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lunedì 7 novembre 2022

Dente di leone: significato simbolico e leggende


 

Cosa simboleggia il tarassaco? Tante curiosità sul fiore magico che aiutò Teseo nella sua impresa leggendaria! 

 

Dente di leone” è uno dei tanti nomi di un fiore piccolo ma incredibilmente tenace: il tarassaco (taraxacum officinale), altrimenti detto soffione, dente di cane, cicoria selvatica, grugno di porco, ingrassaporci, brusaoci, lappa, girasole dei prati e definito in mille altri modi più o meno pittoreschi, a seconda delle regioni d’Italia.

La resistenza e il trasformismo di questa pianta l’hanno fatta diventare un importante simbolo di positività in tutto il mondo, addirittura fin dai tempi degli antichi greci! Ma cosa rappresenta il dente di leone, nello specifico? Scopriamolo subito.

 

Dente di leone: significato nel linguaggio dei fiori 

 

Il dente di leone è un fiore luminoso e allegro che simboleggia i nuovi inizi, la buona salute e l’ottimismo. Può anche essere associato al rinnovamento e alla crescita, alla fiducia e alla speranza di iniziare alla grande un nuovo capitolo della nostra vita.

Nell’antichità si pensava che riducesse la stanchezza, rafforzasse la memoria e allontanasse la malinconia; veniva usato per trattare febbri leggere, vertigini e mal di gola.

 

Dente di leone: leggenda 

 

Secondo il mito, ogni nove anni sette ragazze e sette ragazzi ateniesi venivano mandati a Creta per essere divorati dal minotauro, che esigeva il suo crudele tributo all’interno dell’invalicabile labirinto in cui viveva. Stanco di tutto ciò, il prode Teseo si offrì volontario per sconfiggere il mostro.

Cosa c’entra il dente di leone in tutto questo? Ebbene, per prepararsi alla storica impresa, Teseo seguì un importante consiglio di Ecate, Dea della magia, degli incantesimi, della notte, della luna, dei fantasmi e dei morti. Il suggerimento era quello di nutrirsi esclusivamente di dente di leone per un mese, in modo da rinforzarsi con la carica magica del fiore (attenzione: non fatelo a casa!). L’eroe seguì le indicazioni di Ecate e tornò vincitore.

 


 

Questa leggenda dimostra quanto gli antichi tenessero in conto il dente di leone, considerato addirittura in grado di preparare al trionfo uno dei più celebri eroi della mitologia.

 

Caratteristiche del dente di leone 

 

1. Aspetto e trasformismo: il dente di leone produce fiori di un vivacissimo giallo dorato tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Il capolino può raggiungere i 20 cm di diametro e contiene centinaia di petali. Ogni petalo è composto da diversi lobi che si ripiegano verso il centro del capolino come un ombrello.

I fiori gialli, ermafroditi, dopo l’impollinazione da parte di api e altri insetti si trasformano in un achenio, ovvero una delicata bolla bianca composta da pappi (i “semini” piumosi) che si possono staccare soffiandoci sopra; da qui il nome “soffione”.

Le foglie del dente di leone sono piccole e verdi, con peli setolosi sulla superficie. La forma delle foglie varia a seconda della specie, ma di solito si trovano in gruppi di tre o quattro.

2. Flessibilità: il tarassaco è una pianta che si trova in numerosi parti del mondo. Nella maggior parte dei casi cresce in campi aperti o ai bordi delle strade. Si adatta a molti climi diversi, tra cui deserti, zone umide e tundre. Può tollerare condizioni difficili grazie alla sua resistenza.

3. Radici salde: le radici del dente di leone sono forti e servono per sostenersi quando cresce in altezza; agiscono come spugne viventi che assorbono liquidi e sostanze nutritive dal terreno circostante. Immagazzinano l’acqua durante le stagioni piovose nelle loro corone radicali e la rilasciano durante i periodi di siccità, quando è più necessaria per le foglie della pianta. Questo fiore è dunque ideale per le aree con precipitazioni imprevedibili come i deserti, le zone umide e le zone di montagna.

 

Usi officinali e culinari del dente di leone 

 

Il dente di leone può essere impiegato nelle insalate o come succo o tisana per disintossicare l’organismo. Per questo scopo si può effettuare una vera e propria “tarassacoterapia” stagionale, assumendo il decotto tutte le mattine, prima di colazione, per una decina di giorni a ogni cambio di stagione.

Il gusto della pianta è amaro. Le foglie più tenere e le radici possono essere gustate fresche, mentre le rosette intere e ben mondate possono venire lessate e poi passate in padella. La pianta bollita, inoltre, può essere conservata sottaceto.

Avvertenza: la linfa lattiginosa dei fusti fiorali non deve essere assunta perché tossica.



Ora vediamo due semplici ricette pratiche per impiegarlo nella vita quotidiana!

 

Decotto di dente di leone 

Ingredienti: 50 g di tarassaco (radice essiccata e frantumata), 1 l d’acqua.

Fai bollire il tarassaco nell’acqua per mezz’ora, dopodiché sarà pronto per essere filtrato e assunto (fino a 2/3 volte al giorno). Migliora l’attività di fegato e milza.

 

Insalata agrodolce di dente di leone 

Ingredienti: 200 g di giovani foglie di tarassaco, 5 radici di tarassaco giovane, 250 g di yogurt intero, 2 cucchiai di succo di limone, 2 cucchiaini di miele millefiori, sale e pepe.

Pulisci accuratamente dal terriccio le radici e le foglie di tarassaco. Dopo averle asciugate, tagliale a pezzetti e condiscile con la crema di yogurt, ottenuta mescolando quest’ultimo con il limone, il miele, il sale e il pepe.

 

Fonte per le notizie culinarie/officinali: “Erbe buone per la salute”, Il Paragrafo Studio Editoriale, 2007, Giunti Editore Firenze/Milano.

 

Differenza tra tarassaco e dente di leone 

 

Tra i due termini non c’è alcuna differenza sostanziale, ma solo di forma. “Tarassaco” è un modo più scientifico per indicare questo fiore, visto che riprende la nomenclatura ufficiale “taraxacum officinale”. “Dente di leone”, invece, è uno dei tanti modi popolari per definirlo, sicuramente il più diffuso nella nostra penisola.

 

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Contenuti in collaborazione con
Ivana Vele Poletti
:

http://colorarelavita.blogspot.com/

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