Manoscritto Voynich: ipotesi per la sua decifrazione. La chiave di lettura sarà l’ebraico?
Il Manoscritto Voynich è uno dei libri più misteriosi del mondo.
Questo codice splendidamente
illustrato è scritto in una lingua sconosciuta e decorato con immagini criptiche.
È stato scoperto nel collegio gesuita di Villa Mondragone nel 1912 ed è stato
datato al carbonio tra il 1404 e il 1438. Il commerciante di libri che lo pubblicò lo acquistò e gli diede il suo nome.
Le 240 pagine di pergamena del
manoscritto presentano piante, teste fluttuanti, segni zodiacali, strane
creature (tra cui draghi), castelli, donne che fanno il bagno e simboli
astronomici. Queste illustrazioni sono state utilizzate dagli studiosi per
classificare i contenuti del manoscritto in sei sezioni principali: botanica,
astronomia/astrologia, biologia, cosmologia, farmaceutica e ricette.
In quale lingua sarà mai scritto?
Non si sa in quale lingua sia
stato redatto il testo e gli studiosi ritengono che le lettere siano cifrate,
oltre al fatto che il testo utilizza un alfabeto unico al mondo. Tutti questi
fattori hanno contribuito al mito del manoscritto nel corso degli anni, dando
luogo a ulteriori congetture e interpretazioni.
Lo studio più recente che lo
riguarda è stato proposto da Rainer Hannig, un egittologo molto serio e apprezzato dalla
comunità scientifica. Avrà davvero trovato la chiave di lettura definitiva?
Scopriamolo in questo articolo, che risponderà a molte
domande sul Manoscritto Voynich.
Chi ha scritto il manoscritto Voynich?
Nessuno sa con certezza chi abbia
scritto il manoscritto Voynich. Come abbiamo visto, la
datazione al carbonio lo fa risalire al XV secolo, ma molti ritengono
ancora che possa trattarsi di un testo più antico.
Traduzione manoscritto Voynich
L’eminente egittologo Rainer Hannig ha proposto la lingua ebraica come base per
tradurre il manoscritto.
La scelta della lingua è avvenuta
per esclusione. Basandosi sull’ordine delle parole, ha stabilito per prima cosa
che fosse scritto in un idioma indoeuropeo. Procedendo con le analisi, ha optato per una lingua semitica, in un ventaglio di
possibilità tra l’arabo, l’aramaico e l’ebraico, tutte parlate dagli studiosi
europei dell’epoca. Infine, ha intuito una stretta connessione tra alcuni
caratteri dell’opera e l’alfabeto ebraico. Giunto a questo punto, è riuscito
a tradurre le prime frasi complete.
Dopo i primi incoraggianti
tentativi, Rainer Hannig ha dichiarato che avrebbe
impiegato circa un paio d’anni a tradurre l’intero Manoscritto Voynich. Purtroppo, e qui subentra l’aspetto drammatico di questa affascinante storia, le sue ricerche si sono fermate
a causa di una grave malattia che l’ha portato alla morte a gennaio 2022.
Manoscritto Voynich decifrato: anche l’AI conferma l’ebraico!
Questa intrigante vicenda
presenta ancora dei colpi di scena non da poco: nel 2016, ovvero poco tempo
prima che Hanning proponesse l’ebraico come lingua d’elezione, un’intelligenza
artificiale era arrivata alla stessa conclusione.
Procediamo con ordine. I ricercatori canadesi Greg Kondrak e
Bradley Hauer hanno ipotizzato che il testo
sia stato elaborato tramite degli alfagrammi. Di cosa
si tratta?
Un alfagramma è una parola in cui le lettere appaiono in
ordine alfabetico. In poche parole, è un anagramma ordinato
alfabeticamente Esempio pratico: “magia” diventa “aagim”.
Seguendo la pista degli alfagrammi, Kondrak e Hauer hanno “istruito” un’intelligenza artificiale
specializzata in decifrazione algoritmica (“algorithmic
decipherment”) ad abbinare gli anagrammi a parole
esistenti nelle lingue odierne, usando come testo di prova la “Dichiarazione
universale dei diritti umani” scritta in 380 lingue differenti. Applicando la
stessa logica al manoscritto Voynich, qual è stato il
risultato? Ebbene, l’AI ha ottenuto come risultato probabile che la lingua
utilizzata sia l’ebraico, visto che l’80% delle
parole corrisponderebbe a questa lingua.
Manoscritto Voynich decifrato:
ecco una traduzione pratica!
Per fare un esempio concreto, la
misteriosa sequenza “VAS92 9FAE AR APAM ZOE ZOR9 QOR92 9 FOR ZOE89” è stata
decifrata in ebraico “ועשה לה הכהN איש אליו לביחו ו עלי אנשיו המצות”. La
frase, sottoposta a un parlante madrelingua, è
risultata un po’ sconnessa.
Tuttavia, dopo aver apportato un
paio di correzioni ortografiche, Google Translate è stato
in grado di convertirla in un inglese piuttosto comprensibile: “She made recommendations
to the priest, man of the house and me and people”.
I più curiosi possono leggere il
rapporto completo della decifrazione scaricando il documento ufficiale a questo
link: https://transacl.org/ojs/index.php/tacl/article/view/821
L’ebraico sarà la strada giusta
per la risoluzione dell’enigma? Non si è ancora arrivati a una risposta
univoca, ma sembra una pista molto promettente!
Qual è lo scopo del manoscritto Voynich?
Non è solo l’indecifrabilità
della scrittura che ha indotto le persone a nutrire l’attrazione e la curiosità
nei confronti del manoscritto
Voynich, ma anche le sue numerose illustrazioni,
che sono strane e talvolta inquietanti.
Cosa cercano di
dirci queste immagini? Qual era il loro scopo? Da un punto di vista puramente
estetico, sono effettivamente belle, ma sono anche enigmatiche (molte di esse,
inoltre, sono ritenute di natura esplicitamente sessuale).
In effetti, il manoscritto Voynich è diventato un deposito di fantasie, un libro in
cui tutto può accadere, un luogo in cui l’immaginazione non ha limiti, e molte
persone sono arrivate a vederlo come una sorta di catalogo dei desideri e
dei sogni dell’autore.
Secondo te qual è il suo
messaggio? Se hai qualche idea in proposito, puoi scrivermi ai miei contatti ufficiali!
Per esempio, fra le tante
illustrazioni e teorie, spuntano anche ipotesi esoteriche e persino aliene.
Infatti, pare che alcune figure rappresentino elementi teoricamente sconosciuti
all’epoca riportata dalla datazione al carbonio. In altri casi, sembra che vengano raffigurate situazioni che richiamano un’epoca molto
più antica. Come spesso capita in questi casi, sono stati fatti molti
riferimenti anche alle teorie relative agli Antichi
Astronauti, già collegati alle piramidi e altri misteri. Come se ciò non
bastasse, alcune pagine del manoscritto mancano all’appello e i fogli sono
anche stati riordinati… insomma, la faccenda resta poco chiara.
Sul Magical
Magazine abbiamo riportato gli aspetti più concreti e
scientifici, ma questo manoscritto è una fonte davvero inesauribile di
ispirazione… sarà un caso che Rainer
Hannig sia scomparso proprio mentre stava per
raggiungere di risultati? Non è un po’ la stessa maledizione degli egittologi?
Se ami i manoscritti
misteriosi, allora potresti anche apprezzare “Playing
with daggers”, romanzo urban fantasy in cui la protagonista Kara è alle prese con
la decifrazione di enigmatiche iscrizioni runiche. Buona lettura!
Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti:
http://colorarelavita.blogspot.com/
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