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lunedì 15 gennaio 2024

Wicca: la magia tra noi non è mai morta (Parte 3)

 

 

La Wicca affonda le sue origini nello sciamanesimo; possiamo definirla come una sorta di ristrutturazione in chiave moderna dei riti indigeni europei. Si tratta di riti che affondano le loro origini nella terra e, di conseguenza, simili in tutte le pratiche sciamaniche effettuate in ogni luogo. Ovviamente, con adattamenti alla cultura dominante e alle risorse naturali reperibili in loco, ma spiritualmente orientate allo stesso obiettivo.

 

Se c'è una certezza basilare nel cuore

dello sciamanesimo, e della Wicca,

è che tutto quanto è vita è sacro.

C'è una realtà comune senza distinzione

fra spirito e natura, Divinità e umanità,

umanità e natura. Tutto è connesso, tutto è Uno.

(da “Wicca, il libro essenziale”)

 

Essenzialmente, ogni cosa nasce dall'Uno e, smarrita in questo mondo esclusivamente materiale, ne cerca il ritorno attraverso lo spirito divino che c'è in noi. La luce che torna nell'ombra, l'ombra che torna nella luce: l'Uno, il principio primordiale che tutti ci accomuna.

Chi può praticare lo sciamanesimo?

Non tutti possono diventare sciamani, ma tutti possono praticare lo sciamanesimo. Allo stesso modo, chiunque può essere partecipe dei riti Wicca e praticarne i principi nella vita, senza tuttavia esserne divenuti sacerdoti. Naturalmente, questi poli di benessere, di vita comune improntata alla convivenza sociale e naturale, sono sempre stati invisi ai poteri accentratori e visti come pericolosi antagonisti.

Ma lo sciamanesimo, a qualsiasi latitudine, è sempre sopravvissuto come un culto valoriale sotterraneo. L'alleanza dei poteri dei sovrani con quello della chiesa ha stravolto la prospettiva e la parola stregoneria, nella sua accezione più negativa, ha sostituito nell'immaginario collettivo, imposto, quella di guaritore o sciamano.





L’Inquisizione

Un vero e proprio olocausto delle donne e di tutti coloro che potevano rappresentare un pericolo per l'egemonia del principe o della chiesa, fu la caccia alle streghe, organizzata e perpetuata dalla “santa” inquisizione. Nel 1484, papa Innocenzo VIII promulgò un editto in cui si autorizzava la tortura nei processi di stregoneria, editto valido ancora oggi. Processi e torture che si protrassero nel tempo e in ogni continente, grazie ai missionari soprattutto gesuiti che imperversarono ovunque con il loro zelante oscurantismo.

La regola base della Wicca

La regola base della Wicca: Fai quello che vuoi fino a quando non fai male a nessuno, compreso te stesso.

Ovviamente suona famigliare, infatti è un precetto che si perde nella notte dei tempi, dal Karma orientale alla filosofia greca, alla dottrina di Gesù, da non confondere con quella della chiesa! Peraltro, a questa regola si associa quella del tre e cioè: il bene che farai ti sarà restituito tre volte tanto, altrettanto dicasi per il male. (Su questa sorta di giustizia nella vita non sarei così certo).

 

Vediamo i punti base:

  • I riti praticati dai wiccan hanno lo scopo di armonizzare l'uomo con la natura  e quindi, ciclo lunare, quattro stagioni e quattro punti cardinali.
  • Ogni adepto riconosce la sua responsabilità verso l'ambiente, e farà del suo meglio per viverci in armonia.
  • La Wicca riconosce l'esistenza di un potere soprannaturale, ma ritiene che sia insito in ognuno di noi.
  • Tutto il potere dell'universo si esprime attraverso la dicotomia Donna/Uomo, senza nessuna prevalenza dell'uno sull'altro. Il sesso è espressione di piacere e gioia di vivere. Può essere usato all'interno di alcuni riti.
  • La Wicca riconosce l'esistenza di un mondo esterno e un mondo interiore spirituale, questi due aspetti sono interconnessi e possono dar vita a fenomeni paranormali.
  • Nella Wicca non ci sono gerarchie, tuttavia solo i sacerdoti e gli anziani della congregazione hanno accesso ad alcuni privilegi particolari.
  • La Wicca considera in egual misura importanti nella vita, magia, religione e saggezza, questo insieme è denominato Wicca.
  • Strega, per la Wicca, significa essere in grado di controllare le forze interiori e indirizzarle a scopo benefico.
  • La Wicca mette la vita al centro dell'universo. Non ha nessun problema con altre religioni. Non cerca di imporre il proprio credo, ogni adepto partecipa di sua volontà e ogni religione è compatibile con la Wicca.
  • La Wicca non riconosce alcun male assoluto, come il diavolo della cristianità o altre creature demoniache. La Wicca collabora con la natura per il benessere psicofisico di ogni wiccan, non ricerca nessun potere materiale e di conseguenza non ha nessun debito di riconoscenza verso entità fisiche o spirituali. La Wicca adora solo il potere primordiale, l'Uno rappresentato dalla dea o dal dio e il divino che è dentro ognuno di noi.



 

Simboli e strumenti rituali

 

  • Pentacolo con le punte verso l'alto, verso il basso è versione satanista.
  • Scopa, serve per spazzare via le energie negative dall'area del rito, rappresenta l'unione dell'uomo e della donna in un'unica energia.
  • Bacchetta, di legno, di metallo o d'avorio, serve all'officiante del rito a incanalare l'energia della dea.
  • Incensiere, per stimolare i sensi dei partecipanti, bruciando non solo incensi.
  • Calderone, con acqua bollente per la preparazione di pozioni. Solo con acqua per i riti di chiaroveggenza o divinazione. Nella Wicca il calderone simboleggia la donna in quanto procreatrice di vita, oppure la creazione di nuove cose attraverso la mescolanza di ingredienti.
  • Athame, un pugnale dal manico nero per assorbire le energie negative, ma completamente spuntato e non affilato.
  • Bolina, pugnale dal manico bianco in questo caso affilato, si usa nella preparazione delle pozioni o dove necessiti incidere o tagliare.
  • Palla di cristallo, per leggere il futuro e avere delle risposte. Puoi vedere nubi di colore, a seconda del quale avrai una risposta alla domanda. Oppure una serie di simboli che vanno dal serpente alla stella, al terzo occhio e vari altri, ognuno di essi con un particolare significato inerente alla divinazione richiesta.
  • Il libro delle ombre, un personale diario delle proprie esperienze rituali.
  • Calice, usato nel rito della libagione, ma più importante nel grande rito dove insieme all'Athame simula l'unione tra uomo e donna.
  • Campana, per sottolineare momenti particolari durante il rito, o facilitare attraverso i suoni il contatto con la dea.

A questo proposito, può interessarti anche l’articolo “Il ruolo dell’oggetto magico nel fantasy”.

La Wicca crede nella ciclicità della vita e, perciò, nella reincarnazione condividendo le teorie del Karma. A seconda quindi del comportamento tenuto in vita, l'anima ritornerà sulla Terra in condizioni più o meno favorevoli. Fino a quando il premio definitivo sarà il ritorno alla dea, interrompendo così il ciclo delle reincarnazioni.




 

L’epoca odierna

Il bivio a cui siamo arrivati ci obbligherà a scelte assolutamente drastiche. L'abbandonarsi alla tecnologia in modo acritico confidando nella scienza, come ci viene ripetuto in ogni momento in maniera asfissiante, entrando così in un mondo assolutamente virtuale, dove nulla è quello che pare, ma serve uno scopo altro.

Oppure tornare alla natura, all'ascolto di noi stessi, a quello che è l'equilibrio psicofisico prodotto dalla condivisione, e non dal possesso e dall'apparenza.

La vita è una magia che in quanto tale nessuno comprende, ma che possiamo assecondare, oppure illuderci di poter controllare, con i risultati che sono sotto i nostri occhi da tempo.

 

 

Mi compiaccio: bel lavoro!

Tutte avrete dei proventi;

ora, in circolo, cantate

come elfi, come fate

per stregare gli ingredienti.

 

(Ecate, regina delle streghe, dal “Macbeth”, W. Shakespeare)

 

Contenuto preparato in collaborazione con

BRAN

 

 

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