Demone o protettore? Alla scoperta di una delle figure più ambivalenti delle schiere angeliche
Nel mondo delle sacre scritture,
esistono figure misteriose che sfidano ogni categorizzazione tradizionale. Tra
queste emerge l’angelo Samael,
una presenza sfuggente ed enigmatica.
A volte etichettato come un
essere oscuro, a volte come un protettore, Samael è
un personaggio difficile da inquadrare. In questo
articolo ci immergeremo nel suo mito, esaminandone le molteplici sfaccettature
e cercando di gettare luce sulla sua figura.
Demone ribelle o
servo di Dio? Scopriamolo insieme.
Da dove deriva il nome “Samael”?
Il nome “Samael”
ha un’etimologia ambigua, che può assumere diversi significati in base all’approccio
considerato.
Può essere interpretato come “veleno
o punizione di Dio”, derivato da “Sam’Ha’El”, un
termine principalmente utilizzato nell’ebraismo e nel misticismo ebraico.
Allo stesso tempo, può essere
associato al concetto del “Dio cieco” come indicato in “Sama’El”, il terzo nome del demiurgo secondo l’Apocrifo di
Giovanni, un testo rinvenuto nei codici di Nag Hammâdi.
Samael, l’arcangelo
della morte
L’ambiguità di Samael non si limita all’etimologia del suo nome, ma è lo
specchio perfetto della sua natura intrinseca.
Per capire meglio questa
affermazione, dobbiamo rifarci al “Talmud babilonese”, il testo
classico dell’Ebraismo. Qui, Samael è un arcangelo
che affianca spesso Azrael (l’angelo della morte).
Il ruolo che Dio ha assegnato a Samael è quello di seduttore,
distruttore e accusatore, quindi il suo temperamento lo spinge a desiderare
che gli uomini agiscano seguendo il male, per metterli alla prova. Il suo
comportamento ambiguo e malvagio, pertanto, è stato decretato da Yahweh, di cui
rimane un servo fedele.
Samael, l’angelo ribelle
Samael non
compare solo nel Talmud.
Passiamo al libro di Enoch, un
testo apocrifo di origine giudaica: qui, Samael
è uno degli angeli ribelli che si uniscono alle donne umane, contravvenendo
alle regole divine.
Questo manipolo di sovversivi, che
ha scelto di abbandonare le schiere angeliche per lussuria, ha dato vita alla progenie degli angeli decaduti. Per saperne
di più sulla loro storia, ti consiglio l’articolo “Chi
sono gli angeli ribelli?”.
Se le oscure vicende degli angeli
caduti ti affascinano, il mio romanzo “L’ombra dell’angelo” fa per te.
La trama si snoda attraverso la tormentata rivolta di Daemon ai dettami divini,
in una lotta interiore che lo spinge a sfidare il destino per proteggere la giovane
donna di cui si è innamorato.
“L’ombra
dell’angelo” è disponibile su Amazon, in versione cartacea e eBook!
Samael, sposo
di Lilith
Secondo la
tradizione cabalistica, Samael si innamora
di Lilith: la prima moglie di Adamo, colei che si è ribellata
perché non ha accettato di sottomettersi all’autorità maschile.
Lilith e Samael
assumono la posizione di sovrani degli inferi, regnando su tutte le schiere
demoniache e sui loro numerosi figli. Sono entrambi simboli di ribellione e
ambiguità, di una natura dirompente che si rifiuta di essere incasellata in
qualsiasi schema. Incarnano la duplicità dell’essere umano, che combatte ogni
giorno per l’autodeterminazione, con risultati a volte positivi e a volte
negativi.
Se vuoi scoprire altre curiosità
sull’argomento, ti consiglio l’articolo “Lilith,
Jinn e altri demoni”.
Lady Lilith, di Dante Gabriel Rossetti (1866–1873), Delaware Art Museum. |
Samael, il
“demiurgo malato” dello gnosticismo
Per analizzare il ruolo dell’angelo
Samael nello gnosticismo, dobbiamo tornare a quell’Apocrifo
di Giovanni che abbiamo citato illustrando le prime nozioni etimologiche.
Si tratta di un vangelo gnostico, ovvero uno di
quei testi sacri nati nell’ambiente intellettuale di Alessandria d’Egitto nel
II secolo circa.
Ma cos’è
lo gnosticismo? Si tratta di un fenomeno culturale con connotazioni
filosofiche, religiose ed esoteriche e un carattere di iniziazione,
che fiorì nell’ambito della cultura ellenistica greco-romana e che raggiunse la
sua massima diffusione tra il II e il IV secolo d.C.
Le sue origini sono state a lungo
oggetto di dibattito e continuano a rappresentare un affascinante oggetto di indagine. Alcuni studi indicano che risalgono a un
periodo precedente all’era cristiana. La concezione di una lotta titanica tra
il bene e il male, che permea l’intero universo e che costituisce il nucleo
della visione gnostica, può essere fatta risalire all’antica tradizione dello
zoroastrismo.
Tornando all’Apocrifo di
Giovanni, al suo interno apprendiamo che, in tempi antichi, la tenebra si
mescolò alla luce. Quest’ultima cambiò la sua essenza e si trasformò in un
elemento insano, che non era né luce né buio e che prese il nome di “arconte
malato”. Questa figura, che si autoproclamò “demiurgo”, non aveva
connotazioni positive, ma è definita “empia e ignorante”. Aveva tre nomi: il
primo è Jaldabaoth, il secondo è Saklas,
il terzo è Samael. Sì, proprio il Samael
di cui abbiamo parlato fin qui. Una creatura composta da
luce e buio, a ulteriore conferma della sua natura ambivalente.
Arcangelo della distruzione,
demone, re degli Inferi, sposo di Lilith e perfino demiurgo: più si scava a
fondo e più l’angelo Samael rivela la sua natura
oscura e complessa.
A presto, per un altro viaggio
nei misteri dell’esoterismo insieme al Magical Magazine!
Articolo scritto in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
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