COVER

Cerca nel blog

Translate

Seguimi su Instagram!

Tutti gli articoli del Magical Magazine

lunedì 28 dicembre 2020

Natale, festa pagana? Yule, Wicca e altri segreti


Il Natale, si sa, è il giorno della nascita di Cristo. Ma, per capire bene l’origine di questa festività, dobbiamo risalire molto più indietro nel tempo. Perché, sì: in realtà le origini del Natale sono pagane. Per la precisione, le celebrazioni per il 25 dicembre sono state introdotte da Aureliano.

Non solo: molte tradizioni natalizie derivano da Yule, la festa germanica del solstizio d’inverno.

Pronto/pronta a saperne di più? Allora iniziamo!

 

Natale: festa pagana del Sol Invictus

Da dove deriva la parola “Natale”? Da “Dies Natalis Solis Invicti”, che in latino significa "Giorno di nascita del Sole Invitto".

“Invitto”, ovvero “mai sconfitto”, era un appellativo usato nel tardo Impero Romano per divinità solari come HeliosEl-GabalMitra e Apollo.

La divinità solare celebrata nel giorno del Sole Invitto era Mitra. Questa festività fu fissata da Aureliano il 25 dicembre, giorno del solstizio d’inverno nell’antico calendario Giuliano.

Aureliano rese Mitra — Dio del Sole raffigurato con una corona di raggi — la principale divinità del suo impero.



 

Ora facciamo un salto avanti nel tempo. Quando Papa Giulio I dovette scegliere una data convenzionale per la nascita di Gesù Cristo (poiché non c’era accordo tra le varie fonti), optò proprio per il 25 dicembre. In questo modo, le celebrazioni per il Sol Invictus poterono essere assorbite dalle celebrazioni per la nascita di Cristo.

 

Natale: festa pagana di Yule

Abbiamo imparato che la data del 25 dicembre e la parola stessa “Natale” derivano da un’antica festività romana.

Ma cosa c’entra con tutto questo Yule?

C’entra, c’entra! Perché è grazie Yule se abbiamo l’albero di Natale, il vischio, l’agrifoglio e perfino Babbo Natale!

Per capire il motivo, dobbiamo risalire all’epoca in cui i primi missionari si adoperarono per convertire i popoli germanici.

Questi popoli celebravano il solstizio d’inverno con una festività chiamata Yule. I missionari scelsero di inglobare le usanze di Yule nelle celebrazioni del Natale, in modo da continuare nel solco delle tradizioni locali.

Ma cosa si faceva a Yule? Be’, si aspettavano i doni di Odino! Questa divinità, infatti, partecipava a una grande battuta di caccia proprio durante il giorno del solstizio invernale. I bambini, durante la notte, mettevano vicino al focolare stivali riempiti con carote e paglia, per rifocillare il cavallo volante di Odino. In cambio, il Dio donava loro doni e dolcetti.

Eh, sì: è proprio il barbuto Odino l’antenato di Babbo Natale! In seguito si trasformò in San Nicola, e in epoca moderna divenne il signore vestito di rosso che tutti conosciamo.

Nella simbologia di questa festa pagana, inoltre, la vegetazione sempreverde occupava un posto centrale. Vischio, agrifoglio e abete rappresentavano la capacità della natura di sopravvivere all’inverno, ed erano di buon auspicio per il ritorno della primavera.

Spesso l’abete era abbellito con luci e altre decorazioni, usanza che sopravvive nel nostro albero di Natale.

 

Yule e Wicca

Il Natale come festa pagana si festeggia ancora? Sì, nonostante siano passati millenni, c’è qualcuno che ancora lo celebra in una forma simile a quella originaria: mi riferisco alla Wicca, movimento religioso moderno che possiamo inserire all’interno del neopaganesimo.

Yule, per la Wicca, è uno degli otto sabbat, ovvero una delle otto festività legate al movimento del Sole. I sabbat si dividono in maggiori e minori.

Sabbat minori:

·      Yule, festa del solstizio d’inverno.

·      Mabon, festa dell’equinozio d’autunno.

·      Ostara, festa dell’equinozio di primavera.

·      Litha, festa del solstizio d’estate.

 

Sabbat maggiori:

·      SamhainCapodanno celtico (dal 31 ottobre al primo novembre).

·      Imbolc, festa dedicata alla Dea Brigid (primo febbraio).

·      Lammas, festa della prima mietitura (primo agosto).

·      Beltane, festa dedicata al Dio Bel/Belenos/Belanu (primo maggio).

 


 

Vorresti celebrare anche tu l’antica festa pagana del solstizio d’inverno? Allora un’idea può essere quella di preparare il ramo di Yule (detto anche ceppo di Yule o tronco di Natale).

Il procedimento è molto semplice: nove giorni prima del solstizio, recati in un bosco e raccogli da terra un bel rametto, che ti trasmetta sensazioni positive. Appendilo in casa e decoralo come preferisci. Poi — cosa più importante — prepara insieme ai membri della tua famiglia i desideri per l’anno nuovo! Scrivili su tanti bigliettini di carta e legali al ramo. Nella serata di Yule, il rito prevede che si bruci il ramo in un falò. Non tutti abbiamo la possibilità di accendere un falò in sicurezza, perciò è sufficiente bruciare solo i bigliettini: ovviamente all’aperto e facendo molta attenzione. Buona festa di Yule!

Spero che il mio post sulle origini pagane del Natale ti sia piaciuto!

Prima di lasciarti, vorrei celebrare questa ricorrenza con un piccolo regalo. Su Amazon è disponibile in ebook il mio racconto di Natale “Agente 00-Miao, missione Natale”Se ami i gatti e le atmosfere natalizie, allora fa proprio per te! Se non hai un lettore Kindle, non preoccuparti: puoi leggerlo da tablet, smartphone o pc tramite l’applicazione gratuita di Amazon.


 

Ecco il link: Agente 00-Miao - Missione Natale.

 


Se invece vuoi organizzarti per le feste... acquista subito il quaderno cartaceo del gatto Venceslao!


Cosa contiene?


🔔 Formato A5 (flessibile & leggero)

🔔 120 pagine a righe

🔔 Racconto natalizio con un protagonista tutto coccole e fusa!


Grazie a questo fedele alleato riuscirai a fare tutto: dall'albero alla tombola!  


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.

 

 


lunedì 21 dicembre 2020

Il significato esoterico del solstizio d'inverno

 



Per capire bene il significato esoterico del solstizio d’inverno, dobbiamo prima rispondere ad alcune domande preliminari, ovvero: cosa significa “solstizio”? E perché può cadere il 21, il 22 o addirittura il 23 dicembre?

Solo dopo aver risposto a questi quesiti, potremo addentrarci nei meandri dell’aspetto magico e simbolico del solstizio.


Ecco l’indice degli argomenti che potrai approfondire in questo articolo:

 

·      Cosa vuol dire “solstizio d’inverno”?

·      Etimologia della parola “solstizio”

·      Quando cade il solstizio d’inverno? Il 21 o il 22 dicembre?

·      Il significato esoterico del solstizio d’inverno

·      Il solstizio d’inverno nella massoneria

·      Il solstizio d’inverno a Stonehenge.

·      Yule, uno degli otto sabbat

·      Il solstizio d’inverno in Cina

·      Il solstizio d’inverno Inca

 

Cosa vuol dire “solstizio d’inverno”?

Il solstizio d’inverno segna il passaggio dall’autunno all’inverno. Nell’emisfero boreale avviene a dicembre, nell’emisfero australe a giugno.

In entrambi gli emisferi, il giorno del solstizio d’inverno è il giorno più corto dell’anno.

Nell’emisfero boreale, è il momento in cui il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione negativa.

 

Etimologia della parola solstizio

La parola “solstizio” deriva dal latino “solstitium”, composta da Sol (Sole) e sistĕre (fermarsi). Quindi, in origine, indicava “il momento in cui il Sole si ferma”. Questo perché “il Sole, nel suo moto apparente rispetto alla Terra, smette di scendere rispetto all'equatore celeste dando l’impressione di fermarsi” (citazione dall’articolo Solstizio d’inverno: cos'è e perché si chiama così?).

 

Quando cade il solstizio d’inverno? Il 21 o il 22 dicembre?

Ultima specifica prima di arrivare al significato esoterico del solstizio d’inverno: qual è il giorno esatto in cui cade, nell’emisfero boreale?

Dipende dagli anni. Le due date più frequenti sono il 21 o il 22 dicembre. La variazione avviene perché ogni anno il solstizio tarda di 5 ore, 48 minuti e 46 secondi, e si riallinea forzosamente ogni quattro anni, con l’anno bisestile.

In rare occasioni, può cadere anche il 23 dicembre. L’ultima volta è successo nel 1903… mentre, per la prossima volta, dovremo aspettare di aver oltrepassato l’anno 2300!

 

Il significato esoterico del solstizio d’inverno

Per comprendere appieno il significato esoterico del solstizio d’inverno non dobbiamo andare indietro di anni, non dobbiamo andare indietro di secoli, ma dobbiamo andare indietro di millenni.

Solo mettendoci nei panni dei nostri antenati possiamo capire la portata di un tale evento.

Immagina di non avere l’elettricità, il riscaldamento e l’acqua calda. Immagina di basare la tua sopravvivenza unicamente sulle provviste accumulate durante la bella stagione. In questa cornice, è chiaro che il giorno più corto e buio dell’anno facesse molta paura. Tornerà il Sole? Tornerà la bella stagione, a scaldarci e a donarci i suoi frutti?

Una volta realizzato che il Sole tornerà, che solstizio d’inverno è sì il giorno più corto dell’anno, ma è anche l’inizio di qualcosa di nuovo, negli animi dei nostri antenati si dev’essere accesa la speranza. Perché questa data contiene non solo l’incognita dell’oscurità, ma anche il germe della nuova stagione: dal solstizio d’inverno in poi, le giornate cominciano finalmente ad allungarsi.

Tutto ciò ha dato vita a miti legati alla rinascita ciclica delle stagioni, della vegetazione e delle divinità. A Roma, ad esempio, Il solstizio d'inverno nel calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre: la data di nascita del Dio solare Mitra. A partire da questa data, papa Giulio I (337 -352) fissò la nascita di Cristo (su cui fino a quel momento non c’era accordo nelle varie fonti) proprio il 25 dicembre.

 


 

Il solstizio d’inverno nella Massoneria

Pensando all’esoterismo, una delle prime parole che ci viene in mente è “massoneria”. Una data così importante sarà festeggiata nelle corporazioni massoniche?

Non possiamo avere notizie certe, perché è risaputo il mistero che ammanta le logge. Tuttavia, possiamo trovare notizie interessanti consultando le rare fonti che mettono a disposizione le varie corporazioni.

Secondo la Loggia Garibaldi, ad esempio, il solstizio d’inverno ricopre “il primo posto tra le solennità dell’anno massonico”.

Per il significato esoterico del solstizio d’inverno nella massoneria, è importante sapere che questo evento coincide con l’ingresso del Sole nel segno zodiacale del capricorno: un segno saturnino, associato al piombo (simbolo alchemico che governa le tenebre) e al colore nero.

 

Il solstizio d’inverno a Stonehenge

Stonehenge è un luogo dalla forte carica spirituale, associato da sempre al significato esoterico del solstizio d’inverno e del solstizio d’estate.

Si tratta di un antico sito preistorico ubicato nel Wiltshire, contea dell’Inghilterra sud-occidentale, risalente al quinto millennio a.C.

La sua particolarità è l’allineamento dell’asse originale del sito con l’alba del solstizio d’estate (la cui luce colpisce il megalite centrale, detto “altar stone”) e con il tramonto del solstizio d’inverno. Questo richiama, ogni anno, centinaia di spettatori neopagani, ma anche semplici curiosi o appassionati, che si riuniscono per assistere al magico fenomeno del Sole incorniciato dai megaliti di Stonehenge.

 


 

Yule, uno degli otto sabbat

Nella tradizione germanica precristiana, la festa del solstizio d’inverno si chiamava Yule.

Da questa festività derivano simboli importantissimi, che usiamo anche noi, nelle nostre odierne celebrazioni: l’agrifoglio, il vischio e lo stesso albero di Natale.

Quest’antichissima ricorrenza trova continuazione nel movimento religioso WiccaYule, infatti, è uno degli otto sabbat, cioè una delle otto feste principali della Wicca e del neopaganesimo.

Per saperne di più, puoi leggere questo articolo: Natale, festa pagana? YuleWicca e altri segreti.

 

Il solstizio d’inverno in Cina

Finora abbiamo visto le tradizioni occidentali, ma è molto importante sapere che il solstizio d’inverno è una festa universale, celebrata in ogni angolo del pianeta.

In Cina, ad esempio, questa ricorrenza si festeggia con un festival chiamato Dongzhi Festival (冬至)Dongzhi significa “l’estremo dell’inverno”.

Il significato esoterico del solstizio d’inverno cinese si ricollega alla filosofia yin-yang. Simboleggia, infatti, l’unione degli elementi yin (freddo e oscurità) con gli elementi yang (calore e luce), in quanto dal solstizio in poi le giornate cominciano ad allungarsi.

Durante il Dongzhi Festival le famiglie si riuniscono e consumano insieme cibi tipici, come il tangyuan: palline di farina di riso cotte nel brodo bollente.

Un’altra tradizione prevede che la famiglia appenda a una parete della casa il disegno di un ramo di susino. Ogni giorno, a partire dal solstizio d’inverno, i componenti del nucleo familiare dipingeranno sul ramo una foglia o un fiore, per simboleggiare l’arrivo della bella stagione.

 

 



Il solstizio d’inverno Inca

Va bene, abbiamo parlato del significato esoterico del solstizio d’inverno in Occidente e in Oriente, ma finora ci siamo soffermati solo sull’emisfero boreale.

Se ci spostiamo nell’emisfero australe, le nostre celebrazioni non avvengono più a dicembre, ma a giugno. È il caso di Inti Raimi, che in quechua (lingua nativa del Sud America) significa “Festa del Sole”. È un’antichissima festività inca dedicata al Dio del Sole, Inti. Si celebra il 24 giugno, in occasione del solstizio d’inverno australe.

I festeggiamenti del popolo Inca erano inaugurati dalla famiglia reale, che aspettava il sorgere del Sole, con le braccia aperte, nella piazza Aucaypata. Al giungere delle prime luci dell’alba, i reali salutavano il Dio Inti con baci nell’aria. Dopo una cerimonia nel grande tempio Corichancha, si dava inizio alla festa vera e propria, che durava nove giorni e prevedeva libagioni e sacrifici di bestiame.

La festa di Inti Raimi viene celebrata ancora oggi dai discendenti degli antichi Inca, proprio di fronte al tempio Corichancha.

 

Ti è piaciuto questo articolo sul significato esoterico del solstizio d’inverno? Se sì, continua a leggermi! Col Magical Magazine non ci si annoia mai: ogni mese è dedicato a un nuovo argomento magico. Segui gli aggiornamenti del blog e iscriviti al gruppo Facebook Eva Fairwald - Magical Magazine. Ti aspetto!


Anche quest'anno il Natale è alle porte e non hai ancora pensato a nulla? Non ti preoccupare... organizzati per le feste con il quaderno cartaceo del gatto Venceslao!





Ecco cosa trovi al suo interno:


🔔 Formato A5 (flessibile & leggero)

🔔 120 pagine a righe

🔔 Racconto natalizio con un protagonista tutto coccole e fusa!


Grazie a questo fedele alleato riuscirai a fare tutto: dai regali al pandoro!  


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.


lunedì 14 dicembre 2020

I 10 segreti del Natale nel mondo

 

Sai che in Ucraina le ragnatele sono una decorazione natalizia? E che in Messico si usa intagliare ravanelli, per festeggiare il Natale? Ma non solo: nei paesi più caldi, invece degli abeti si decorano le palme, e invece di un cenone in casa si opta per un più spartano barbecue.


Se vuoi scoprire queste e altre curiosità, 

ecco i 10 segreti del Natale del mondo!

 

1.    Islanda: Jólabókaflód

Aiuto, cos’è questo Jólabókaflód?

In una parola per noi così ostica si nasconde una tradizione meravigliosa, che farà luccicare gli occhi di tutti gli amanti dei libri. Intanto: cosa vuol dire? Deriva dall’unione di jól(“Natale”) +‎ bók (“libro”) + flóð (“alluvione, inondazione”). Quindi: un’alluvione di libri per Natale!

Gli islandesi, infatti, durante la notte della vigilia si regalano libri. Ma non si limitano a questo: li leggono subito, appena scartati, sorseggiando una cioccolata calda o una tradizionale bevanda natalizia di nome jólabland.

 

2.    Messico: i ravanelli di Natale

Dalla poesia dei libri islandesi, passiamo all’originalità dei ravanelli messicani. Il 23 dicembre è la “Noche de Los Rábanos”, appunto la “Notte dei ravanelli”.

Cosa succede in questa notte? I più bravi scultori del Messico (soprattutto della zona di Oaxaca) intagliano i rossi ortaggi, per dare vita a scene riguardanti la natività e altre tematiche natalizie.

Questa tradizione è nata tra il 1600 e il 1700, quando gli spagnoli portarono in Messico i primi ravanelli.

 

3.    Australia: il barbecue di Natale

A cosa pensi se ti dico “Natale nel mondo”? Di solito vengono in mente paesaggi innevati, vin brulè, cioccolata calda, serate in famiglia, magari davanti a un bel camino scoppiettante.

Ma se andiamo dall’altra parte del globo, la situazione è ben diversa, perché Natale cade nel pieno dell’estate.

È il caso dell’Australia, dove la tradizione natalizia prevede un bel barbecue in riva al mare, magari seguito da una surfata in mezzo alle onde. Cosa dici, ti piacerebbe festeggiare il Natale in infradito? O rimani un amante delle atmosfere fiabesche e innevate?

 


 

4.    Ucraina: ragnatele di Natale

Ah, la bellezza di un albero di Natale decorato a festa. Ghirlande, palline, lucette, un bel puntale e, per finire, una meravigliosa… ragnatela?!

Sì, proprio così, almeno se seguiamo la tradizione ucraina. Qui, infatti, si usa nascondere una ragnatela (finta, fatta di plastica o stoffa) nell’albero. Chi la trova per primo, avrà un anno fortunato.

Quest’usanza deriva da un’antica leggenda, in cui un’anziana poverissima non aveva soldi per decorare il suo abete. I ragni lo riempirono di ragnatele, che nel giorno di Natale si trasformarono in fili d’oro e d’argento.

 

5.    Svezia: caprone di Natale

Se pensiamo ai cataloghi natalizi di un noto mobilificio svedese a basso costo, di sicuro ci verranno in mente delle decorazioni di paglia, a forma di quadrupede cornuto, addobbate di rosso. Molti pensano che siano renne stilizzate, ma invece si tratta di caproni.

Sì, perché nell’antica tradizione svedeseera proprio il caprone natalizio (Julbock) a portare i doni. Qui sotto potete vedere un’enorme Julbock eretto in una piazza della città svedese di Gävle.

 



6.    Giappone: Christmas Cake

In una panoramica sulle tradizioni del Natale nel mondo, il Giappone non è il primo paese che ci viene in mente. In effetti, non essendo una nazione a maggioranza cattolica, il Natale non è sentito come da noi. Le scuole e le aziende non chiudono il 25 dicembre.

Però, c’è da dire che i giapponesi amano il lato più commerciale della faccenda, cioè i regali, le decorazioni e Babbo Natale. E questa passione per l’aspetto kaway del Natale ha dato vita a una tradizione tutta nipponica: la Kurisumasu keki (ovvero “Christmas cake”, da non confondere con l’omonimo dolce britannico). Si tratta di una torta di panna e fragole, decorata con deliziose immagini natalizie.

 

7.    Emirati Arabi: i musulmani celebrano il Natale?

A questa domanda, la prima risposta che ci viene in mente è “no”. Ciò non toglie che, nelle città internazionali come Abu Dhabi, ci sia ampio spazio per la celebrazione più amata dai cristiani.

Abu Dhabi è la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Una città che ospita tantissimi stranieri, attirati dalle innumerevoli possibilità lavorative. Perciò, gli occidentali possono trovare molte sorprese nel periodo di Natale: un enorme albero addobbato in centro città, piste da pattinaggio (!), spettacoli, baby dance, bancarelle e ben quattro chiese per le celebrazioni religiose.

Per saperne di più, potete vedere il bel video natalizio dello youtuber emiratino Khalid Al Ameri.

 

8.    Irlanda: nuotata di Natale

Tra le tradizioni del Natale nel mondo, perché lasciarci sfuggire una fresca e rinvigorente nuotata invernale? Mah! Io ne farei volentieri a meno, e tu?

Comunque, è quanto avviene in Irlanda. Uno dei luoghi più quotati per la nuotata natalizia è Forty Foot, a Sandycove, non lontano dal Dublino.

 

9.    Liberia: palme di Natale

Siamo abituati agli abeti decorati con luci e festoni, ma come si fa in quei paesi troppo caldi per le conifere? Si opta per soluzioni innovative, ovvio! L’ingegno umano trova sempre un modo per festeggiare.

Così, nella torrida Liberia, l’albero tradizionale del Natale è diventato… la palma! Viene decorata per lo più con allegre campanelle. La mattina del 25, in famiglia ci si scambia piccoli doni come teli di cotone, sapone, caramelle, matite e libri.

 

10  Etiopia: Natale copto

In alcuni paesi africani, come l’Etiopia, il Natale non cade il 25 dicembre, ma il 7 gennaio. Questo perché si segue il rito della Chiesa copta ortodossa.

Le strade delle città si riempiono di pellegrini, provenienti da ogni zona del paese.

Il pranzo natalizio è molto diverso dal nostro! Non può mancare il pane injera, rotondo, spugnoso e dal sapore acidulo. Altro piatto forte è il doro wat, uno stufato di pollo piccante. Insomma: un menù per chi ama i gusti decisi!

 

Sì: il Natale nel mondo riserva molte sorprese! 

Ma, indipendentemente da dove lo festeggerai 

quest’anno… il Magical Magazine 

ti augura Buon Natale!

 



 

E ora, un piccolo regalino: su Amazon è disponibile gratis il mio racconto di Natale “Agente 00-Miao - Missione Natale”. Se ami i gatti e le atmosfere natalizie, allora fa proprio per te! Se non hai un lettore Kindle, non preoccuparti: puoi leggerlo da tablet, smartphone o pc tramite l’applicazione gratuita di Amazon.



 

Ecco il link: Agente 00-Miao - Missione Natale.


Se invece vuoi organizzarti per le feste... acquista subito il quaderno cartaceo del gatto Venceslao!


Cosa c'è dentro?


🔔 Formato A5 (flessibile & leggero)

🔔 120 pagine a righe

🔔 Racconto natalizio con un protagonista tutto coccole e fusa!


   

Buona lettura, e buon Natale!


Articolo scritto in collaborazione con Ivana Vele Poletti del blog Colorare la vita.