Questi non sono che alcuni dei misteri da scoprire, indagando sulle numerose leggende metropolitane italiane! Andiamo avanti nel nostro viaggio.

 

2.    La casa del violinista suicida – La Spezia

Dopo il bosco infestato, è il turno della casa infestata.

A Scogna Sottana, piccola località dell’entroterra ligure (in provincia di La Spezia), c’è una misteriosa abitazione conosciuta dagli abitanti del luogo come La Casa del Violino. Come mai si chiama così? Perché era abitata da un musicista, che si esercitava col suo strumento tutti i giorni.

Poi l’uomo morì, dopo una lunga ed estenuante malattia. Il violino fu riposto in una teca all’interno della casa, ma… sorpresa! Le persone che vivono nelle vicinanze affermano di continuare a sentirlo suonare, soprattutto nelle ore notturne. Si tratterà del fantasma del violinista?

 


 

3.    Il drago delle Alpi – Bolzano

Fate, donne senza volto, fantasmi… quali altre sorprese ci riservano le leggende metropolitane italiane più fantasy? Be’, nella nostra rassegna non possiamo dimenticare i draghi!

E dove poteva avvenire l’avvistamento di un così importante animale mitologico? Naturalmente in Trentino-Alto Adige, terra che ospita meravigliose vallate e magiche montagne rosate.

Ma di quale drago stiamo parlando? Del Tatzelwurm, dal tedesco “Verme con le zampe”. Ha l’aspetto di un lucertolone con la coda tozza, le cui dimensioni variano dai trenta centimetri ai due metri. Ma non si tratta di un semplice e innocuo rettile extra-large, poiché possiede diabolici poteri: può uccidere una persona con un solo sguardo, ha un alito velenoso ed è in grado di emettere versi insopportabili per l’udito umano.

La cosa interessante è che abbiamo diverse testimonianze scritte del Tatzelwurm.

·  La rivista altoatesina Der Schlern pubblicò tre articoli tra il 1931 e il 1934, riportando ben ottantacinque casi di avvistamento.

·  Nel 1971, il quotidiano “La notte” riportò la testimonianza della studiosa Alice Hoose. La donna riferì di aver scoperto una colonia di Tatzelwurm sull’Altopiano del Renon e di essere perfino riuscita a fotografarla, ma tutta la documentazione e l’attrezzatura le furono poi rubate da tre uomini del posto.

 

Perché mai i locali dovrebbero ostacolare gli avvistamenti del drago delle Alpi? È un bel mistero per tutti gli amanti del fantasy… ci si potrebbe scrivere un libro!

 



4.    Il borgo infestato di Colobraro – Matera

Questa è una vicenda davvero curiosa. È la storia di un paesino tacciato per anni di essere “jellato”, e di come gli abitanti — con italica creatività — abbiano saputo sfruttare questa particolarità per attirare i turisti.

Ci troviamo a Colobraro, in provincia di Matera. Per molto tempo non è stato nemmeno chiamato per nome: gli abitanti dei borghi confinanti si limitavano a chiamarlo “quel paese”, per paura che la sola menzione potesse attirare la sventura. Le dicerie furono perfino confermate da Ernesto De Martino, che nel 1959 pubblicò il celebre “Sud e magia”, dove parlava anche di sfortunati eventi accaduti a Colobraro.

Ma negli anni ’10 del 2000, gli abitanti del paese si sono rimboccati le maniche e hanno trasformato questa cupa nomea in un’attrazione turistica. Il borgo è diventato il “paese della Magia” e ogni agosto organizza un evento di grande successo di nome “Sogno di una notte a Quel Paese”. Streghe, fantasmi e folletti locali sapranno tenere buona compagnia a tutti i turisti amanti delle leggende metropolitane fantasy!

 

5.    La dama velata – Milano

Ora è la volta di una vera e propria femme fatale: la Dama Velata, sogno e incubo degli abitanti della metropoli lombarda.

·    Sogno, perché si tratta di una fanciulla dal corpo mozzafiato, che chiede solo di essere soddisfatta sessualmente.

·    Incubo, perché il suo volto è coperto da un velo… e, credimi: il segreto che si cela sotto quel velo è a dir poco raccapricciante.

 

Se hai una buona dose di coraggio e curiosità, se vuoi scoprire cosa nasconda l’enigmatica apparizione meneghina, ti rimando all’articolo La Dama Velata: leggenda metropolitana dark e sensuale. Buona lettura!

 

In ogni cittadina italiana ci può essere una strada, un vicolo, un edificio che nasconde qualche leggenda metropolitana fantasy. Tu ne conosci qualcuna? Se sì, scrivila nei commenti!

 

Amando le location fantasy, mi sono ispirata proprio a un castello della mia città natale per l’ambientazione della saga “Le ombre di Dora”. Non solo: nell’ultimo romanzo della trilogia ho utilizzato come personaggi i bambini dagli occhi neri, protagonisti di una celebre leggenda metropolitana famosa in tutto il mondo.

La trilogia YA “Le ombre di Dora” è il mio lavoro d’esordio, che nel 2012 mi ha proiettata nel meraviglioso mondo degli autori indipendenti. In questi anni il contatto continuo con i lettori è stato un supporto fondamentale per continuare a scrivere, a studiare e a proporre romanzi sempre più curati sotto ogni aspetto. Il romanzo conclusivo della serie, “L’ombra dell’anima”, è nato proprio grazie alle continue richieste di certe lettrici curiose di leggere ancora e ancora!

La mia avventura è iniziata con Dora e con il suo salto in una dimensione parallela alla nostra!

BATTICUORE, SFIDE e MAGIA! 

Quando l'amore sboccia durante una corsa contro il tempo, nulla è semplice

L'Impero del Sole va fermato e l'Unione Segreta deve uscire dall'oblio. 

Basterà il coraggio di Connor per vincere? 

Sarà l'amore per Dora abbastanza forte da resistere alle difficoltà della vita?

Talvolta amare è difficile, ma insieme si può lottare fino all'ultimo respiro.


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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


 

lunedì 11 gennaio 2021

Bambini dagli occhi neri: chi sono realmente?

 


A partire dagli anni ’90, i bambini dagli occhi neri sono stati avvistati in ogni angolo del globo. Bussano alle case, oppure si avvicinano a ignari automobilisti. Chiedono di entrare. Ma perché lo fanno? Cosa vogliono, chi sono realmente?

Se vuoi scoprire tutti i particolari di questa affascinante leggenda metropolitana, sei nel posto giusto!

 

Ecco l’indice dei contenuti.

·      Chi ha avvistato per primo i bambini dagli occhi neri?

·      Le successive testimonianze.

·      Chi sono realmente?

·      Un romanzo che parla dei bambini dagli occhi neri.

 

Cominciamo!

 

Chi ha avvistato per primo i bambini dagli occhi neri?

 

La prima testimonianza risale al 1996. Il reporter Brian Bethel scrisse un articolo in cui raccontava di aver incontrato due bambini dagli occhi neri in Texas.

Come andò? Bethel si trovava all’interno della sua auto, in sosta sulla North 1st Street. Due bambini, tra i nove e i dodici anni, bussarono al suo finestrino. Indossavano felpe col cappuccio; uno aveva i capelli ricci e la carnagione olivastra, l’altro aveva i capelli rossi, la carnagione pallida e il volto cosparso di lentiggini.

Bethel aprì il finestrino. Il bambino riccio gli chiese di entrare in macchina, perché lui e l’amico avevano bisogno di un passaggio per andare a vedere “Mortal Kombat” al cinema. Il reporter si era già proteso per aprire la portiera, quando una paura irrazionale lo colse, facendogli ritirare bruscamente la mano. Quando tornò a guardare i due, qualcosa in loro era cambiato: lo fissavano con occhi completamente neri, sclere comprese. “Orbite senz’anima, oscure come una notte senza stelle”, scriverà poi nell’articolo.

Bethel, con una scusa, disse di non poterli accontentare e tirò su il finestrino. Il bambino riccio, allora, cominciò a battere i pugni sul vetro urlando: «Non possiamo entrare, a meno che tu non ci dica di sì. Facci entrare!».

Ma il giornalista partì a razzo e non li rivide mai più.

Se vuoi leggere l’articolo per intero, puoi cliccare sul seguente link: Brian Bethel recounts his possible paranormal encounter with 'BEKs.

 


 

Le successive testimonianze sui bambini dagli occhi neri

 

L’articolo fece il giro del mondo. Dopo la prima testimonianza di Bethel ce ne furono molte altre, sia negli USA che in altri Paesi.

Con l’avvento di Internet, gli avvistamenti di bambini dagli occhi neri divennero un grande classico del creepypasta, termine che deriva dalla fusione delle parole inglesi “creepy” (raccapricciante) e “paste” (incollare). Indica la diffusione massiccia, da parte degli utenti web, di leggende metropolitane dai connotati horror.

 

Ma quali caratteristiche comuni hanno questi avvistamenti?

Innanzitutto, come abbiamo visto, i bambini dagli occhi neri non si limitano a terrorizzare gli automobilisti, ma si presentano anche sulle soglie delle abitazioni. Senza il permesso della loro potenziale “vittima”, però, non possono entrare da nessuna parte.

 

Analizziamo un’altra testimonianza. Riguarda una casalinga del Nord Texas, che ha dichiarato di non aver mai creduto nel paranormale e di non aver mai sentito parlare dei bambini dagli occhi neri, prima di averli incontrati.

Come molti racconti dell’orrore, anche questo si svolge ad Halloween. Verso le 22.00, la donna sentì qualcuno bussare alla porta di casa. Stupita che qualche bambino fosse ancora in giro a quell’ora per chiedere “dolcetto o scherzetto”, aprì e si trovò davanti una ragazzina e un bambino, vestiti normalmente, senza costumi da Halloween. La femmina aveva 11-12 anni ed era bionda, il maschio aveva 8-9 anni ed era castano.

La ragazzina chiese di poter entrare per fare una telefonata. Ma, proprio mentre la donna stava per accontentarla, un fascio di luce proveniente dall’interno della casa colpì il viso della piccola e ne rivelò il vero aspetto: un pallido volto con due orbite completamente nere.

La protagonista della nostra storia chiuse la porta di colpo, lasciando i due bambini fuori a piangere e implorare:

«Per favore, signora, siamo davvero spaventati e soli qui fuori. DOBBIAMO entrare. Aiutaci, per favore!».

La donna prese il telefono per chiamare un vicino di casa. A quel punto i ragazzini smisero di piangere e se ne andarono. La testimonianza si conclude con un dubbio finale: erano due veri bambini dagli occhi neri, o due bravissimi burloni che si divertivano a spaventare gli adulti nella notte di Halloween?

Per leggere tutto il racconto, puoi cliccare qui: “Another BEK Story - This Halloween”.

 

Oltre a questo tipo di leggende metropolitane, che circolano nei social o nei forum, anche testate giornalistiche hanno dato rilievo ai bambini dagli occhi neri. Il giornale inglese “Daily Star”, a partire dal 2014, ha dedicato una serie di articoli a queste apparizioni. Ha addirittura raccolto testimonianze che risalgono agli anni ’80, dunque precedenti all’articolo di Bethel.

 

Gli avvistamenti, quindi, abbondano. Ma manca ancora il tassello più importante: chi o cosa sono i bambini dagli occhi neri? Perché chiedono il permesso di entrare nelle case o nelle macchine? Cerchiamo di fare luce su questo mistero.

 



Chi sono realmente i bambini dagli occhi neri?

 

Sempre per il Daily Star, lo studioso del paranormale Barri Ghai ha spiegato che, secondo lui, i racconti sui bambini dagli occhi neri traggono origine un po’ dal folklore, un po’ dalle leggende metropolitane. Nel corso degli anni, si sono diffusi in tutto il mondo per una sorta di isteria di massa.

 

Tuttavia, ammette anche che ci sono persone convinte della loro esistenza. Per loro, le possibili spiegazioni sulla natura dei misteriosi ragazzini possono essere tre:

1.    Sono fantasmi

2.    Sono extraterrestri

3.    Sono esseri demoniaci (probabilmente vampiri).

 

Analizziamo le tre ipotesi.

 

1. La prima considera i bambini spiriti di persone morte in giovanissima età. Forse vogliono entrare a contatto con i vivi per impossessarsi dei loro corpi.

 

2. La seconda opzione nasce dal fatto che gli alieni, nell’immaginario comune, hanno occhi simili a quelli dei bambini dagli occhi neri.

 



Quindi i ragazzini in questione sarebbero piccoli extraterrestri, che parlano la nostra lingua e che, per qualche motivo, vagano sulla Terra indossando abiti umani. Vogliono catturare esemplari di “homo sapiens sapiens” per fare esperimenti? Potrebbe essere un’ipotesi.

 

3. La terza congettura è secondo me la più probabile, poiché risponderebbe alla domanda: “Perché i bambini dagli occhi neri chiedono sempre il permesso di entrare?”. È un comportamento tipico dei vampiri. Anche loro non possono varcare le soglie degli esseri umani senza averne prima ricevuto l’esplicito permesso.

In questo caso, i bambini dagli occhi neri avrebbero lo scopo di avvicinarsi alle persone per succhiare il loro sangue.

 

Secondo te, qual è l’ipotesi più probabile? Scrivila nei commenti!

 

Un romanzo che parla dei bambini dagli occhi neri

 

Ti piacerebbe leggere un romanzo che parla dei bambini dagli occhi neri? Allora può interessarti “L’ombra dell’anima”.


Questo romanzo paranormal romance è il volume conclusivo della trilogia “Le ombre di Dora” ed è il più dark e misterioso dei tre libri.

Affascinata dagli articoli inquietanti sui bambini dagli occhi neri, non ho potuto fare a meno d’inserirli in questa storia! Il loro ruolo all’interno del romanzo sembra inizialmente marginale per poi svilupparsi e prendere forma nel finale. 

Ho scelto di non appoggiarmi alle ipotesi menzionate nell’articolo e di dare una mia personale interpretazione del perché questi bambini vaghino disperati. Che cosa sarà mai successo?

“L’ombra dell’anima” è un romanzo oscuro, nel quale il personaggio Daemon, un angelo caduto, scoprirà da vicino come i bambini dagli occhi neri nascono. 

Sono cattivi? Sono pericolosi o invece hanno bisogno di essere salvati?

Scoprilo insieme a Daemon e Maira!


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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


 

lunedì 4 gennaio 2021

La Dama Velata: leggenda metropolitana dark e sensuale


Per molti potrebbe essere un bellissimo sogno: una nobildonna dal corpo voluttuoso invita giovani uomini nel suo magnifico palazzo, per una notte d’amore. Eppure, questa figura cela un atroce segreto. Il suo volto è coperto, ma perché? Cosa nasconde di così raccapricciante, sotto il velo? Scopriamolo insieme, analizzando una leggenda metropolitana milanese molto affascinante: la storia della Dama Velata.

 

Una leggenda metropolitana ottocentesca

 

Gli avvistamenti della Dama Velata sono iniziati nel XIX secolo. Diverse persone testimoniarono alle autorità di averla conosciuta tra le nebbie del Parco Sempione, dove si trova il Castello Sforzesco.

 

Che aspetto aveva la Dama?

 

Alta, fisico scultoreo, indossava un elegante abito nero. Il volto, però, era coperto da un velo.

L’enigmatica signora prendeva per mano il malcapitato di turno e lo conduceva all’interno di un’enorme villa, celata all’interno del parco. Qui, i due danzavano per ore al suono di un’orchestra invisibile.

Poi la Dama portava il compagno in camera da letto e si spogliava: toglieva il vestito, le scarpe, i guanti, la biancheria… ma continuava a indossare il velo.

 

Cosa si cela sotto il velo?

 

Questo è un segreto che il malcapitato scopriva dopo aver trascorso un’indimenticabile notte d’amore. Solo allora aveva il permesso di scostare il velo. E allora, al posto del viso, trovava… un orribile teschio.

A quel punto scappava via, inorridito. Ma la maledizione della Dama Velata non gli dava tregua: nonostante il terrore, chiunque l’avesse vista era condannato a vagare per sempre nel parco, alla ricerca della misteriosa Dama dalle orbite vuote.

Ma né la donna né la villa appaiono una seconda volta…

 



 

Una leggenda metropolitana viva ancora oggi

 

La leggenda della Dama Velata è così celebre, nella città meneghina, da essere conosciuta ancora adesso.

Certo, è da un po’ che le autorità non ricevono segnalazioni di avvistamenti, come avveniva nell’Ottocento. Ma comunque la Dama fa parte del folklore locale: un macabro ed elegante fantasma del passato.

 

Ma chi è veramente la Dama Velata?

 

Essendo una leggenda metropolitana molto misteriosa, possiamo solo fare congetture. In fondo, ognuno di noi può immaginare l’identità dell’oscura signora in modo diverso.

Secondo me si tratta di un fantasma, costretto a vagare nel mondo terreno per qualche faccenda irrisolta legata al suo passato. Magari ha avuto una delusione d’amore, che cerca di vendicare facendo innamorare di sé tutti i malcapitati che incontra. Forse anche lei è stata abbandonata dopo una notte di passione, trattamento che riserva ai suoi amanti (come in un perverso contrappasso).


Ma perché ha un corpo bellissimo e una spaventosa testa dalle orbite vuote?

Questo fatto potrebbe nascere dalle circostanze della sua morte. A volte l’aspetto dei fantasmi varia in base alle traversie subite dal cadavere, un po’ come il celebre Cavaliere senza testa.

Insomma, mi sono fatta un bel film mentale su questa storia!

Del resto, io adoro le leggende metropolitane. Una delle mie preferite, oltre alla Dama Velata, è quella dei bambini dagli occhi neri, che racconto qui: Bambini dagli occhi neri: chi sono realmente?

Nel romanzo paranormal romance “L’ombra dell’anima” l’ho reinterpretata inserendola nella mia ambientazione di mondi paralleli intrisi di magia e tecnologia. Mi sono imbattuta in questa leggenda agghiacciante per caso, ho visto una foto e non ho potuto fare a meno di pensare a come integrare questi bambini dagli occhi neri nel mio prossimo romanzo.

In questa storia, sono legati al destino di Daemon e degli altri angeli neri, i Decaduti. Nella mia versione si tratta di bambini morti e separati dalla propria anima, che è ciò che li lega all’Ordine della Rosa Penitente in un modo inquietante… ma no spoiler! Posso però dire che il ruolo di questi bambini sarà determinante per la vita dell’angelo nero Daemon!



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Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.