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lunedì 10 agosto 2020

Sirene, mitologia e altre meraviglie


Sai che l’aggettivo “partenopeo” deriva da una sirena della mitologia greca? E che una sirena irlandese divenne una santa?

Leggendo questo articolo, scoprirai queste e altre incredibili curiosità!

Iniziamo subito!

 

Indice dei contenuti

·      Sirene: mitologia greca

·      Sirene: mitologia etrusca

·      Sirene e folklore celtico: la storia di Liban

·      Sirene e folklore germanico: la storia della Lorelei

·      Sirene: mitologia brasiliana

·      Sirene: una nuova mitologia

 

Sirene: mitologia greca

 

Nella mitologia greca le sirene non erano metà donna e metà pesce, come le immaginiamo noi, ma metà donne e metà uccelli.

Le creature con busto umano e coda di pesce, invece, si chiamavano “tritoni”.

Le sirene greche avevano voci meravigliose. Tra le più famose troviamo Partenope, Ligea e Leucosia, che coi loro canti attiravano gli incauti marinai nelle pericolose acque scogliose a Sud della penisola di Sorrento. Un solo uomo riuscì a sconfiggerle: Ulisse. Tappò le orecchie del suo equipaggio con la cera, in modo che i compagni non sentissero quelle ammalianti melodie. Poi si fece legare all’albero maestro, per poter ascoltare il loro canto senza correre il rischio di buttarsi in mare.

Ulisse si salvò, ma le sirene Partenope, Ligea e Leucosia non riuscirono ad accettare la sconfitta. Decisero così di uccidersi. Sì, perché le sirene greche non morivano di vecchiaia, ma potevano suicidarsi.

Le correnti portarono Partenope nel luogo in cui oggi sorge Castel Dell’Ovo. Il suo corpo, piano piano, si dissolse e si trasformò nella morfologia del paesaggio napoletano. Per questo “partenopeo” è diventato l’aggettivo che caratterizza Napoli.

E le altre sirene? Il corpo di Ligea finì a Terina, città della Magna Grecia. Leucosia, invece, approdò a Paestum.

 

Sirene: mitologia etrusca

 

Anche nella mitologia etrusca le sirene erano metà donne e metà uccelli.

Tuttavia, nell’iconografia del popolo etrusco c’è un piccolo mistero. Come mai la “Tomba della Sirena”, nella necropoli di Sovana, raffigura una sirena con la coda di pesce?

Procediamo con ordine. La Tomba della Sirena (edificata tra il III e il II sec. a.C.) fu scoperta nel 1843 dal paesaggista e archeologo inglese Samuel James Ainsley. A quanto capiamo dalle iscrizioni, doveva essere il sarcofago di un certo Vel Nulina.

Sul frontone della tomba possiamo ammirare un bassorilievo raffigurante Vel Nulina che banchetta. Ai lati ci sono due demoni infernali, sotto una donna con un’estremità di pesce.

Ci troviamo, quindi, di fronte alla prima rappresentazione di una sirena con coda di pesce, precedente ai bestiari medievali?

Sarebbe molto affascinante, ma in realtà non è così. Quella che è stata chiamata “sirena” con ogni probabilità raffigurava Scilla, un mostro marino tipico della mitologia greca. La Tomba della Sirena, infatti, è stata costruita nel periodo in cui l’influenza ellenistica si fece sentire di più nella cultura etrusca.


Sirene e folklore celtico: la storia di Liban

 

Nel folklore celtico troviamo finalmente le sirene con la coda di pesce, quelle a cui siamo abituati.

Queste creature popolano meravigliose fiabe e leggende. Una delle più famose è quella di Liban.

Liban (il cui nome significa “esempio delle donne”), nacque come fanciulla umana. Viveva con la famiglia e un cagnolino nei pressi di un pozzo sacro, che però si ostruì a causa dell’incuria di chi doveva tenerlo pulito. Un brutto giorno l’acqua uscì dal pozzo con tale impeto, che inondò la casa di Liban. La fanciulla fu trascinata sott’acqua dalla furia delle onde, ma il suo unico pensiero fu per la salvezza del cagnolino. Stava recitando le ultime preghiere per l’amico a quattrozampe, quando avvenne il miracolo: si trasformò in sirena, mentre il cagnolino divenne una lontra. Grazie a questa metamorfosi riuscirono entrambi a non affogare.

In quanto sirena, Liban diventò immortale, ma perse l’anima. Così accettò di farsi battezzare, rinunciando alla vita eterna e acquisendo la salvezza spirituale. Il suo nome diventò “Muirgen” (nata dal mare).

Morì qualche tempo dopo. Il popolo irlandese la soprannominò “Santa Muirgen” e istituì la sua festa il 27 gennaio.

 

Sirene e folklore germanico: la storia della Lorelei

 

La Lorelai è una magnetica figura del floklore tedesco.

Per la precisione non si tratta di una sirena, ma un’ondina. Chi erano le ondine? Creature elementali dell’acqua, stupende fanciulle che vivevano in laghi, fiumi e cascate. Possono essere rappresentate con le gambe o con una coda di pesce. Si potrebbero definire “sirene di acqua dolce”.

Proprio come le sirene marine, non hanno un’anima (ma possono acquisirne una sposando un mortale).

Hanno voci ammalianti, con cui attirano gli uomini in acqua, per farli affogare.

Una delle ondine più famose è la Lorelei, che viveva nel fiume Reno. Il suo mito nasce dalle leggende dei marinai. “Lorelei”, infatti, è anche il nome di una pericolosa parete rocciosa, che in passato ha causato innumerevoli incidenti mortali alle navi mercantili. Si cominciò quindi a dire che quelle morti fossero provocate da una bellissima e pericolosa ondina, la quale si divertiva ad attirare verso la roccia gli incauti navigatori.

La sensibilità romantica si fece irretire dal fascino di questa figura. Ecco come la descrive Heinrich Heine:

 

La bellissima fanciulla
sta lassù, mostra il tesoro
dei suoi splendidi gioielli,
liscia i suoi capelli d'oro.

 

Mentre il pettine maneggia,
canta, e il canto ha una malia
strana e forte che si effonde
con la dolce melodia.


(Traduzione di Diego Valeri, brano tratto da https://www.viaggio-in-germania.de/lorelei.html).

 

Sirene, mitologia brasiliana

 

Concludiamo la nostra rassegna con un tocco esotico, spostandoci in Brasile.

Nella mitologia brasiliana, Yara è la figura che più si avvicina alle sirene europee. Si tratta di una creatura leggendaria, il cui nome significa “Madre delle acque”.

Ha grandi occhi scuri, carnagione ramata e lunghi capelli verdi. Al posto delle gambe ha una coda di pesce, oppure di delfino/lamantino, a seconda delle versioni.

 

Proprio come le sirene greche, Yara è immortale. Trascorre il suo tempo seduta su una roccia, pettinandosi i lunghi capelli o sonnecchiando al sole. Non appena sente un uomo avvicinarsi, comincia ad ammaliarlo con la sua voce meravigliosa. Il suo scopo è attirare gli esseri umani nelle acque più profonde, affinché diventino suoi amanti e vivano sempre con lei.

 

Sirene: una nuova mitologia


Fin dai tempi della scuola sono stata incuriosita dalla vita avventurosa di Ulisse. Il suo incontro con le sirene mi è rimasto impresso perché, grazie alla furbizia, Ulisse riesce a sfidare il pericolo uscendone vincitore. Tuttavia, mi è sempre rimasto un dubbio: può capitare d’incontrare una sirena anche oggi?

 

Proseguendo con gli studi mi sono imbattuta nella Lorelai, tanto celebrata nella letteratura tedesca, soprattutto durante il Romanticismo, il mio periodo preferito. La pericolosità delle sirene ha iniziato a prendere tinte sempre più fosche e molto vicine al mio gusto di autrice.

 

Ciclicamente, la figura della sirena è tornata a farmi visita. Negli anni la mia conoscenza di miti e leggende si è ampliata e mi sono interessata a misteri famosissimi, come il Triangolo delle Bermuda, i collegamenti fra le varie piramidi sparse per il mondo, Atlantide, gli antichi astronauti, la presenza vichinga in Nord America prima di Cristoforo Colombo, l’Olandese Volante… e molti altri segreti persi nella storia.

Di conseguenza, quando ho iniziato a scrivere "IN FUGA - amore dagli abissi" ho deciso d’intrecciare il destino delle mie sirene sia a concetti più moderni che a leggende vecchie come il mondo. Ho voluto reinventare una nuova versione mitologica unita anche all’uso di tecnologie moderne. La mia passione per la fantascienza e per la ricerca archeologica ha influenzato molto le svolte che rendono le sirene di questo romanzo diverse da tutte quelle mai viste prima.

 

Punto d’unione fra vecchio e nuovo è il personaggio che ho chiamato Ligea, in onore dell’antica tradizione greca. Ligea, come forse avrai intuito, è una sirena e nella rivelazione della sua identità scoprirai il collegamento a un antico mito del quale anche tu, prima o poi, avrai sentito parlare… ma da me non avrai spoiler!

 

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Inizia subito a leggere!


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.

 

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo, mi devo informare di più.

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    Risposte
    1. le sirene sono davvero interessanti! :) Qui trovi altri 3 articoli sulle sirene! http://evafairwald.blogspot.com/2020/08/

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