Credits: Tim Bertelink
Chi è mothman? Una creatura mostruosa, metà uomo e metà falena.
Le sue apparizioni sono spesso legate ad atroci sventure, come la catastrofe nucleare di Chernobyl. Diversi testimoni hanno riferito di averlo visto volare nei pressi della centrale, poco prima della tragedia.
Ma quanto c’è di vero in queste notizie? Sono attendibili?
Scopriamolo insieme.
Quando iniziano gli avvistamenti di mothman?
Prima di arrivare agli avvistamenti di mothman a Chernobyl, analizziamo com’è nata la sua leggenda.
Tutto nacque nel novembre 1966 a Clendenin, nel West Virginia. Cinque uomini videro "una figura umana di colore marrone, dotata di ali", che volava sopra alle loro teste nei pressi di un cimitero.
Nei mesi successivi, la creatura fu scorta in altre zone del West Virginia. I testimoni erano concordi nel riportare caratteristiche ben precise:
· altezza di circa due metri
· occhi rossi e fosforescenti
· gambe umane
· ali simili a quelle di una falena (da qui il nome “mothman”, poiché “moth” significa “falena”)
· velocità raggiunta nel volo: 120–160 km/h.
Nel corso degli anni la leggenda dell’uomo falena sconfinò dagli USA, diffondendosi nel resto del mondo. Come abbiamo anticipato, uno degli avvistamenti più famosi di mothman avvenne a Chernobyl.
Mothman a Chernobyl: da chi è stato visto?
Mothman a Chernobyl è stato visto da cinque impiegati della sala di controllo.
Le voci su queste testimonianze sono state raccolte da Robert Maxwell, un archeologo di Sidney che indagò sul caso tra il 2010 e il 2012.
Gli abitanti del luogo spiegarono di aver sentito spesso gli impiegati raccontare di un essere sovrannaturale che volò sopra alla centrale nei giorni precedenti al 26 aprile 1986.
Che aspetto ha il mothman di Chernobyl?
Riporto le parole raccolte da Robert Maxwell (fonte: “The frightening supernatural story of the Black Bird of Chernobyl”):
“Because the workers apparently described the Blackbird as a headless, large-winged black creature with no head, but with fire red eyes — which most people take to mean the eyes appear in the torso, it sounded very similar to the Mothman sightings in the west”.
Riassumendo: si tratta di una grande creatura nera, dotata di ali, ma priva di testa. Poiché i testimoni hanno affermato di aver visto anche occhi rossi e scintillanti, si suppone che fossero ubicati nel busto.
Gli impiegati di Chernobyl non chiamarono l’apparizione mothman, ma “uccello nero”. Date le somiglianze con l’uomo-falena, però, gli appassionati di leggende metropolitane identificarono la creatura di Chernobyl con mothman.
Mothman a Chernobyl: realtà o isteria di massa?
È un po’ difficile verificare la veridicità degli avvistamenti di mothman a Chernobyl, visto che i cinque testimoni sono morti da parecchio tempo a causa delle radiazioni.
Comunque, se fossero ancora vivi e riferissero di averlo visto, la loro dichiarazione potrebbe essere dovuta a una sorta di isteria di massa?
Secondo la scienza… sì. L’aver vissuto una tragedia simile può aver portato gli impiegati ad autoconvincersi di aver assistito all’apparizione. È un fenomeno che può accadere in condizioni di forte stress.
Perciò, gli avvistamenti di mothman a Chernobyl sono realtà o illusione?
Non posso darvi una risposta certa, perché non ci sono sufficienti elementi a supporto né dell’una né dell’altra teoria.
Posso solo dirvi… quello che mi piacerebbe credere!
Mothman a Chernobyl: un avvertimento per l’umanità?
Se sei giunto fin qui, probabilmente condividi la mia passione per i misteri. Quindi mi comprenderai bene se dirò che… sì, sarebbe davvero bello riuscire a provare l’esistenza dell’uomo falena!
La presenza di mothman a Chernobyl potrebbe essere stata un avvertimento: magari la misteriosa creatura voleva avvisare gli impiegati dell’imminente catastrofe. Tutti vedono mothman come un’entità malvagia a causa dell’aspetto spaventoso… ma se fosse il contrario? Se fosse invece un alleato dell’umanità? Si potrebbe scrivere una bella storia a riguardo!
Nei miei romanzi ho spesso affrontato tematiche simili a questa, ispirate alle leggende metropolitane. Ne “L’ombra dell’anima”, per esempio, ho inserito i bambini dagli occhi neri. Per saperne di più puoi leggere l’articolo Bambini dagli occhi neri: chi sono realmente?
In “Playing with daggers”, invece, ho parlato dei chupacabra, di rune e di creature ispirate alla mitologia norrena, il tutto in chiave moderna e urban fantasy!
Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.
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