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lunedì 11 dicembre 2023

L’angelo Samael, ambiguo custode dell’oscurità


 


Demone o protettore? Alla scoperta di una delle figure più ambivalenti delle schiere angeliche 

 

Nel mondo delle sacre scritture, esistono figure misteriose che sfidano ogni categorizzazione tradizionale. Tra queste emerge l’angelo Samael, una presenza sfuggente ed enigmatica.

A volte etichettato come un essere oscuro, a volte come un protettore, Samael è un personaggio difficile da inquadrare. In questo articolo ci immergeremo nel suo mito, esaminandone le molteplici sfaccettature e cercando di gettare luce sulla sua figura.

Demone ribelle o servo di Dio? Scopriamolo insieme.

 

Da dove deriva il nome “Samael”? 

 

Il nome “Samael” ha un’etimologia ambigua, che può assumere diversi significati in base all’approccio considerato.

Può essere interpretato come “veleno o punizione di Dio”, derivato da “Sam’Ha’El”, un termine principalmente utilizzato nell’ebraismo e nel misticismo ebraico.

Allo stesso tempo, può essere associato al concetto del “Dio cieco” come indicato in “Sama’El”, il terzo nome del demiurgo secondo l’Apocrifo di Giovanni, un testo rinvenuto nei codici di Nag Hammâdi.

 

Samael, l’arcangelo della morte 

 

L’ambiguità di Samael non si limita all’etimologia del suo nome, ma è lo specchio perfetto della sua natura intrinseca.

Per capire meglio questa affermazione, dobbiamo rifarci al “Talmud babilonese”, il testo classico dell’Ebraismo. Qui, Samael è un arcangelo che affianca spesso Azrael (l’angelo della morte).

Il ruolo che Dio ha assegnato a Samael è quello di seduttore, distruttore e accusatore, quindi il suo temperamento lo spinge a desiderare che gli uomini agiscano seguendo il male, per metterli alla prova. Il suo comportamento ambiguo e malvagio, pertanto, è stato decretato da Yahweh, di cui rimane un servo fedele.

 



 

Samael, l’angelo ribelle 

 

Samael non compare solo nel Talmud.

Passiamo al libro di Enoch, un testo apocrifo di origine giudaica: qui, Samael è uno degli angeli ribelli che si uniscono alle donne umane, contravvenendo alle regole divine.

Questo manipolo di sovversivi, che ha scelto di abbandonare le schiere angeliche per lussuria, ha dato vita alla progenie degli angeli decaduti. Per saperne di più sulla loro storia, ti consiglio l’articolo “Chi sono gli angeli ribelli?”.

Se le oscure vicende degli angeli caduti ti affascinano, il mio romanzo “L’ombra dell’angelo” fa per te. La trama si snoda attraverso la tormentata rivolta di Daemon ai dettami divini, in una lotta interiore che lo spinge a sfidare il destino per proteggere la giovane donna di cui si è innamorato.

L’ombra dell’angelo” è disponibile su Amazon, in versione cartacea e eBook!


 

Samael, sposo di Lilith 

 

Secondo la tradizione cabalistica, Samael si innamora di Lilith: la prima moglie di Adamo, colei che si è ribellata perché non ha accettato di sottomettersi all’autorità maschile.

Lilith e Samael assumono la posizione di sovrani degli inferi, regnando su tutte le schiere demoniache e sui loro numerosi figli. Sono entrambi simboli di ribellione e ambiguità, di una natura dirompente che si rifiuta di essere incasellata in qualsiasi schema. Incarnano la duplicità dell’essere umano, che combatte ogni giorno per l’autodeterminazione, con risultati a volte positivi e a volte negativi.

Se vuoi scoprire altre curiosità sull’argomento, ti consiglio l’articolo “Lilith, Jinn e altri demoni”.

 

Lady Lilith, di Dante Gabriel Rossetti (1866–1873), Delaware Art Museum.


 

Samael, il “demiurgo malato” dello gnosticismo 

 

Per analizzare il ruolo dell’angelo Samael nello gnosticismo, dobbiamo tornare a quell’Apocrifo di Giovanni che abbiamo citato illustrando le prime nozioni etimologiche. Si tratta di un vangelo gnostico, ovvero uno di quei testi sacri nati nell’ambiente intellettuale di Alessandria d’Egitto nel II secolo circa.

Ma cos’è lo gnosticismo? Si tratta di un fenomeno culturale con connotazioni filosofiche, religiose ed esoteriche e un carattere di iniziazione, che fiorì nell’ambito della cultura ellenistica greco-romana e che raggiunse la sua massima diffusione tra il II e il IV secolo d.C.

Le sue origini sono state a lungo oggetto di dibattito e continuano a rappresentare un affascinante oggetto di indagine. Alcuni studi indicano che risalgono a un periodo precedente all’era cristiana. La concezione di una lotta titanica tra il bene e il male, che permea l’intero universo e che costituisce il nucleo della visione gnostica, può essere fatta risalire all’antica tradizione dello zoroastrismo.

Tornando all’Apocrifo di Giovanni, al suo interno apprendiamo che, in tempi antichi, la tenebra si mescolò alla luce. Quest’ultima cambiò la sua essenza e si trasformò in un elemento insano, che non era né luce né buio e che prese il nome di “arconte malato”. Questa figura, che si autoproclamò “demiurgo”, non aveva connotazioni positive, ma è definita “empia e ignorante”. Aveva tre nomi: il primo è Jaldabaoth, il secondo è Saklas, il terzo è Samael. Sì, proprio il Samael di cui abbiamo parlato fin qui. Una creatura composta da luce e buio, a ulteriore conferma della sua natura ambivalente.

Arcangelo della distruzione, demone, re degli Inferi, sposo di Lilith e perfino demiurgo: più si scava a fondo e più l’angelo Samael rivela la sua natura oscura e complessa.

A presto, per un altro viaggio nei misteri dell’esoterismo insieme al Magical Magazine!

 

Articolo scritto in collaborazione con

Ivana Vele Poletti

https://www.ivanapoletti.com/

 

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